Covid: dall’11 febbraio inizia una nuova fase con lo stop all’obbligo di mascherina all’aperto

Da ieri, 11 Febbraio, abolito l’obbligo di mascherine all’aperto e riaperte le discoteche. Questa la prima tappa di un percorso  delineato dal governo che dovrebbe terminare entro la data del 15 giugno prossimo, quando scadrà l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Da ieri, 11 febbraio, stop alle mascherine all’aperto, tranne che in caso di assembramento (fonte: triesteallnews.it)

Via le mascherine all’aperto, ma attenzione agli assembramenti

Inizia una nuova fase, che parte proprio dall’abolizione della mascherina all’aperto. Bisognerà, però, sempre portarle con sé e metterle in caso di assembramenti o situazioni dove non sia possibile stare a distanza dalle altre persone.

I dati sulla pandemia sono finalmente confortanti. Sembra che, nonostante le drammatiche cifre raggiunte durante questi mesi, la situazione epidemiologica stia migliorando davvero. Però, per ora, come consigliato dagli esperti è giusto guardare con ottimismo agli attuali miglioramenti, seppur ancora timidi.

Il vaccino è stata la nostra più grande arma contro questo virus e continuerà ad esserlo ancora, infatti si pensa a un richiamo annuale. Il nostro organismo sarebbe pronto a convivere con la malattia, senza che questa, costituisca nella maggior parte dei casi, un pericolo insormontabile. Quindi sarebbe giunto il momento di voltare pagina, seppur con cautela.

«Siamo verso l’uscita ma dobbiamo avere cautela, continuare con i comportamenti prudenti» ha dichiarato il ministro Roberto Speranza.

Questa decisione è carica anche di significato simbolico, testimonia una virata concreta verso la fine delle restrizioni. L’introduzione delle mascherine all’aperto è una misura che era stata deliberata con il decreto del 13 ottobre del 2020, dall’allora premier Giuseppe Conte.

L’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, invece, rimarrà ancora fino al 31 marzo, data in cui è stata fissata la fine dello stato di emergenza.

Il testo del provvedimento enuncia:

«Fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private».

Rimangono, comunque, esenti dall’obbligo: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile che e non possono fare uso del dispositivo; tutte le persone mentre svolgono attività sportiva.

«Oggi finalmente lanciamo via l’obbligo delle mascherine all’aperto nell’attesa di farlo presto anche al chiuso. Gli ospedali non sono più in affanno per il Covid e si vede una luce all’orizzonte sempre più forte. Torniamo alla vita che abbiamo sempre fatto prima del Covid.».

Bassetti invita all’ottimismo (fonte: profilo Instagram ufficiale di Matteo Bassetti)

Queste le parole del direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, scritte sui suoi profili social, in merito alla disposizione del governo. Ha pubblicato una foto che lo ritrae come forse non ci saremmo facilmente aspettati: lo si vede, infatti, lanciare in aria proprio una mascherina, accompagnata da altre parole: «Finiamola di pensare alla positività Covid come l’anticamera del patibolo». L’infettivologo ha infatti ricordato ancora una volta il grande aiuto che ci hanno dato i vaccini: «Hanno depotenziato gli effetti gravi di questo virus. Bisogna tornare a uscire a cena, a viaggiare, a divertirsi, a ballare e a pensare al futuro in maniera positiva. Viva la vita!».

 

In Campania l’obbligo resta

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è contrario a questa disposizione. Lo ha dichiarato in una diretta, nella stessa giornata di ieri.

Quando si passeggia in una strada commerciale, come si fa a distinguere l’assembramento dal non assembramento? È più semplice indossarla, visto che è obbligatoria sui mezzi di trasporto, nei locali al chiuso e nei negozi. Quindi, è preferibile fare un gesto di prudenza ancora per qualche settimana, saltare un po’ il periodo di Carnevale e mantenerci tranquilli per evitare di far riaccendere il contagio.

