Al via la terza edizione degli Unime Games

Venerdì 4 ottobre, presso la Cittadella Universitaria sportiva, avrà inizio la terza edizione degli Unime Games. Dopo il successo dell’anno scorso, l’evento si riaffermerà anche quest’anno, presentando conferme, come ad esempio l’evento “TRY THIS ABILITY”, ma anche importanti novità, come la Unime Run.

Conferenza stampa di presentazione

Nella mattinata del 1° ottobre, presso la Sala Senato del Rettorato, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione della terza edizione degli UniMe Games e della prima UniMe Run. Alla conferenza stampa ha preso la parola la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari:

Un’iniziativa alla quale l’università di Messina crede molto perché ha sempre investito su tutto ciò che è correlato allo sport. Si tratta di una manifestazione importante, in grado di accrescere la socialità e di aggregare oltre 700 studenti, per la prima volta i docenti, il personale e, da quest’anno, anche la città con la UniMe Run, organizzata in collaborazione con il Comune

All’incontro sono intervenuti anche il sindaco di Messina, dott. Federico Basile, il Presidente della SSD UniMe, dott. Francesco De Francesco, la referente di Ateneo per UniMe Games, prof.ssa Graziella Scandurra ed il co-organizzatore dell’evento, dott. Luca Famà (membro dell’incubatore di idee Crescendo).

Fonte: unime.it

Il calendario degli Unime Games

Venerdì 4 ottobre, alle ore 8:00, inizierà il raduno di tutti gli atleti e accompagnatori nell’area antistante la palestra polivalente. Qui si potrà procedere con la registrazione e la consegna di magliette e bandiere.

Alle 9.30 avrà inizio la Cerimonia di Apertura degli Unime Games. Vi saranno i saluti istituzionali del Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano, del Prorettore al Diritto allo studio, prof. Antonino Germanà e del Presidente della SSD UniMe, dott. Francesco De Francesco.

Alle 10:30 avranno inizio i giochi secondo il calendario pubblicato online. Il programma completo degli UNIMEGAMES 2024 prevede anche attività di sensibilizzazione verso le disabilità, nell’ambito dell’evento “TRY THIS ABILITY”, che riguarderanno il Calcio Balilla, il Sitting volley e il Baseball per ciechi. Sono previsti inoltre tornei di ping-pong e di scacchi aperti a tutto il pubblico e un torneo di burraco per le associazioni studentesche.

Dopo le gare finali dei giochi, dalle ore 8.30 sino al pomeriggio, domenica 6 ottobre si svolgerà la Cerimonia di chiusura degli UniMe Games 2024 presso l’Anfiteatro della Cittadella sportiva. Tra i riconoscimenti, che celebreranno i risultati ottenuti dai team dipartimentali (con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo in base ai punteggi ottenuti), vi sarà anche un premio speciale dedicato alla memoria dell’ex Direttore del Dipartimento di Ingegneria, prof. Eugenio Guglielmino.  A seguire ci sarà una festa con Dj-set nei locali dell’Officina.

Infine, per permettere a tutti di partecipare ai giochi in qualità di atleti o di pubblico, l’attività didattica sarà sospesa presso tutte le strutture dell’Ateneo nella giornata di venerdì 4 ottobre.

La Unime Run

Ma la principale novità rispetto alla scorsa edizione è l’evento UniMe Run che si terrà sabato 5 ottobre, nella zona pedonale del viale S. Martino, con partenza a scaglioni da piazza Cairoli. La gara podistica per gli universitari inizierà a partire dalle ore 15:00, mentre quella aperta a tutta la cittadinanza alle ore 16. A Piazza Cairoli sarà possibile iscriversi sin dalle ore 14.15. Dell’evento ha parlato il Sindaco di Messina, dott. Federico Basile, evidenziando l’importanza del binomio Istituzione-Università che continua ad andare avanti:

La sinergia istituzionale per le gare podistiche della UniMe Run dimostra come Messina sia ormai una città universitaria che deve garantire sempre più opportunità e servizi alla comunità studentesca e non solo. Questa collaborazione rappresenta solo uno dei passi, unito ad esempio a quanto fatto per il settore trasporti, che le due istituzioni continueranno a fare insieme per un futuro sempre più denso di iniziative comuni

L’eternità di J.R.R. Tolkien al MessinaCon 2024

Esattamente cinquantuno anni fa, il 2 settembre del 1973, moriva John Ronald Reuel Tolkien lasciando ai
posteri un patrimonio letterale di valore inestimabile.

Il professore di Oxford, filologo, glottoteta, linguista e scrittore, è ricordato ancora oggi, a distanza di
settant’anni dalla prima pubblicazione de Il Signore degli Anelli, come autore di uno dei più grandi cicli
narrativi del XX secolo.

Ma per quale motivo la materia tolkeniana è stata a lungo una tematica spinosa da affrontare nel nostro Paese?

In occasione del MessinaCon24 ne abbiamo discusso con Stefano Giorgianni, linguista di formazione,
traduttore dall’inglese e dal russo, caporedattore di Metal Hammer Italia e presidente e socio-fondatore
dell’Associazione Italiana Studi Tolkeniani.

