Taobuk 2024: un gala tra identità e arte

Anche quest’anno il Taobuk ha regalato al pubblico grandi emozioni. Tra ospiti di spessore del calibro di Marina Abramovic, Paolo Sorrentino, Ferzan Ozpetek, Alessandro Baricco e tanti altri, il festival si è incentrato quest’anno su un nuovo tema: L’Identità.

Una magica serata alla ricerca dell’Identità

L’identità al centro delle manifestazioni artistiche di questi grandi ospiti si è manifestata anche nel magico, suggestivo e spettacolare contesto della Serata di Gala del Taobuk (momento più atteso del festival), tenutosi il 22 giugno.

La serata è stata presentata dal conduttore Massimiliano Ossini e Antonella Ferrara, ideatrice del festival. Qui l’identità è stata presentata in svariate forme: dalla danza con le coreografie strepitose del gruppo Momix, ideato dal coreografo Momes Pendleton e della prima ballerina del Teatro alla Scala Nicoletta Manni, alla musica con la magnetica esibizione di Noemi.

Ogni grande artista presente han espresso il proprio concetto di identità e dove la ritrovano nel proprio mondo, aprendoci così una finestra nel loro spirito più profondo.

Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix
Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix

A tu per tu con i Giganti

Da Jon Fosse a Kasia Smutniak, da Sorrentino a Baricco, le più grandi personalità presenti al festival hanno ricevuto un prestigioso premio alla carriera e si sono raccontati, affrontando temi importanti e sotto certi aspetti delicati.

Come nel caso di Jonathan Safran Foer che ha trattato lo spinoso tema della guerra tra Israele e Palestina, oppure come Ferzan Ozpetek che ha centrato il focus sulla sua identità omosessuale e in generale su questo tema  ancora oggi fin troppo delicato. C’è stato poi chi ha mostrato per l’occasione il lato più profondo della propria identità, come ad esempio Jon Fosse, che ha raccontato la sua conversione religiosa o come Paolo Sorrentino che ha dichiarato come trova se stesso all’interno della sua filmografia, soprattutto nel suo ultimo film E’ stata la mano di Dio e in quello che uscirà prossimamente nelle sale, Parthenope.

L’apice è raggiunto con un affascinante racconto di Marina Abramovic sulla sua brillante ed eccentrica vita performativa, basata sul rapporto tra arte e corpo.

Il tutto accompagnato dalle melodie dell’orchestra sinfonica del Teatro Massimo Bellini di Catania e dal dolce ricordo di una delle personalità più importanti di questo festival, ovvero Franco di Mare.

Il Teatro Antico: il ritorno alla nostra identità

Tra i grandi artisti presenti a questa grande serata di Gala, vi è stato anche lo scrittore Alessandro Baricco, che nel presentare il suo spettacolo del 23 giugno, rappresentato proprio al Teatro Antico, tratto dagli scritti dello storiografo Tucidide, Atene contro Melo, ci ha donato a tutti una delle più grandi riflessioni sull’identità di tutta la serata, legata prettamente alle nostre origini. Egli ha infatti dichiarato che:

il Teatro Antico di Taormina continua a vivere grazie alle sue rappresentazioni e al suo pubblico. Ed è proprio lì, alle origini della nostra Storia che risiede la nostra identità collettiva.

Su queste parole il Gala giunge al suo gran finale.

Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic
Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic

Taobuk: dove emozione e cultura si sposano

Anche quest’anno il Taobuk ha immerso il suo pubblico in un vortice di grandi emozioni e di grande cultura, donando l’opportunità di camminare tra i giganti e ascoltare le parole dei maestri.

Anche stavolta l’attesissima serata di Gala ha rappresentato il punto più alto di questo festival dove l’arte e la bellezza regnano, e che non vediamo l’ora di rincontrare il prossimo anno.

 

Marco Castiglia

Rosanna Bonfiglio

 

Marefestival Salina: dove cinema e cultura sono di casa

Nel punto dove la cultura si fonde con la bellezza estatica mediterranea, tra spiagge paradisiache e panorami mozzafiato, Salina si fa cornice per uno degli eventi più speciali dell’estate: il Marefestival

Tredici anni di Marefestival

Il Festival, giunto alla XIII edizione, si svolgerà dal 14 al 16 giugno presso il comune di Malfa, anticipato da una serata-anteprima il 13 giugno, sulla terrazza del porto turistico Capo d’Orlando marina, con la partecipazione di Cucinotta, Bouchet, Inaudi e Azzollini.