De Luca, dunque, ha predisposto un allungamento dell’obbligo delle mascherine all’aperto, di ancora una settimana. La preoccupazione nasce dal fatto che la Campania è la regione con maggiore densità di popolazione e gli assembramenti possono essere molto più frequenti che altrove, rischiando di pregiudicare il miglioramento della situazione.

 

Ripartono le discoteche e si lavora sulle capienze, anche per gli impianti sportivi

L’altra importante novità riguarda le discoteche. A lungo si è discusso sul ritorno in pista e finalmente è arrivato il momento. Ieri, 11 febbraio, insieme alla disposizione sulle mascherine è arrivato il momento della riapertura delle piste da ballo. Dopo numerose lamentele da parte dei proprietari delle discoteche, che hanno risentito più a lungo delle restrizioni, questo fine settimana si torna a ballare.

Ovviamente vi sono delle regole: potrà entrare solo chi è in possesso di green pass rafforzato, quindi chi si è sottoposto a tre dosi di vaccino o chi è guarito dal covid; la mascherina dovrà esser tenuta nelle discoteche al chiuso, ma non vi sarà l’obbligo in pista, mentre si balla. Nelle discoteche all’aperto si potrà tornare senza dispositivi di protezione. Vi sono dei limiti di capienza, non superiore al 75% per le strutture all’aperto e 50% al chiuso.

Si sta lavorando sui limiti di capienza anche per gli impianti sportivi, in collaborazione con la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, per attuare un percorso graduale fino alla completa riapertura degli impianti sia all’aperto che al chiuso:

«Si lavora a un primo allargamento, a partire dal primo marzo, che porterà al 75% e al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto e al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete, qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo.».

(fonte: theworldnews.net)

Super green pass ora illimitato

Diverse le ipotesi riguardo la validità del Super Green Pass. Come suddetto, per ora non è prevista dal governo l’ipotesi di una quarta dose, in accordo secondo quanto sostenuto dagli esperti, che raccomandano, invece, un richiamo annuale per il futuro. La situazione di copertura di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparata a quella di coloro che sono guariti dal Covid dopo il completamento del ciclo vaccinale primario.

Il green pass rafforzato, dunque, ora è considerato illimitato.

La copertura delle vaccinazioni ha fatto stabilire che agli studenti nella fascia 12-18 anni, il cui tasso di vaccinazione è intorno all’80%, potrà essere evitata la Dad. Quest’ultima verrà attivata solo per i non vaccinati della scuola secondaria, a partire dal secondo contagio in classe, e, inoltre, la quarantena, in caso di stretto contatto con un positivo, è stata dimezzata da 10 a 5 giorni.

Anche negli altri Paesi europei si sta andando verso le riaperture totali, in alcuni casi in maniera pure più spedita. In Francia, ad esempio, si pensa all’abolizione del green pass tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, come dichiarato dal ministro della salute francese, mentre le mascherine da questo mese sono obbligatorie solo sui mezzi pubblici e nei luoghi in cui non è previsto obbligo Super Green Pass, anche se l’attenzione rimane alta. Gabriel Attal ha dichiarato: «C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale».

La discussione in merito rimane aperta in Italia e, secondo le prime valutazioni, la certificazione verde dovrebbe esser usata almeno fino a metà giugno, data in cui è fissata la scadenza dell’obbligo vaccinale.

 

Rita Bonaccurso

Coronavirus, oggi nuovo Cdm: tutte le novità in arrivo nei prossimi giorni

Archiviata l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, pur restando da verificare l’effettiva maggioranza a sostegno di Draghi, per il Governo è tempo di tornare a contrastare il dilagare del Covid. Nelle prossime ore il CdM sarà chiamato a decidere sulle misure anti-covid attualmente in vigore. Due i provvedimenti attesi questa settimana: prorogare le misure attualmente in vigore e in scadenza, come l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca, il divieto di feste e concerti all’aperto e la chiusura delle discoteche, almeno per un mese e approvare delle semplificazioni che, seppur a piccoli passi, contribuiscano a “normalizzare” la realtà degli italiani.

