Il caso “dossieraggio” travolge politici e personaggi famosi

Da giorni nella stampa italiana infiamma un caso di “dossieraggio” che ha coinvolto numerosi politici  e personaggi italiani del mondo dello spettacolo, sport e industria. Con dossieraggio si intende, nel gergo giornalistico, una pratica volta alla realizzazione di dossier contenenti informazioni riservate su una o più persone per diversi scopi, fra cui il ricatto. Il caso aperto dalla procura di Perugia vede come suoi indagati principali il luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano, il magistrato Antonio Laudati e tre cronisti del quotidiano “Domani “.

I nomi dei dossier

A partire dal 2021 Striano e Laudati avrebbero condotto più di ottocento accessi alla banca dati della DNA, la Direzione Nazionale Antimafia, per ottenere informazioni riservate poi trasmesse al quotidiano. Altri dati rubati attengono anche a banche digitali come quella dell’Agenzia dell’Entrate. I dossier conterrebbero informazioni riservate prevalentemente riguardanti indagini preliminari, procedimenti giudiziari chiusi o in corso e redditi di personaggi noti appartenenti perlopiù alla politica. Fra questi i ministri Crosetto, Lollobrigida, Urso, Casellati, Fratin, Calderone ma anche altri esponenti politici come Salvini, Ceccardi e il sindaco di Palermo Lagalla. Fra i volti noti della società  presenziano Fedez, Agnelli, Ronaldo e il presidente della FIGC (la Federazione Italiana Giuoco Calcio ), Roberto Gravina.

Le informazioni trapelate non hanno però portato a indagine gli spiati, ad eccezione del presidente della FIGC  Gabriele Gravina. Egli è stato ascoltato dalla Procura di Roma nella giornata di mercoledì per le accuse di appropriazione indebita e autoriciclaggio riguardanti irregolarità nell’assegnazione dei diritti televisivi della Lega Pro 2018, il cui bando è stato vinto dall’azienda ISG Ginko. Gravina avrebbe accettato una somma di denaro nel corso di una compravendita di libri antichi e l’avrebbe poi riciclata con l’acquisto di un immobile a Milano intestato alla figlia.

 

 

Fonte : Public Domain Pictures

Il caso Crosetto

L’indagine è stata riaperta appena dopo la pubblicazione nell’agosto 2023 da parte del quotidiano Domani di informazioni riservate che riguardavano il Ministro Crosetto. Secondo queste informazioni, il Ministro avrebbe incassato dei compensi grazie a delle consulenze a favore di alcune aziende dell’industria bellica. Ciò sarebbe avvenuto dopo la sua nomina a ministro della Difesa, incompatibile per la legge con questo tipo di attività. La Procura di Roma avrebbe così aperto un’inchiesta sul Ministro, risalendo nel frattempo a Striano come fonte delle informazioni..

 

L’inchiesta sul magistrato Laudati

Dato il suo coinvolgimento, l’indagine è passata alla Procura di Perugia. Questa è la prassi quando ad essere indagato è un magistrato appartenente alla giurisdizione romana. In precedenza già sospettato per presunte istruttorie in cui favoriva se stesso e suoi amici, Laudati impedì a un’azienda l’acquisto di un ex convento a Santa Severa, vicino Roma, dove il magistrato possiede un immobile. L’istruttoria sarebbe stata quindi avviata per impedire la realizzazione di diversi cantieri nell’area vicino allo stabile, dove l’azienda era interessata a realizzare diverse villette.

Laudati poi, nel corso del suo incarico di capo della Procura di Bari nel 2009, sarebbe stato poi coinvolto in tentativi di protezione giudiziaria nei confronti dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini, condannato per aver portato diverse escort nelle residenze dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.  Tarantini era stato intercettato durante alcune conversazioni intraprese con l’ex consigliera comunale di Bari , la quale partecipò alle feste organizzate dall’ex premier ricevendo compensi e la candidatura alle amministrative di Bari. Infine il magistrato sarebbe stato coinvolto in irregolarità nell’assegnazione di appalti nel settore sanitario.

