Draghi annuncia la fine dello stato di emergenza: verso il ritorno graduale alla normalità

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi dichiara che è «intenzione del governo» non prorogare oltre il 31 marzo lo stato di emergenza, introdotto dal Governo Conte II il 31 gennaio 2020, venti giorni prima della scoperta del paziente 1 a Codogno. L’obiettivo è quello di «riaprire del tutto, al più presto», ha affermato il Premier durante il suo intervento al Teatro del Maggio musicale ieri pomeriggio a Firenze. La notizia è stata accolta da un lungo applauso della platea, costituita da rappresentanti delle istituzioni e da categorie economiche.

Le dichiarazioni di Draghi

In apertura, il Premier ha tenuto a sottolineare che:

Il governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento

Quest’ultima frase è significativa, considerato l’andamento della campagna vaccinale. In virtù di ciò, il Presidente ha anche sostenuto che:

La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese

È stato questo il momento che ha preceduto l’annuncio dello stop della proroga. Dopodiché, Draghi ha chiarito quali saranno i cambiamenti successivi: dal 1° aprile, dunque, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, già abbondantemente svuotate delle loro funzioni negli scorsi mesi e ormai senza alcuna differenza dal bianco all’arancione per chi è vaccinato. Inoltre, le scuole resteranno sempre aperte per tutti, poiché «saranno eliminate le quarantene da contatto». E ancora: cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto e quello delle mascherine FFP2 in classe.

Rimozione graduale del Super Green Pass

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

Un passaggio importante del discorso del Premier Draghi è stato quello inerente all’utilizzo del Super Green Pass (o Green Pass rafforzato):

Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli

Aggiungendo, inoltre, che l’esecutivo continuerà a monitorare «con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze». Da ciò si può dedurre come, sotto il profilo organizzativo, il governo dovrà mettere mano a diversi aspetti nella gestione delle strutture che da oltre due anni hanno gestito la pandemia. E avrà un’influenza anche sulla gestione dello smartworking, che dovrà essere definito con accordi individuali tra azienda e lavoratori.

Come cambia la gestione sanitaria

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo (fonte: openpolis.it)

Il generale Francesco Figliuolo e Fabrizio Curcio, rispettivamente Commissario per l’emergenza e Capo della Protezione civile, dovranno predisporre gli interventi per il ritorno alla normalità. In concreto significa che alcune competenze, come la gestione dell’acquisto dei vaccini, resteranno in capo al Ministero della Salute, la cui competenza dovrebbe estendersi anche agli acquisti di farmaci per la lotta al virus (Il Fatto Quotidiano). Da riorganizzare anche logistica e distribuzione di farmaci e vaccini ora in carico a Figliuolo, compresi mascherine e ventilatori polmonari.

Dichiarazioni sulla situazione economica

Il premier ha approfittato anche per chiarire le intenzioni sulla situazione economica: «Nel più recente decreto ristori – ha detto –stanziamo altri 100 milioni per il Fondo Unico Nazionale del Turismo, che si aggiungono ai 120 milioni stanziati con la Legge di Bilancio. Sempre nello stesso decreto aiutiamo gli operatori del settore con la decontribuzione per i lavoratori stagionali e un credito d’imposta per gli affitti di immobili». E sull’energia, ha aggiunto che:

Il Governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie e per trovare soluzioni strutturali perché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 miliardi che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno, Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato

Sul finire della conferenza, Draghi ha voluto ribadire l’importanza del Pnrr in questa fase della gestione della pandemia, dicendo che:

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere

L’attuazione del piano dovrà avvenire infatti «a stretto contatto con associazioni ed enti locali, perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio».

La reazione della politica

La fine dello stato di emergenza era richiesta da mesi da molte forze politiche, e in particolare dal centrodestra. Si tratterebbe, per queste alee politiche, di un importante passaggio per il ritorno a una normalità post-pandemica, di convivenza con i contagi e con i problemi sanitari che ne derivano. Il segretario della Lega Matteo Salvini si è espresso a proposito in un tweet:

Grazie a Pres. Draghi per aver confermato che #statodiemergenza non sarà prorogato. Un’altra buona notizia per Italia, fortemente auspicata dalla Lega.