Durante questa serata, sarà proiettato il film Gli agnelli possono pascolare in pace. Il programma sarà ulteriormente arricchito dalla presentazione del romanzo storico Il grano nero dello sceneggiatore e scrittore Ignazio Rosato, con un dialogo tra Rosato e Fabio Agnello, inviato de Le Iene.

Il Premio Troisi è organizzato dai giornalisti Massimiliano Cavaleri, direttore artistico, e Patrizia Casale, direttrice organizzativa, in collaborazione con Francesco Cappello, Giovanni Pontillo e Nadia La Malfa. La scenografia e l’immagine sono curate da Tina Berenato.

Come ogni anno, la madrina d’eccezione sarà la bravissima attrice siciliana Mariagrazia Cucinotta, la cui storia è legata a Salina e a Troisi, per il suo ruolo nel film il Postino, dove interpretava Beatrice, la musa di Mario (il personaggio di Troisi).

 

Massimo Troisi e Mariagrazia Cucinotta in una scena del film il Postino. Fonte: Cinema amore mio (facebook)

Premio Troisi

 

Voi volete dire allora che il mondo intero è la metafora di qualcosa?

 

Il Premio Troisi, assegnato dal Marefestival Salina, onora figure di spicco del cinema, dello spettacolo e della cultura. Insieme al Festival, questo premio è diventato un tributo significativo, ricco di valore culturale e personale, celebrando le carriere degli artisti.

Nel ricordo di Massimo Troisi, attore straordinario e persona eccezionale, che ha saputo esprimere con semplicità e genialità i  piccoli e grandi problemi  esistenziali, affermandosi come uno dei grandi maestri del cinema italiano.

L’isola di Salina e il film Il Postino, quest’anno particolarmente nel 30° anniversario, rappresentano l’eredità cinematografica di Troisi e il momento della sua definitiva affermazione internazionale.

Ai già 82 premi consegnati in questi ultimi dodici anni, si aggiungono i protagonisti di questa XIII edizione del Festival nelle varie categorie:

Attrici: Barbara Bouchet, Carla Signoris, Francesca Inaudi

Attori: Francesco Pannofino, Alessio Boni, Sergio Friscia

Cantautori: Mario Incudine e Alberto Urso

 Comici: Uccio De Santis

 Produttori: Corrado Azzolini.

 

Marefestival X UniME

Inoltre, quest’anno, è stata stipulata una convenzione per uno stage con l’Associazione “Prima Sicilia” al fine di coinvolgere gli studenti dell’Università di Messina nelle fasi di preparazione e nelle attività del Festival, che si terrà dal 13 al 17 giugno (alla fine della pagina troverete il link per la candidatura).

Gli studenti potranno partecipare a diverse attività, tra cui:

  • Comunicazione, promozione e ufficio stampa
  • Segreteria organizzativa e produzione
  • Direzione artistica

Questa esperienza permetterà agli studenti di acquisire rapidamente competenze specifiche in vari campi, lavorando a stretto contatto con professionisti e personalità di spicco non solo del mondo del cinema. 

 

Gaetano Aspa

 

https://www.unime.it/notizie/marefestival-salina-2024-possibilita-di-stage-studenti-unime

 

Piazza dell’Arte 2024: ecco gli artisti che si esibiranno stasera

Oggi, venerdì 17 maggio, presso la scalinata del Rettorato e l’interno del cortile centrale dell’Università di Messina, si svolgerà la IX edizione di Piazza dell’Arte, organizzata dall’Associazione Morgana.

  • Dalle ore 09.00 si svolgerà un’estemporanea di pittura, a cura degli studenti del Liceo Artistico Basile;
  • Dalle 16.00 avranno luogo diversi laboratori artistici, tra cui il laboratorio di lettura curato dall’associazione culturale “Decimo Sommerso”;
  • Dalle 19:30 si terrà la premiazione del concorso fotografico dedicato a Michelangelo Vizzini;
  • Dalle ore 20:00 musicisti, ballerini e cantanti si uniranno per dare inizio allo spettacolo sul palco.

Piazza dell’arte 2024: ecco chi si esibirà

Tra gli artisti, tutti giovani e tutti di provenienza locale, ci saranno la ballerina Mara Barbiglia e il Collettivo Danzarte di Gaia Gemelli. Tra i cantanti: Ain’t soul, Amel, Annalaura Princiotto, Claudia Rizzo, Chiricò, Domenico Ieni, Giuseppe Lo Presti, Iostelex, Les Oublies, Long Island, Seaside Promenade, Skilla, Sofia d’Arrigo, Sonomole The Harmonik, The moonlight walk, Yol€.

Inoltre, non mancherà il teatro con la libera compagnia del Teatro per Sognare e la libera compagnia delle studentesse di Liberi di essere Liberi.

