Fabri Fibra è pronto a mettere ordine al “Caos” che lo circonda

L’album racchiude tutti gli elementi che caratterizzano la figura complessa del rapper: tecnica brillante, ironia, verità pura e semplice, linguaggio diretto – Voto UVM: 4/5

 

Dopo una lunga pausa è tornato l’artista che ha permesso al rap di sfondare in Italia. Sono infatti passati ben cinque anni dalla pubblicazione di Fenomeno, e Fabri Fibra sceglie di celebrare i suoi vent’anni di carriera con un nuovo full album: Caos.

Il disco è stato reso disponibile su tutte le piattaforme streaming musicali dal 18 marzo. Si sa che Fabrizio Tarducci, vero nome del rapper, non prova grande stima o simpatia nei confronti dei media tradizionali e in particolare della categoria giornalisti. Proprio per questo sceglie di raccontare e spiegare lui stesso l’album, attraverso una playlist apposita su Spotify con 17 file audio, uno per ogni traccia.

Sulla copertina di Caos, Fabri Fibra passeggia sulle spiagge di Grado. Fonte: Soundsblog

“Quanto successo devo fare per sentirmi amato?”

Questo è forse uno dei punti chiave dell’intero album. Il caos di cui Fibra parla non è solo quello che caratterizza la sua vita personale o il suo percorso artistico. È un caos generale, del mondo intero, presente ovunque: nella musica, nella politica e nei sentimenti.

L’album contiene 17 tracce e moltissime collaborazioni. Spiccano quelle con Marracash, Guè Salmo. Menzioni speciali meritano il brano Liberi con Francesca Michielin e la title track con Lazza e Madame. Ovviamente non poteva mancare il feat con Neffa, grande amico di Fibra, che compare in Sulla giostra.

La traccia che pubblicizza l’ultimo lavoro del rapper di Senigallia è Propaganda, in collaborazione con Colapesce e Dimartino. Il brano invita a riflettere sul comportamento di alcuni politici e sul loro modo di disilludere gli elettori. Caos si apre con un Intro, sul campionamento di “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, in cui Fibra ripercorre tutti i suoi vent’anni di carriera, e si chiude con un Outro, che racchiude i ringraziamenti sinceri dell’artista a tutti coloro che hanno lavorato con lui alla realizzazione dell’album.

L’energia dirompente di Fibra

I temi che Fibra affronta in questo nuovo lavoro sono tanti. Prima di tutto è palese la critica ad altri non ben definiti rapper (anche se possiamo facilmente immaginare a chi si riferisce), colpevoli di non essere autentici e di cercare solo fama e soldi. Ma la cosa che veramente disturba Fibra è il consumismo che caratterizza i nostri giorni e che sembra divorarci senza freni. Ne sono vittime anche i rapporti sentimentali che non possiamo più permetterci di vivere a pieno.

Con il successo arrivano anche coloro che vogliono approfittarsene ma Fibra non permette a nessuno di farlo. Anche le amicizie più vecchie e stabili risentono del successo ma, anche in questo caso, tutto è sotto controllo. A volte capita però che, nonostante l’armatura che il rapper si è costruito addosso, arrivino i momenti di sconforto. Questi non devono essere un blocco ma si devono accettare per quello che sono, senza vergognarsene.

Sono presenti anche brani di denuncia verso l’uso di sostanze stupefacenti. Il rapper analizza, in modo critico, gli effetti negativi che la marijuana produce e sottolinea che non c’è nulla di magico o speciale nel consumarla. Divora le tue emozioni e poi ti lascia vuoto, con l’illusione che ti riempia di energia e di vitalità.

Fabri Fibra in concerto. Fonte: Radio 105

In realtà Caos è un album così complesso e ricco di particolari che è impossibile racchiuderlo in una critica logica e sistematica. Già dal primo ascolto ti cattura e ti lascia senza fiato. Il rapper, in un file audio su Spotify, dice che ormai nessuno ascolta un disco dall’inizio alla fine, ed è vero. Io però vi consiglio di farlo e di ascoltarlo come se aveste davanti un film o, meglio ancora, una serie tv: il risultato finale è spettacolare.

Sarah Tandurella

Fabri Fibra e l’ultimo album “Fenomeno”

Il rapper, classe 1976, nato a Senigallia il 17 Ottobre,  anche questa volta non ha deluso le aspettative. C’è chi lo ricorda da “Applausi per Fibra” nel lontano 2006, chi invece ha scoperto questo “fenomeno” solo recentemente.

Ebbene oltre ad essere un successo divenuto pure doppio disco di platino, l’album ci racconta fondamentalmente due esperienze che hanno caratterizzato la vita di Fabri Fibra: l’evoluzione del rap negli ultimi 10 anni ed il difficile rapporto con la sua famiglia.

Iniziamo subito evidenziando il fatto che Fabri Fibra ha contribuito pienamente a rendere il rap il fenomeno sociale che è adesso; e con questo album risponde anche a tutti quelli che lo credevano finito. Nella seconda traccia, intitolata “Red Carpet”, parla di come una volta fosse molto più difficile raggiungere una certa importanza nell’industria musicale, specie nel rap. A oggi “tutti fanno il rap” e “sognano il red carpet”. 

Quando Fibra entrò all’Universal si portò con sé il fratellino Nesli, già prima dell’approdo in Major, e furono una fantastica coppia soprannominati come i “Fratelli bandiera.” Tra il 2009  e il 2010 però finirono per litigare per dei problemi legati alla musica e sul come farla.

Fibra, oltre ad essere molto conscious, è un abile provocatore nei suoi brani, cosa che in particolar modo Nesli non ha apprezzato. Così facendo, le strade dei fratelli si sono separate. Fibra ha sempre mantenuto il silenzio in merito alla faccenda ma ecco che in “ Nessun Aiuto “,  sedicesima traccia dell’album Fenomeno, tratta il tema del loro rapporto nel corso degli anni in maniera del tutto inedita e senza veli. Se pensiamo che Fibra non possa essere ancora più storyteller ci sbagliamo di grosso con “Ringrazio”. Oltre ad essere uno dei titoli più azzeccati per un outro, il brano espone come il suo difficilissimo rapporto con la madre abbia influito pesantemente nel carattere del rapper:

“Soffro di claustrofobia appena parlo di mia madre”. “Mi sento solo e ringrazio mia madre, la notte sogno che ammazzo mia madre.”

Di certo Fibra non sarà esente da colpe ma si potrebbe mai arrivare al punto di odiare nostra madre – colei che ci ha dato la vita – fino a volerla vedere dentro una bara?

https://www.youtube.com/watch?v=vVuA_ardoxo&app=desktop

Francesco Lui