Cosa cambia domani 

Da domani, 1 Febbraio 2022, scatta la multa di 100 euro per gli over 50 non vaccinati. L’obbligo di immunizzarsi dal 15 febbraio varrà anche per andare a lavorare. Chi non lo rispetta rischia una multa da 600 a 1.500 euro. I No Vax saranno considerati assenti ingiustificati e non potranno lavorare né percepire lo stipendio.

Obbligatorio, da domani, esibire almeno il green pass base (quello che si ottiene con il tampone antigenico oppure molecolare), per entrare nei negozi. Non sarà necessaria la certificazione verde per fare acquisti negli ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari.

Proroga mascherina 

In scadenza oggi l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto in zona bianca, l’ipotesi più probabile vuole che il Governo proroghi la misura per tutto il mese di febbraio.

Green pass senza scadenza per dose booster 

Il Cts sarà chiamato a valutare l’estensione del green pass per chi ha ricevuto la terza dose del vaccino (booster). Da domani, infatti, la certificazione verde avrà durata 6 mesi e non più 9. Al momento la somministrazione della quarta dose non è ancora stata autorizzata, pertanto il governo valuterà se: rendere illimitato il green pass fino alla fine dello stato di emergenza (31 Marzo 2022) o prorogarne fino al 15 giugno la durata, data in cui scadranno i provvedimenti in vigore.

Le richieste della regione: fasce di colore e calcolo ricoveri

Un punto ancora aperto della discussione riguarda le fasce di colore. Secondo le regioni, affinché si avvii un percorso di “normalizzazione” delle vite degli italiani, sarebbe opportuno procedere con l’abolizione del sistema a colori, “concentrando esclusivamente l’attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale”.

La Regioni sottolineano la necessità di:

avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell’intero Paese

Tuttavia, i tempi secondo l’esecutivo non risultano essere ancora maturi per una totale cancellazione della colorazione: rimarrà il sistema per l’analisi epidemiologica e rimarrà la zona rossa.

Le regioni chiedono inoltre che si applichi una distinzione tra i ricoverati “per” covid da quelli “con” covid, pazienti asintomatici che entrano in ospedale per un altro motivo e risultano poi positivi al tampone di controllo. Al momento non sembrano esserci ostacoli a questa richiesta, ma l’eventuale applicazione della misura non apporterà alcun cambiamento al bollettino giornaliero.

Ipotesi mini-proroga per discoteche 

Il tema discoteche è all’ordine del giorno del Cdm. L’ipotesi sembra propendere per una mini-proroga di 15 giorni. I gestori delle discoteche spingono affinché prevalga quest’ultima. Gianni Indino, leader del Silb, il sindacato dei gestori dei locali:

Fateci riaprire per San Valentino

Nuovi interventi per la scuola

Il Cdm di oggi servirà a sbrogliare un tema piuttosto caldo, quanto urgente, delle ultime settimane: la scuola. Nuovi interventi potrebbero essere discussi e approvati nell’arco dei due Cdm previsti questa settimana, l’ultimo giovedì’. Dopo le modifiche introdotte con il decreto sostegni, che garantiscono il rientro dall’autosorveglianza senza fare il tampone a chi ha il pass rafforzato, il Governo è pronto ad estendere alle elementari le regole già in vigore per medie e superiori.

  • 3 contagi: la classe va in didattica a distanza;
  • 2 contagi: dad per chi non è vaccinato, o chi è vaccinato da più di 120 giorni e non ha fatto il booster, o chi è guarito da più di 120 giorni.

Per chi andrà in Dad, inoltre, niente più quarantena ma autosorveglianza.

Ci sarà poi l’equiparazione del sistema delle quarantene scolastiche a quello in vigore per tutti i cittadini:

  • Niente isolamento: per vaccinati da meno di 120 giorni o con booster e guariti,
  • 5 giorni di isolamento: per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni;
  • 10 giorni: per i non vaccinati.

