Trump è il 47° presidente degli Stati Uniti

20 gennaio 2025, data cruciale per la politica americana. Donald Trump ha prestato nuovamente giuramento come 47° presidente degli USA, nella Rotonda sotto la cupola di Capitol Hill, in una gelida giornata. Dopo la presidenza dal 2017 al 2021 e la sconfitta alle elezioni del 2020, l’insediamento di Trump ha segnato un raro secondo mandato non consecutivo. Un ritorno così storico non si vedeva dai tempi di Grover Cleveland, eletto nel 1885 e nel 1893, divenendo il primo presidente a ricoprire due mandati non consecutivi.

I presenti: un parterre politico e diplomatico variegato

Trump, accompagnato dalla splendida figura della First Lady Melania Trump, sfila a Capitol Hill, pronta ad accogliere i suoi 600 ospiti. Immancabile la presenza dei tre uomini più ricchi del mondo il capo di Meta Mark Zuckerberg, quello di Amazon Jeff Bezos, il first buddy e neo-segretario al dipartimento per l’efficienza governativa Elon Musk , insieme agli amministratori delegati di Apple, Google, Tiktok e OpenAi. Numerose l le personalità internazionali di spicco, tra cui la premier Giorgia Meloni, il presidente argentino Javier Milei e il vicepresidente cinese Han Zheng. Tra i presenti gli ex presidenti: Bush, Clinton, Obama e Biden, protagonisti di simpatici video, in circolazione sul web, sulle loro espressioni: chi spazientito, chi spaesato e chi addirittura divertito.

 

La cerimonia e il discorso inaugurale

Un discorso di insediamento, fatto di ovazioni e applausi, in cui ha annunciato che

l’età dell’oro dell’America inizia ora. Da oggi in poi il nostro paese fiorirà e sarà nuovamente rispettato in tutto il mondo. Saremo l’invidia di ogni nazione

Donald Trump
Il presidente Donald Trump durante il discorso inaugurale ©gettyimages

Trump ha delineato un programma ambizioso e deciso, con un’agenda focalizzata sulle priorità del secondo mandato: il riconoscimento di due soli generi (maschile e femminile), la deportazione di immigrati arrivati negli Stati Uniti, la bandiera dell’USA da piantare su Marte, il cambio di nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, l’abolizione dello Ius soli e la fine della strumentalizzazione politica della giustizia.

Inevitabile il ricordo dell’attentato il 14 luglio del 2024 a Butler, in Pennsylvania.

“Solo pochi mesi fa un proiettile mi ha perforato l’orecchio. Già allora lo sentivo e lo credo ancora di più adesso che la mia vita era stata salvata per una ragione”,

affermando che la sua vita gli è stata risparmiata per un grande ritorno. Un ritorno che il tycoon sembra percepire come il frutto di un mandato divino.

“Sono stato salvato da Dio per rendere l’America di nuovo grande”

 

La formazione del nuovo governo

Il neoeletto presidente degli Stati Uniti dovrà gestire situazioni delicatissime, dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente. Per affrontare queste sfide, Trump sta costruendo una squadra di governo più fedele e allineata.

Susie Wiles sarà la prima donna capo di gabinetto della politica americana, con il ruolo di intermediario tra il presidente e il resto del governo. Kristi Noem sarà alla guida del Dipartimento della Sicurezza interna, con il compito di supervisionare un apparato di sicurezza nazionale. Robert F.Kennedy Jr, nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, come prossimo segretario della Sanità. Dichiaratamente e apertamente no-vax, guiderà il dipartimento della Salute e dei servizi umani. Una “new entry” riguarda Elon Musk, che sarà alla guida di un nuovo dipartimento federale, il “Dipartimento per l’efficienza del governo” (Doge). Avrà poteri di supervisione e di intervento sulle spese di tutte le agenzie federali. Musk è stato uno dei più accaniti sostenitori trumpiani, tanto da versare, durante la campagna elettorale, quasi 200 milioni di dollari, sfruttando la piattaforma X per incoraggiare i follower a votare il tycoon.

 

L’insediamento del 2025 non rappresenta solo un evento formale, ma un simbolo di come il panorama politico degli Stati Uniti si stia trasformando in un’epoca di forti divisioni e continui cambiamenti. Un mandato che già nei giorni scorsi e in quelli a venire, dimostrerà in azioni concrete le promesse fatte durante questi mesi. Ecco la nuova era della Great America. 