Stasera all’Officina l’evento sociale “LoveSafe Night” sui comportamenti sessuali sicuri

Dopo il successo di “Touch Look Dance” dello scorso 8 marzo, continuano i progetti di marketing sociale realizzati al Centro Multiculturale Officina. Il titolo della serata odierna sarà “LoveSafe Night“, che ha come scopo quello di sensibilizzazione in tema di comportamenti sessuali sicuri.

“LoveSafe Night”: gli obiettivi del progetto

Il progetto di marketing sociale “LoveSafe night” nasce da una collaborazione didattica tra le studentesse e gli studenti nell’ambito del corso “Benessere psicologico e salute mentale nelle organizzazioni“, tenuto dal prof. Alessandro De Carlo all’interno del Corso di Laurea Magistrale “Psicologia Clinica e della Salute nel Ciclo di Vita dell’Università di Messina”. L’obiettivo è quello creare una campagna di informazione e sensibilizzazione circa le pratiche sessuali sicure e incoraggiare i rapporti protetti. A tal proposito, il progetto ha ricevuto la fondamentale collaborazione da parte di alcune associazioni di volontariato ed organismi del territorio vicini alla tematica della prevenzione, quali Croce Rossa Italiana e Arcigay Messina. Il progetto ha avuto anche l’appoggio di Crash3D, agenzia di comunicazione e stampa digitale, e I Parenti, attività ristorativa cittadina.

Organizzatori e collaboratori dell’evento

Come funzionerà la serata?

L’evento si svolgerà stasera alle 22:30 presso il Centro Multiculturale Officina. Si prevedono momenti di leggerezza e divertimento, all’interno dei quali transiteranno messaggi sociali importanti di sensibilizzazione. Il barman distribuirà dei preservativi per ogni cocktail acquistato, contenuti in un cartoncino con il logo della serata e scritte sul tema del consenso. Nella parte interna del cartoncino saranno presenti i loghi dei collaboratori e degli sponsor, con accanto un QR-code che riporterà alla pagina internet sulle malattie sessualmente trasmissibili dell’Istituto Superiore di Sanità. Durante il prosieguo della serata, inoltre, si svolgerà il LoveSafe Talks, dove i partecipanti volontari dovranno rispondere a domande di conoscenza generale sul sesso sicuro e sull’utilizzo del preservativo. Dopo l’evento, l’account ufficiale dell’Officina reposterà le storie più belle, pubblicati i reels LoveSafe Talks e si potrà procedere al monitoraggio dei risultati della serata.

Le infezioni sessualmente trasmissibili: alcuni dati

L’importanza del progetto è data dall’incidenza delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), in continuo aumento a causa dell’aumentata mobilità e tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. Alcuni dati riportati dall’OMS ci dicono che ogni giorno vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale. Un altro dato significato sono le circa 374 milioni di nuove infezioni (1 su 4 risulta una malattia sessualmente trasmessa). Inoltre, la maggior parte delle IST non presenta sintomi o ne presenta di lievi e, quindi, non subito riconducibili alle IST. Se a questi dati aggiungiamo quelli che l’osservatorio “Giovani e Sessualità” Durex riporta in merito all’utilizzo del preservativo tra i giovani (meno della metà ha dichiarato di utilizzarli), capiamo bene come la tematica meriti ancora oggi di essere fortemente trattata.

Antonino Nicolò

“La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità”, il Vice Presidente del Csm ospite di UniMe

Giorno 12 aprile 2024 si è svolto presso l’Aula Magna del Rettorato la Lectio Magistralis “La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità” , tenuta dall’Avvocato Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Presenti il Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano ed il professore Giovanni Moschella, docente ordinario di Diritto Pubblico.

L’iniziativa ha visto presenti numerose autorità e un nutrito numero di studenti dell’istituto tecnico commerciale Quasimodo, nonché corpo docenti dell’università e studenti.
Un ospite d’eccezione, per l’Università degli Studi di Messina, con la presenza del vicepresidente di uno dei tre poteri dello Stato.

Il ruolo sociale della magistratura

Ad aprire i lavori i saluti della Rettrice, Prof.ssa Giovanna Spatari, con un ringraziamento ai presenti, è stato il professore Moschella che ha gettato luce sull’argomento prescelto dal magistrato, ponendo l’accento sul passaggio degli Stati dell’Europa continentale delle Costituzioni legali alle Costituzioni rigide, ricordando che ciò è avvenuto a partire dal secondo dopoguerra.
Ovvio trarre la conclusione che ciò avvenne per evitare nuove derive autocratiche e dittatoriali.