 

Elidia Trifirò 

Fase 3, l’ordinanza della Regione: ecco cosa cambia in Sicilia

Con l’ordinanza n.25 dello scorso 13 giugno la Sicilia recepisce le disposizioni nazionali in merito all’organizzazione e l’attuazione della fase 3, dopo l’emergenza Coronavirus.

L’ordinanza, firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, è entrata in vigore già da ieri 15 giugno.

Ecco di seguito le novità e i cambiamenti;

A partire dal 15 giugno potranno riprendere le attività:

  • sale giochi, sale scommesse e sale bingo;
  • sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, nonché le fiere e i congressi;
  • centri benessere, centri termali, centri culturali e centri sociali;
  • comprensori sciistici;
  • servizi ristorazione;
  • le attività dei servizi alla persona;
  • stabilimenti balneari e spiagge di libero accesso
  • commercio al dettaglio;
  • attività ricettive;
  • commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati e mercatini degli hobbisti);
  • uffici aperti al pubblico;
  • piscine;
  • palestre;
  • manutenzione del verde;
  • musei, archivi e biblioteche;
  • strutture ricettive all’aperto (campeggi);
  • rifugi alpini;
  • attività fisica all’aperto;
  • noleggio veicoli e altre attrezzature;
  • informatori scientifici del farmaco;
  • aree giochi per bambini;
  • circoli culturali e ricreativi;
  • formazione professionale;
  • cinema e spettacoli dal vivo;
  • parchi tematici e di divertimento;
  • sagre e fiere locali;
  • professioni della montagna (guide alpine e maestri di sci) e guide turistiche

Chiaramente, tutte devono rispettare le regole di prevenzione e diffusione del virus, come indicato nelle linee guida.

Per quanto riguarda i servizi per l’infanzia e per l’adolescenza si dovrà ancora aspettare un decreto attuativo, previsto per il 21 giugno. Tale scelta aveva fatto allarmare gli operatori del settore per cui si è comunicato, con apposita circolare, che dal 15 giugno saranno consentite le attività ludiche, ricreative ed educative dei centri estivi (sia al chiuso che all’aria aperta).
Sarà tuttavia necessaria la presenza di operatori con la responsabilità di mantenere i protocolli di sicurezza

Le attività invece possono prolungare il proprio orario di apertura (senza mai andare oltre le 23:30) e possono anche rinunciare alla chiusura settimanale.

A partire dal 20 giugno sarà consentito, inoltre, lo svolgimento degli sport di contatto, nel
rispetto delle disposizioni di prevenzione del contagio.

In materia di spostamenti invece sono finalmente consentiti gli spostamenti infra ed interregionali, nel rispetto delle regole di sicurezza e con previ controlli.
I lavoratori pendolari per attraversare lo Stretto dovranno compilare un’apposita dichiarazione che accerti lo status di soggetto pendolare ed inviarla alla mail  lavoratoripendolari@protezionecivilesicilia.it mentre sarà obbligatoria la registrazione alla web app Sicilia SiCura per chi viene da altre regioni in visita nella nostra regione. 


L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’utente sulla necessità di comunicare il proprio stato di salute. Ogni giorno infatti l’app invia un sms per ricordare all’utente di contattare il sistema regionale sanitario in caso di malessere.

L’ordinanza si esprime anche in merito all’uso della mascherina, affermando che “l’impiego della mascherina è previsto nei luoghi pubblici e nei locali dove non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale”.
Sono esclusi dall’utilizzo di mascherina i bambini al di sotto dei sei anni e i soggetti con forme di disabilità che ne rendano incompatibile l’uso.
Chi pratica attività sportiva non ha alcun obbligo di indossarla durante l’attività, a patto che si mantenga la distanza di sicurezza da altri soggetti.