Anche l’ex Premier Giuseppe Conte si è espresso a riguardo:

 

Federico Ferrara

Coronavirus, oggi nuovo Cdm: tutte le novità in arrivo nei prossimi giorni

Archiviata l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, pur restando da verificare l’effettiva maggioranza a sostegno di Draghi, per il Governo è tempo di tornare a contrastare il dilagare del Covid. Nelle prossime ore il CdM sarà chiamato a decidere sulle misure anti-covid attualmente in vigore. Due i provvedimenti attesi questa settimana: prorogare le misure attualmente in vigore e in scadenza, come l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca, il divieto di feste e concerti all’aperto e la chiusura delle discoteche, almeno per un mese e approvare delle semplificazioni che, seppur a piccoli passi, contribuiscano a “normalizzare” la realtà degli italiani.

Cosa cambia domani 

Da domani, 1 Febbraio 2022, scatta la multa di 100 euro per gli over 50 non vaccinati. L’obbligo di immunizzarsi dal 15 febbraio varrà anche per andare a lavorare. Chi non lo rispetta rischia una multa da 600 a 1.500 euro. I No Vax saranno considerati assenti ingiustificati e non potranno lavorare né percepire lo stipendio.

Obbligatorio, da domani, esibire almeno il green pass base (quello che si ottiene con il tampone antigenico oppure molecolare), per entrare nei negozi. Non sarà necessaria la certificazione verde per fare acquisti negli ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari.

Proroga mascherina 

In scadenza oggi l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto in zona bianca, l’ipotesi più probabile vuole che il Governo proroghi la misura per tutto il mese di febbraio.

Green pass senza scadenza per dose booster 

Il Cts sarà chiamato a valutare l’estensione del green pass per chi ha ricevuto la terza dose del vaccino (booster). Da domani, infatti, la certificazione verde avrà durata 6 mesi e non più 9. Al momento la somministrazione della quarta dose non è ancora stata autorizzata, pertanto il governo valuterà se: rendere illimitato il green pass fino alla fine dello stato di emergenza (31 Marzo 2022) o prorogarne fino al 15 giugno la durata, data in cui scadranno i provvedimenti in vigore.

Le richieste della regione: fasce di colore e calcolo ricoveri

Un punto ancora aperto della discussione riguarda le fasce di colore. Secondo le regioni, affinché si avvii un percorso di “normalizzazione” delle vite degli italiani, sarebbe opportuno procedere con l’abolizione del sistema a colori, “concentrando esclusivamente l’attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale”.

La Regioni sottolineano la necessità di:

avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell’intero Paese

Tuttavia, i tempi secondo l’esecutivo non risultano essere ancora maturi per una totale cancellazione della colorazione: rimarrà il sistema per l’analisi epidemiologica e rimarrà la zona rossa.

Le regioni chiedono inoltre che si applichi una distinzione tra i ricoverati “per” covid da quelli “con” covid, pazienti asintomatici che entrano in ospedale per un altro motivo e risultano poi positivi al tampone di controllo. Al momento non sembrano esserci ostacoli a questa richiesta, ma l’eventuale applicazione della misura non apporterà alcun cambiamento al bollettino giornaliero.

Ipotesi mini-proroga per discoteche 

Il tema discoteche è all’ordine del giorno del Cdm. L’ipotesi sembra propendere per una mini-proroga di 15 giorni. I gestori delle discoteche spingono affinché prevalga quest’ultima. Gianni Indino, leader del Silb, il sindacato dei gestori dei locali:

Fateci riaprire per San Valentino

Nuovi interventi per la scuola

Il Cdm di oggi servirà a sbrogliare un tema piuttosto caldo, quanto urgente, delle ultime settimane: la scuola. Nuovi interventi potrebbero essere discussi e approvati nell’arco dei due Cdm previsti questa settimana, l’ultimo giovedì’. Dopo le modifiche introdotte con il decreto sostegni, che garantiscono il rientro dall’autosorveglianza senza fare il tampone a chi ha il pass rafforzato, il Governo è pronto ad estendere alle elementari le regole già in vigore per medie e superiori.

  • 3 contagi: la classe va in didattica a distanza;
  • 2 contagi: dad per chi non è vaccinato, o chi è vaccinato da più di 120 giorni e non ha fatto il booster, o chi è guarito da più di 120 giorni.

Per chi andrà in Dad, inoltre, niente più quarantena ma autosorveglianza.

Ci sarà poi l’equiparazione del sistema delle quarantene scolastiche a quello in vigore per tutti i cittadini:

  • Niente isolamento: per vaccinati da meno di 120 giorni o con booster e guariti,
  • 5 giorni di isolamento: per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni;
  • 10 giorni: per i non vaccinati.