 

 Elisa  Guarnera

Joe Biden giura e inizia il suo mandato. Ecco come al day one gli USA stanno già cambiando

In un clima di grande protezione, a Washington il 20 gennaio 2021 è stata celebrata la cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Insediamento di Joe Biden –Fonte:fanpage.it

Il giorno tanto atteso è finalmente giunto, Joe Biden è ufficialmente diventato il quarantaseiesimo presidente degli USA. Ha inizio una nuova fase della democrazia americana. Accanto a lui la sua vice Kamala Harris insieme per l’insediamento.

Cerimonia del giuramento: ecco come avviene

La cerimonia del giuramento del presidente e del vicepresidente segue un iter specifico, presso la sede del Congresso, Capitol Hill, in cui si vedono gli albori di ogni nuovo mandato presidenziale. Sebbene la carta fondamentale non la citi, è di consuetudine usare la Bibbia.

Kamala Harris ha giurato –Fonte:aplazio.it

Il primo a giurare è il vicepresidente, che pronuncia la formula applicata dal 1844 proclamata dai Senatori, dai Rappresentati e da altri responsabili di governo. Kamala Harris prima donna di origini afroamericane ed indiane ad ottenere questa carica ha prestato giuramento nelle mani del giudice della Corte Suprema Sonia Sotomayor e su due bibbie: una di Regina Shelton ritenuta dalla donna come una “seconda madre”, l’altra di Thurgood Marshall personaggio illustre per i diritti civili, recitando

“Giuro solennemente di sostenere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici, esterni e interni; di serbarle fedeltà e vero affidamento, senza alcuna riserva mentale o intenzione elusiva; e di bene e fedelmente adempiere ai doveri della carica che sto per assumere. Che Dio mi aiuti”.

seguita da quattro rulli di tamburi e fanfare e dall’inno “Hail, Columbia”.

Il giuramento di Joe Biden –Fonte:varesenews.it

A mezzodì inizia solennemente il mandato Joe Biden, la pronuncia della formula dell’articolo II, sezione 1 della Costituzione, è avvenuta tra mani del Capo della Corte Suprema John Roberts su un’antica Bibbia di famiglia tenuta dalla moglie Jill.

 “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità. Che Dio mi aiuti”

Si è proceduto poi con quattro rulli di tamburi e fanfare realizzati dalla banda, l’inno “Hail to the Chief” e da ventuno salve d’obice della Presidential Salute Battery del terzo reggimento di fanteria degli Stati Uniti.

Il discorso del neopresidente

Discorso del Presidente Joe Biden –Fonte:ilfoglio.it

Tra l’ovazione e gli applausi, il discorso pronunziato da Joe Biden è stato molto incisivo

“Questa è la giornata dell’America, della democrazia, della storia, della speranza, la democrazia ha prevalso. Chiedo a tutti gli americani di aiutarmi nell’unire il Paese. Metterò tutta la mia anima per riunire la nazione, gli Usa hanno molto da fare in questo inverno di pericolo, molto da riparare e da risanare. Lo so parlare di unità può sembrare una folle fantasia in questi giorni. So che le forze che ci dividono sono profonde e reali. E so anche che non sono una novità. Ma l’unità è l’unica strada per andare avanti” 

Il presidente ha poi così continuato

“il virus ha fatto più vittime di quanti americani sono morti nella Seconda Guerra Mondiale, possiamo battere il virus. Vinceremo sul suprematismo bianco e sui terroristi interni. Sarò il presidente di tutti gli americani, mi batterò anche per coloro che non mi hanno sostenuto”. 

“Il mondo ci guarda. Ripareremo le nostre alleanze. Abbiamo il primo vicepresidente donna, Kamala Harris: non ditemi che le cose non possono cambiare. Difenderò la costituzione, l’America, lo farò tutto per voi. Insieme possiamo scrivere una storia americana di speranza e di unità. È il tempo del coraggio”

Con grande rammarico fa riferimento alle “dure prove” che il Paese è tenuto ad affrontare, come la pandemia, l’attacco alla democrazia e alla verità, le ineguaglianze, la crisi del clima e il razzismo sistemico.

A gran voce ha respinto la manipolazione dei fatti e la sua responsabilità del rispetto della verità, facendo trapelare sottovoce un implicito rimando alle azioni di Donald Trump.

Infine ha voluto dedicare un minuto di silenzio per le migliaia di vittime causate dell’epidemia. Con un ultima frase del suo discorso di inaugurazione ha voluto riconfermare la sua ferma posizione nel voler “proteggere la Costituzione, difendere la democrazia e l’America”.

Le parole di Kamala Harris

“Sono qui grazie alle donne che mi hanno preceduto”

Ha cosi twittato, la neo vicepresidente prima di insediarsi, ricordando tutte le generazioni di donne

“afroamericane, asiatiche, bianche, native americane che si sono battute per l’uguaglianza e la libertà e che continuano a combattere per i loro diritti”

Entrando a far parte così di quel piccolo olimpo rosa del governo americano.

