Al via la IX edizione della Piazza dell’arte

Dopo il successo delle scorse edizioni, il cortile centrale dell’Università di Messina il prossimo 16 maggio tornerà a essere la “Piazza dell’Arte”. Per il nono anno l’Associazione Morgana organizza la manifestazione destinata alla valorizzazione dei giovani talenti di ogni espressione artistica, coinvolgendo tutta la città per una notte davvero magica.

Il grande cortile si trasformerà come d’incanto in uno spettacolare palcoscenico all’aperto, sul quale potranno esibirsi, con assoluta libertà creativa, giovani cantanti e musicisti – sia solisti sia in gruppo e per qualunque genere musicale – ballerini, attori, performer di ogni tipo. Saranno ospitati anche laboratori artistici di pittura e scultura e mostre fotografiche. Attraverso il variegato mondo dell’arte si rinsalda così il rapporto sempre più stretto tra la città di Messina e l’Ateneo peloritano, offrendo ancora una volta la possibilità ai giovani di dare una dimostrazione concreta delle proprie capacità confrontandosi con il pubblico.

Cortile centrale dell’Università, Fonte: unime.it

Iscrizione e costi

Iscriversi è semplicissimo: basta consultare il bando dell’evento nelle pagine social dell’Associazione Morgana e inviare la propria candidatura all’e-mail associazione.morgana@gmail.com rispettando la scadenza del prossimo 27 aprile.

La “Piazza dell’Arte” è un evento completamente gratuito, sia per i partecipanti che per gli spettatori, che ad ogni edizione rafforza l’entusiasmo generato dai momenti di condivisione, promossi dagli studenti per gli studenti.”

Alessio Morganti

Marco Bellocchio: il grande cinema a Messina

Lo scorso 7 dicembre 2023, Marco Bellocchio, noto regista, sceneggiatore, produttore e docente di cinema, è stato insignito dall’Università di Messina del dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Cognitive, curriculum Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative. Nel pomeriggio della stessa giornata, è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera ed ha partecipato alla consegna del premio per miglior cortometraggio a tema, vinto dalla giovane regista Maria Francesca Monsù Scolaro con il filmCon-Divise.

Biografia di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio nasce il 9 novembre 1939 a Bobbio, in provincia di Piacenza ed è durante la frequentazione delle scuole salesiane che scopre la sua grande passione per il cinema, che lo porta a frequentare il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove si diploma come regista nel 1962, sotto la guida di Andrea Camilleri. Il suo primo lungometraggio, I Pugni In Tasca, realizzato alla giovane età di ventisei anni, gli garantisce la selezione al Festival del film Locarno e vince il premio  Vela d’argento nel 1965. In questa e in altre pellicole come La Cina è Vicina (1967), premiato con il Leone D’Argento al Festival di Venezia, ha dimostrato il suo anticonformismo, mettendo a nudo l’ipocrisia borghese e facendo riferimento ai moti del’68.

In moltissimi dei suoi lungometraggi, caratterizzati da un procedere piuttosto calmo e lento, traspaiono i suoi interessi sociali e politici. Alcuni tra i titoli più noti sono Buongiorno, Notte (2003) in cui racconta il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro; Il Traditore (2019), relativo al mondo della mafia. Il culmine della sua carriera è stato raggiunto proprio quest’anno con Rapito, in cui racconta il caso di Edgardo Mortara.

 

Il regista Marco Bellocchio con il prof. F.Vitella. Ph. © Ilaria Denaro

Dottorato honoris causa a Marco Bellocchio

Non ho più l’età per perdere la testa, ma sono estremamente felice

Sono queste le parole pronunciate da Bellocchio, una volta insignito del dottorato. Egli è stato accolto come membro dell’Università di Messina dai docenti Alessandra Falzone, Coordinatrice del Dottorato in Scienze Cognitive; Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive; il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta; il Direttore Generale Francesco Bonanno e il Decano Antonio Panebianco.

Marco Bellocchio
Da sx Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive,il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta, il Decano Antonio Panebianco, il Direttore Generale Francesco Bonanno. Ph.©Ilaria Denaro

 

La Laudatio, invece, è stata affidata al professore Federico Vitella, ordinario di Cinema, fotografia e televisione, che è stato il primo sostenitore del conferimento del titolo a Bellocchio e che, con il suo discorso, ha ripercorso le tappe principali della carriera del regista.

Abbiamo l’onore di consegnare il dottorato – ha esordito – al più grande regista italiano vivente. Esponente del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, ha saputo innovare l’arte cinematografica, svecchiandone la narrazione e spalancando le porte al cinema moderno. Ha saputo anche rinnovare costantemente sé stesso, pur rimanendo fedele a uno stile inconfondibile, come la scelta dell’inquadratura lunga o della teatralità dello spazio, ed alcuni temi che definiscono il suo orizzonte poetico.

