Un cambio di rotta politico possibile in Moldavia e Georgia

L’espansione russa, anche a causa della guerra con l’Ucraina, sembra aver preoccupato molti paesi, stanchi della continua ingerenza politica della Russia nei loro confronti. Infatti questi giorni sono stati decisivi per decidere il cambio di rotta politico di due paesi: Georgia e Moldavia.

Il quadro politico moldavo

La Moldavia ha sempre subito l’ingerenza e l’influenza della Russia, sia economica che politica. A ciò bisogna ricordare anche la presenza del territorio de facto indipendente della Transnistria, una regione autoproclamatasi indipendente a seguito della caduta dell’Unione Sovietica e che viene fortemente supportata dalla Russia. Questo piccolo territorio è diventato nuovamente oggetto di discussione a seguito dell‘ invasione russa dell’Ucraina nel 2022, infatti si è tenuta d’occhio questa regione a causa della forte presenza russa nel territorio, che ha portato a forti timori di una possibile escalation del conflitto sul suolo moldavo. Il suo territorio ha come capitale la città di Tiraspol, dove ha sede la società Sheriff, fondata da due ex membri del KGB russo. Essa ha un forte potere politico  ed economico sul piccolo Stato.

Chiesa della Natività, Tiraspol, Moldavia
Chiesa della Natività a Tiraspol, Moldavia

Le elezioni in Moldavia: tra ingerenze russe e voglia di libertà

Il 21 ottobre si sono tenute sia le elezioni presidenziali, dove la presidente uscente Maia Sandu è finita al ballottaggio col rivale Alexandr Stoianoglo (col turno di elezioni che si terrà il 3 novembre) sia un referendum per decretare o meno l’ingresso moldavo nell’Unione Europea. L’affluenza alle urne è stata importante, ma il risultato è rimasto incerto fino alla fine. Dalla Commissione Europea arrivano però allarmi di possibili interferenze russe per falsificare i risultati del referendum. Inoltre vi sarebbero stati casi di voto di scambio e compravendita di voti, oltre alla scoperta di tentativi russi di addestrare giovani per creare tumulti disordini durante le elezioni stesse.

urna di ballotaggio

Il risultato finale è stata la vittoria del , però è stata una battaglia combattuta fino alla fine. Questo perché il 49% della popolazione moldava ha votato negativamente l’ingresso nell’Unione Europea, ciò delinea una forte spaccatura all’interno dello stato moldavo. Infatti da un lato vi sono i giovani, che hanno votato per un cambiamento della sfera politica moldava, ma dall’altro lato vi sono i nostalgici, i più anziani e i filorussi, che hanno tentato di opporsi a questo cambiamento. Ciò significa che bisogna fare ancora tanta strada, nonostante il futuro del piccolo Stato sia più chiaro adesso.

Il background politico in Georgia

La Georgia è un altro paese dove la forte ingerenza politica russa è evidente. Così come i moldavi, anche i georgiani hanno dovuto far fronte a due questioni territoriali, tutt’ora irrisolte. I territori dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud hanno reclamato la loro indipendenza a seguito dello scioglimento dell’URSS, pur se non vengono riconosciute dallo stato georgiano. Quest’ultima regione inoltre è stata teatro della guerra russo-georgiana del 2008, che ha lasciato vari strascichi importanti nel Paese. Il governo georgiano è fortemente autoritario, con il partito Sogno georgiano che dal 2012 governa il Paese. Egli ha adottato delle leggi simile a quelle di Mosca, soprattutto per quanto riguarda i diritti degli omosessuali (che nonostante il tentativo di veto della presidente Zourabichvili è entrata in vigore) e i cosiddetti “agenti stranieri“. E’ chiaro quindi che la Georgia necessita di un cambiamento politico, per tentare di uscire dall’orbita russa.

Statua dell'amore, Batumi, Georgia
Statua dell’amore, Batumi.

