5+1 serie tv per farvi innamorare della (fanta)scienza

Tra le series più ricercate ci sono quelle tecnologiche e fantascientifiche, chissà perché!

Che siano forse troppi i nerd? O che siano forse tante le offerte del settore?

Sin dagli anni ‘60, da quando Star Trek – con Spock sulla navicella USS Enterprise – cominciò ad appassionare milioni di telespettatori e a rendere la sua idea di spazio e di futuro, fino ad arrivare ai giorni nostri, la scienza ha mantenuto un certo appeal. Che siano supereroi, storie vere o possibili realtà future, una cosa è certa: la scienza fa intrattenimento.

Così abbiamo scelto cinque (+ una) delle serie che meglio la rappresentano, in ogni suo aspetto e sfaccettatura.

1)The Big Bang Theory

Leonard, Sheldon, Howard e Raj, nel 2007 ci hanno fatto entrare nelle loro vite (e nel loro appartamento), presentando al mondo i nerd  e reclutando un esercito di ragazzi che – come i protagonisti – adorano i fumetti e indossano magliette dei supereroi,  ottenendo un successo strepitoso.

Fonte: over-blog-kiwi.com – Sheldon cita Star Trek

I quattro, alle prese con la quotidianità da cervelloni, dovranno fare i conti con Penny: una giovane aspirante attrice che, estremamente diversa da loro,  creerà un mix esilarante tra teoria delle stringhe e frivolezze.

È una serie cult ormai, premiata ma finita. Lascia un prequel, Young Sheldon, che racconta il genio del protagonista sin dalle scuole elementari, ma sappiamo che non basta: siamo sicuri, che The Big Bang Theory ci mancherà!

2)Rick and Morty

Ah, che belli i ricordi con i nonni! E questo,  Morty potrebbe dirlo più di tutti.

In un Cartoon, Netflix racconta il particolare rapporto nonno–nipote, riuscendo a condensare i temi più disparati: attualità, credenze mistiche e futuri impensabili.

Fonte: steamuserimages. com – Una tipica passeggiata nonno e nipote

La nonchalance di Rick  e l’insicurezza di Morty si armonizzano perfettamente e si addicono ad ogni avventura, che non sarebbe la stessa se non venisse vissuta con questo mix.

Tra un briciolo di gelida realtà e l’immensa comicità che la contraddistingue, è una serie da guardare e da riguardare, venti minuti di scienza esposta in modo (molto) poco convenzionale.

3) Stranger Things

Con un velo di nostalgia per gli anni 80, ci immergiamo in un atmosfera spielberghiana, in cui, per  quattro ragazzini, cominceranno una serie di eventi molto strani.

In coincidenza di un incidente nucleare, che creerà una breccia tra il nostro mondo e una dimensione non ben conosciuta, si perderà Will ma si conoscerà Undi, una ragazzina molto strana, appena scappata dalle forze governative.

Fonte: media.giphy.com – Will, Mike, Dustin, Lucas alla sala giochi

Nel giro di tre stagioni, vediamo come i nostri protagonisti riusciranno a combattere contro un upside down  misterioso – e spaventoso – e contro forze soprannaturali.

Questa serie ha avuto la capacità di far innamorare chiunque la guardasse, dai più giovani ai più adulti e, in attesa della quarta stagione, non si può far altro che un rewatch.

4) Orphan Black

Cosa fareste se vi ritrovaste davanti una persona identica a voi? E se poi questa si scoprisse essere un clone?

Sarah Manning e le sue sorelle scopriranno di esserlo, e – come se non bastasse – scopriranno di essere la punta dell’iceberg  di un progetto ben più complesso, che ha per obiettivo modificare e riprogrammare l’umanità.

Fonte: mediaite.com – Clone Dance/ Clone Club

In un contesto di scienza usata per un fine estremista, spicca il talento di Tatiana Maslany: già solo per questo varrebbe la pena guardare i quaranta minuti di ogni episodio.

L’estrema bravura di una sola attrice, che riesce ad essere copia di se stessa ma diversa in ogni atteggiamento e battuta.  Un capolavoro, in Italia purtroppo sottovalutato, che ci fa rendere conto di quello che potrebbe succedere quando l’uomo supera i limiti dell’etica e della scienza stessa.

5) Black Mirror

Lo specchio nero dei nostri dispositivi, ora più che mai è la fonte più vicina di scienza che abbiamo.

Quello che Black Mirror fa, e che giustifica il suo enorme successo, è rendere evidenti le crepe del rapporto uomo–macchina e mostrare da ogni punto di vista come l’evoluzione tecnologica stia andando più veloce di quella dell’uomo stesso.

Fonte: monstermovieitalia.com – logo BM originale Netflix

È una serie antologica difficile da classificare: distopica, attuale, horror, fantascientifica.  Non c’è niente di specifico per descriverla; le stagioni sono sconnesse tra loro, nonostante ci sia un sottile filo conduttore e le puntate non hanno un ordine ben preciso.

Quello che ha attratto milioni di telespettatori dunque,  è l’aver denunciato l’uso della tecnologia esasperato e l’aver mostrato come  le conseguenze che si avranno, saranno importantissime e disastrose.