 

Elidia Trifirò 

Coronavirus, green pass rafforzato e terze dosi. Il piano del Governo per salvare il Natale

Il Natale è alle porte e la risalita della curva dei contagi, lo spettro della quarta ondata, la copertura del vaccino anti-covid che svanisce con il passare dei mesi e le possibili restrizioni preoccupano e non poco. L’obiettivo è ora quello di evitare che la storia si ripeta: il governo non nasconde la propria preoccupazione per la risalita dei contagi e riflette su possibili misure da adottare nel mese di dicembre volte ad aumentare la sicurezza di tutti, a partire da un rafforzamento del green pass e la somministrazione delle terze dosi di vaccino. È in corso, attualmente una discussione sulle regole per ottenere la certificazione verde.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, direttamente dagli studi del programma televisivo “Che tempo che fa” ha lanciato un messaggio chiaro ed inequivocabile agli italiani:” In Italia stanno crescendo i contagi ed è necessario alzare i livelli di attenzione. Manteniamo le regole esistenti, ma valuteremo” e ancora

Il Natale dipende da noi

Green pass rafforzato e riduzione della durata dei tamponi 

Le valutazioni su come preservare le libertà conquistate fino a questo momento e salvare quindi il Natale puntano ad una revisione del Green pass. Già lo scorso 10 novembre il ministro Speranza in un question time alla Camera dei Deputati aveva annunciato possibili modifiche alla validità del certificato verde. L’orientamento oggi sarebbe quello di ridurre da 12 a 9 mesi la validità del Green pass, escludendo che scenda a 6 mesi in quanto, tenuto conto del periodo di almeno 6 mesi che intercorre tra la somministrazione della seconda dose e la terza, la medesima durata del green pass creerebbe buchi temporali. Le possibili variazioni applicate al green pass riguardano anche le regole d’accesso. Il governo non esclude infatti l’ipotesi di non tenere più conto dei test rapidi, almeno per le attività ricreative e non essenziali. Nei posti di lavoro invece resterebbe la formula attuale con l’opzione del tampone negativo.

In alternativa, l’altra ipotesi considerata guarda a ridurre il periodo di validità del Green pass ottenuto con i tamponi: si passerebbe quindi da 72 ore a 48 per i molecolari e da 48 ore a 24 per i rapidi.

Più dura la linea proposta dal professor Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, secondo il quale chi non completa, con il richiamo, il ciclo vaccinale riceve prima un’ammonizione e, se dopo due o tre mesi ancora non si mette in regola con l’iniezione di rinforzo, la certificazione verde perde di validità.

Terza dose del vaccino 

Entro il prossimo giovedì, il governo punta a varare un nuovo decreto per rendere obbligatoria anche la terza dose per gli operatori sanitari. La linea che il governo intende seguire mira a non applicare restrizioni durante il periodo Natalizio, ma affinché questo accada “è necessario alzare i livelli di attenzione” e “accelerare sui richiami”, dichiara il ministro Speranza. Secondo l’aggiornamento del report ‘Epidemia Covid-19’ dell’Istituto superiore di sanità riportato da Adnkronos, dopo i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, “si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età.

Gimbe, report vaccinazioni Italia (fonte: gambe.org)

Come annunciato nei giorni scorsi, dal 1° Dicembre comincerà la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid anche alla fascia d’età tra 40 e 59 anni, a patto che siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Si tratta solo di una tappa del percorso che mira a far immunizzare tutti con la terza dose. L’ipotesi più probabile è che l’ampliamento a tutte le fasce di età arrivi a inizio 2022, ma se la quarta ondata farà impennare la curva non si esclude di anticipare. Il governo è anche orientato, se il parere dell’Ema sulle vaccinazioni ai bambini tra i 5 e gli 11 anni sarà positivo, ad aprire le vaccinazioni anche a questa fascia di età.

 

Entrerà in vigore il 6 agosto, è stato deciso: scatta l’obbligo di Green Pass. Le dichiarazioni di Draghi

Nella serata di ieri, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa assieme ai ministri Cartabia e Speranza per discutere dei temi trattati in Consiglio dei Ministri. Tema centrale è l’approvazione del decreto che, dal 6 agosto, prevede l’obbligo di Green Pass per l’accesso a determinati eventi e strutture.

Durante la conferenza stampa il Presidente ha rinnovato il proprio invito a vaccinarsi, sottolineando i notevoli miglioramenti ottenuti a seguito della campagna vaccinale degli ultimi mesi.