Ancor più oggi sottolinea il Professore “la fonte della loro legittimazione nel principio della soggezione del giudice alla legge”. Non è più possibile parlare di un potere giudiziario sottoposto o espressione di un potere politico corrente, inoltre si sottolinea il potere di interpretazione “a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, anche indipendentemente dalla volontà degli organi parlamentari”.
Scopo principale della nostra Repubblica e di ogni democrazia è la tutela del cittadino dalla culla alla morte, espressione coniata dal sociologo e Lord Inglese Beveridge proprio nel 1942.

Ma “Qual è la responsabilità di un magistrato?” Questa è la domanda che pone e si pone il Professore Moschella.
Accurata la sua osservazione

“Un problema costituzionale di connessione del potere giudiziario con la rappresentanza democratica dalla quale promana la legge cui il giudice è soggetto”. Citando il Presidente Mattarella, il quale ha osservato “la garanzia di una elevata qualità della funzione giurisdizionale costituisce il fondamento del rapporto di fiducia che i cittadini devono poter nutrire nei confronti dell’ordine giudiziario.”

Qui si ferma l’intervento del docente messinese, che passa doverosamente la parola all’Avvocato Pinelli, ospite principale. Come prima precisato, è proprio la questione di quale sia il ruolo sociale del magistrato, tema scelto da Spinelli.

Vari i punti salienti della Lectio Magistralis che il Dott. Spinelli ha ritenuto doveroso affrontare nel dipanarsi del suo discorso.

L’articolo 107, concernete l’inamovibilità del giudice, spiega “è necessaria a consentire al giudice l’esercizio del proprio ruolo in piena indipendenza”.
Ma a questa affermazione, corrisponde dunque la piena indipendenza della magistratura; i giudici come ribadisce il Dott. Spinelli “non hanno una funzione rappresentativa o morale e i cittadini chiedono un giudizio esente da una visione politica personale del giudice, nei limiti della legge.”

La domanda resta sempre la stessa, qual è allora il ruolo sociale del giudice, e ancora più direttamente l’Avv. Spinelli si domanda “il giudice svolge la propria funzione in modo tale da suscitare timore o fiducia nelle parti?”

La riposta riprende l’osservazione del Presidente Mattarella, che ricorda che la prima carica della Repubblica italiana è anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, dove “il giudice deve essere una guardia solerte e non vigliacca”.
Guardia, dunque di quei valori liberali e democratici conquistati a prezzo di sangue e sudore, quanto mai oggi minati.

Il Professore Giordano, docente di Diritto Pubblico, rammenta che “le nostre democrazie non sono dirette ma liberali, passano attraverso delle istituzioni. Il giudice deve essere una guardia solerte e non vigliacca”.

Inoltre l’Avv. Spinelli ha voluto precisare che “contrariamente alla visione corporativista la magistratura non è e non deve formare una casta. Deve essere parte integrante della società”.

Possibile quindi affermare che filo rosso della Lectio Magistralis e degli interventi sono il ruolo indipendente della magistratura e il ruolo sociale che essa può e deve svolgere in un sistema democratico e di Civil Law come il nostro.

Certamente, speranza comune è che la magistratura, con gli altri organi e poteri dello Stato riesca a preservare i valori liberal-democratici e riesca a svolgere le sue funzioni in modo tale da guadagnarsi la fiducia e non il timore dei cittadini.

Marco Prestipino

Al via la IX edizione della Piazza dell’arte

Dopo il successo delle scorse edizioni, il cortile centrale dell’Università di Messina il prossimo 16 maggio tornerà a essere la “Piazza dell’Arte”. Per il nono anno l’Associazione Morgana organizza la manifestazione destinata alla valorizzazione dei giovani talenti di ogni espressione artistica, coinvolgendo tutta la città per una notte davvero magica.

Il grande cortile si trasformerà come d’incanto in uno spettacolare palcoscenico all’aperto, sul quale potranno esibirsi, con assoluta libertà creativa, giovani cantanti e musicisti – sia solisti sia in gruppo e per qualunque genere musicale – ballerini, attori, performer di ogni tipo. Saranno ospitati anche laboratori artistici di pittura e scultura e mostre fotografiche. Attraverso il variegato mondo dell’arte si rinsalda così il rapporto sempre più stretto tra la città di Messina e l’Ateneo peloritano, offrendo ancora una volta la possibilità ai giovani di dare una dimostrazione concreta delle proprie capacità confrontandosi con il pubblico.

Cortile centrale dell’Università, Fonte: unime.it

Iscrizione e costi

Iscriversi è semplicissimo: basta consultare il bando dell’evento nelle pagine social dell’Associazione Morgana e inviare la propria candidatura all’e-mail associazione.morgana@gmail.com rispettando la scadenza del prossimo 27 aprile.