Queste, invece, le parole di Bellocchio:

Questo titolo, che arriva dopo la Laurea Honoris Causa alla Iulm, non sarà qualcosa che metterò al muro e lascerò impolverare, ma un segno davvero importante, una conferma e una soddisfazione che mi dà ancora più voglia di lavorare e creare. […] Stiamo mettendo a fuoco questo progetto che è una serie in sei episodi su Enzo Tortora. In questi mesi cerco di non distrarmi in nessun altro progetto, poi vedremo, prima di tutto vediamo di farlo e di farlo bene. Poi se uno ci pensa, ci sono tanti progetti da realizzare, da Giovanni Pascoli o storie molto internazionali come il processo di Norimberga, per esempio, però il nostro lavoro è molto concreto, bisogna capire se ci sono anche le possibilità economiche per poterlo fare; quindi, ci misuriamo sempre con il possibile. […] Il Dottorato Honoris Causa ricevuto in questo affascinante contesto mi inorgoglisce molto e mi impegna a rispondere ad una responsabilità in più. Dovrò compiere una meticolosa ricerca, al di là della gloria, dei traguardi o degli onori, che possa essere fortemente umana nell’ambito di un mestiere molto pratico, abituato a mediare tra diverse esigenze per produrre i suoi risultati. Il riconoscimento odierno testimonia l’entusiasmo per il mio lavoro e mi dona ancora più forza e convinzione per continuare a fare ciò che mi piace. Ai giovani, dico di essere entusiasti e di indagare a fondo per comprendere se il cinema è davvero la loro più grande passione da inseguire con tutte le energie di cui dispongono.

Nel pomeriggio, poi, come detto in precedenza, il regista è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera, ed in questa occasione, sono stati proiettati quattro dei suoi lavori: I pugni in tasca (1965); Vincere (2009); Addio del passato (2002); Pagliacci (2016).

 

Giorgio Maria Aloi

“Concerti dell’Ateneo Messinese”: la 33° edizione

L’ateneo messinese è giunto alla trentatreesima edizione dello storico evento musicale: “I Concerti dell’Ateneo Messinese”. Quest’anno, per l’Ateneo, sarà un traguardo storico. Infatti, dall’anno della fondazione dell’Università, si è a ben 500 eventi. Un evento importantissimo e da sempre amato, se paragonato alla precarietà di molte altre iniziative. Con orgoglio la comunità messinese, invece, lo celebra ed è ancora molto affezionata a questo importante evento.

I concerti dell’Ateneo Messinese/ Gli spettacoli

L’Ateneo messinese, nel corso del programma, proporrà una serie di eventi di alto livello artistico organizzati in 12 appuntamenti affidati a musicisti di fama internazionale.

Dopo anni di forzate restrizioni, finalmente la città di Messina è pronta a riabbracciare lo storico evento che accompagna la città e la cittadinanza da oltre trent’anni. Infatti, oltre ai concerti che si svolgeranno nell’Aula Magna, si terranno, come di consueto, due eventi. Il primo di apertura e l’ultimo, di chiusura, presso l’Auditorium Polifunzionale del Polo Papardo.

Si tratterà rispettivamente di una serata dedicata alle Canzoni dei mitici Anni ’60 il 2 febbraio e di un Gran Galà della Lirica, con la partecipazione di affermati cantanti che calcano abitualmente i palcoscenici dei più importanti Teatri d’Opera nazionali ed esteri, il 4 maggio.

Inoltre, oltre a questi appuntamenti, ci saranno anche due concerti che vedranno, per la prima volta nelle nostre programmazioni, nonostante i tanti anni di attività, un coro Gospel, il 23 febbraio ed un gruppo di Ottoni il 30 marzo.  F

ra gli appuntamenti ci sarà, anche, un omaggio ad Ennio Morricone, condotto dall’attore Bruno Gambarotta il 2 marzo.

Ateneo messinese
Fonte: freepiks.com

La possibilità di ottenere CFU

Si ricorda a tutti gli studenti UniMe che si tratta di un’iniziativa che permetterà anche il riconoscimento dei Crediti Formativi Universitari extra. Sarà sufficiente assistere ai concerti, per poter ottenere,  fino a un massimo di 3 CFU. Si ricorda, inoltre, che tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 e sono completamente gratuiti.

Per ulteriori informazioni clicca qui

Di seguito il programma completo di tutta la stagione.

Alex Rozzato

Mish Mash 2022: un festival che non delude mai

Anche questa sesta edizione del Mish Mash Festival volge al termine, ma noi siamo ancora qui a raccontarvi e provare a trasmettervi le emozioni che questi ultimi due giorni ci hanno regalato.