Notevole il calo dei ricoveri contro ogni previsione, che dai precedenti 30.000 sono, ad oggi, circa 1300. «L’invito a non vaccinarsi è un invito a morire o a far morire», ha affermato Draghi nel contesto di una domanda circa le posizioni prese dal leader leghista Matteo Salvini negli ultimi giorni.

Alla fine, dopo diversi scontri politici che hanno animato il dibattito nazionale, il testo del decreto è stato approvato all’unanimità dal Consiglio ed entrerà in vigore sulle orme delle misure adottate dalla Francia e da altri Paesi europei.

Per cosa sarà obbligatorio il Green Pass

Dal 6 agosto, sarà necessario per accedere a determinate attività non essenziali:

  • Green Pass che accerti l’inoculazione della dose vaccinale (o entrambe le dosi) Sars-CoV-2 o l’avvenuta guarigione da meno di 6 mesi dall’infezione da Sars-CoV-2;
  • effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (con validità 48 ore).

Il testo del decreto prevede, dunque, l’obbligatorietà della certificazione verde o di un tampone negativo per le seguenti attività:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso – è escluso il servizio al bancone.
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi: previsti in zona bianca e gialla. In zona bianca potranno svolgersi con una capienza consentita non superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla, il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi.
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
  • Sagre e fiere, convegni e congressi;
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Concorsi pubblici.
(fonte: horecachannelitalia.it)

Nuovi parametri per la scelta delle zone

Si mette da parte l’indice Rt come criterio guida per la scelta della colorazione delle regioni, affidandosi, invece, a due nuovi parametri:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

A tal proposito, si rimarrà in zona bianca qualora si verifichi il requisito di base di un’incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive. Nel caso manchi questo requisito, si rimarrà in bianca se:

  1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15%;
    oppure
  2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10%.

Si passerà da zona bianca a zona gialla con un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che siano stati superati i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona bianca.

Da zona gialla a zona arancione se si verifica un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e se, contestualmente, si superano i limiti di occupazione dei posti letto previsti per la zona gialla.

Infine, si entrerà in zona rossa se ci si trova in presenza di un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se contestualmente:

  1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 40 per cento;
  2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è superiore 30 per cento.
(fonte: quifinanza.it)

Altre misure previste dal nuovo decreto

STATO DI EMERGENZA – Su proposta del Presidente Draghi e del Ministro Speranza, lo stato di emergenza non terminerà a fine luglio, ma verrà prorogato fino al 31 dicembre 2021.

FONDO DISCOTECHE – Verrà istituito un fondo di circa 20 milioni per concedere ristori alle sale da ballo.

TAMPONI RAPIDI A PREZZO CONTENUTO – Il Commissario straordinario, per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, studierà un piano d’intesa con le farmacie ed altre strutture sanitarie per la fornitura di tamponi rapidi ad un costo non eccessivo almeno fino al 30 settembre 2021.

SANZIONI – Gli esercenti di servizi ed attività sono tenuti a verificare che gli utenti accedano nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazioni, è prevista una multa che oscilla dai 400 ai 1000 euro sia a carico dell’esercente che dell’utente. In caso di ripetute violazioni (per tre giorni), l’esercizio può essere sottoposto a chiusura da 1 ai 10 giorni.

Il Green Pass non è, al momento, obbligatorio per trasporti (a lunga e breve distanza), scuola e luoghi di lavoro.

Valeria Bonaccorso

In Francia è boom di prenotazioni per il vaccino dopo l’annuncio delle restrizioni per i non vaccinati: quasi un milione in poche ore

In Francia è subito corsa al vaccino: dopo il discorso in diretta tv, a reti unificate di Macron, quasi un milione di persone ha prenotato un appuntamento per vaccinarsi contro il coronavirus, nella notte fra lunedì e martedì.

Fonte: Il Messaggero

Nel messaggio di lunedì sera, rivolto alla nazione, il presidente francese ha infatti annunciato nuove restrizioni ai movimenti che riguarderanno soprattutto le persone non vaccinate, estendendo, a partire dal 21 luglio il green pass per accedere a luoghi pubblici, come ristoranti, centri commerciali, caffè e trasporti, e introducendo l’obbligo vaccinale per il personale sanitario. La decisione della Francia ha fatto nascere un dibattito sul tema in diversi Paesi, tra cui l’Italia e la Germania.