«Diciamo che il discorso parte da molti, molti anni fa. È stata una tematica complessa da affrontare non dal punto di vista letterario, ovviamente, ma da un punto di vista socio-politico, se vogliamo metterla in questi termini. Come sappiamo, un po’ di anni fa Tolkien era stato preso come uno degli autori alfieri di una certa particolare destra, che lo aveva un po’ “strumentalizzato.

Per fortuna quegli anni sono passati e molti studiosi si sono impegnati per tirare fuori Tolkien da quel calderone; siamo riusciti a portarlo un po’ ovunque, e senza alcun pregiudizio. Ti racconto una curiosità: quando nel 2017 ho tentato di organizzare un convegno tolkeniano a Verona, me l’hanno respinto, perché pensavo fosse un autore collocato politicamente. Ed è stato pochi anni fa! Per fortuna il nostro lavoro come Associazione Italiana Studi Tolkeniani, ma anche di molti studiosi esterni, ha aiutato a riportare Tolkien dove deve essere, ovvero in un ambiente assolutamente neutrale. Per chi vuole leggerlo, amarlo ed approfondirlo in tutte le salse… però solo da un punto di vista letterario, ecco!»

Le opere di Tolkien, un classico da riconoscere

Sin dalla sua fondazione l’AIST (Associazione Italiana Studi Tolkeniani) pone al centro del proprio operato il riconoscimento delle opere di Tolkien come classici della letteratura, battendosi affinché esse arrivino a divenir parte della formazione degli studenti italiani.

«Se vogliamo ricordare i classici che ci propinano a scuola continuamente» ci ha detto Giorgianni «Possiamo far rifermento a “I Promessi Sposi”: tu arrivi ad odiarlo, quel libro, perché continuano ad importelo per forza… però se lo leggi a distanza di anni, vedi che ha delle caratteristiche perfettamente applicabili anche ad un tempo contemporaneo. Questa è, secondo me, anche la lingua immortale di Tolkien.»

Sono proprio quelle caratteristiche presenti all’interno de Il Signore degli Anelli – quegli eterni valori di lealtà, amicizia e coraggio – che lo rendono un classico della letteratura.

«Ci è servita da questo punto di vista la traduzione di Fatica, uscita ormai da qualche anno.» ha continuato il presidente AIST «È stata una rivisitazione utile a rinfrescare un po’ l’opera, anche se molti, essendo cresciuti con i film di Jackson, erano affezionati alla traduzione vecchia. Ma cosa fa una traduzione? Una traduzione serve anche per rivisitare il messaggio dell’originale, non serve soltanto a scatenare battaglie inutili, che non servono a nulla da un punto di vista socio-letterario.»

Stefano Giorgianni ci parla di Tolkien ai nostri microfoni. © UniVersoMe

Il caso delle traduzioni tolkeniane

Alla luce delle polemiche inerenti alla nuova traduzione di Ottavio Fatica, abbiamo chiesto a Giorgianni, nonché traduttore della History of Middle-earth edita da Bompiani, se nel suo operato temesse il giudizio dei lettori più “conservatori”.

«Non è che l’ho temuto, lo abbiamo ricevuto quando è uscito il sesto volume.» ci ha raccontato. «Noi siamo vincolati alle scelte di Bompiani da un punto di vista dell’onomastica, della toponomastica, eccetera, perché dobbiamo usare per forza quello che è stato deciso in riferimento alle scelte di Fatica. Noi non possiamo
inventarci ex novo delle cose, dobbiamo usare quello che c’è, ed in più tradurre quello che manca, ma dobbiamo partire da quello è già in commercio. Anche perché è necessaria un’uniformità da un punto di vista editoriale, cosa che è sempre mancata. Adesso uscirà la nuova traduzione de “Lo Hobbit” di Wu Ming 4 e sappiamo che ci saranno delle polemiche: è inevitabile. Il problema è – quello che dico sempre – non bisogna lasciare per troppi anni una traduzione in commercio, perché sennò poi la gente pensa che quello sia il libro originale.

Una traduzione, bene o male, è sempre un’interpretazione del traduttore, qualcosa che dipende dai tempi che corrono in quel momento, quando viene tradotto, ed il linguaggio che viene usato. Sempre nel rispetto del linguaggio dell’autore. Però il testo originale rimane. Puoi esserci attaccato affettivamente, perché ci sei cresciuto, ma la nuova traduzione è un nuovo capitolo. E fra quindici anni ce ne sarà un’altra e la generazione che cresce adesso, con la traduzione di Fatica, fra quindici anni magari protesterà…ma il libro di Tolkien resterà quello. Quindi la traduzione non deve essere un feticcio da adorare. Bisogna sempre far riferimento al testo originale.»

 

Tolkien
Il linguista Stefano Giorgianni con la redattrice Valeria Giorgianni. © UniVersoMe

L’opera di Tolkien, un saggio di estetica linguistica?

Nel parlarci della nuova traduzione de Il Signore degli Anelli, Stefano Giorgianni ci ha anche spiegato i motivi per cui la più celebre opera di Tolkien è, a tutti gli effetti, un saggio di estetica linguistica.

