I disturbi del comportamento alimentare inserite tra le LEA: il Governo stanzia un fondo da 25 milioni

È stato approvato in Senato un emendamento volto ad istituire un fondo presso il Ministero della Salute nella lotta contro i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. Il Governo recependo il grave allarme di queste patologie, ha inserito all’interno della Legge di Bilancio lo stanziamento di 25 milioni di euro per il biennio 2022/2023.

Disturbi del Comportamento Alimentare -Fonte:ospedalemarialuigia.it

La Commissione Bilancio del Senato ha così stabilito, a seguito di anni di lotte, l’inserimento dei Disturbi del Comportamento Alimentare nei Livelli essenziali di assistenza (LEA). Il successo raggiunto nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2021 ha rappresentato un grandissimo risultato, per le associazioni, i familiari, i pazienti e per tutti coloro che si occupano di queste malattie. Il commento della dottoressa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, responsabile scientifica dei “SOS Disturbi Alimentari” è volto con soddisfazione al passo in avanti compiuto, che permetterà un livello assistenziale maggiore per queste patologie che ogni anno vedono morire più di 4 mila persone.

L’istituzione del nuovo fondo del Governo

Si comprende come la complessità diagnostica dei Disturbi del Comportamento Alimentare necessita dunque di un intervento immediato. È essenziale una grande collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni (medici specialisti in psichiatria, in pediatria, in scienza dell’alimentazione e in medicina interna, dietisti, psicologi e psicoterapeuti), ai fini di una tempestiva presa in carico all’interno di un percorso multidisciplinare e di un miglioramento dell’evoluzione a lungo termine.

La crisi pandemica ha fatto schizzare alle stelle la stima di giovani colpiti da un DCA che è aumentata in maniera vertiginosa. Tale incremento esponenziale ha evidenziato ancora di più un dato allarmante della Sanità italiana. Questa non è affatto pronta a fornire le cure essenziali per i pazienti, presentando invece alle famiglie un perenne percorso odisseico per accedere ai trattamenti.

L’altra epidemia, aumento di casi di anoressia e bulimia -Fonte:repubblica.it

Il passo in avanti compiuto dalla Commissione bilancio del Senato ha permesso l’inserimento dei DCA in una specifica area tra i Livelli essenziali di assistenza (LEA), cioè quelle prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse). Distaccandoli così dall’area della Salute mentale in cui venivano catalogati.

L’istituzione dunque di un fondo Nazionale sarà fondamentale per aiutare le migliaia di famiglie costrette non solo ad affrontare la drammaticità di queste patologie, ma che spesso non conoscono il giusto percorso da intraprendere, intrecciandosi in servizi pubblici non all’altezza della problematicità a trattare.

Esempio principe è la mancanza, principalmente delle regioni del sud Italia, di ambulatori dedicati alla cura dei DCA e la totale assenza di strutture specifiche residenziali dove prevedere trattamenti riabilitativi.

Le parole dei promotori dell’iniziativa

Leonardo Mendolicchio -Fonte:varesenews.it

A commentare l’esito tanto atteso nella notte tra il 21 e il 22 dicembre è stato Leonardo Mendolicchio, responsabile della U.O. Riabilitazione dei Disturbi Alimentari e della Nutrizione presso Auxologico e del centro ambulatoriale di Piancavallo. Egli in un’intervista presso la testata Repubblica ha così commentato:

“Questo è stato veramente un bellissimo risveglio, abbiamo iniziato a raccogliere i primi frutti di quello che abbiamo cercato di fare in questi anni. Ognuno dalla propria prospettiva: le associazioni dei familiari, noi clinici, i ragazzi affetti dai disturbi del comportamento alimentare. Finalmente i disturbi alimentari hanno una loro dignità, in quanto verranno riconosciuti nei LEA. In una categoria assestante, non appartenente alla categoria della salute mentale. Questo amplierà le possibilità di erogare prestazioni gratuite, ma soprattutto pungolerà le regioni a dotarsi di quei servizi, che potranno erogare queste prestazioni.”

Stefano Tavilla -Fonte:rainews.it

Anche Stefano Tavilla, Presidente dell’associazione Mi Nutro di Vita, e papà di Giulia morta a 17 anni per bulimia, in un video pubblicato sulla sua pagina Instagram ha così detto:

“Finalmente ci è stata data dignità. Oggi cambia la storia, oggi non siamo più invisibili.”