La terza giornata del festival milazzese inizia con una lieve minaccia di pioggia, ma arrivati al castello ci si rende subito conto che questo non ha fermato i fedelissimi. Il pubblico infatti comincia a riunirsi attorno a Democrazia Tropicale che, con il suo ritmo afro-funk, riesce a calare i presenti nell’atmosfera festosa e conviviale del festival.

Giusto il tempo di ammirare la splendida location che ci si ritrova subito catapultati sotto il grande palco pronti ad aspettare Laila Al Habash, giovanissima artista indie-pop che, con la sua coinvolgente presenza sul palco – – nonostante l’emozione – riesce a tenere il pubblico con gli occhi fissi su di lei: l’atmosfera che Laila riesce a creare è solo l’inizio.

Laila Al Habash. © Federico Ferrara

Nemmeno il tempo di assaporare questa prima esibizione che inizia la seconda. A riaccendere il palco ci pensano i Bnkr44 , band fiorentina composta da sette ragazzi poco più che ventenni che, tra una canzone e l’altra, coinvolgono in particolare i giovanissimi che si scatenano ballando e cantando durante un’esibizione piena di adrenalina.

È poi il momento di Post Nebbia, band veneta che, con le sue melodie psichedeliche, fa innamorare subito tutti i presenti. Molti gli attimi emozionanti, tra cui il momento in cui Carlo Corbellini (la mente dietro il progetto) si “tuffa” tra le braccia della folla che lo sostiene con entusiasmo. Ancora due canzoni e poi la band,  tra abbracci e foto, si mescola con il pubblico con cui sembra conoscersi da sempre.

I Post Nebbia. © Federico Ferrara

La splendida serata si conclude con la magnifica esibizione di Emmanuelle che, con le sue melodie elettroniche unite ai particolarissimi testi in cui sono presenti elementi di italiano, inglese e portoghese, raccoglie sotto il palco numerosi fan che rendono il finale di serata degno delle aspettative.

Il quarto (e ultimo) giorno si apre con una visita guidata, a cura di ScopriMilazzo, della cittadella fortificata. Si parte all’ora del tramonto e, grazie all’esperta e coinvolgente guida, veniamo accompagnati fin su in cima dalle suggestive sensazioni che la location ci sa regalare. La visita ci svela tutti i segreti che queste mura nascondono, dalle chicche all’interno (e all’esterno) della chiesa, passando per le strategie militari che hanno caratterizzato gran parte delle scelte architettoniche della struttura, fino alla curiosità  più intrigante, ovvero quella degli “occhi di Milazzo”. È questo il nome dato al simbolo che ricorda uno scarabeo, realizzato in pietra lavica su uno sperone delle mura rivolto verso la baia e che possiamo trovare ancora lì, attento a vegliare sulla città. Alla fine della visita, la luna è già alta nel cielo e rende facile calarsi in un’atmosfera rilassata.

La corte del Catello di Milazzo. © Ornella Venuti

Rallegra la serata l’esibizione di Ruben, membro del gruppo “I Camillas”, nato durante i primi anni del nuovo millennio. Con la sua esibizione riesce a coinvolgere l’intero pubblico lì presente che si riunisce intorno a lui e i suoi strumenti per ascoltare le sue storie tra una risata e della buona musica.

Cala il tramonto sul promontorio di Milazzo e il castello riprende i colori del Mish Mash. A questo punto inizia il momento del Dj Set a ravvivare la notte di San LorenzoAsteria, Davide Dp, Zoess e Resolution mescolano stili diversi facendo scatenare tutti i ragazzi in pista. Il Festival – come prevedevamo – si rivela un successo: l’ultima serata è sold out!

Asteria. © Giovanni Alizzi

Per quest’anno è tutto da uno degli eventi più attesi della Sicilia.  Aspettiamo con ansia di ritrovarci tutti nell’incantevole cornice del castello di Milazzo il prossimo anno per scoprire insieme gli artisti e le sorprese che il Mish Mash festival saprà regalarci, ancora una volta!

 

Ornella Venuti, Giovanni Alizzi

La prima volta al Mish Mash di Oratio

Durante il Welcome Day del Mish Mash Festival abbiamo avuto l’opportunità di intervistare uno degli ospiti: Andrea Corno alias Oratio, cantante siciliano stabilitosi da sette anni in Toscana. È da poco tornato ad esibirsi e sta preparando l’uscita del suo nuovo disco che raccoglierà i singoli usciti tra 2021 e 2022 tra cui l’ultimo: FirenzeMare. Lo abbiamo incontrato su un balcone del Monastero delle Benedettine, davanti a noi la vista mozzafiato dall’alto della Cittadella fortificata di Milazzo.