«Una cosa di cui ci ha fatto accorgere Ottavio Fatica durante la traduzione è che, ad esempio, quella di Tolkien non è una vera e propria prosa, ma è quasi sempre una poesia. Tolkien non viene mai considerato un poeta, invece – questo si vede soprattutto attraverso la History – lui era fondamentalmente un poeta. Se tu vai a leggerlo in inglese – cosa che Fatica ha tentato di riportare in italiano – c’è un metro anche nella prosa. Oltretutto Tolkien ha inventato delle lingue, quindi è anche un trattato linguistico. Ha inventato delle razze che parlassero quelle lingue. Ci sono diversi strati. Il Signore degli Anelli da questo punto di vista ha un livello di analisi che è molto stratificato e prima che si arrivi alla fine manca ancora molto.

La profondità e le sfaccettature dell’opera di Tolkien, da un punto di vista filologico e linguistico, lo portano assolutamente alla definizione di saggio di estetica linguistica.»

Ma cosa significa concretamente creare una lingua, come ha fatto Tolkien?

Ci ha risposto il presidente AIST:

«C’è da dire che, quello che ha fatto Tolkien, secondo me è abbastanza irripetibile. Si sono visti spesso, in altri romanzi fantasy, dei popoli che parlano delle lingue, ma spesso è la lingua funzionale al popolo. In Tolkien è accaduto un po’ l’inverso. La potenza di Tolkien è quella di essere riuscito, da filologo e linguista, ad applicare quello che noi potremmo chiamare un mondo scientifico delle lingue in un romanzo. Perché le lingue di Tolkien – non tutte sono così particolareggiate, però linguisti successivamente le hanno comunque approfondite – hanno una struttura che è veramente da lingua artificiale vera e propria.

Se leggi la History hai un profilo dei primi vocabolari che sono approntati da Tolkien. È difficile trovare questo in un altro universo che non sia il suo. Per non dire che le lingue di Tolkien si possono anche parlare, se si vuole. Per dirti: analizzando soprattutto il linguaggio nero, che non è tra quelli di cui abbiamo più informazioni, si scorgono anche tante doti ed influenze glottologiche e linguistiche di un Tolkien accademico. Non è sicuramente una cosa “rapportabile” ad un autore che non avesse la sua formazione linguistica, secondo me. Questo lo porta ad un livello superiore rispetto agli altri, ancora adesso.»

Ed è così che J. R. R. Tolkien continua ancora oggi ad emozionare e stupire i propri lettori che, di generazione in generazione, testimoniano l’unicità di questo eterno autore che non si smette mai di (ri)scoprire.

 

Valeria Giorgianni

 

  • L’intervista è stata effettuata durante l’evento organizzato da Eriador Messina durante il MessinaCon 2024. 

MessinaCon 2024: la Fiera del Fumetto che ti porta in un mondo fantastico

La città dello Stretto si appresta ad aprire le proprie porte al fantastico con il MessinaCon 2024, evento atteso con grande entusiasmo da appassionati di fumetti, cosplay, giochi di ruolo e cultura pop. La fiera del Fumetto e del Fantastico, fenomeno messinese in continua crescita, si terrà nel weekend del 30 agosto – 1 settembre, presso il PalaCultura di Messina.

Cultura Pop e Intrattenimento: Un Programma Ricco e Diversificato

Il MessinaCon è organizzato dall’Associazione StrettoCrea e parte di ReteFumetto, si presenta con un programma estremamente vario. Il cuore pulsante del MessinaCon è, come ogni anno, il mondo del fumetto. Gli appassionati potranno incontrare autori di fama nazionale e internazionale, partecipare a sessioni di autografi, e assistere a conferenze e workshop dedicati all’arte del disegno e della narrazione per immagini.

Ma non solo fumetti, previste innumerevoli attività per gli amanti dei giochi di ruolo e dei board games che troveranno pane per i loro denti. Immancabile è la gara Cosplay (qui il link per l’iscrizione) prevista per giorno 1 settembre, dove i cosplayer animeranno la manifestazione con i loro costumi spettacolari e performance artistiche.  

 

MessinaCon 2024: Ospiti eccezionali e personalità dirompenti

Per la prima volta a Messina, Ruggero de i Timidi (alter ego di Andrea Sambucco), cantautore e comico, ci farà ballare e cantare con i suoi pezzi più iconici: Timidamente io, Padre e Figlio e tante canzoni che compongono la sua nutrita discografia. Il concerto è previsto per il 30 agosto a partire dalle ore 18, mentre il giorno dopo si racconterà ai nostri microfoni alle ore 19.30.

Il secondo ospite invece a Messina è di casa che, dopo la sua partecipazione allo Stretto Games, ritorna sui nostri palchi, stiamo parlando dell’artista poliedrico (cantautore, performer e creatore di giochi) Immanuel Casto, che si racconterà in un meet&greet (targato UVM) previsto per il 31 agosto alle ore 18.