Ancora perplessità sulle finalità

Non è chiaro quale fosse lo scopo  di queste soffiate e ci sono diverse  ipotesi.  La più probabile  è quella di uno spionaggio nei confronti dei personaggi sotto i riflettori in quel dato momento, ad esempio i membri del governo sono stati vittime a partire dalla loro nomina.

Da escludere per il momento la strada del ricatto. Infatti, nessuna delle vittime risulta accusato di corruzione. Secondo il procuratore nazionale antimafia Melillo e il procuratore di Perugia Cantone  le indagini sono ancora molto premature . Ma è lecito pensare che Striano e Laudati non siano gli unici ad aver effettuato questi accessi e altri casi simili verranno fuori nel corso delle indagini. La preoccupazione nasce dalla nota debolezza delle strutture digitali pubbliche, cui gli attori istituzionali possono accedere senza andare incontro a rigidi controlli.

L’opinione pubblica a riguardo

Dalla premier Meloni alla leader dell’opposizione Schlein, il mondo della politica si unisce nella condanna dei furti di notizie riservate ritenuti vergognosi e sollevando la necessità di far chiarezza.

Il quotidiano Domani ha invece difeso i suoi cronisti specificando che avrebbero agito nel pieno diritto di libertà di stampa.

Francesco D’Anna

 

Coronavirus: il punto sulla situazione mondiale

Pandemia Covid-19. Un evento di portata mondiale in rapida e continua evoluzione.

Siamo travolti da notizie dell’ultima ora e dati statistici in aumento.

È difficile avere una precisa comprensione della situazione attuale, in Italia e nel mondo.

Ecco un quadro generale fatto di fonti attendibili e completo di ogni prospettiva.

È necessario ricordare che la dicitura “casi totali” fa riferimento al numero di individui infetti nel corso del tempo, sono pertanto inclusi anche morti e guariti. Il numero di individui che attualmente risultano infetti non è quindi rappresentato dai numeri esorbitanti proposti.

La situazione a casa nostra

Il sito ufficiale del Ministero della salute, al suo ultimo aggiornamento alle ore 18 di ieri, riporta un totale di 86mila casi totali.

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus

Lombardia, Emilia Romagna e Veneto le regioni più colpite.

I provvedimenti attuati sono quelli contenuti nei Dpcm attuati fin dai primi giorni di Marzo. Ad oggi sono chiuse scuole, università e attività commerciali non di prima necessità. È stato posto il divieto di lasciare la propria abitazione se non per comprovati motivi e muniti di autocertificazione valida. 

L’Italia si era sostituita alla Cina per primato mondiale nel numero dei casi. Tuttavia nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno registrato un’impennata di contagi e resta da capire se, dunque, siamo il primo paese al mondo per numero di contagi. In termini di gravità della situazione, invece, la Spagna sembrerebbe versare in condizioni peggiori della nostra.

La situazione in Europa

I casi totali nel territorio europeo sono 200mila, come si evince dall’aggiornamento di questa mattina sulla mappa dell’organizzazione mondiale della sanità.

https://who.maps.arcgis.com/

Su un totale di 53 paesi con casi confermati, la classifica ci vede ancora in testa, seguiti da Spagna e Germania. L’Unione Europea sta lavorando ad una risposta comune a favore dei settori sanitario e socioeconomico per aiutare i membri.

In particolare, l’Unione sta agendo per:

  • garantire il rifornimento di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine ecc..) e attrezzatura medica
  • istituire un gruppo europeo di esperti sul covid-19
  • assistere gli Stati membri nel rimpatrio dei cittadini rimasti all’estero
  • fornire tutti i finanziamenti necessari
  • creare accordi di condivisione sullo spostamento delle persone fisiche con comprovate necessità nell’obiettivo di garantire l’efficacia delle misure di prevenzione

La situazione in Spagna

Un potente focolaio si sta sviluppando in queste ore nella penisola Iberica producendo un totale di 64mila casi (aggiornamento del 27 marzo, sul sito ufficiale del Ministero della salute spagnolo).