 Ci ha da subito dato l’impressione di un artista con tanta energia in corpo e voglia di esprimersi che abbiamo ritrovato – poco dopo – anche sul palco. E’ stata una chiacchierata piacevole e confidenziale: Oratio ci ha accolto in una delle sue camicie sgargianti e ci ha svelato diverse curiosità sulla sua vita artistica e personale. Rimane top secret, però, il “misterioso lavoro” che svolge a Firenze, lontano dalla sua amata terra sicula!

Oratio in esibizione sul palco. © Matteo Mangano

Innanzitutto ti volevamo chiedere se era la tua prima volta a Milazzo.
Allora io sono nato qui vicino, sono di Barcellona Pozzo di Gotto.

Anche noi siamo barcellonesi! Di che zona?
Centro, vicino alla piazza. Ma in realtà vivo fuori.

L’avevamo intuito, dall’accento che era un po’ “alterato”
Sì, vivo a Firenze da un po’ di anni, lavoro lì. Però in realtà ho sempre sperato di poter suonare qui anche se ero fermo da un po’. Il mio progetto era nato nel 2009 col primo disco, ne ho fatto un altro nel 2012, poi c’è stata una lunga pausa che si è protratta fino al 2022 e adesso sta uscendo un nuovo disco.

Diciamo che è stato questo nuovo disco a riportarti qua…
Sì, diciamo che non volevo venire con delle “vecchie robe”. Adesso che ho delle nuove canzoni, mi faceva più piacere esibirmi in concerto.

Prima volta che ti esibisci in provincia di Messina allora?
No no, assolutamente! La prima volta al Mish Mash però! In provincia di Messina ho suonato un sacco di volte – essendo della zona – soprattutto in quegli anni che vanno dal 2008 al 2014.

Pensavamo fossi già espatriato!
No no, ho fatto tanti concerti in giro, ma anche tanti nella provincia di Messina. I primi due dischi sono usciti con un’etichetta palermitana, questo qui con un’etichetta bolognese.

Il pubblico durante l’esibizione di Oratio. © Matteo Mangano

Bene, lasciaci dire “bentornato a casa” allora!
Grazie grazie!

Hai detto che ti sei preso anche una pausa dalla musica. Magari hai avuto tempo per trarne ispirazione?
Ho cercato altre strade nella mia vita, anche perché ho trovato un altro lavoro. In realtà non ho mai smesso di suonare, ma faccio anche altro.

Quindi diciamo che “quest’altro” ti ha aiutato a ritornare sulla scena, ti ha ridato l’ispirazione, ne sei uscito “ricaricato”.
Ad un certo punto mi è mancato molto farlo, perché comunque la musica è la mia valvola di sfogo, qualcosa che ho sempre avuto dentro. Prima la facevo, poi forse ci ho un po’ litigato, ma ci ho rifatto pace. Dopo una storia d’amore finita male nel 2018, forse ho ritrovato la voglia di scrivere queste cose che mi erano successe. Come si dice? Quando uno si lascia, poi escono sempre i dischi!

Esatto, è vero. Dicono così: dalle storie d’amore nascono sempre le migliori canzoni. Quando finiscono però!
Quando finiscono sì, quando ci stai no!

Quando va tutto bene non hai bisogno di cantare.
Eh già, ti annoi!

Oratio suona una delle sue canzoni. © Matteo Mangano

Almeno questa crisi ti ha riportato qua in un certo senso. Il Mish Mash è un festival molto giovane, molto pubblicizzato sui social. Questi ultimi spesso fanno molta leva sull’opportunità che danno anche agli stessi artisti per potersi esprimere. Tu li hai percepiti in qualche modo così i social?
Allora, quando ho iniziato io era in voga My Space…

Un “proto-social” !
Sì, sì esatto. Se lo guardo adesso mi fa paura. Sono andato qualche volta a rivedere la pagina ed era tutto terribile (ride), ma ricordo che in quel periodo fu un territorio importante per conoscersi tra artisti del circuito indie, i vari Colapesce, Di Martino per intenderci. ”Vengo a vederti”, ”Mi compro il disco”, erano affermazioni che nascevano lì in quel contesto, quando eravamo più piccoli. Poi si migrò su Facebook ed ora … Beh, io in realtà Instagram ce l’ho da poco (sono arrivato un pochino in ritardo su quest’ultimo social network, giusto da un paio d’anni)!

Per pubblicizzare la tua musica supponiamo …
Si lo faccio lì, visto che Facebook sta un po’ morendo.

C’è un pubblico molto diverso forse.
Gli over 40 li trovi su Facebook, gli over 25 su Instagram!