La terza e non per importanza, è il fenomeno del fumetto italiano, la catanese Fumetti Brutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli. La fama di Fumetti Brutti la precede, artista che vanta nel suo palmares numerosi premi: Premio Micheluzzi con Romanzo Esplicito, e ben 2 Premi Gran Guinigi di Lucca con P. La mia adolescenza trans (2019) e l’anno dopo con Anestesia. L’autrice si racconterà in un doppio meet&greet (firmato UVM), nei giorni 30 e 31 alle ore 16.

Arte in mostra: Officina del Sole & Friends

Lunedì 26 Agosto alle ore 18.00, Palazzo Zanca a Messina apre le porte all’inaugurazione della mostra di fumetti e illustrazioni “Officina del Sole & Friends”, a cura di Officina del Sole.
L’esposizione, inserita nel circuito del MessinaCon, è  visitabile fino al 1 settembre e coinvolge 20 autori siciliani e calabresi, rendendo evidente come anche nella nostra terra si può fare dell’arte una mestiere. A tal proposito, nel discorso inaugurale, il presidente di StrettoCrea, Giuseppe Mulfari, ha espresso la sua volontà di voler trasmettere ai giovani l’importanza di credere nei propri sogni e che “la passione può essere un lavoro”.

MessinaCon2024
Inaugurazione mostra Officina del Sole & Friends. © Giulia Cavallaro

 

Il MessinaCon 2024 si annuncia come un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del mondo geek, offrendo un mix perfetto di intrattenimento, cultura e creatività. Che siate fan di lunga data o nuovi curiosi del genere, il MessinaCon promette di regalarvi un’esperienza indimenticabile, immersi nel fantastico e circondati da persone che condividono le vostre passioni.

Non resta che segnare le date sul calendario e prepararsi a vivere un weekend all’insegna del divertimento e della scoperta.

 

Gaetano Aspa

Qui il programma completo https://www.messinacon.it/programma/

Torna il MessinaCon: le date e i primi ospiti

Per sopravvivere al caldo estivo, anche quest’anno, il 30 e 31 agosto e l’1 settembre arriva il MessinaCon al Palacultura di Messina. Oggi, 22 luglio, è stata presentata nella Sala Falcone e Borsellino di Palazzo Zanca la locandina della fiera, anche per quest’anno firmata da Gaspare Orrico.

Alla conferenza erano presenti gli assessori Liana Cannata e Massimo Finocchiaro, Giuseppe Mulfari, presidente dell’associazione StrettoCrea, che si occupa dell’organizzazione del Festival, l’illustratore Fabio Franchi per l’Officina del Sole e l’architetta Anna Carulli della Fondazione Architetti del Mediterraneo.

I primi ospiti

Una tre giorni ricca di sorprese ancora tutte da svelare; gli ospiti già annunciati sono Immanuel Casto e Fumettibrutti. Come ogni anno, la domenica sarà il giorno dedicato alla gara Cosplay, che quest’anno è affidata al gruppo Role & Roll.

Gli assessori ci tengono a sottolineare la forte sinergia che si è creata tra il gruppo di StrettoCrea e il Comune di Messina, grazie al quale quest’anno sarà possibile fruire di tutti gli spazi del Palacultura. Oltre ai già noti foyer, zona palco e arena Cicciò, infatti, quest’anno si aggiungerà la GAMM, che diventerà la zona adibita al settore artistico della fiera.

MessinaCon, una storia di sinergie

MessinaCon non è soltanto frutto del lavoro di StrettoCrea, ma quest’anno vede anche la collaborazione dell’Officina del Sole, della Fondazione Architetti nel Mediterraneo e di UniVersoMe (proprio così!).

L’Officina del Sole, nelle persone di Lelio Bonaccorso e Fabio Franchi, si occuperanno della mostra che sarà allestita a partire dal 26 agosto nell’atrio del Comune, che quest’anno ha concesso questo ulteriore spazio alla Fiera. La Fondazione Architetti nel Mediterraneo, nella persona dell’architetta Anna Garulli, invece, sostiene da oltre 10 anni questo tipo di iniziative, che ritiene importanti in quanto “forme di espressione che hanno risvolti anche nel sociale”.

I biglietti possono essere acquistati nei MessinaCon Point (una novità di quest’anno), dislocati presso la Fumetteria La Torre Nera a Messina e la sede di Role & Roll a Reggio Calabria, sul sito postoriservato.it e al Palacultura durante i giorni della Fiera. Il biglietto giornaliero ha un costo di 10€, mentre l’abbonamento di 25€.

E UniVersoMe? Saremo lì tutti e tre i giorni del MessinaCon per raccontarvi da vicino il fermento della fiera e per farvi divertire con noi. E tu ci sarai?

“Messina, 7 Luglio 1674: ha inizio la Rivoluzione”: l’evento storico-rievocativo sulla Rivoluzione Antispagnola

Oggi, alle ore 19.30, presso la Scalinata del Rettorato dell’Università di Messina di Piazza Salvatore Pugliatti, l’Associazione Culturale Compagnia Rinascimentale della Stella organizza l’evento storico-rievocativo dal titolo: “Messina, 7 Luglio 1674: … ha inizio la Rivoluzione”. La manifestazione si svolge nel 350° anniversario dello scoppio della celebre Rivolta Antispagnola di Messina. Il Comune e l’Università degli Studi di Messina contribuiranno nel dare lustro all’iniziativa attraverso la concessione dei suggestivi spazi esterni del Rettorato. La manifestazione si fregia inoltre della collaborazione dell’Associazione Amici del Museo “Franz Riccobono di Messina e dell’Aλήθεια Ensemble.