La “Piazza dell’Arte” è un evento completamente gratuito, sia per i partecipanti che per gli spettatori, che ad ogni edizione rafforza l’entusiasmo generato dai momenti di condivisione, promossi dagli studenti per gli studenti.”

Alessio Morganti

Marco Bellocchio: il grande cinema a Messina

Lo scorso 7 dicembre 2023, Marco Bellocchio, noto regista, sceneggiatore, produttore e docente di cinema, è stato insignito dall’Università di Messina del dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Cognitive, curriculum Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative. Nel pomeriggio della stessa giornata, è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera ed ha partecipato alla consegna del premio per miglior cortometraggio a tema, vinto dalla giovane regista Maria Francesca Monsù Scolaro con il filmCon-Divise.

Biografia di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio nasce il 9 novembre 1939 a Bobbio, in provincia di Piacenza ed è durante la frequentazione delle scuole salesiane che scopre la sua grande passione per il cinema, che lo porta a frequentare il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove si diploma come regista nel 1962, sotto la guida di Andrea Camilleri. Il suo primo lungometraggio, I Pugni In Tasca, realizzato alla giovane età di ventisei anni, gli garantisce la selezione al Festival del film Locarno e vince il premio  Vela d’argento nel 1965. In questa e in altre pellicole come La Cina è Vicina (1967), premiato con il Leone D’Argento al Festival di Venezia, ha dimostrato il suo anticonformismo, mettendo a nudo l’ipocrisia borghese e facendo riferimento ai moti del’68.

In moltissimi dei suoi lungometraggi, caratterizzati da un procedere piuttosto calmo e lento, traspaiono i suoi interessi sociali e politici. Alcuni tra i titoli più noti sono Buongiorno, Notte (2003) in cui racconta il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro; Il Traditore (2019), relativo al mondo della mafia. Il culmine della sua carriera è stato raggiunto proprio quest’anno con Rapito, in cui racconta il caso di Edgardo Mortara.

 

Il regista Marco Bellocchio con il prof. F.Vitella. Ph. © Ilaria Denaro

Dottorato honoris causa a Marco Bellocchio

Non ho più l’età per perdere la testa, ma sono estremamente felice

Sono queste le parole pronunciate da Bellocchio, una volta insignito del dottorato. Egli è stato accolto come membro dell’Università di Messina dai docenti Alessandra Falzone, Coordinatrice del Dottorato in Scienze Cognitive; Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive; il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta; il Direttore Generale Francesco Bonanno e il Decano Antonio Panebianco.

Marco Bellocchio
Da sx Carmelo Maria Porto, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive,il Prorettore Vicario Eugenio Cucinotta, il Decano Antonio Panebianco, il Direttore Generale Francesco Bonanno. Ph.©Ilaria Denaro

 

La Laudatio, invece, è stata affidata al professore Federico Vitella, ordinario di Cinema, fotografia e televisione, che è stato il primo sostenitore del conferimento del titolo a Bellocchio e che, con il suo discorso, ha ripercorso le tappe principali della carriera del regista.

Abbiamo l’onore di consegnare il dottorato – ha esordito – al più grande regista italiano vivente. Esponente del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, ha saputo innovare l’arte cinematografica, svecchiandone la narrazione e spalancando le porte al cinema moderno. Ha saputo anche rinnovare costantemente sé stesso, pur rimanendo fedele a uno stile inconfondibile, come la scelta dell’inquadratura lunga o della teatralità dello spazio, ed alcuni temi che definiscono il suo orizzonte poetico.

Queste, invece, le parole di Bellocchio:

Questo titolo, che arriva dopo la Laurea Honoris Causa alla Iulm, non sarà qualcosa che metterò al muro e lascerò impolverare, ma un segno davvero importante, una conferma e una soddisfazione che mi dà ancora più voglia di lavorare e creare. […] Stiamo mettendo a fuoco questo progetto che è una serie in sei episodi su Enzo Tortora. In questi mesi cerco di non distrarmi in nessun altro progetto, poi vedremo, prima di tutto vediamo di farlo e di farlo bene. Poi se uno ci pensa, ci sono tanti progetti da realizzare, da Giovanni Pascoli o storie molto internazionali come il processo di Norimberga, per esempio, però il nostro lavoro è molto concreto, bisogna capire se ci sono anche le possibilità economiche per poterlo fare; quindi, ci misuriamo sempre con il possibile. […] Il Dottorato Honoris Causa ricevuto in questo affascinante contesto mi inorgoglisce molto e mi impegna a rispondere ad una responsabilità in più. Dovrò compiere una meticolosa ricerca, al di là della gloria, dei traguardi o degli onori, che possa essere fortemente umana nell’ambito di un mestiere molto pratico, abituato a mediare tra diverse esigenze per produrre i suoi risultati. Il riconoscimento odierno testimonia l’entusiasmo per il mio lavoro e mi dona ancora più forza e convinzione per continuare a fare ciò che mi piace. Ai giovani, dico di essere entusiasti e di indagare a fondo per comprendere se il cinema è davvero la loro più grande passione da inseguire con tutte le energie di cui dispongono.