E adesso che sei ritornato sulla scena, hai voglia di continuare per un bel po’?
Forse ho trovato la mia dimensione. Non devo inseguire più nessuno, riesco a farlo con un giusto equilibrio, coniugandolo anche col lavoro che faccio a Firenze, prendendoci solamente il bello che c’è.

Grazie per aver risposto alle nostre domande, Oratio. Siamo contenti di aver avuto l’onore di intervistare un artista “barcellonese”

Anch’io, grazie a voi! Vi esorto ad ascoltare le canzoni. Su Instagram mi trovate come ”oratio_con_la_t”, perché si confonde sempre Orazio con la z e invece … E’ un nome che si rifà un po’ anche al noto poeta latino e scrittore di satire Oratio.

Non ci resta che aspettare di vederti tra poco sul palco. A livello umano ci hai già colpiti … e anche “a livello di camicie” ! 
Grazie e in bocca al lupo anche a voi!

Matteo Mangano e Filippo Floramo

Francesco Musolino ci racconta il suo approdo al noir al lido Horcynus

Venerdì 15 luglio Universome ha avuto il piacere e l’onore di partecipare alla prima presentazione in città del libro Mare Mosso di Francesco Musolino, tenutasi al tramonto al lido Horcynus Orca.

Il nostro bellissimo stretto, illuminato dalle luci del tramonto, ha fatto da cornice all’introduzione di questa nuova avventura.

“Musolino sbarca in un Thriller rivoluzionario, adrenalinico e di facile lettura; un vero e proprio page turner.”

Così le moderatrici Rosaria Brancato e Roberta D’Amico hanno inaugurato la presentazione del libro. Libro in cui il fiato sospeso non è suscitato dalle avventure che hanno per protagonista un commissario o al solito protagonista dei gialli. Achille è un personaggio fuori dagli schemi che si ritrova catapultato in una storia “mosso” letteralmente dal mare agitato.

“Mare Mosso”, il nuovo libro di Francesco Musolino. © Angelica Rocca

E come le onde muovono questo racconto avvincente, la narrazione che si fa spazio tra presente, passato e futuro permette al lettore di capire sempre più a fondo il protagonista: Achille è un coraggioso leone di mare il cui  unico tallone è l’amore. In questa storia in cui la scintilla ha fondamenti di realtà anche l’amore annaspa tra i flutti durante la tempesta: è un amore tormentato dalla gelosia, illuminato dalla bellezza e oscurato dal terrore.

Proprio al tema dell’amore è stata dedicata una delle letture del romanzo, forse la più emozionante: mentre l’autore ci regalava in anteprima uno dei passi più colmi di pathos, tutti i presenti sembrava fossero immersi in una bolla senza tempo, priva di rumori o altro che potesse distrarli.

Solo lo scirocco ogni tanto ci riportava alla realtà tra una lettura ed un’altra, tra un paio di occhi lucidi per la commozione ed una risata sincera. 

Il pubblico presente all’evento. © Angelica Rocca

“Da Omero ci raccontiamo delle storie per tenere lontana la notte e forse è arrivato il momento di andarcele a prendere quelle storie.”

Francesco Musolino ci ha trasportato all’interno della sua mente facendoci notare come tutti i racconti di paura, di stupore vengono proprio dal mare, il nostro mare che fin troppo spesso lasciamo che siano gli stranieri a raccontarlo. In Mare Mosso Francesco Musolino si è ripreso un pezzetto di quel mare, un pezzetto della storia di quella baia di Santa Caterina di Pettinuri. L’autore, infatti, è partito proprio da una storia vera, un fatto documentato avvenuto tra la fine degli anni ’70 e l’inzio degli anni ’80: una nave che evitò il naufragio grazie a un’operazione di salvataggio straordinaria.

“Quando sono tornato in Sardegna, dove tutto è nato, sono inciampato in quella baia. A parte la comicità della caduta, ho veramente sentito che quella baia dalla quale avevo preso una parte della storia avesse voluto poi un po’ del mio sangue in cambio, come baratto per aver raccontato una parte di lei.” 

L’evento si è concluso senza spoiler, ma ha innestato in chi non ha ancora avuto il piacere di imbarcarsi nella lettura di “Mare Mosso” l’irrefrenabile desiderio di saperne di più di Achille Vitale. L’autore ha infatti rivelato di non precludersi la possibilità di dare un seguito a questa storia.

L’autore Francesco Musolino. © Sofia Ruello

Abbiamo, inoltre, avuto l’occasione di porgere all’autore alcune domande “a tu per tu” prima dell’evento. In questa piacevole chiacchierata siamo andati oltre le onde, indagando nei fondali del romanzo.  Siamo anche riusciti a strappare a Francesco, che oltre ad essere giornalista e scrittore, è anche insegnante di scrittura creativa, qualche piccolo consiglio sulla scrittura (che non dispiace mai!)