Il programma della serata

La serata verrà inaugurata da Marco Grassi, consulente storico della Compagnia della Stella e Consigliere Nazionale della FIDAM – Federazione Italiana degli Amici dei Musei. Seguirà una relazione di Salvatore Bottari, Docente di Storia Moderna dell’Università di Messina, ed un’esibizione storico/rievocativa dello storico e cuntastorie Daniele Ferrara. Concluderà la manifestazione una esibizione con brani riferibili tra il XV e il XVIII dell’Aλήθεια Ensemble, composto dal mezzosoprano Tiziana Filiti, Raimondo Broccio al flauto e Alessandro Monteleone alla chitarra. Nel corso della manifestazione il noto fumettista Lelio Bonaccorso terrà un live painting.

La Locandina dell’evento odierno, Fonte: unime.it

La rivoluzione Antispagnola di Messina: i fatti storici

La Rivoluzione di Messina fu una sollevazione popolare nella città siciliana di Messina contro il dominio spagnolo. Questa rivolta rappresentò uno dei principali episodi di resistenza all’autorità spagnola in Sicilia durante il XVII secolo. In tale secolo, infatti, la Sicilia faceva parte del vasto impero spagnolo, con le tensioni che non mancavano a causa delle pesanti tasse, delle ingiustizie e dell’oppressione economica e sociale imposta dalle autorità spagnole. Ad alimentare ulteriormente la rivoluzione, inoltre, vi era la Francia di Luigi XIV, in competizione con la Spagna per il controllo dell’Europa, che supportò segretamente i rivoltosi messinesi.

Messina nella seconda metà del XVII secolo, Fonte: Pinterest

Il 7 luglio 1674 iniziò la rivolta. Tra i fautori della rivolta vi era la borghesia mercantile e artigianale rappresentata dai Merli, che voleva liberare Messina dal controllo spagnolo per favorire un regime più favorevole al commercio e all’autonomia locale. L’aristocrazia terriera, rappresentata dai Malvizzi, cercò invece di rimanere fedeli agli ispanici, in modo da mantenere lo status quo che garantiva loro privilegi e potere. In breve tempo i ribelli presero il controllo della città, cacciando i rappresentanti spagnoli. Tuttavia, con la Pace di Nimega (1678) stipulata tra Spagna e Francia, le truppe spagnole ripresero il controllo della città e posero fine alla rivolta. La città subì pesanti ritorsioni e le condizioni della popolazione peggiorarono ulteriormente. Sebbene in un primo momento sembra segnare l’apice del potere economico e politico di Messina, la Rivoluzione Messinese segnerà successivamente l’inizio di un lento declino della città.

Antonino Nicolò

Taobuk 2024: un gala tra identità e arte

Anche quest’anno il Taobuk ha regalato al pubblico grandi emozioni. Tra ospiti di spessore del calibro di Marina Abramovic, Paolo Sorrentino, Ferzan Ozpetek, Alessandro Baricco e tanti altri, il festival si è incentrato quest’anno su un nuovo tema: L’Identità.

Una magica serata alla ricerca dell’Identità

L’identità al centro delle manifestazioni artistiche di questi grandi ospiti si è manifestata anche nel magico, suggestivo e spettacolare contesto della Serata di Gala del Taobuk (momento più atteso del festival), tenutosi il 22 giugno.

La serata è stata presentata dal conduttore Massimiliano Ossini e Antonella Ferrara, ideatrice del festival. Qui l’identità è stata presentata in svariate forme: dalla danza con le coreografie strepitose del gruppo Momix, ideato dal coreografo Momes Pendleton e della prima ballerina del Teatro alla Scala Nicoletta Manni, alla musica con la magnetica esibizione di Noemi.

Ogni grande artista presente han espresso il proprio concetto di identità e dove la ritrovano nel proprio mondo, aprendoci così una finestra nel loro spirito più profondo.

Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix
Coreografia svolta da una delle ballerine del corpo di ballo dei Momix

A tu per tu con i Giganti

Da Jon Fosse a Kasia Smutniak, da Sorrentino a Baricco, le più grandi personalità presenti al festival hanno ricevuto un prestigioso premio alla carriera e si sono raccontati, affrontando temi importanti e sotto certi aspetti delicati.

Come nel caso di Jonathan Safran Foer che ha trattato lo spinoso tema della guerra tra Israele e Palestina, oppure come Ferzan Ozpetek che ha centrato il focus sulla sua identità omosessuale e in generale su questo tema  ancora oggi fin troppo delicato. C’è stato poi chi ha mostrato per l’occasione il lato più profondo della propria identità, come ad esempio Jon Fosse, che ha raccontato la sua conversione religiosa o come Paolo Sorrentino che ha dichiarato come trova se stesso all’interno della sua filmografia, soprattutto nel suo ultimo film E’ stata la mano di Dio e in quello che uscirà prossimamente nelle sale, Parthenope.