I risultati delle elezioni georgiane

Nella giornata del 26 ottobre si sono svolte le elezioni parlamentari in Georgia. Il partito “Sogno Georgiano”, che governava il Paese da 12 anni, era alla ricerca dell’ennesimo mandato. A seguito delle leggi contro gli omosessuali, l’UE aveva temporaneamente fermato i negoziati per l’adesione del Paese. I partiti di opposizione pro-UE speravano in un grande cambiamento, che però non è avvenuto. Questo perché il partito ha stravinto le elezioni con il 54% dei voti, contro il 37% dei voti dell’opposizione. Nonostante questa vittoria netta, i rappresentanti delle opposizioni hanno dichiarato che non accetteranno questi risultati, a causa delle varie testimonianze di brogli elettorali ed intimidazioni nei confronti dei votanti. L’ennesimo mandato di  “Sogno Georgiano” porta non pochi problemi per il Paese in vista di una possibile entrata nell’Unione Europa, poiché nel corso degli anni esso ha mostrato atteggiamenti sempre più filorussi. Un avvicinamento sempre più imminente della Georgia alla Russia potrà significare un forte allarme per tutti coloro che speravano in un cambiamento della politica del loro Paese, che vedono il loro sogno (l’Ue) allontanarsi sempre di più. 

Samuele Di Meo

Georgia: la popolazione civile è riuscita ad ottenere il ritiro di una legge “controversa”

Dopo 3 giorni di proteste, il Parlamento della Georgia ha bocciato in seconda seduta la proposta di legge “sulla trasparenza dell’influenza straniera” (denominata “Russian law” dai manifestanti) con 35 voti a favore e uno contrario. La seconda seduta si sarebbe dovuta tenere il 21 marzo ma la violenza delle proteste e l’attenzione internazionale che hanno provocato, hanno spinto il partito di maggioranza GD (Georgian Dream) ad anticiparla.

La legge, nello specifico

Nel secondo articolo, la legge descrive gli “agenti di influenza straniera” come organizzazioni non governative, emittenti televisive e media agency che ricavano il 20% del loro sostentamento annuale da potenze estere, definite a loro volta come altre nazioni, ma anche come semplici individui e organizzazioni con sede legale situata al di fuori del territorio georgiano. Per la legge, chi rientra all’interno della categoria di agente straniero ha l’obbligo di dichiararsi alle autorità, pena multa di novemila euro.

La parola agente è sinonimo di spia in georgiano, ed i manifestanti temono che l’obbligo di denunciarsi alle autorità pubbliche come spia sottintenda la volontà del governo di controllare il dibattito politico del paese, con l’espediente della trasparenza. Giustificazione che non regge, poiché i media georgiani pubblicano le informazioni riguardanti le loro finanze e donazioni sui loro siti e vengono verificate da enti esterni, molte volte durante l’anno. In secondo luogo, appare evidente che a subire questo trattamento saranno determinate agenzie, con una selezione quantomeno arbitraria.

Come si è arrivati al ritiro

Fondamentali sono state le proteste che hanno coinvolto migliaia di cittadini della capitale georgiana già dalla notte di martedì, dopo l’approvazione in prima lettura della legge. Da subito le proteste si sono caratterizzate per la violenza degli scontri tra cittadini e polizia.

I primi  hanno utilizzato molotov e fuochi d’artificio mentre i secondi hanno risposto con cannoni ad acqua, granate stordenti e proiettili di gomma. L’apice della tensione si è avuto mercoledì, quando i manifestanti hanno tentato l’incursione all’interno del parlamento, prontamente respinti dagli agenti in tenuta anti-sommossa. Giovedì il governo ha annunciato il ritiro senza condizioni della legge (in vista della partecipazione di massa alle proteste) avvenuto ufficialmente venerdì.

In supporto delle proteste, si è espresso anche il Presidente francese Emmanuel Macron, che con un tweet ha sottolineato come il popolo francese sia vicino al grande desiderio di democrazia dei georgiani:

La “Russian law” e l’impetuosità delle proteste in Georgia

Alla base della grande reazione che questa legge ha provocato all’interno dell’opinione pubblica della capitale, ci sono i rapporti tra Mosca e Tbilisi e la voglia di democrazia del popolo georgiano. La Georgia è stata una repubblica sovietica fino al 1991, quando con un referendum il 99% della popolazione ha scelto l’indipendenza.