Kamala Harris, la prima donna di colore in un ticket presidenziale –Fonte:repubblica.it

Sebbene Joe Biden fu il senatore più giovane della storia americana è anche il presidente più anziano con i suoi 78 anni (ne avevamo parlato qui). Egli, perciò potrebbe essere leader per un solo mandato, lasciando ampia strada alla sua vice, che secondo diverse fonti, in questi quattro anni che la attendono, dovrà studiare proprio da Commander in Chief, modificando il tradizionale ruolo dei duo.

La nomina della Harris rappresenterà grandi cambiamenti al Senato. Infatti è proprio il suo voto a designare l’andamento dell’ago della bilancia tra lo spaccato netto dei 50 democratici e dei 50 repubblicani alla seconda camera. Saranno proprio le sue decisioni, quindi ad indirizzare definitivamente l’azione dell’apparato legislativo.

 Protagoniste della cerimonia

Lady Gaga e Jennifer Lopez, regine dell’Inauguration Day –Fonte:vanityfair.it

Tra i personaggi di spicco presenti all’Inauguration Day di Biden e Harris, troviamo Lady Gaga, vivace sostenitrice durante la campagna elettorale d’autunno, che canterà l’inno nazionale americano, e Jennifer Lopez. Quest’ultima con grande emozione si è esibita con “This land is your land” e “America the Beautiful” due grandi classici del patriottismo a stelle e strisce. La popstar ha poi voluto rilasciare una frase in spagnolo, carica di un messaggio di unità al termine di una legislatura che aveva fortemente provato la compattezza del tessuto sociale statunitense.

“Una naciòn con libertad y justicia para todos”

Amanda Gorman –Fonte:huffingtonpost.it

Al Campidoglio è poi arrivata una poetessa, attivista contro le oppressioni degli afroamericani, Amanda Gorman. L’autrice nei suoi versi dedicati al Presidente, fa riferimento alle brutalità registrate a Capitol Hill il 6 gennaio sostenendo che si era assistito ad una “forza che frantumerebbe la nostra nazione piuttosto che unirla”.

Studio Ovale: la firma dei 17 ordini esecutivi

La firma dei 17 ordini esecutivi –Fonte:tio.ch

Nel suo “Day One Blitz” il neo presidente si è ritirato nello Studio Ovale, firmando ben 17 ordini esecutivi che mettono da parte molte decisioni del suo predecessore. Questi prevedono

  • Rientrare nell’accordo di Parigi sul clima, lasciato lo scorso anno
  • Bloccare il processo di ritiro dalla partecipazione all’Oms, avviato da Trump a seguito dell’inizio della pandemia
  • Creazione una task force che risponde dirittamente a lui, imponendo l’obbligo delle mascherine negli edifici federali e un rafforzamento della campagna di vaccinazioni.

Inoltre intende

  • Revocare il “muslim Ban” (negano l’accesso agli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi: Somalia, Sudan, Iran, Iraq, Siria, Yemen e Libia)
  • Eliminare il muro col Messico e le esecuzioni federali
  • Mettere il blocco dell’oleodotto Keystone, infrastruttura gigantesca che percorre migliaia di chilometri attraversando i territori nativi degli americani, tra il Canada e gli Usa
  • Possibile riapertura delle trattative tra Washington e Teheran in merito al Piano d’azione congiunto globale (PACG), conosciuto come Trattato sul nucleare di Vienna del 2015
  • Annullare il bando dei transgender nell’esercito
  • Moratoria degli sfratti, dei fallimenti e del pagamento del debito per l’università
  • Proposta di una legge per fornire la cittadinanza ai dreamer (sono 800.000 immigrati portati negli Stati Uniti quando erano bambini da genitori clandestini) e clandestini.

La fine della legislatura di Trump

L’ormai ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sua moglie Melania hanno lasciato definitivamente la Casa Bianca.

Trump e Melania lasciano la Casa Bianca –Fonte:gds.it

Il Tycoon suo discorso di addio ha così annunciato

“È stato un onore e un privilegio essere il vostro presidente. Continuerò a lottare per voi. Auguro buona fortuna e successo alla nuova amministrazione”

Dichiara poi di non partecipare alla cerimonia del giuramento, a cui hanno preso parte solo Mike Pence e la moglie. Saluta poi sostenendo di voler “tornare in qualche modo”. Non è chiaro a cosa si riferisse il quarantacinquesimo presidente ma una cosa è certa adesso ci troviamo davanti all’alba di una nuova era che vedrà nuovamente la grande potenza americana protagonista dei concordati con gli altri paesi del globo.

Giovanna Sgarlata