L’apice è raggiunto con un affascinante racconto di Marina Abramovic sulla sua brillante ed eccentrica vita performativa, basata sul rapporto tra arte e corpo.

Il tutto accompagnato dalle melodie dell’orchestra sinfonica del Teatro Massimo Bellini di Catania e dal dolce ricordo di una delle personalità più importanti di questo festival, ovvero Franco di Mare.

Il Teatro Antico: il ritorno alla nostra identità

Tra i grandi artisti presenti a questa grande serata di Gala, vi è stato anche lo scrittore Alessandro Baricco, che nel presentare il suo spettacolo del 23 giugno, rappresentato proprio al Teatro Antico, tratto dagli scritti dello storiografo Tucidide, Atene contro Melo, ci ha donato a tutti una delle più grandi riflessioni sull’identità di tutta la serata, legata prettamente alle nostre origini. Egli ha infatti dichiarato che:

il Teatro Antico di Taormina continua a vivere grazie alle sue rappresentazioni e al suo pubblico. Ed è proprio lì, alle origini della nostra Storia che risiede la nostra identità collettiva.

Su queste parole il Gala giunge al suo gran finale.

Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic
Antonella Ferrara conversa con Marina Abramovic

Taobuk: dove emozione e cultura si sposano

Anche quest’anno il Taobuk ha immerso il suo pubblico in un vortice di grandi emozioni e di grande cultura, donando l’opportunità di camminare tra i giganti e ascoltare le parole dei maestri.

Anche stavolta l’attesissima serata di Gala ha rappresentato il punto più alto di questo festival dove l’arte e la bellezza regnano, e che non vediamo l’ora di rincontrare il prossimo anno.

 

Marco Castiglia

Rosanna Bonfiglio

 

Marefestival Salina: dove cinema e cultura sono di casa

Nel punto dove la cultura si fonde con la bellezza estatica mediterranea, tra spiagge paradisiache e panorami mozzafiato, Salina si fa cornice per uno degli eventi più speciali dell’estate: il Marefestival

Tredici anni di Marefestival

Il Festival, giunto alla XIII edizione, si svolgerà dal 14 al 16 giugno presso il comune di Malfa, anticipato da una serata-anteprima il 13 giugno, sulla terrazza del porto turistico Capo d’Orlando marina, con la partecipazione di Cucinotta, Bouchet, Inaudi e Azzollini.

Durante questa serata, sarà proiettato il film Gli agnelli possono pascolare in pace. Il programma sarà ulteriormente arricchito dalla presentazione del romanzo storico Il grano nero dello sceneggiatore e scrittore Ignazio Rosato, con un dialogo tra Rosato e Fabio Agnello, inviato de Le Iene.

Il Premio Troisi è organizzato dai giornalisti Massimiliano Cavaleri, direttore artistico, e Patrizia Casale, direttrice organizzativa, in collaborazione con Francesco Cappello, Giovanni Pontillo e Nadia La Malfa. La scenografia e l’immagine sono curate da Tina Berenato.

Come ogni anno, la madrina d’eccezione sarà la bravissima attrice siciliana Mariagrazia Cucinotta, la cui storia è legata a Salina e a Troisi, per il suo ruolo nel film il Postino, dove interpretava Beatrice, la musa di Mario (il personaggio di Troisi).

 

Massimo Troisi e Mariagrazia Cucinotta in una scena del film il Postino. Fonte: Cinema amore mio (facebook)

Premio Troisi

 

Voi volete dire allora che il mondo intero è la metafora di qualcosa?

 

Il Premio Troisi, assegnato dal Marefestival Salina, onora figure di spicco del cinema, dello spettacolo e della cultura. Insieme al Festival, questo premio è diventato un tributo significativo, ricco di valore culturale e personale, celebrando le carriere degli artisti.

Nel ricordo di Massimo Troisi, attore straordinario e persona eccezionale, che ha saputo esprimere con semplicità e genialità i  piccoli e grandi problemi  esistenziali, affermandosi come uno dei grandi maestri del cinema italiano.

L’isola di Salina e il film Il Postino, quest’anno particolarmente nel 30° anniversario, rappresentano l’eredità cinematografica di Troisi e il momento della sua definitiva affermazione internazionale.

Ai già 82 premi consegnati in questi ultimi dodici anni, si aggiungono i protagonisti di questa XIII edizione del Festival nelle varie categorie:

Attrici: Barbara Bouchet, Carla Signoris, Francesca Inaudi

Attori: Francesco Pannofino, Alessio Boni, Sergio Friscia

Cantautori: Mario Incudine e Alberto Urso

 Comici: Uccio De Santis

 Produttori: Corrado Azzolini.

 

Marefestival X UniME

Inoltre, quest’anno, è stata stipulata una convenzione per uno stage con l’Associazione “Prima Sicilia” al fine di coinvolgere gli studenti dell’Università di Messina nelle fasi di preparazione e nelle attività del Festival, che si terrà dal 13 al 17 giugno (alla fine della pagina troverete il link per la candidatura).