 

Di seguito vi lasciamo il link dell’intervista all’autore!

https://youtu.be/ghPLRWZPRw8

 

Sofia Ruello, Roberto Fortugno

 

CCGrid 2022: un evento internazionale ospitato a Messina

L’Università di Messina insieme al team di ricerca Future Computing Research Laboratory organizza il CCGrid 22, il 22° Simposio internazionale di informatica in collaborazione con ICFEC 2022. L’evento, sponsorizzato dalla IEEE Computer Society ed il Technical Committee on Scalable Computing ACM SIGARCH, si svolgerà in quattro giorni; il 16 maggio a Messina al Rettorato vi saranno una serie di Workshop, invece, dal 17 al 19 maggio a Taormina avrà luogo un evento ad accesso limitato che vedrà la partecipazione di ricercatori internazionali: verranno trattati argomenti innovativi e ci si confronterà su tematiche di Cluster, Cloud and Internet Computing.

Digital Day

Il 16 maggio si terrà al Rettorato il Digital day, un evento dedicato alla presentazione di soluzioni e tecnologie digitali che oggi sono sempre di più all’avanguardia, con lo scopo di condividere la vision dei Ricercatori internazionali più influenti nella comunità scientifica.
Parteciperanno docenti e ricercatori dell’Ateneo messinese, saranno presenti diverse realtà aziendali leader nel settore digitale che interverranno sui temi della Digital Transformation. Durante la giornata saranno 2 i momenti principali: i talk della mattina organizzati presso l’Aula Ex-Chimica del dipartimento di Giurisprudenza sita presso il Polo Centrale dell’Università di Messina (Rettorato), in cui gli ospiti internazionali dialogheranno in lingua inglese sulle tematiche principali, e la presentazione di un Panel sul tema della mobilità urbana.

Tra i docenti dell’ateneo prenderanno parte all’evento della mattina il Prof. Massimo Villari e la Prof.ssa Maria Fazio del Dipartimento MIFT. Nel pomeriggio prenderanno parte invece la Prof.ssa Francesca Pellegrino e la Prof.ssa Adele Marino docenti del Dipartimento di Giurisprudenza, rispettivamente Presidente CUST-UNIME e Mobility Manager UinME, ed il Prof. Gaetano Bosurgi e il Prof. Massimo Di Gangi del Dipartimento di Ingegneria esperti nei rispettivi ambiti nel tema della mobilità urbana.


Sarà disponibile una diretta streaming dell’evento sul canale YouTube ufficiale di UniMe.

In concomitanza, nell’aula dell’Accademia dei Pericolanti si terranno dei workshop sulle tematiche affrontate dal simposio, tra cui:

  • Sistemi Cloud;
  • Sicurezza degli IoT;
  • Intelligenza artificiale.

L’evento è patrocinato dall’Università di Messina, dall’Ordine degli Ingegneri di Messina e dall’Ordine degli Architetti di Messina.

Per partecipare è richiesta la registrazione mediante un modulo disponibile all’indirizzo https://fcrlab.unime.it/ccgrid22/digital-day-in-messina/

Agli studenti UniMe che parteciperanno verranno riconosciuti 0.5 CFU, mentre per gli iscritti agli Ordini Professionali saranno rilasciati Crediti Formativi Professionali (CFP).

IEEE-CCGRID 2022

La conferenza IEEE-CCGRID 2022, ad accesso riservato, si terrà, per la prima volta in Italia, a Taormina dal 17 al 19 maggio all’Hotel Diodoro. Numerosi i ricercatori e scienziati che lavorano nel campo della Computer Science, Engineering e Data Science, provenienti da tutto il mondo, parteciperanno all’evento in cui verranno affrontate tematiche su:

⦁ Artificial intelligence, Machine Learning and Deep Learning
⦁ Future Internet and Computing Systems
⦁ Security, privacy, trust and resilience: Blockchain
⦁ Scientific and industrial applications
⦁ Distributed middleware and network architectures: Cloud, Edge, Fog Computing and Internet of Things (IoT)

Ospiti anche membri di Università del calibro della University of Chicago, Argonne National Laboratory, University of Melbourne, University of Cardiff, The State University of New Jersey, Ohio State University, Stanford University, University of São Paulo, ETH Zürich, solo per citarne alcune, così come i Laboratori di ricerca IBM di Haifa (Israele) e Santa Clara (California), Oracle, Intel, AMD, NVIDIA, in California, Fujitsu.