Green Pass e obbligo vaccinale

Da mercoledì 21 luglio, l’ingresso in diversi luoghi pubblici e privati come bar, musei, ristoranti e centri commerciali, sarà consentito esclusivamente a coloro che possiedono un certificato ‘’COVID-19’’, vale a dire a tutte quelle persone che saranno completamente vaccinate o risultate negative al virus tramite tampone antigenico o molecolare.
Macron ha spiegato che le misure restrittive si sono rese necessarie in seguito alla progressiva diffusione della variante Delta nel Paese:

“Al momento in cui vi parlo”, c’è una “forte ripresa” dell’epidemia legata al coronavirus che riguarda “tutte le nostre regioni”, ha spiegato il capo dell’Eliseo nel tanto atteso annuncio nazionale. ‘’Quando la scienza ci offre i mezzi per proteggerci, dobbiamo usarli con fiducia nella ragione e nel progresso’’, ha continuato, ‘’dobbiamo muoverci verso la vaccinazione di tutti i francesi, perché è l’unico modo per tornare alla vita normale’’.

Il discorso di Macron in diretta. Fonte: ANSA.it

La linea della Francia risulta essere molto chiara anche in merito al personale sanitario: il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha spiegato che chi non si sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre non potrà più lavorare né verrà pagato. “Non è un ricatto”, ma una misura necessaria per evitare di “chiudere il Paese”, ha detto il ministro a Bfm-Tv.

La Francia è scettica sulle vaccinazioni

Nonostante l’indiscusso pericolo della sua contagiosità, la variante Delta non è l’unica ragione che motiverebbe la mossa di Macron, dal momento che quest’ultima ben si coniugherebbe con il basso tasso di persone vaccinate, inferiore a molti altri Paesi. La Francia sarebbe infatti considerata uno dei Paesi più scettici al mondo circa l’efficacia dei vaccini.

Una stima del ministero della Salute citata dal quotidiano francese Le Monde indica che al momento sono stati completamente vaccinati 27,3 milioni di francesi, quindi circa il 40% della popolazione complessiva; mentre il 53% ha ricevuto una singola dose del vaccino.
Dati decisamente migliori rispetto a quelli francesi sono riscontrabili in Germania, Spagna, Belgio ed anche in Italia, dove ad essere state completamente vaccinate sono il 45,01% delle persone e circa il 60% ad aver ricevuto almeno una dose.

Il boom di prenotazioni su Doctolib

Nonostante il forte scetticismo, il cosiddetto ‘’effetto Macron’’ ha sortito gli effetti sperati: dopo l’annuncio del presidente sono state registrate circa 20mila prenotazioni al minuto, tanto che Doctolib, la principale piattaforma per la prenotazione degli appuntamenti in autonomia, è andata ad un certo punto offline.

È stato il giorno in cui la Francia ha toccato il record assoluto di richieste di vaccinazioni dall’inizio della campagna, con un totale di 926 mila persone che si sono prenotate in quelle ore per il vaccino anti-Covid, di cui il 65% sotto i 35 anni, giovani che hanno positivamente accolto l’appello presidenziale con il timore di essere tagliati fuori dalla vita sociale.

La curva delle prenotazioni dei vaccini in Francia. Fonte: Huffpost

Secondo il capo di Doctolib, il numero di appuntamenti presi l’altro ieri sono:

“il doppio della giornata record dell′11 maggio e 5 volte in più rispetto a lunedì scorso. Abbiamo registrato sette milioni di connessioni in qualche minuto durante il discorso del presidente”. Il trend “proseguito durante la notte e che continua stamani. Ci sono ancora 100.000 appuntamenti disponibili questa mattina, in particolare, in alcuni grandi centri” della Francia. Per lui, “si crescerà presto a quattro, cinque milioni di iniezioni a settimana”. “In media – ha concluso – ci sono undici giorni tra la prenotazione e l’appuntamento, in questo modo, i francesi che hanno preso appuntamento ieri saranno integralmente vaccinati entro metà agosto o fine agosto”.

Le posizioni di Ue e Germania

Anche l’Ue è intervenuta sul tema obbligo vaccinale, la quale ha ribadito tramite portavoce:

le campagne vaccinali sono competenze nazionali, quindi se siano obbligatorie o meno è una decisione che spetta agli Stati membri”, ricordando in ogni caso l’importanza della vaccinazione come “via d’uscita dalla pandemia” e l’obiettivo dell’immunizzazione del “70% degli adulti”.

