Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’Italia agli ultimi posti per la Rainbow Map

Gay Pride a Roma, 2019 (fonte: gay.it)

La storia del 17 maggio

Il 17 maggio di trentuno anni fa l’omosessualità veniva cancellata dalla lista delle malattie mentali, stilata dall’Oms. Anche se ci vollero ancora quattro anni, affinché la decisione diventasse effettiva, con la successiva edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders), approvato nel 1994, questa fu un avvenimento decisivo per tutto il mondo.

Fu Louis-Georges Tin, curatore del “Dizionario dell’omofobia”, l’ideatore della Giornata internazionale contro l’omofobia. Dal 2004 nel mondo, dal 2007 in Europa, questa ricorrenza, si è trasformata, nella Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

In questa ricorrenza, vengono promosse iniziative che possano sensibilizzare quante più persone possibili sulle tematiche legate alla comunità Lgbti, nel tentativo di prevenire che si verifichino episodi di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale, come purtroppo continua ad accadere ancora e ancora, ogni giorno nel mondo. È momento di riflessione e azione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.

Un appuntamento internazionale fissato per il 2022

Per il 2022, a Londra, si sta pianificando la prima conferenza mondiale sui diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Un’iniziativa pensata nell’ambito degli impegni dell’UK verso la Coalizione di 42 Paesi per la parità dei diritti.

Foto da un Gay Pride londinese (fonte: spyit.it)

L’evento “Safe To Be Me” dovrebbe essere il più grande del suo genere. Saranno invitati politici, attivisti e funzionari di tutto il mondo, per rimanere nella capitale inglese per due giorni, in coincidenza con il 50esimo anniversario del primo Gay Pride della città.

Sotto la presidenza di Boris Johnson, il governo britannico è stato criticato da attivisti e Ong per i diritti umani, per aver fatto marcia indietro sui diritti delle persone trans. Dunque, la conferenza, sarà un modo per l’Inghilterra di ribadire la propria volontà a sostenere l’uguaglianza sia dentro il Regno Unito, che all’estero.

“Sarà la prima volta che si terrà un evento globale di questa portata e spero che aiuterà a guidare l’azione collettiva per un cambiamento reale” ha dichiarato Nick Herbert, presidente dell’evento e inviato speciale del primo ministro per i diritti Lgbti.

 

La Rainbow Map per chiarire la situazione nei Paesi Ue

L’“ILGA-Europe” – un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente, che riunisce oltre 600 organizzazioni di 54 paesi in Europa e in Asia centrale – ogni anno dal 2009, pubblica la Rainbow Map, per la quale i 49 Paesi europei, vengono messi in ordine in base a leggi e politiche a favore delle persone Lgbti. L’Italia si attesta al trentacinquesimo posto.

Sessantanove criteri, suddivisi in macro-categorie: uguaglianza e non discriminazione, famiglia, crimini d’odio e incitamento all’odio, riconoscimento legale del genere e integrità fisica, spazio della società civile, asilo. Ogni Paese, dunque, viene giudicato con una percentuale, che può variare dallo 0% (grosse violazioni dei diritti umani) al 100%, che ne attesta, invece, il rispetto e la piena uguaglianza.

Per il sesto anno consecutivo, Malta (94%) è al primo posto, seguita da Belgio e Lussemburgo. Ai posti più bassi si trovano invece Azerbaigian, Turchia e Armenia, come nel 2020. Per il secondo anno consecutivo, la Polonia occupa la posizione più bassa nell’Ue (13%). Gli altri Stati, invece, si attestano intorno al 60%: Portogallo 68%, Finlandia, Spagna e Svezia 65%, Olanda 61%, Francia 57%. L’Italia acquista solo un 22%.

 

La comunità Lgbti e la situazione in Italia

Gay Help Line, canale di aiuto, segnala, in Italia, più di 50 contatti al giorno, fra chiamate e chat, più di 20mila all’anno complessivamente. Circa il 60% delle persone che chiedono aiuto ha tra i 13 e i 27 anni, le quali principalmente affrontano problemi in casa, per il coming out. Il 36% dei minori riceve un rifiuto da famiglia e amici al momento del coming out, mentre il 17% dei maggiorenni ha comportato la perdita del sostegno economico da parte della famiglia. Ad aver difficoltà è un giovane su due e la percentuale aumenta al 70% per le persone transessuali. Il 30% degli studenti Lgbti, che ha contattato la linea di aiuto, ha rivelato di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. Sono anche incrementati i casi di mobbing e discriminazioni.