Proprio lui aveva dato vita alla firma della petizione volta ad includere i Disturbi del Comportamento Alimentare nei LEA con un budget specifico. L’eco della manifestazione tenutasi ad ottobre a Roma, con “un’onda viola” al fine di chiedere all’Esecutivo un potenziamento dei servizi di cura, ha aperto la strada all’inserimento strutturato nell’agenda politica del tema dei DCA e dei loro bisogni.

I Disturbi del Comportamento Alimentare: Cosa sono e come si suddividono

I Disturbi dell’alimentazione (DCA) sono patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e da un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea, spesso correlata a bassi livelli di autostima. Le tipologie in cui si articolano sono:

  • L’Anoressia Nervosa: perenne ricerca di magrezza, immagine distorta del corpo, paura estrema dell’obesità e limitazione del consumo di cibo, che portano a un peso significativamente basso. I soggetti limitano il consumo di cibo, ma possono anche sovralimentarsi e in seguito compensare mediante l’eliminazione (ad esempio procurandosi il vomito o usando lassativi);
Anoressia nervosa -Fonte:psicologafraccascia.it
  • La Bulimia: è caratterizzata da episodi ripetuti in cui in poco tempo i soggetti affetti mangiano grandi quantità di cibo, seguiti dal tentativo di rimediare all’eccesso ingerito, attraverso il vomito o assumendo lassativi;
Bulimia -Fonte:piusanipiubelli.it
  • Il Disturbo da Alimentazione incontrollata: porta al consumo di quantità di cibo eccezionalmente grandi, molto superiori a quelle che la maggior parte mangerebbe in situazioni e tempo analoghi. Durante e dopo questo consumo smodato, le persone hanno una sensazione di perdita di controllo e ne sono angosciate;
Disturbo da alimentazione incontrollata -Fonte:terzocentro.it
  • La Night Eating Syndrome: definisce un’alimentazione insufficiente durante il giorno, prevedendo altresì il consumo di una grande quantità di alimenti o calorie durante la sera e il risveglio notturno per ingerire altro cibo;
Night eating syndrome -Fonte:genpsych.com
  • Il Picacismo: nutrirsi regolarmente con cose non commestibili;
Picanismo -Fonte:sanioggi.it
  • Il Disturbo da Ruminazione: rigurgitare il cibo dopo il suo consumo.
Disturbo da Ruminazione -Fonte:giuseppesalzillo.it

Queste patologie possono presentarsi in associazione ad altri disturbi psichici come ad esempio disturbi d’ansia e dell’umore. Lo stato di salute fisica è dunque quasi sempre compromesso a causa delle alterate condotte alimentari che ne determinano il deterioramento nutrizionale. Si può passare da condotte di restrizione alimentare, ad un eccessivo consumo di cibo con perdita di controllo, oppure ad atteggiamenti di eliminazione e/o compensatori.

Considerare solo l’indice di massa corporea per identificare un soggetto affetto da DCA è estremamente errato. Questo valore infatti non si presenta come marcatore unico e specifico, quanto anche le condizioni di normopeso e sovrappeso, possono essere associate alla presenza di disturbi dell’alimentazione.

DCA -Fonte:lanazione.it

Una delle prime problematicità sta nell’individuazione precoce della prima sintomatologia di dispercezione corporea. I disturbi dell’alimentazione infatti se non trattati in tempi e con metodi adeguati, possono diventare una condizione permanente, tale da compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo, come quello cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale e dermatologico, fino ad arrivare, nei casi gravi, alla morte.

Attualmente si vive un’elevata problematicità di salute pubblica dovuta ad un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza di anoressia e bulimia.

Giovanna Sgarlata

Il Policlinico di Messina si tinge di Lilla!

Venerdì 15 marzo 2019. Policlinico di Messina. Aula Magna. Padiglione F. Ore 15.00. In occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla si è tenuto un congresso sui disturbi alimentari. L’importante evento è stato organizzato dall’ U.O. Disturbi Alimentari Asp di Messina, in collaborazione con il Sism (Segretariato Italiano Studenti Medicina) finalizzato ad informare e sensibilizzare il territorio su tutte le sfaccettature legate alla diffusione delle problematiche psicologiche che concernono il rapporto tra gli individui e il cibo.