Per quel che riguarda invece la Germania, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito di non stare programmando la resa obbligatoria della vaccinazione anti-Covid:

Non abbiamo intenzione di procedere sulla strada proposta dalla Francia. Abbiamo detto che non ci sarà un obbligo di vaccino”. La cancelliera ha poi però sottolineato che esiste la possibilità che vi siano nuove mutazioni anche più pericolose, ”già contro la variante Delta l’efficacia dei vaccini è un po’ più bassa”. Bisogna ”continuare a osservare la situazione” anche a livello globale – ha concluso- ricordando che ”finora le varianti sono arrivate in Germania da altri Paesi del mondo”.

Il ”modello Macron”: si accende il dibattito anche in Italia

Le strette francesi contro la variante hanno fatto accendere un dibattito tra favorevoli e contrari anche in Italia. Il modello Macron piace al commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, mentre incontra la forte opposizione del leader leghista Matteo Salvini.

Concordo con Macron sul fatto che la vaccinazione è una delle chiavi per il ritorno alla normalità. Per convincere gli ultimi irriducibili utilizzare il green pass per questo tipo di eventi potrebbe essere una buona soluzione. Potrebbe essere anche una spinta per la vaccinazione”, ha spiegato Figliuolo lunedì al Tg2 Post su RaiDue.

Il generale Figliuolo. Fonte: YouTG.NET

Continua poi dicendo:

“Dobbiamo raggiungere l’80% della popolazione vaccinata per la fine di settembre”, sottolineando “una serie di iniziative, pensiamo alle notte magiche, agli open day, open night, per avere vaccino senza prenotazioni”. “Siamo a 58 milioni di inoculazioni, intorno al 45% della popolazione – ha evidenziato – lo ritengo un dato importante, chiaramente non basta. Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi, a livello europeo li chiamano esitanti“.

Gaia Cautela

Con il Green Pass si tornerà a viaggiare all’estero, ecco come ottenerlo a partire dai prossimi giorni

Alcuni giorni fa l’Europarlamento ha approvato la certificazione digitale “Green Pass” che permetterà gli spostamenti all’interno dell’Unione e dell’area Schengen a partire dal 1º luglio. Ieri, il Premier italiano Mario Draghi ha firmato il decreto contenente le modalità di rilascio della certificazione che sarà valida, da luglio, a livello europeo.

Con il rilascio della certificazione, sarà possibile:

  • A livello nazionale: partecipare ad eventi pubblici (feste, cerimonie, eventi sportivi), accedere alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostarsi sul territorio nazionale in regioni anche di colore diverso.
  • A livello europeo (dal 1º luglio): viaggiare liberamente tra i paesi dell’Unione Europea e dell’Area Schengen senza dover fare tamponi o sottoporsi a periodi di quarantena. I certificati dovranno essere rilasciati dai vari paesi UE alle medesime condizioni. Non sarà, dunque, possibile applicare ulteriori restrizioni se non in casi eccezionali, come quello di una variante potenzialmente pericolosa.

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

 

Green pass digitale e cartaceo, come e dove ottenerlo

Sarà possibile ottenere la certificazione verde in base ad un’avvenuta vaccinazione, guarigione dall’infezione (negli ultimi 6 mesi) o la negatività al virus tramite tampone molecolare o antigenico (nelle ultime 48 ore). Alle tre diverse condizioni corrisponderà un certificato distinto.

Ad occuparsene sarà la Piattaforma – attiva da ieri – nazionale digital green certificate (Piattaforma nazionale-DGC), che raccoglierà i dati riguardanti i vaccini, tamponi e certificati di avvenuta guarigione per poi avvisare, tramite sms o email, il cittadino della possibilità di scaricare il proprio Green Pass. Il processo non è altresì automatico, ma per il servizio della piattaforma (e per l’App Immuni) sarà necessario inserire i dati della tessera sanitaria o i codici identificativi di tampone o certificato di guarigione.

La Certificazione verde COVID-19 conterrà un codice a barre bidimensionale (QR code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione.

Con riguardo alle vaccinazioni, si ritiene che le certificazioni ad esse associate saranno disponibili sulla piattaforma entro il 28 giugno.

(fonte: thesocialpost.it)

Vi sono altre modalità per ottenere il Green Pass:

  • App Immuni: anche in questo caso, come accennato, sarà necessario inserire i dati relativi alla propria tessera sanitaria o i codici identificativi di tampone o il certificato di guarigione.
  • Fascicolo Sanitario Elettronico 
  • App IO: coloro che hanno già fatto l’accesso con le proprie credenziali SPID o con la carta d’identità elettronica non avranno bisogno di inserire altri dati.
  • In alternativa al Green Pass digitale, sarà possibile richiedere la certificazione al proprio medico di base, pediatra o in farmacia utilizzando la tessera sanitaria.