Ciò che desta ancor più preoccupazione è la stima, secondo la quale, le denunce sarebbero molte di meno degli episodi che realmente accadono. La Gay Help Line riporta un aumento di ricatti e minacce subiti dalle persone Lgbti, passati dall’11 al 28%.

Nell’anno della pandemia sono cresciute le minacce ricevute – dall’11% al 28% – e le discriminazioni sul lavoro – dal 3 al 15% – contribuendo ad alimentare il fenomeno dell’“under reporting”, la rinuncia a denunciare.

Stamattina, il presidente Mattarella ha rilasciato delle dichiarazioni per ribadire quanto sia importante questa giornata:

“La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.”.

Il presidente Mattarella (fonte: ANSA)

Quest’anno, inoltre, nel nostro Paese, questa giornata cade in un momento ancor più delicato, a causa della tortuosa vicenda per l’approvazione del ddl Zan.

“Per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro.”. Questo uno degli slogan delle ultimissime manifestazioni in tutto il Paese, per sostenere l’approvazione in Senato dello stesso. Ancora molto c’è da fare sul piano legislativo, ma prima di tutto umano, anche perché, per riprende le parole di Mattarella, “la società è arricchita dal contributo delle diversità” e “le violenze a singoli oltraggiano la libertà di tutti”.

Rita Bonaccurso

Messina si prepara alla Giornata della Memoria e dell’Impegno: Don Ciotti incontra “la meraviglia” degli studenti.

Si è tenuta ieri alle ore 15:30 presso l’istituto Jaci la conferenza con il presbitero Don Luigi Ciotti, in vista della grande ricorrenza che la nostra città è stata designata per ospitare quest’anno: la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Un impegno alla memoria, non un semplice evento” ci tiene a sottolineare Don Ciotti. “Il primo diritto di ogni persona è quello di essere chiamata per nome” dice ancora il sacerdote. Sarà proprio a questo che si dedicherà la mattinata di Lunedì 21 Marzo: dopo un grande corteo, saranno nominate ognuna delle persone appartenenti alla lunga e dolorosa lista dei morti innocenti per mano delle mafie, in presenza di oltre 600 familiari. Il pomeriggio, invece, sarà dedicato ad attività seminariali di approfondimento.

Un appuntamento che si ripeterà per la ventunesima volta proprio nel giorno dell’equinozio di primavera, scelto da “Libera” (la rete di associazioni iniziata da Don Ciotti stesso), poichè simbolo nell’immaginario collettivo di rinascita e speranza.

L’Italia dovrà umilmente fermarsi“: Messina sarà, infatti, solo il polmone dell’evento, il “ponte” di dialogo con tutta Italia. In contemporanea, in oltre 1000 luoghi italiani sarà letta la medesima lista. La Rai ha scelto di documentare i cortei di solo quattro centri d’Italia: Torino, Perugia, Napoli e, ovviamente, Messina. La rete di Libera si pone come obiettivo il cambiamento nella coscienza italiana, un”autoriforma” come il fondatore stesso la chiama. E non è un caso che gli studenti siano diretti interessati di questo messaggio.

“Mi rivolgo a voi che siete qui e siete una meraviglia: Riempite la vita di vita!”, questa l’incitazione che, con sentimento, rivolge il padre alla giovane audience di ieri.“Cominciai il mio percorso quando avevo solo 17 anni. Ero un ragazzino molto imbranato, ma il mio essere testardo e curioso mi portò dove sono oggi”, ci dice raccontando la sua vita. Tanti i racconti, tanta l’emozione che scaturisce dalla sua voce. Due gli incontri determinanti nella sua vita e due le associazioni da lui iniziate (prima di Libera, il Gruppo Abele). Un caso? Assolutamente no.

Molte le aspettative per la grande manifestazione di lunedì; “Stanate i messinesi” ci dice scherzosamente.

Noi Studenti dell’università di Messina e lettori di UniversoMe, ci saremo. E’ stata, infatti, indetta la sospensione dell’attività didattica in tutto l’Ateneo per permettere agli studenti la partecipazione alla giornata.Giornata che si accinge a diventare ufficiale: al Senato e alla Camera dei Deputati, sono in atto, da ieri pomeriggio, le votazioni riguardo il testo sull’istituzione della giornata in memoria delle vittime delle mafie.

 

Martina Galletta