Angela Cucinotta

Dietrofront del Governo: le discoteche apriranno il 14 luglio

Dopo un primo annuncio delle riaperture delle discoteche previsto per il prossimo 15 giugno, il governo ci ripensa e slitta la data al 14 luglio.  Un dietrofront che ha stupido molti. Dietro la decisione del governo ovviamente l’impossibilità di garantire il distanziamento sociale e le varie misure di sicurezza all’interno delle piste. Una decisione saggia per alcuni, “discutibile” per altri che sostengono come ormai il distanziamento sociale non sia rispettato più da nessuno, soprattutto dai giovani, come si è potuto vedere in diversi  servizi televisivi che mostrano piazze affollate, pub presi d’assalto, gente ammucchiata l’una all’altra senza nessun tipo di protezione. Insomma la movida tra i giovani non sembra essersi fatta attendere poi così tanto e non sembra curarsi delle norme previste dalla Fase 2.Coronavirus fase 3, da lunedì l'app Immuni. Dal 25 giugno ok a ...

Nel testo del nuovo dpcm in vigore dal 15 giugno 2020 si legge:

“Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera. Restano comunque sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi.

È stata però inserita una clausola che prevede che le Regioni potranno autonomamente decidere di aprire prima. È il caso della Liguria:

“Il governo prevede che discoteche e locali da ballo ripartano il 15 luglio, ma dà anche la possibilità alle Regioni di farlo in anticipo, cosa che abbiamo intenzione di fare”, detto il governatore ligure, Giovanni Toti, in una diretta Facebook dopo la Conferenza delle Regioni.

REGOLE DA RISPETTARE  NELLE DISCOTECHE

La ripartenza delle strutture dedite al ballo è stato oggetto di scontro tra regioni e governo nazionale, ovviamente le prime sono molto interessate alle riaperture, soprattutto nelle zone dove si concentrano i tassi più alti di turismo durante la stagione estiva, con mete fisse tra i giovani come Gallipoli, Taormina, Ischia, Tropea, Forte dei marmi, Riccione, Jesolo ecc. Se si pensa già alla ripartenza del settore, le limitazioni non arrivano a tardare:

  • si potrà ballare solo all’aperto
  • numero ridotto di partecipanti, in relazione all’ampiezza del locale
  • obbligatoria la mascherina per il personale e per i clienti
  • vietati baci, abbracci e ogni tipo di contatto ravvicinato, ad eccezione dei conviventi
  • misurazione della temperatura corporea e obbligo di negare l’ingresso a chi presenta una temperatura superiore a 37.5 gradi

Queste sono solo alcune delle disposizioni che trapelano dal dpcm del governo, si aggiunge il mantenimento della distanza sociale di almeno un metro se si è fermi nel locale, e due mentre si balla. Per il consumo di bevande è vietato stare in fila al bancone o alla cassa, è solo consentito il servizio al tavolo.

Regole alquanto difficili da rispettare nel lungo tempo, che penalizzano economicamente le discoteche, dove non sempre si dispone di spazi all’aperto o si hanno grandi dimensioni, motivi per cui sarebbe difficile garantire la distanza di un metro l’uno dall’altro, ma anche avere un ritorno dal punto di vista finanziario (ricordiamo che la maggior parte delle discoteche guadagna sulla quantità, sui grandi numeri).Discoteche e locali notturni: situazione grave, imprenditori dell ...

SANIFICAZIONE E PRENOTAZIONI ONLINE

Si dovrà provvedere alla sanificazione degli ambienti e alla riorganizzazione delle strutture secondo le norme nazionali. Tutte le discoteche dovranno essere attrezzate di tavolini e sedie per la consumazione al tavolo, in modo tale da evitare assembramenti e garantire il distanziamento come nei bar e ristoranti. Bisognerà organizzare percorsi differenti di entrata e uscita e si consiglia la prenotazione online o telefonica per evitare lunghe file e assembramenti fuori dal locale. Inoltre in ogni locale ci dovrà essere un servizio di sorveglianza per limitare gli ingressi.

Eleonora Genovese