Per tutte le informazioni è possibile contattare il Numero Verde della App Immuni 800.91.24.91, attivo tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. La certificazione rimane, in ogni caso, gratuita.

Validità del Green Pass e scadenze

La Piattaforma Nazionale-DGC ha specificato, nella propria FAQ, i tempi di validità della certificazione in Italia.

  • In caso di vaccinazione: per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità fino alla dose successiva.
  • Nei casi di seconda dose o dose unica per pregressa infezione: la Certificazione sarà generata entro un paio di giorni e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi) dalla data di somministrazione.
  • Per i vaccini monodose: la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi).
  • Nei casi di tampone negativo la Certificazione sarà generata in poche ore e avrà validità per 48 ore dall’ora del prelievo.
  • Nei casi di guarigione da COVID-19 la Certificazione sarà generata entro il giorno seguente e avrà validità per 180 giorni (6 mesi). (fonte)

Infine, gli Stati membri avranno la possibilità di decidere se accettare anche i certificati per altri vaccini autorizzati secondo le procedure nazionali (come per esempio il vaccino russo Sputnik, approvato in Ungheria) o meno, diversamente da come si prevedeva nei giorni precedenti.

Valeria Bonaccorso

Nuovo accordo Ue: consentito il turismo ai vaccinati, ma il green pass europeo è ancora in trattativa. In Sicilia nuove iniziative sulle vaccinazioni

Fonte: Il Messaggero

Gli Stati membri dell’Unione Europea permetteranno – in seguito ad un accordo preliminare raggiunto dagli stessi – i viaggi turistici ai cittadini dei Paesi che non fanno parte dell’Unione: lo ha annunciato, ieri 19 maggio, il portavoce della Commissione Europea Christian Wigan, mentre è ancora aperta la disputa tra Consiglio ed Eurocamera, per l’accordo sul pass vaccinale Covid per i viaggi degli europei nell’Unione.

A livello locale, invece, arriva la nuova iniziativa ‘’Proteggi te e i nonni’’ promossa dalla Regione siciliana per dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale nell’Isola.

L’Ue approva la proposta della Commissione

L’accordo raggiunto dall’Unione riguarda la proposta avanzata dalla Commissione il 3 maggio, ovvero, quella di ammettere l’ingresso nei Paesi dell’Unione per fini turistici, a tutti i visitatori che potranno dimostrare di aver completato, 14 giorni prima del viaggio, tutto il processo di vaccinazione anti-covid, con uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

I vaccini attualmente autorizzati sono: Pfizer-BioNTech, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson. Mentre non sono autorizzati né il vaccino russo Sputnik V né quelli cinesi di Sinovac e Sinopharm.

Fonte: Fanpage

Wigand ha detto che i membri del COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea) hanno approvato la proposta della Commissione, che dovrà però essere ora adottata dal Consiglio Europeo ed, in seguito, anche dai governi dei singoli paesi.

L’annuncio è stato accolto favorevolmente al Parlamento europeo dal capogruppo socialista, Iratxe Garcia, che all’Europarlamento rilascia le seguenti parole:

«Qualsiasi accordo che miri a normalizzare la situazione … con tutte le garanzie sanitarie, ovviamente, e con il supporto di medici esperti e ricercatori … penso sia positivo».

Le specifiche dell’accordo

La trovata intesa tra gli ambasciatori europei prevede la raccomandazione ai governi dei singoli Paesi di rimuovere le restrizioni vigenti nei confronti dei turisti extra-Ue (provenienti da fuori dell’Unione) ed il permesso, all’arrivo, delle persone vaccinate con i sieri approvati dall’EMA.

Il Consiglio ha poi deciso di espandere la lista di Paesi – che non fanno parte dell’Unione – da considerarsi con una buona situazione epidemiologica e dai quali sono permessi i viaggi per motivi turistici.

La lista verrà stilata «sulla base di nuovi criteri» benché questi ultimi non siano ancora del tutto chiari, secondo quanto detto da Wigand. Con le nuove regole, comunque, si dovrebbe compiere un significativo salto da 25 a 75 Stati che riceveranno il nullaosta, qualora dovessero registrare 75 casi Covid ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Ha poi aggiunto che, al fine di limitare il rischio che nuove varianti del coronavirus facciano il loro ingresso nell’Unione Europea, «è stato previsto un meccanismo di freno di emergenza, che consente ai Paesi di agire rapidamente e in modo coordinato» per ripristinare le restrizioni.