Nel pomeriggio, poi, come detto in precedenza, il regista è stato ospite al Messina Film Festival Cinema & Opera, ed in questa occasione, sono stati proiettati quattro dei suoi lavori: I pugni in tasca (1965); Vincere (2009); Addio del passato (2002); Pagliacci (2016).

 

Giorgio Maria Aloi

“Concerti dell’Ateneo Messinese”: la 33° edizione

L’ateneo messinese è giunto alla trentatreesima edizione dello storico evento musicale: “I Concerti dell’Ateneo Messinese”. Quest’anno, per l’Ateneo, sarà un traguardo storico. Infatti, dall’anno della fondazione dell’Università, si è a ben 500 eventi. Un evento importantissimo e da sempre amato, se paragonato alla precarietà di molte altre iniziative. Con orgoglio la comunità messinese, invece, lo celebra ed è ancora molto affezionata a questo importante evento.

I concerti dell’Ateneo Messinese/ Gli spettacoli

L’Ateneo messinese, nel corso del programma, proporrà una serie di eventi di alto livello artistico organizzati in 12 appuntamenti affidati a musicisti di fama internazionale.

Dopo anni di forzate restrizioni, finalmente la città di Messina è pronta a riabbracciare lo storico evento che accompagna la città e la cittadinanza da oltre trent’anni. Infatti, oltre ai concerti che si svolgeranno nell’Aula Magna, si terranno, come di consueto, due eventi. Il primo di apertura e l’ultimo, di chiusura, presso l’Auditorium Polifunzionale del Polo Papardo.

Si tratterà rispettivamente di una serata dedicata alle Canzoni dei mitici Anni ’60 il 2 febbraio e di un Gran Galà della Lirica, con la partecipazione di affermati cantanti che calcano abitualmente i palcoscenici dei più importanti Teatri d’Opera nazionali ed esteri, il 4 maggio.

Inoltre, oltre a questi appuntamenti, ci saranno anche due concerti che vedranno, per la prima volta nelle nostre programmazioni, nonostante i tanti anni di attività, un coro Gospel, il 23 febbraio ed un gruppo di Ottoni il 30 marzo.  F

ra gli appuntamenti ci sarà, anche, un omaggio ad Ennio Morricone, condotto dall’attore Bruno Gambarotta il 2 marzo.

Ateneo messinese
Fonte: freepiks.com

La possibilità di ottenere CFU

Si ricorda a tutti gli studenti UniMe che si tratta di un’iniziativa che permetterà anche il riconoscimento dei Crediti Formativi Universitari extra. Sarà sufficiente assistere ai concerti, per poter ottenere,  fino a un massimo di 3 CFU. Si ricorda, inoltre, che tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 e sono completamente gratuiti.

Per ulteriori informazioni clicca qui

Di seguito il programma completo di tutta la stagione.

Alex Rozzato

Mish Mash 2022: un festival che non delude mai

Anche questa sesta edizione del Mish Mash Festival volge al termine, ma noi siamo ancora qui a raccontarvi e provare a trasmettervi le emozioni che questi ultimi due giorni ci hanno regalato.

La terza giornata del festival milazzese inizia con una lieve minaccia di pioggia, ma arrivati al castello ci si rende subito conto che questo non ha fermato i fedelissimi. Il pubblico infatti comincia a riunirsi attorno a Democrazia Tropicale che, con il suo ritmo afro-funk, riesce a calare i presenti nell’atmosfera festosa e conviviale del festival.

Giusto il tempo di ammirare la splendida location che ci si ritrova subito catapultati sotto il grande palco pronti ad aspettare Laila Al Habash, giovanissima artista indie-pop che, con la sua coinvolgente presenza sul palco – – nonostante l’emozione – riesce a tenere il pubblico con gli occhi fissi su di lei: l’atmosfera che Laila riesce a creare è solo l’inizio.

Laila Al Habash. © Federico Ferrara

Nemmeno il tempo di assaporare questa prima esibizione che inizia la seconda. A riaccendere il palco ci pensano i Bnkr44 , band fiorentina composta da sette ragazzi poco più che ventenni che, tra una canzone e l’altra, coinvolgono in particolare i giovanissimi che si scatenano ballando e cantando durante un’esibizione piena di adrenalina.