Il governo ha prorogato lo stato di allarme fino all’11 aprile. Oltre ad organizzare i fondi per far fronte ai possibili danni economici, in termini di prevenzione è appena stato adottato il modello italiano.

La situazione in Inghilterra

Sul sito ufficiale del governo inglese il counter dei casi al 27 marzo, giornata di ieri, risulta stare a 14mila in totale.

https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/f94c3c90da5b4e9f9a0b19484dd4bb14

Tra i positivi anche Boris Johnson e il principe Carlo.

La società corre ai ripari, dopo aver sottovalutato il pericolo e ignorato l’avvertimento italiano. Dal 23 marzo è stato attuata la chiusura delle scuole e adesso le limitazioni si fanno più restrittive: uscire solo in caso di vera necessità, esercizi commerciali di beni non essenziali chiusi e sospensione di celebrazioni religiose, ad eccezione dei funerali, con multe da 30 sterline ai trasgressori. 

Con l’aumento dei casi si prevede un perfezionamento di questi provvedimenti.

La situazione del mondo

I dati sulla mappa mondiale dell’OMS, aggiornata alle 18 di ieri, registra un totale di 500mila casi totali – già 614.884 secondo la Johns Hopkins University – e un totale di 23mila morti. 

La situazione in Cina

Attualmente il numero totale di infetti ad oggi è di 3000.

Si tratta di una decisiva diminuzione del contagio e i nuovi ammalati pare non abbiano contratto il virus sul territorio cinese. Si tratta, per la maggior parte, di individui provenienti dall’estero. Si teme, infatti, il contagio di ritorno. 

Wuhan, la città epicentro della malattia, dopo un blocco di oltre due mesi ha ripreso a ricevere i primi treni passeggeri. Tuttavia non è ancora concesso di lasciare la città.

La situazione USA

Gli Stati Uniti hanno visto il virus diffondersi in maniera rapidissima.

85mila casi è il dato riportato ieri dal sito del Center for Disease Control and Prevention, ma per la John Hopkins University il numero ammonterebbe già ad oltre 100.000 casi e nella giornata di oggi si prevede un superamento nei numeri rispetto all’Italia. Gli USA diventeranno il primo paese al mondo nei casi totali. Il presidente Trump ha firmato un piano da 2mila miliardi per l’economia del paese, che già avverte le prime scosse. Inoltre ha provveduto a ordinare una massiccia produzione di respiratori nella città di Detroit.

La Russia

In Russia i casi totali registrati sono poco più di mille.

Per contrastare la diffusione è stata dichiarata come non-lavorativa la settimana dal 28 marzo al 5 aprile. Intanto il presidente Putin ha proclamato la chiusura di tutti i bar e i ristoranti sul territorio del paese.

Quali scenari per l’avvenire?

Nessuno può prevederli, data la poca conoscenza che abbiamo di questo virus.

Dobbiamo accontentarci di semplici intuizioni. I contraccolpi che subirà l’economia e il progressivo peggioramento di Spagna e Stati Uniti sono alla portata della logica.

Attualmente non ci resta che fare tutto il possibile per contenere la diffusione.

L’appello e l’esempio italiano non hanno riscosso molto successo e adesso altri paesi non stanno pagando le conseguenze.

Viviamo in un mondo iper-globalizzato, velocissimo e sempre connesso.

Questo rende le nostre vite ricche di più opportunità e sempre più facili, ma nel momento di un’emergenza può trasformarsi in un incubo.

Ne parlava già il sociologo Beck, quasi 35 anni fa, nel suo “La società del rischio“.

Un mondo interconnesso ha come effetto collaterale una maggiore insicurezza: il problema di uno stato diventa il problema di tutto il pianeta.

Quindi è obsoleto il ragionamento del “curare solo il proprio giardino” e bisognerebbe iniziare a percepirne uno, di grande giardino comune, da curare.

Se l’Italia o la Cina riusciranno a non avere più casi Covid-19 positivi questo non significherebbe in alcun modo che il “nemico invisibile” venga sconfitto.

Finchè tutte le nazioni del mondo non si impegnano seriamente nella prevenzione e nel contenimento la battaglia non potrà dirsi conclusa

Angela Cucinotta