La dottoressa Teresa Tricomi, Psicologo-Psicoterapeuta del Centro semiresidenziale il Cerchio d’Oro, ci spiega come e da chi è nata l’idea per la realizzazione di una struttura di tale portata:

Il Cerchio d’oro (Dipartimento salute mentale – Messina) è nato nel 2004 a Messina come progetto sperimentale e nel 2007 è diventato un’unità operativa ambulatoriale. Opera per la diagnosi, la cura e la gestione integrata dei Disturbi del Comportamento Climentare (Dca), offrendo un livello di assistenza di tipo ambulatoriale e, dal 2011, grazie alla vincita di un finanziamento regionale, è diventato un centro semiresidenziale. La struttura è coordinata dalla dottoressa Rossana Mangiapane, dirigente medico e psichiatra: è da lei che è nato tutto, da una sua idea. L’equipe presente è formata da circa 10 figure specializzate suddivise così: un medico psichiatra, un nutrizionista, due psicologi, tre tecnici della riabilitazione psichiatrica, due dietisti e un infermiere professionale. Insieme collaboriamo alla diagnosi e alla stesura dei trattamenti individuali specifici per ciascun paziente e per ciascun disturbo. Le terapie comprendono la riabilitazione nutrizionale progressiva, i pasti assistiti, la psicoterapia individuale e di gruppo, le visite mediche e psichiatriche, i gruppi per i familiari, le attività riabilitative, espressive e occupazionali. L’accesso alla nostra struttura è libero e si può effettuare tramite prenotazione telefonica. Attualmente ospitiamo circa 290 pazienti.

Roberta Minasi, presidentessa del Sism Messina, ci spiega su cosa verte l’intero congresso, quale e perché la scelta del tema principale:

Il fiocchetto lilla ha origine in America e rappresenta da più di 30 anni la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare. Come ogni anno, abbiamo deciso di celebrare questa giornata tematica nazionale, ma quest’anno un’attenzione particolare verrà rivolta al mondo dei social. Perché questa scelta? I disturbi alimentari, sono considerati una vera e propria epidemia sociale. Internet è sicuramente un grande dono che offre infinite opportunità, ma, oggi della medaglia del “social” vorremmo anche mostrare l’altra faccia, quella “negativa”. Attraverso i social si può accedere a qualsiasi contenuto, ci si può connettere con chiunque. È così che “Questa malattia” si può “trasmettere” da una pagina all’altra dei social più importanti a livello mondiale, da una foto all’altra, da un hashtag all’altro. È come se a rappresentare una nuova scala dei valori, i social suggerissero: “Dieta-fitness-stile di vita sano-perfezione”. È chiaro che ormai i contenuti mediali possano veicolare e stimolare comportamenti rischiosi caratteristici dei disturbi alimentari. Per farvi un esempio pratico cito la DIETA BLUE JEANS che implica l’assunzione massima di 300 kilocalorie al giorno: è un gruppo chiuso di Facebook, dove ci si scambia consigli per raggiungere la fantomatica “perfezione”.”

Durante il convegno, oltre alle varie esposizioni dei relatori presenti, sono state lette delle testimonianze di persone affette da Dca, e sono stati proposti due laboratori interattivi: “La connessione” e “Lettura attenta”. Sono state selezionate 12 persone volontarie dal pubblico, di entrambi i sessi, che si sono sottoposte ad esperimenti sociali aventi il fine comune di dimostrare come oggigiorno non siamo più abituati ad osservare. Siamo poco attenti e non ci accorgiamo di ciò che ci succede intorno. Troppo spesso viviamo con la testa china sul telefono in uno stato di coma perenne. In questo clima diventa impossibile salvare chi ci sta intorno. Spesso, ai nostri occhi, il problema è invisibile, in quanto non ce ne accorgiamo. Ed è per questo che il dottor Giuseppe Rao, in accordo con la dottoressa Rossana Mangiapane, suggeriscono di fare rete. Rete intesa nel senso più totale del termine.

Gabriella Parasiliti Collazzo