I keynote della Conferenza sono disponibili all’indirizzo https://fcrlab.unime.it/ccgrid22/keynote-speakers/

Gianluca Carbone

Lucia Azzolina presenta a Messina il suo libro “La Vita Insegna”

Ospite della Libreria Feltrinelli, l’ex Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha presentato venerdì 3 Dicembre 2021 il suo libro La Vita Insegna insieme a Simona Moraci, autrice del romanzo Duecento Giorni di Tempesta. Entrambe insegnanti con un vissuto ed esperienze fuori dal comune, sono state capaci con le loro considerazioni e racconti a dar luogo a un partecipato dibattito sulla scuola e sulla sua importanza per la società e per i ragazzi che la frequentano.

L’ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina assieme all’autrice Simona Moraci. © Francesco Greco

La Vita Insegna racconta della singolare storia dell’autrice che, partendo da una città siciliana che non offre molto, una famiglia modesta sia economicamente che culturalmente (la mamma casalinga, il papà guardia carceraria) e in una casa dove non ci sono libri, riesce a realizzare il sogno di diventare insegnante prima- con trasferte che la porteranno lontano e con le conseguenti difficoltà di essere fuorisede con uno stipendio basso – dirigente scolastico poi e straordinariamente Ministra della Pubblica Istruzione dal 2020 al 2021, in piena pandemia, durante il governo Conte bis.

Afferma Lucia Azzolina:

“Nonostante le difficoltà, i pochi soldi e la lontananza, ero felicissima di poter fare il lavoro che amavo, per cui avevo studiato per tutta la mia vita. Quando ho iniziato, per via della mia giovane età ero un pesce fuor d’acqua, gli studenti erano abituati ad un collegio di docenti anziani, questi ultimi fortunatamente si ponevano benevolmente, ero diventata un po’ la cocca.”

Ma l’elemento dirompente di Lucia non era solo l’età: arrivata dietro la cattedra è un’insegnante che cerca di rompere i vecchi schemi, non segue le consuetudini a cui gli studenti allora erano abituati, introduce nuovi modi di pensare e di fare scuola:

“Gli studenti prima di tutto sono delle persone, non numeri a cui dare dei voti. Con i miei ragazzi ho utilizzato l’autovalutazione, in questo processo ho quasi sempre riscontrato la loro maturità e onestà, si davano loro i voti e nel 99% dei casi corrispondevano sempre al voto che gli avrei dato io. “

Ma le novità non finiscono qui, la scuola non è più legata ad un sistema mono-direzionale, il cui giudizio va dall’insegnante agli studenti, ma diventa un processo bi-direzionale, dove i feedback riguardano anche gli studenti verso la prof. In questo caso dichiara l’ex ministro:

“Sono una persona che ha sempre voglia di migliorarsi, volevo capire dove sbagliavo, quali erano i miei punti deboli, desideravo ricevere un giudizio sincero, senza condizionamenti, allora ho detto ai ragazzi di scrivere al computer le loro considerazioni, questi venivano stampati in foglietti, veniva garantito l’anonimato, non sapevo chi fosse l’autore ne potevo capirlo ad esempio dalla calligrafia.”

L’autrice riflette anche riguardo al sistema dei voti, come vengono usati, i loro effetti:

“Bisogna far capire ai ragazzi che i voti sono sulla prestazione, non sulla persona. Se uno studente prende ad esempio 3, può pensare di essere una persona che vale 3 nella vita, ma non è così. Il voto si può sempre rimediare, bisogna stare attenti a come ci si pone con gli studenti, soprattutto in una fase delicata della loro esistenza come l’adolescenza. Quegli insegnanti che utilizzano il voto come strumento di ricatto sbagliano.”

Non mancano, nelle sue considerazioni, la visione politica e delle proposte:

“Nelle scuole primarie abbiamo abolito i voti e messo i giudizi, spero si arrivi ad introdurre questo metodo anche negli altri gradi di istruzione. Ritengo sarebbe più giusto valutare i ragazzi secondo le loro capacità e non secondo i loro voti; ad esempio in alcuni contesti di ammissione vale di più il saper dimostrare cosa si è in grado di fare e non il voto con cui ci si presenta”

 

“La Vita Insegna” di Lucia Azzolina (Ed. Baldini – Castoldi, Nov 2021) © Francesco Greco

Il libro è quindi la biografia di chi partendo dal basso è riuscito a realizzarsi nella vita, seguendo i propri sogni e aspirazioni, dimostrando che la scuola continua a svolgere la funzione di scala sociale; è il manifesto di un impegno che ripaga, la riflessione su una scuola che deve cambiare, liberarsi dalle discriminazioni, mettere al centro la persona, per una crescita anche umana oltre che culturale.