Nel 2008 la Russia ha invaso il paese, sottraendone il 20% del territorio a causa dell’istituzione di due repubbliche separatiste ( Ossezia del sud, Abcasia). Dal 2012 la Georgia ha come partito di maggioranza il GD finanziato da Bidzina Ivanishvili, un georgiano che ha fatto fortuna in Russia. 

Subito dopo l’invasione Russa in Ucraina, il Paese ha subito fatto richiesta per entrare nell’Unione Europea, richiesta respinta nel giugno del 2022 a causa di alcune criticità rinvenute nel sistema democratico.  La legge, oltre a riprendere in modo evidente una legge introdotta in Russia nel 2012 e responsabile della fine della libertà di stampa nel paese, rappresenterebbe un ulteriore ostacolo nell’ammissione  all’interno dell’Unione Europea poiché accentuerebbe le criticità del sistema democratico, scontrandosi inoltre contro la stessa Costituzione (art.78) georgiana che impone l’adozione di tutte le misure necessarie per garantire l’integrazione Europea della Georgia.

Per i georgiani protestare contro l’adozione di questa legge significa lottare per la loro libertà, contro un nemico (la Russia) dal quale si sono già difesi 15 anni fa e che continua mettere a rischio la loro indipendenza. In questa battaglia, la bandiera dell’Unione Europea rappresenta il sogno di un futuro democratico da difendere con tutte le proprie forze.

Giuseppe Calì

 

 

UniMe: fuori il bando Erasmus+ per il II semestre

Il Bando Erasmus + ICM per la mobilità studenti UniMe per il secondo semestre dell’a.a. 2021/22 è stato pubblicato.

Mete

Le Università partner che prenderanno parte al progetto sono divise tra: Albania, Armenia, Cile, Cina, Georgia, Giordania, Israele, Marocco e Ucraina per un totale di 26 borse. Gli studenti dovranno presentare le proprie candidature fino al 9 dicembre, giorno di chiusura per le domande, rispettando le modalità previste dal bando. Il seguente documento chiarisce nel dettaglio tutto quello che bisogna sapere per poter partecipare agli Erasmus: https://www.unime.it/sites/default/files/DR%20PUBBLICAZIONE%20BANDO%20OUTGOING%20STUDENTI_III%20CALL.pdf

Informazioni e requisiti

I requisiti necessari per poter partecipare agli Erasmus variano in base alla meta: la quasi totalità richiede una buona conoscenza della lingua inglese, ma alcuni prevedono lezioni anche in italiano russo e francese.

La selezione avviene anche sulla base del CdL di appartenenza e, per gli studenti interessati, sono già esposte le attività di cui si occuperanno (se di studio, di ricerca o tirocinio). Queste informazioni con in più i contatti di riferimento dei diversi Atenei sono disponibili al seguente link: Elenco sedi e requisiti specifici.

Come viene stilata la graduatoria

La graduatoria dei candidati verrà invece stabilita secondo un calcolo che terrà conto di: media, crediti annui, negli specifici casi anche del voto di laurea.

La graduatoria si baserà come segue:

Σ (voto X credito) / (diviso) numero di crediti acquisiti

In particolar modo:

  1. Studenti di Primo Ciclo e Ciclo Unico
    • Punteggio = (50 * media/30) + (50 * CreditiSuAnni)/60)
      creditiSuAnni= crediti acquisiti / anni di corso
  2. Studenti di Secondo Ciclo
    • Punteggio = (50 * media/30) + (25 * (creditiSuAnni)/60) + (25 * R/33)
      creditiSuAnni= crediti acquisiti / anni di corso
      R = ((votoLaurea1livello /scalavotolaurea1livello* 30) * (3 / anniLaurea1livello) * 1,1
  3. Studenti di Terzo Ciclo
      1. Punteggio = (voto di laurea di livello I) + (voto di laurea di livello II) / 2
        oppure
        Punteggio (C.U.) = voto di laurea a ciclo unico

