”Muoviti in libertà” – un’app contro le catene della disabilità 

E’ Tiziana De Maria, la progettista di Muoviti in Libertà, un’app  e piattaforma web che consente a persone con disabilità di trovare un assistente quando e dove serve. 

Un vero e proprio sogno che si realizza per Tiziana, che in prima persona vive in una condizione di disabilità. 

Si tratta di un’iniziativa che dà una risposta concreta al bisogno delle persone con disabilità di vivere il proprio quotidiano con la stessa libertà di scelta delle altre persone. 

Nasce come idea nel 2015, a termine di un percorso di ricerca iniziato nel 2010 con lo studio di processi di innovazione sociale, networking e modelli di governance dell’impresa sociale, svolto nell’ambito di un Dottorato in Management presso l’Università Cà Foscari di Venezia 

Nel Luglio dello scorso anno, col sostegno dell’associazione Nuovi Orizzonti, “Muoviti in Libertà” è stato selezionato tra oltre 500 applications nell’ambito del Premio Gaetano Marzotto, tra i progetti tecnologici da sostenere con un processo di incubazione. 

Il meccanismo è semplice e veloce: 

  1. la persona con disabilità inserisce in piattaforma la propria richiesta di assistenza, specificando il tipo di servizio richiesto; 
  1. gli assistenti personali si candidano per la “presa in carico” del servizio; 
  1. la persona con disabilità sceglie l’assistente personale che fa al caso suo. 

 

Da lunedì 5 Marzo, si è aperta una campagna di raccolta fondi online a sostegno del progetto MUOVITI IN LIBERTA‘ sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni Dal Basso: l’obiettivo è raggiungere in 60 giorni la somma di 20.000 €. 

I fondi raccolti verranno utilizzati per realizzare la piattaforma web e l’app e per la sperimentazione di un “progetto pilota” in alcune città italiane, tra cui Messina. 

Per scoprire come partecipare alla donazione, visitate la pagina Facebook, Instagram e Twitter di MUOVITI IN LIBERTA’. 

 

Jessica Cardullo

Prima di svanire

A volte capita che leggendo un libro si senta la necessità di legarlo ad una canzone, ad una melodia che ne richiami il tema centrale, il senso o anche solo che ne ricordi un personaggio. Lo si fa senza un fine preciso, come se fosse un semplice gioco di similitudini e “assonanze” che ci permette di sottolineare ancora di più l’essenza della storia. In questo caso, sfogliando le prime pagine di questo racconto, mi è sembrato impossibile non pensare immediatamente ad una e una sola canzone: “Sally” di Vasco Rossi… e beh, credo sia già tutto abbastanza chiaro.

“Prima di Svanire” di Serena Votano è la storia di Margot, una giovane ragazza di diciotto anni che attraverso le pagine di questo libro ci racconta la sua giovane vita, le sue amicizie, i suoi primi amori e i suoi dispiaceri, ma che allo stesso tempo ci rende spettatori del suo scontro interiore, quello tra il desiderio di scappare via per sempre voltando le spalle a ciò che non riesce a spiegarsi, e la paura di perdersi nel mare di bugie che ogni giorno racconta agli altri e a se stessa per mostrarsi diversa da tutti coloro che la circondano.

“…Era questo che non riuscivo a capire: io, Margot, in tutta quella massa, chi ero? Perché stavo lì?”

Mentre in molti libri sono le descrizioni o i dialoghi a caratterizzare la lettura e a renderla unica, in questo caso, fondamentali sono, invece, le lunghe fasi di riflessione interiore in cui Margot si pone al centro di una spirale fatta di domande, dubbi, certezze e falsità, che dà il ritmo a tutta la lettura e la rende speciale. I fatti sono raccontati come fossero pensieri scritti sulle pagine di un diario, con estrema sincerità e spesso anche in maniera cruda e pungente; ci si sente perfettamente immedesimati nella vita della protagonista, come fossimo affacciati all’interno della sua memoria e avessimo la possibilità di vedere tutto ciò che lei ha vissuto.

“Non sopporto chi si nasconde nell’ombra, non sopporto chi si nasconde nella propria ombra.”

Il vero punto di forza della lettura è la voce narrante del libro, la giovane ragazza bugiarda, Margot. Leggendo queste pagine imparerete a conoscerla, a capire la sua vita difficile, scoprirete ogni suo piccolo segreto, ogni sua passione, ogni sua domanda e tutte le sue mancate risposte. Sarete d’accordo con lei, ma allo stesso tempo potrete odiare le sue scelte, i suoi dubbi e le sue certezze. Avrete la possibilità di viverla a pieno sotto ogni sua più piccola sfaccettatura, dalla più radiosa a quella più cupa e nascosta che difficilmente immaginereste.

È una lettura consigliata per tutti coloro che cercano una storia vera, immediata, senza fronzoli, una di quelle storie che pongono subito in chiaro ciò che ci vogliono raccontare e che fanno della sincerità la loro più grande virtù. È una lettura consigliata per tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti come la “Sally” di Vasco, perché forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio…

PS: Complimenti per il tuo libro e spero sia solo il primo di tanti!