Francesco Greco

TEDxCapoPeloro torna a Messina

Un gruppo di ragazzi dell’associazione Startup Messina sta organizzando il TEDx (Technology, Entertainment, Design) che torna per la terza volta in riva allo stretto. Il tema di TEDxCapoPeloro 2021 sarà “R-Evolution“. Un chiaro richiamo alla pandemia, ai cambiamenti che questa ha portato con sè fino ad arrivare all’interrogativo chiave che l’edizione si è posta:

Come ripartire da nuove consapevolezze? È necessaria un’evoluzione o una rivoluzione?

TED e TEDx

La conferenza annuale di TED si tiene a Long Beach in California ma, proprio per poter condividere idee anche fuori dai confini americani, l’organizzazione ha lanciato un programma di eventi locali, chiamato TEDx (dove la “x” indica un evento organizzato in modo indipendente). L’obiettivo di un TEDx, quindi, è quello di dare a livello locale la possibilità di vivere un’esperienza simile a quella di una conferenza TED (fonte: https://tedxcapopeloro.com/).

TEDxCapoPeloro: quando e dove

La data da ricordare è quella di sabato 4 dicembre 2021, alle ore 14.

La location che accoglierà l’evento è il Palacultura sito in Viale Boccetta, 373.

Come partecipare

Per partecipare all’evento è sufficiente acquistare i biglietti tramite il portale online Eventibrite.

Dopo di che basterà presentarsi direttamente all’evento e mostrare il proprio biglietto.

Sconti Black Friday

Inoltre entro il 28 dicembre (incluso) è possibile per gli studenti usufruire di uno sconto per l’acquisto del proprio biglietto.

Basterà:

Maggiori informazioni

  • Startup Messina – via Centonze, 154 – 98123 Messina
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A bordo di una nave per respirare “Il profumo della libertà”

Il 5 novembre alle ore 19:00 Giovanna Giordano, candidata premio Nobel alla letteratura 2020, ha presentato a Messina il suo ultimo romanzo: Il profumo della libertà. L’iniziativa è stata promossa dalla Libreria Bonanzinga ed ospitata in un ambiente suggestivo quanto inusuale: la nave Telepass della Caronte&Tourist ormeggiata a un molo della Rada San Francesco.

A condurre la serata è stata la titolare della libreria Daniela Bonanzinga, che s’è avvalsa della collaborazione di Tiziano Minuti, in qualità di moderatore e in rappresentanza della società di navigazione.

L’evento è stato scandito inoltre dall’alternarsi di momenti di lettura di brani estrapolati dal libro, declamati da Marco Castiglia, con le riflessioni scaturite dalle tematiche presenti: prima tra tutte la libertà.

Marco Castiglia legge i brani tratti da “Il profumo della libertà”. © Martina Galletta

E’ infatti il desiderio irrefrenabile di libertà, equiparato dall’autrice ad un istinto primordiale, che spinge Antonio Grillo – protagonista del libro – a lasciare Gesso, piccolo villaggio del messinese, per imbarcarsi alla volta degli Stati Uniti.

Giovanna Giordano ce lo descrive come un uomo allegro, d’animo gentile, che mal sopporta la violenza e prova grande tenerezza verso ogni creatura vivente e non.

La sua volontà di essere libero si esprime in tante forme diverse: nel desiderio di spostarsi intraprendendo un viaggio; nella rinuncia ai propri confini mentali per addentrarsi nel mondo dell’immaginazione e delle possibilità infinite; nella risolutezza con cui sceglie di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative, per concentrarsi invece su quanto di buono può offrire anche una circostanza apparentemente avversa.

Uno dei momenti più simpatici della serata: l’autrice ci invita a tenere chiuso l’ “occhio nero” del pessimismo con cui solitamente guardiamo il mondo. © Martina Galletta

Questo personaggio, ispirato al prozio dell’autrice, occupa un posto molto speciale nel suo cuore, così come anche tutte quelle persone che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: da quelle sedute tra le file della sala ad ascoltarla ai suoi antenati, ma anche a tutte quelle figure del passato – come Ulisse – inventate ed entrate a far parte dell’immaginario collettivo grazie ad autori come Omero, a cui è attribuita l’Odissea, una delle prime narrazioni con protagonista un viaggiatore.

Spettatori sul ponte salone della nave Telepass: una location “di mare” per presentare un libro ambientato sul mare. © Martina Galletta

In ognuna delle parole della Giordano s’è percepito non solo l’enorme impegno profuso per la stesura del romanzo, ma anche il grande amore da lei provato per la cultura classica ed il mondo della lettura. Elementi decisivi che hanno reso trascinante il ritmo della serata, oltre che interessanti e mai pretenziosi i contenuti esposti durante la presentazione.

Firmacopie a conclusione della serata. © Martina Galletta

 

Rita Gaia Asti