Borse di studio e tirocinio

Sono previste 26 borse di mobilità per studio (Erasmus+ Studio) e 5 per il tirocinio (Erasmus+ Traineeship). Per potervi accedere bisogna essere regolarmente iscritti all’Università di Messina. I beneficiari avranno una borsa di studio mensile di 700 più dei contributi che copriranno parte delle spese di viaggio. L’erogazione del contributo mensile avverrà nel seguente modo:

  • il 70% dell’importo totale, all’inizio della mobilità, a seguito dell’invio della “Conferma di
    Arrivo” da parte dell’Università ospitante;
  • il restante 30% calcolato in base ai giorni di permanenza certificati dall’Università ospitante al
    rientro, previa presentazione della documentazione richiesta.

Il contributo per spese viaggio verrà invece erogato totalmente all’inizio della mobilità, insieme al 70% dell’importo totale della borsa di studio. Il valore di ciascun contributo per le spese di viaggio varia in base alla distanza chilometrica fra la città di partenza e la città di destinazione.

Studenti laureandi

Gli studenti laureandi, interessati all’Erasmus+ Traineeship, che non sono regolarmente iscritti all’A.A. 2021/22 e che quindi non possono compilare la candidatura tramite esse3, dovranno inviare la propria candidatura dal proprio account istituzionale (codicefiscale@studenti.unime.it) all’indirizzo email: protocollo@unime.it con oggetto della stessa: “Candidatura Bando Erasmus+ ICM II semestre a.a. 2021/22 – C.A. “Unità Operativa Cooperazione e Didattica Internazionale” entro e non oltre le ore 23:59 del trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando.

Sarà inoltre necessario allegare i documenti presenti nella sezione modulistica:

  • Application Form;
  • Documento di identità in corso di validità;
  • Learning Agreement for Traineeship, debitamente compilato e firmato dallo studente, dal Referente per la mobilità internazionale del proprio CdS e – ove possibile (fortemente consigliato) – dal Referente per la mobilità internazionale dell’Università prescelta;
  • la competenza linguistica, certificata mediante una delle seguenti modalità:
    • superamento dell’esame di lingua previsto dal proprio corso di studi (con attestazione del Docente titolare del corso, riportante il livello di conoscenza acquisito secondo la classificazione
      europea);
    • Certificazioni linguistiche rilasciate dal CLA/CLAM (Centro Linguistico d’Ateneo), con la specifica del livello di conoscenza acquisito secondo la classificazione europea;
    • Certificazioni internazionali;
    • Autocertificazione.

Questione Covid-19

L’Università ha poi fatto il punto anche sui possibili imprevisti legati alla pandemia di Covid-19, che ovviamente potrebbe influenzare anche pesantemente le questioni di mobilità. L’Ateneo ha dunque specificato che, non potendo prevedere l’evoluzione della pandemia, potrebbero essere prese in considerazione cancellazioni o svolgimento in modalità virtuale delle attività Erasmus, tutto dipenderà dal proseguo della pandemia e dalle condizioni dei paesi e degli Atenei di destinazione.

Riconoscimento delle attività e modulistica

Le attività di formazione svolte dagli studenti con gli Atenei esteri saranno approvate anche da UniMe secondo quanto garantito dal Regolamento per il riconoscimento dei periodi di mobilità all’estero.

Clicca qui per leggere tutte le informazioni specifiche tratte dal regolamento.

Per quanto concerne la modulistica si trova sul sito UniMe nella sezione “Documenti e Regolamenti” (clicca qui).

Maggiori informazioni

Il Bando

Per maggiori informazioni è possibile contattare gli uffici preposti:

U. Op. Cooperazione e Didattica Internazionale
Unità Organizzativa Programmi Internazionali
Palazzo Mariani – Via Consolato del Mare, 41 1° Piano – 98122 Messina

  • Tel: 090 676 8539-8288
  • Email: progetti.erasmusicm@unime.it
  • Ricevimento: scrivere a progetti.erasmusicm@unime.it per concordare appuntamento sulla piattaforma Microsoft TEAMS.

Antonio Ardizzone