È poi il momento di Post Nebbia, band veneta che, con le sue melodie psichedeliche, fa innamorare subito tutti i presenti. Molti gli attimi emozionanti, tra cui il momento in cui Carlo Corbellini (la mente dietro il progetto) si “tuffa” tra le braccia della folla che lo sostiene con entusiasmo. Ancora due canzoni e poi la band,  tra abbracci e foto, si mescola con il pubblico con cui sembra conoscersi da sempre.

I Post Nebbia. © Federico Ferrara

La splendida serata si conclude con la magnifica esibizione di Emmanuelle che, con le sue melodie elettroniche unite ai particolarissimi testi in cui sono presenti elementi di italiano, inglese e portoghese, raccoglie sotto il palco numerosi fan che rendono il finale di serata degno delle aspettative.

Il quarto (e ultimo) giorno si apre con una visita guidata, a cura di ScopriMilazzo, della cittadella fortificata. Si parte all’ora del tramonto e, grazie all’esperta e coinvolgente guida, veniamo accompagnati fin su in cima dalle suggestive sensazioni che la location ci sa regalare. La visita ci svela tutti i segreti che queste mura nascondono, dalle chicche all’interno (e all’esterno) della chiesa, passando per le strategie militari che hanno caratterizzato gran parte delle scelte architettoniche della struttura, fino alla curiosità  più intrigante, ovvero quella degli “occhi di Milazzo”. È questo il nome dato al simbolo che ricorda uno scarabeo, realizzato in pietra lavica su uno sperone delle mura rivolto verso la baia e che possiamo trovare ancora lì, attento a vegliare sulla città. Alla fine della visita, la luna è già alta nel cielo e rende facile calarsi in un’atmosfera rilassata.

La corte del Catello di Milazzo. © Ornella Venuti

Rallegra la serata l’esibizione di Ruben, membro del gruppo “I Camillas”, nato durante i primi anni del nuovo millennio. Con la sua esibizione riesce a coinvolgere l’intero pubblico lì presente che si riunisce intorno a lui e i suoi strumenti per ascoltare le sue storie tra una risata e della buona musica.

Cala il tramonto sul promontorio di Milazzo e il castello riprende i colori del Mish Mash. A questo punto inizia il momento del Dj Set a ravvivare la notte di San LorenzoAsteria, Davide Dp, Zoess e Resolution mescolano stili diversi facendo scatenare tutti i ragazzi in pista. Il Festival – come prevedevamo – si rivela un successo: l’ultima serata è sold out!

Asteria. © Giovanni Alizzi

Per quest’anno è tutto da uno degli eventi più attesi della Sicilia.  Aspettiamo con ansia di ritrovarci tutti nell’incantevole cornice del castello di Milazzo il prossimo anno per scoprire insieme gli artisti e le sorprese che il Mish Mash festival saprà regalarci, ancora una volta!

 

Ornella Venuti, Giovanni Alizzi

La prima volta al Mish Mash di Oratio

Durante il Welcome Day del Mish Mash Festival abbiamo avuto l’opportunità di intervistare uno degli ospiti: Andrea Corno alias Oratio, cantante siciliano stabilitosi da sette anni in Toscana. È da poco tornato ad esibirsi e sta preparando l’uscita del suo nuovo disco che raccoglierà i singoli usciti tra 2021 e 2022 tra cui l’ultimo: FirenzeMare. Lo abbiamo incontrato su un balcone del Monastero delle Benedettine, davanti a noi la vista mozzafiato dall’alto della Cittadella fortificata di Milazzo.

 Ci ha da subito dato l’impressione di un artista con tanta energia in corpo e voglia di esprimersi che abbiamo ritrovato – poco dopo – anche sul palco. E’ stata una chiacchierata piacevole e confidenziale: Oratio ci ha accolto in una delle sue camicie sgargianti e ci ha svelato diverse curiosità sulla sua vita artistica e personale. Rimane top secret, però, il “misterioso lavoro” che svolge a Firenze, lontano dalla sua amata terra sicula!

Oratio in esibizione sul palco. © Matteo Mangano

Innanzitutto ti volevamo chiedere se era la tua prima volta a Milazzo.
Allora io sono nato qui vicino, sono di Barcellona Pozzo di Gotto.

Anche noi siamo barcellonesi! Di che zona?
Centro, vicino alla piazza. Ma in realtà vivo fuori.