Nuovi spostamenti consentiti

Finora gli arrivi da paesi terzi nell’Unione Europea sono il più delle volte proibiti per motivi che non siano di salute, lavoro e necessità. Ma laddove la situazione epidemiologica risulta essere particolarmente buona, indipendentemente dalla situazione vaccinale del viaggiatore, gli spostamenti verso l’Unione sono consentiti ai cittadini.

Otto sono i Paesi da cui è attualmente possibile partire anche per altri motivi, non necessariamente prioritari: si sta parlando di Israele, Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina (per quest’ultima solo se confermata la reciprocità per i turisti europei). Chiunque arrivi deve comunque presentare il risultato negativo di un test o, se le regole del Paese d’ingresso lo prevedono, sottoporsi ad un periodo di quarantena.

Secondo una simulazione circolata tra i diplomatici a Bruxelles, poi, sulla base dei nuovi criteri rientrerebbero nell’elenco anche Giappone, Marocco, Albania, e Regno Unito, ma non gli Stati Uniti (la cui soglia va ben oltre). Ciononostante, il premier britannico Boris Johnson continua a ribadire le sue raccomandazioni per i cittadini inglesi di non viaggiare per turismo nei 170 Paesi e territori inseriti nella cosiddetta ‘’lista arancione’’, comprendente pressoché tutta l’Ue (Italia inclusa) ad esclusione del Portogallo.

Green Pass europeo

Fonte: Il Messaggero

L’Unione Europea si sta organizzando affinché sia possibile realizzare un sistema che permetta di muoversi nei Paesi europei tramite un green pass europeo dei viaggi, che consista in un semplice QR Code.

Il Certificato EU Covid-19 – documento che attesta se una persona ha completato l’intero ciclo vaccinale contro il Covid-19 oppure se è guarita dall’infezione – dovrebbe essere già disponibile entro giugno, sia in versione fisica che digitale.

Tuttavia, le istituzioni Ue sono ancora in trattativa per via di alcuni punti che ostacolano il raggiungimento di un accordo finale. Tra questi, il prezzo dei test PCR (test molecolare che evidenzia la presenza di materiale genetico del virus), alto, soprattutto per i giovani, ma necessario ai fini dell’ottenimento del green pass.

«Abbiamo bisogno di un certificato a livello europeo, altrimenti rischiamo di avere una frammentazione dei documenti e questo non è nell’interesse di nessuno in Europa. Ecco perché abbiamo bisogno di un certificato. Ma per il Parlamento è chiaro che il certificato deve significare qualcosa, deve significare che le persone hanno il diritto di viaggiare nell’UE, che ha libertà di movimento», afferma il leader del gruppo PPE Manfred Weber.

‘’Proteggi te e i nonni’’, l’iniziativa siciliana

Dopo l’avvio alle prenotazioni vaccinali per gli over 40 e i diversi open day degli ultimi giorni, la Regione Sicilia presenta un nuovo progetto intitolato ‘’Proteggi te e i nonni’’, indirizzato agli ultra 80enni e ad i loro accompagnatori (anche più di uno) over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela.

Fonte: Antenna Uno Notizie

Da venerdì 21 a domenica 23 maggio, gli interessati potranno presentarsi in tutti gli hub provinciali della Sicilia per ricevere il vaccino anti-covid, senza che sia necessaria alcuna prenotazione. Sarà loro riservata un’apposita corsia in modo tale da ridurre i tempi di attesa. Per gli accompagnatori verranno utilizzati, previa adesione volontaria, vaccini “a vettore adenovirale’’ (vale a dire Johnson & Johnson o AstraZeneca).

Nel frattempo, in provincia di Messina, è già in corso la nuova iniziativa “on the road’’, che prevede il giro di un camper ‘’anti-covid’’ tra tutti i piccoli paesini del messinese, per portare il vaccino praticamente sotto casa dei residenti. La prima tappa si è svolta lo scorso 18 maggio a Roccafiorita. Per sapere le successive tappe è possibile cliccare sul seguente link: https://normanno.com/attualita/vaccini-a-km-0-nella-provincia-di-messina-arriva-il-camper-anti-covid/ .

Gaia Cautela