5+1) Futurama

Da sempre , Bender, Fry e la loro ditta di consegne intergalattiche ci hanno tenuti incollati alla tv all’ora di pranzo.

La prima volta che l’uomo, la macchina e la galassia si sono uniti, in una sitcom disegnata dal celebre Matt Groening e che ha letteralmente posto il ventunesimo secolo in uno scenario nuovo: nel futuro anno 3000.

Un millennio in più, che però non è bastato a modificare le problematiche della società, ma ne ha solo mascherato l’evidenza e cambiato i protagonisti, includendo robot, alieni e mutanti.

Fonte: reactiongifs.us – Bender, Fry, Leela, professor Farnsworth sulla Planet Express

Sempre attuale e futuristica allo stesso tempo. Beh, adesso che è disponibile su Amazon Prime Video, non possiamo far altro che tornare a quel capodanno del 2000 e ibernarci con Fry!

Dunque, vediamo come questo argomento così complesso si mostra invece leggerissimo e fonte di intrattenimento (la cui lista sarebbe chilometrica).

Non è detto che la scienza sia noiosa, anzi tutt’altro, e non è detto che sia solo per cervelloni o per nerd, si presta a chiunque e ad ogni momento delle nostre vite e giornate.

Barbara Granata

Petya, Nyetya e le nuove frontiere del terrore

Si chiama Petya, viene dall’Ucraina ed è molto cattivo. Il malware, che appartiene alla categoria dei ransomware, ha deciso di seguire la strada del suo recente predecessore WannaCry e mettere a repentaglio i dati dei nostri PC. La sua missione è quella tipica di ogni ransomware: crittare i dati dei nostri PC, aprendoli singolarmente senza il nostro permesso e senza che possiamo accorgercene, e cifrarne il contenuto attraverso funzioni apposite, rendendoli di fatto inaccessibili a meno che non decidiamo di pagare un riscatto (in BitCoin). Ma come funziona? E quanto è pericoloso?

Come beccare il “virus”

La prima fase è quella di installazione, dove l’utente contrae il malware attraverso uno dei suoi vettori di propagazione. Questo è dovuto o a dei problemi legati alla gestione del rischio del sistema informatico in questione (falle nel sistema, vulnerabilità note, email come vettore di propagazione) o anche ad attacchi di ingegneria sociale. In questa fase solitamente il ransomware si insinua nel sistema brecciato installandosi e modificando i file di registro per poter apparire a ogni riavvio del computer, lasciandoci senza scampo. Nel caso di Petya il colpevole sarebbe un link nelle cartelle condivise di Dropbox.

Cosa succede adesso?

In questa fase il malware ha settato l’ambiente nel quale dovrà lavorare, e invierà delle richieste ad un server dislocato da qualche parte nel mondo: dopo una fase di “handshake“nella quale il server e il malware si riconoscono a vicenda, ci sarà la generazione delle chiavi di crittazione, memorizzate sia nel server stesso che nel PC della vittima.

https://www.youtube.com/watch?v=LJ3ew14tt7Y

fase di handshake, per pochi coraggiosi

Serviranno a tenere in ostaggio i nostri dati crittandoli e rendendoli inaccessibili e a poterli “liberare” solo dopo il pagamento di un riscatto.

E non è tutto…

Solo adesso avviene la fase più preoccupante: è tutto pronto per la crittazione dei file. Il ransomware utilizzerà la chiave recuperata in precedenza e passerà in rassegna tutti i file del PC con le estensioni più comunemente usate, dai documenti Word alle foto della laurea (…cioè..si fa per dire…), che da quel momento in poi saranno irrecuperabili, a meno che non si voglia pagare un riscatto che tipicamente si aggira tra i 300$ e i 500$, rigorosamente in BitCoin. Attualmente è il modo più sicuro che hanno hacker e “gentaglia” simile per non essere tracciati.

Shut up and take my money!

Questo è il punto più importante per il creatore del malware, cioè quando si passa dal codice ai big money. Infatti, più PC saranno infetti, più possibilità ci saranno che i proprietari paghino un riscatto per riavere indietro i propri dati e di conseguenza più zeri avrà il conto in banca. Bisogna però precisare che raramente chi progetta diavolerie simili lo faccia per per denaro: i motivi sono dei più disparati, dal “for fun” all’hacktivismo.

Cose da tenere a mente

Se WannaCry è riuscito nell’intento, insito nel suo nome (asd), di far disperare un bel paio di malcapitati, o per i dati persi o per i soldi sborsati, Petya dal canto suo promette di essere se necessario ancora peggio: sebbene forse sia stato trovato il modo di bloccarlo tempestivamente a causa di una non troppa complessa operazione di XOR sul Master Boot Record nella sua fase iniziale, il ransomware in questione è già mutato in una nuova forma chiamata Nyetya, ancora più pericolosa, e che non consentirà nemmeno di riavere indietro i propri dati dopo aver pagato il riscatto, a causa della chiusura dell’indirizzo email a cui inviare gli estremi del pagamento. Rivolgersi al proprio amichetto smanettone di fiducia in casi come questi potrebbe non servire a nulla, bisogna rassegnarsi avere tanta pazienza, ma soprattutto le copie di backup!

Salvo Bertoncini