L’avevamo intuito, dall’accento che era un po’ “alterato”
Sì, vivo a Firenze da un po’ di anni, lavoro lì. Però in realtà ho sempre sperato di poter suonare qui anche se ero fermo da un po’. Il mio progetto era nato nel 2009 col primo disco, ne ho fatto un altro nel 2012, poi c’è stata una lunga pausa che si è protratta fino al 2022 e adesso sta uscendo un nuovo disco.

Diciamo che è stato questo nuovo disco a riportarti qua…
Sì, diciamo che non volevo venire con delle “vecchie robe”. Adesso che ho delle nuove canzoni, mi faceva più piacere esibirmi in concerto.

Prima volta che ti esibisci in provincia di Messina allora?
No no, assolutamente! La prima volta al Mish Mash però! In provincia di Messina ho suonato un sacco di volte – essendo della zona – soprattutto in quegli anni che vanno dal 2008 al 2014.

Pensavamo fossi già espatriato!
No no, ho fatto tanti concerti in giro, ma anche tanti nella provincia di Messina. I primi due dischi sono usciti con un’etichetta palermitana, questo qui con un’etichetta bolognese.

Il pubblico durante l’esibizione di Oratio. © Matteo Mangano

Bene, lasciaci dire “bentornato a casa” allora!
Grazie grazie!

Hai detto che ti sei preso anche una pausa dalla musica. Magari hai avuto tempo per trarne ispirazione?
Ho cercato altre strade nella mia vita, anche perché ho trovato un altro lavoro. In realtà non ho mai smesso di suonare, ma faccio anche altro.

Quindi diciamo che “quest’altro” ti ha aiutato a ritornare sulla scena, ti ha ridato l’ispirazione, ne sei uscito “ricaricato”.
Ad un certo punto mi è mancato molto farlo, perché comunque la musica è la mia valvola di sfogo, qualcosa che ho sempre avuto dentro. Prima la facevo, poi forse ci ho un po’ litigato, ma ci ho rifatto pace. Dopo una storia d’amore finita male nel 2018, forse ho ritrovato la voglia di scrivere queste cose che mi erano successe. Come si dice? Quando uno si lascia, poi escono sempre i dischi!

Esatto, è vero. Dicono così: dalle storie d’amore nascono sempre le migliori canzoni. Quando finiscono però!
Quando finiscono sì, quando ci stai no!

Quando va tutto bene non hai bisogno di cantare.
Eh già, ti annoi!

Oratio suona una delle sue canzoni. © Matteo Mangano

Almeno questa crisi ti ha riportato qua in un certo senso. Il Mish Mash è un festival molto giovane, molto pubblicizzato sui social. Questi ultimi spesso fanno molta leva sull’opportunità che danno anche agli stessi artisti per potersi esprimere. Tu li hai percepiti in qualche modo così i social?
Allora, quando ho iniziato io era in voga My Space…

Un “proto-social” !
Sì, sì esatto. Se lo guardo adesso mi fa paura. Sono andato qualche volta a rivedere la pagina ed era tutto terribile (ride), ma ricordo che in quel periodo fu un territorio importante per conoscersi tra artisti del circuito indie, i vari Colapesce, Di Martino per intenderci. ”Vengo a vederti”, ”Mi compro il disco”, erano affermazioni che nascevano lì in quel contesto, quando eravamo più piccoli. Poi si migrò su Facebook ed ora … Beh, io in realtà Instagram ce l’ho da poco (sono arrivato un pochino in ritardo su quest’ultimo social network, giusto da un paio d’anni)!

Per pubblicizzare la tua musica supponiamo …
Si lo faccio lì, visto che Facebook sta un po’ morendo.

C’è un pubblico molto diverso forse.
Gli over 40 li trovi su Facebook, gli over 25 su Instagram!

E adesso che sei ritornato sulla scena, hai voglia di continuare per un bel po’?
Forse ho trovato la mia dimensione. Non devo inseguire più nessuno, riesco a farlo con un giusto equilibrio, coniugandolo anche col lavoro che faccio a Firenze, prendendoci solamente il bello che c’è.

Grazie per aver risposto alle nostre domande, Oratio. Siamo contenti di aver avuto l’onore di intervistare un artista “barcellonese”

Anch’io, grazie a voi! Vi esorto ad ascoltare le canzoni. Su Instagram mi trovate come ”oratio_con_la_t”, perché si confonde sempre Orazio con la z e invece … E’ un nome che si rifà un po’ anche al noto poeta latino e scrittore di satire Oratio.

Non ci resta che aspettare di vederti tra poco sul palco. A livello umano ci hai già colpiti … e anche “a livello di camicie” ! 
Grazie e in bocca al lupo anche a voi!

Matteo Mangano e Filippo Floramo