Gli studenti potranno partecipare a diverse attività, tra cui:

  • Comunicazione, promozione e ufficio stampa
  • Segreteria organizzativa e produzione
  • Direzione artistica

Questa esperienza permetterà agli studenti di acquisire rapidamente competenze specifiche in vari campi, lavorando a stretto contatto con professionisti e personalità di spicco non solo del mondo del cinema. 

 

Gaetano Aspa

 

https://www.unime.it/notizie/marefestival-salina-2024-possibilita-di-stage-studenti-unime

 

Piazza dell’Arte 2024: ecco gli artisti che si esibiranno stasera

Oggi, venerdì 17 maggio, presso la scalinata del Rettorato e l’interno del cortile centrale dell’Università di Messina, si svolgerà la IX edizione di Piazza dell’Arte, organizzata dall’Associazione Morgana.

  • Dalle ore 09.00 si svolgerà un’estemporanea di pittura, a cura degli studenti del Liceo Artistico Basile;
  • Dalle 16.00 avranno luogo diversi laboratori artistici, tra cui il laboratorio di lettura curato dall’associazione culturale “Decimo Sommerso”;
  • Dalle 19:30 si terrà la premiazione del concorso fotografico dedicato a Michelangelo Vizzini;
  • Dalle ore 20:00 musicisti, ballerini e cantanti si uniranno per dare inizio allo spettacolo sul palco.

Piazza dell’arte 2024: ecco chi si esibirà

Tra gli artisti, tutti giovani e tutti di provenienza locale, ci saranno la ballerina Mara Barbiglia e il Collettivo Danzarte di Gaia Gemelli. Tra i cantanti: Ain’t soul, Amel, Annalaura Princiotto, Claudia Rizzo, Chiricò, Domenico Ieni, Giuseppe Lo Presti, Iostelex, Les Oublies, Long Island, Seaside Promenade, Skilla, Sofia d’Arrigo, Sonomole The Harmonik, The moonlight walk, Yol€.

Inoltre, non mancherà il teatro con la libera compagnia del Teatro per Sognare e la libera compagnia delle studentesse di Liberi di essere Liberi.

Stasera all’Officina l’evento sociale “LoveSafe Night” sui comportamenti sessuali sicuri

Dopo il successo di “Touch Look Dance” dello scorso 8 marzo, continuano i progetti di marketing sociale realizzati al Centro Multiculturale Officina. Il titolo della serata odierna sarà “LoveSafe Night“, che ha come scopo quello di sensibilizzazione in tema di comportamenti sessuali sicuri.

“LoveSafe Night”: gli obiettivi del progetto

Il progetto di marketing sociale “LoveSafe night” nasce da una collaborazione didattica tra le studentesse e gli studenti nell’ambito del corso “Benessere psicologico e salute mentale nelle organizzazioni“, tenuto dal prof. Alessandro De Carlo all’interno del Corso di Laurea Magistrale “Psicologia Clinica e della Salute nel Ciclo di Vita dell’Università di Messina”. L’obiettivo è quello creare una campagna di informazione e sensibilizzazione circa le pratiche sessuali sicure e incoraggiare i rapporti protetti. A tal proposito, il progetto ha ricevuto la fondamentale collaborazione da parte di alcune associazioni di volontariato ed organismi del territorio vicini alla tematica della prevenzione, quali Croce Rossa Italiana e Arcigay Messina. Il progetto ha avuto anche l’appoggio di Crash3D, agenzia di comunicazione e stampa digitale, e I Parenti, attività ristorativa cittadina.

Organizzatori e collaboratori dell’evento

Come funzionerà la serata?

L’evento si svolgerà stasera alle 22:30 presso il Centro Multiculturale Officina. Si prevedono momenti di leggerezza e divertimento, all’interno dei quali transiteranno messaggi sociali importanti di sensibilizzazione. Il barman distribuirà dei preservativi per ogni cocktail acquistato, contenuti in un cartoncino con il logo della serata e scritte sul tema del consenso. Nella parte interna del cartoncino saranno presenti i loghi dei collaboratori e degli sponsor, con accanto un QR-code che riporterà alla pagina internet sulle malattie sessualmente trasmissibili dell’Istituto Superiore di Sanità. Durante il prosieguo della serata, inoltre, si svolgerà il LoveSafe Talks, dove i partecipanti volontari dovranno rispondere a domande di conoscenza generale sul sesso sicuro e sull’utilizzo del preservativo. Dopo l’evento, l’account ufficiale dell’Officina reposterà le storie più belle, pubblicati i reels LoveSafe Talks e si potrà procedere al monitoraggio dei risultati della serata.