 

Giorgio Muzzupappa

Film Cult: la cruda verità delle nostre trame preferite

Film

La rubrica delle recensioni si occupa di recensire (oh, quale SORPRESA) cose belle e farle conoscere allo studente medio. MA, la rubrica delle recensioni non PUO’, in coscienza, occuparsi solo di questo. Da buoni CRITICI, ma sì diamoci cariche a caso senza motivo alcuno, abbiamo deciso che è nostro compito aprirvi gli occhi su fatti sconvolgenti: ebbene, ci sono certi film, certi CULT, che vogliono prenderci tutti in giro con un mix di banalità e fatti senza senso che essi narrano.

Siamo stanche, stanche di chi non apre gli occhi così, dentro una cabina telefonica, abbiamo indossato la nostra tuta da super eroine per aprirveli noi e mostrarvi, a muso duro, la realtà.

In queste trame si susseguono una serie di fatti volti a dimostrare che l’AMORE VINCE SEMPRE. No, non è così. Che tu abbia 18, 30 o 40 anni, alla fine rimarrai sempre con il tuo ‘’MAI NA GIOIA’’ in tasca.

Si sa che nel dolore ci si sente tutti più vicini, accomunati. Sarà per questo motivo che, almeno ogni anno, un qualche regista a caso (ma anche sempre lo stesso) decida di sfornare un film tratto da un libro su malati terminali. Storie d’amore tra adolescenti con problemi inimmaginabili, con la personalità e la maturità di un quarantenne. A quale film di incassi ci stiamo riferendo? COLPA DELLE STELLE, pubblico di UniVersoMe, che non ha solo vinto svariati premi per il film ma anche, appunto, per il romanzo. E sapete dove sono le stelle? Nello champagne che i due gustano prima di andare a fare all’ammore. Perchè, è ovvio, quale medico non consiglia una bella dose di alcol in questi casi. 97469

Ovviamente sarà la malattia ma anche il loro carattere unico che li farà innamorare con un solo sguardo perché, si sa, gli occhi sono lo specchio dell’anima. Ovviamente questi ragazzi si vedranno quando vorranno, a qualsiasi ora del giorno e in posti improbabili, perchè i loro genitori sono sempre libertini e permissivi, mica come i nostri che ci mandano un messaggio alle 23.00 dicendoci di tornare a casa in quanto si è fatto tardi.

Alla fine? Uno dei due muore e all’altro, fondamentalmente, gliene sbatte poco, mentre guarda le stelle ridendo (strafatto di farmaci).

Uno dei film che tutti adorate, se lo analizzaste bene sapreste davvero di cosa parla. Il protagonista, il solito poveraccio di turno, bello, con un gran cuore (praticamente inesistente nella realtà), in cerca di un sogno, che ci prova in modo molesto con la ricca di turno, che sta con il cattivo di turno, che fa anche nascere spontaneamente una domanda in ognuno di noi: ” ma se è sempre stato così stronzo, ma perchè ci stava insieme?”. Avete capito, no? TITANIC. Titanic-sinking

Ovviamente parliamo sempre di amori al primo sguardo: “sarà sicuramente una donna meravigliosa, anche se si comporta da stronza viziata, perchè guarda l’orizzonte in modo enigmatico“.  Dopo essere inevitabilmente nato, questo piccolo grande amore (cit.), il tempo di bere un bicchiere d’acqua ed aver consumato in posti improbabili il loro amore, il tempo di alzare una serranda, capita una catastrofe che sommata a drammi vari, crea panico e speranza.

Alla fine? Uno dei due muore e all’altro, fondamentalmente, gliene sbatte poco, mentre butta a mare un medaglione da 3944039 $.

E se avessi 40 anni, la mia età fertile stesse volgendo al termine e non fossi Carrie Bradshaw? Potrei conoscere un gran figo in un bar che mi offre un caffè e mi fa innamorare follemente mentre mastica pancake con la bocca aperta. Mi ricordo del mio fidanzato stronzo solo sulla soglia del locale e, mentre le nostre strade si dividono, non mi volto nemmeno indietro. Meglio, perché la Morte quella mattina si è svegliata ed ha deciso di farsi un giro di shopping sulla terra, ha scelto il figaccione come corpo e lo fa finire crudelmente sotto un camion che lo sbatte all’aria più e più volte (spoiler: alla fine del film il tizio resuscita e poi mi dovete spiegare come lo spiega alla sua famiglia, ma va bene). E’ lui, è proprio lui: Vi Presento Joe Black. vi_presento_joe_black

A parte che già è assurdo di per sé che la Morte venga a farci una visita, ma che essa sia anche “vestita” da Brad Pitt, diventi nostra amica e si stabilisca come un barbone abusivo a casa nostra è molto BOH (per usare termini eruditi). Successivamente scopriamo anche che ha dei sentimenti e che le piace il BURRO DI ARACHIDI, particolare che per il regista, non se ne capisce il motivo, sembra di VITALE importanza.

Quindi si innamora della figlia del tizio che dovrà morire ma che sta risparmiando solo perché gli serve una guida turistica sulla terra e, ullallà, ci prova con l’espressione e la personalità di un acciuga in scatola. Ovviamente lei, che è solo bella, ci casca e poi gli insegna anche a fare all’ammmore. La Morte che fa l’amore ma non lo sa fare e viene sverginata. OK.

Alla fine? La Morte muore.

 

E, adesso, buona visione.

Elena Anna Andronico

Elisia Lo Schiavo