Le infezioni sessualmente trasmissibili: alcuni dati

L’importanza del progetto è data dall’incidenza delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), in continuo aumento a causa dell’aumentata mobilità e tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. Alcuni dati riportati dall’OMS ci dicono che ogni giorno vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale. Un altro dato significato sono le circa 374 milioni di nuove infezioni (1 su 4 risulta una malattia sessualmente trasmessa). Inoltre, la maggior parte delle IST non presenta sintomi o ne presenta di lievi e, quindi, non subito riconducibili alle IST. Se a questi dati aggiungiamo quelli che l’osservatorio “Giovani e Sessualità” Durex riporta in merito all’utilizzo del preservativo tra i giovani (meno della metà ha dichiarato di utilizzarli), capiamo bene come la tematica meriti ancora oggi di essere fortemente trattata.

Antonino Nicolò

“La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità”, il Vice Presidente del Csm ospite di UniMe

Giorno 12 aprile 2024 si è svolto presso l’Aula Magna del Rettorato la Lectio Magistralis “La responsabilità sociale del Magistrato tema centrale della modernità” , tenuta dall’Avvocato Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Presenti il Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano ed il professore Giovanni Moschella, docente ordinario di Diritto Pubblico.

L’iniziativa ha visto presenti numerose autorità e un nutrito numero di studenti dell’istituto tecnico commerciale Quasimodo, nonché corpo docenti dell’università e studenti.
Un ospite d’eccezione, per l’Università degli Studi di Messina, con la presenza del vicepresidente di uno dei tre poteri dello Stato.

Il ruolo sociale della magistratura

Ad aprire i lavori i saluti della Rettrice, Prof.ssa Giovanna Spatari, con un ringraziamento ai presenti, è stato il professore Moschella che ha gettato luce sull’argomento prescelto dal magistrato, ponendo l’accento sul passaggio degli Stati dell’Europa continentale delle Costituzioni legali alle Costituzioni rigide, ricordando che ciò è avvenuto a partire dal secondo dopoguerra.
Ovvio trarre la conclusione che ciò avvenne per evitare nuove derive autocratiche e dittatoriali.

Ancor più oggi sottolinea il Professore “la fonte della loro legittimazione nel principio della soggezione del giudice alla legge”. Non è più possibile parlare di un potere giudiziario sottoposto o espressione di un potere politico corrente, inoltre si sottolinea il potere di interpretazione “a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, anche indipendentemente dalla volontà degli organi parlamentari”.
Scopo principale della nostra Repubblica e di ogni democrazia è la tutela del cittadino dalla culla alla morte, espressione coniata dal sociologo e Lord Inglese Beveridge proprio nel 1942.

Ma “Qual è la responsabilità di un magistrato?” Questa è la domanda che pone e si pone il Professore Moschella.
Accurata la sua osservazione

“Un problema costituzionale di connessione del potere giudiziario con la rappresentanza democratica dalla quale promana la legge cui il giudice è soggetto”. Citando il Presidente Mattarella, il quale ha osservato “la garanzia di una elevata qualità della funzione giurisdizionale costituisce il fondamento del rapporto di fiducia che i cittadini devono poter nutrire nei confronti dell’ordine giudiziario.”

Qui si ferma l’intervento del docente messinese, che passa doverosamente la parola all’Avvocato Pinelli, ospite principale. Come prima precisato, è proprio la questione di quale sia il ruolo sociale del magistrato, tema scelto da Spinelli.

Vari i punti salienti della Lectio Magistralis che il Dott. Spinelli ha ritenuto doveroso affrontare nel dipanarsi del suo discorso.

L’articolo 107, concernete l’inamovibilità del giudice, spiega “è necessaria a consentire al giudice l’esercizio del proprio ruolo in piena indipendenza”.
Ma a questa affermazione, corrisponde dunque la piena indipendenza della magistratura; i giudici come ribadisce il Dott. Spinelli “non hanno una funzione rappresentativa o morale e i cittadini chiedono un giudizio esente da una visione politica personale del giudice, nei limiti della legge.”

La domanda resta sempre la stessa, qual è allora il ruolo sociale del giudice, e ancora più direttamente l’Avv. Spinelli si domanda “il giudice svolge la propria funzione in modo tale da suscitare timore o fiducia nelle parti?”

La riposta riprende l’osservazione del Presidente Mattarella, che ricorda che la prima carica della Repubblica italiana è anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, dove “il giudice deve essere una guardia solerte e non vigliacca”.
Guardia, dunque di quei valori liberali e democratici conquistati a prezzo di sangue e sudore, quanto mai oggi minati.

Il Professore Giordano, docente di Diritto Pubblico, rammenta che “le nostre democrazie non sono dirette ma liberali, passano attraverso delle istituzioni. Il giudice deve essere una guardia solerte e non vigliacca”.

Inoltre l’Avv. Spinelli ha voluto precisare che “contrariamente alla visione corporativista la magistratura non è e non deve formare una casta. Deve essere parte integrante della società”.

Possibile quindi affermare che filo rosso della Lectio Magistralis e degli interventi sono il ruolo indipendente della magistratura e il ruolo sociale che essa può e deve svolgere in un sistema democratico e di Civil Law come il nostro.

Certamente, speranza comune è che la magistratura, con gli altri organi e poteri dello Stato riesca a preservare i valori liberal-democratici e riesca a svolgere le sue funzioni in modo tale da guadagnarsi la fiducia e non il timore dei cittadini.

Marco Prestipino