Si dimette il rettore Cuzzocrea: la lettera alla comunità universitaria

Annuncia questa mattina le sue dimissioni, il rettore Salvatore Cuzzocrea, convocando una riunione con i direttori di dipartimento. Da li a poche ore la lettera aperta a tutta la comunità studentesca, ai colleghi ed al personale tecnico amministrativo. Riportiamo di seguito testo della lettera:

A tutta la Comunità Accademica
Care Studentesse e cari Studenti, Care Colleghe e cari Colleghi, Amiche ed Amici del personale tecnico amministrativo,
Ho scelto finora di non rispondere alle accuse che mi vengono mosse attraverso gli organi di stampa non per mancanza di rispetto dell’importante e fondamentale ruolo dei giornalisti che, in forza dell’art. 21 della Costituzione, hanno il diritto-dovere di cronaca.

Speravo che le imminenti elezioni del successivo Rettore del nostro Ateneo avrebbero “rasserenato” gli animi, ma, nelle ultime ore, mi sono reso conto che si è determinato un clima conflittuale che, a mio avviso, rischia di non consentire un confronto pacato su programmi e obiettivi che la nuova governance dovrà portare avanti.
Desidero, invece, indirizzare questa lettera principalmente ai tanti, tantissimi studenti che hanno scelto l’Ateneo di Messina per la propria crescita culturale. Quest’anno si è raggiunto il picco delle iscrizioni che rimane il principale “termometro” del “benessere” della nostra Università.
Sono fiero di avere offerto la possibilità ai nostri giovani di formarsi nella nostra città.
Vi scrivo perché le scelte effettuate durante il mio rettorato sono sempre state ispirate ad un solo obiettivo: rendere l’Ateneo un luogo abitabile e sicuro, attraverso, anche, l’erogazione di ulteriori servizi finalizzati a favorire la partecipazione attiva di ognuno di voi.
Avete avuto modo di verificare come durante questi anni siano stati garantiti momenti di socializzazione, di approfondimento culturale, di incontro e confronto fondamentali per accrescere il vostro senso di appartenenza e le occasioni di crescita culturale.
Non credo che sia necessario fare l’elenco delle azioni migliorative poste in essere. Sono sotto gli occhi di chi vuole vedere le cose con onestà intellettuale.
Il Rettore di un Ateneo è chiamato, quotidianamente, ad esercitare una non facile azione di indirizzo generale, a coordinare, a rappresentare e ad ascoltare le esigenze di tutti, compiendo scelte complesse e assumendosi gravi responsabilità. Sin dall’inizio del mio mandato, mi sono dovuto confrontare con attacchi diretti e indiretti che ho cercato di affrontare con l’unico obiettivo di garantire la serenità necessaria, affinché tutti potessero continuare a svolgere il proprio lavoro, docenti, personale universitario e tutti gli studenti.
Le persone che hanno lavorato al mio fianco conoscono bene il clima che ha accompagnato questi sei anni di rettorato, ma, tutti noi, abbiamo fatto squadra con il solo obiettivo di garantire un clima organizzativo sereno nei Dipartimenti, nelle strutture didattiche e amministrative che, a diverso titolo, fanno andare avanti una macchina molto complessa.
Non è stato certamente un compito facile. Non immaginavo però che, una parte, sia pure minoritaria, piuttosto che rappresentare le legittime perplessità o le diverse opinioni, con le modalità previste dai diversi regolamenti e/o durante le sedute del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione avrebbe dedicato tempo ed energie col solo fine di screditare l’immagine dell’Ateneo e del Rettore. Un loro diverso contributo sarebbe stato più utile ed efficace se reso nella corretta dialettica istituzionale.
Sono fiero di aver promosso l’acquisto di nuove strutture e l’ammodernamento di quelle esistenti.
Sono fiero di avere istituito la Società Sportiva Dilettantistica UniMe garantendo agli studenti la possibilità di fruire gratuitamente degli impianti sportivi.
Sono fiero di aver dedicato tempo ed energie, per garantire un ampio reclutamento di giovani ricercatori. Giovani che rappresentano il futuro del nostro Ateneo e che sapranno trasmettervi le loro competenze e il loro entusiasmo.
Sono fiero di essermi assunto le responsabilità di garantire una significativa crescita qualitativa e quantitativa del personale tecnico-amministrativo.
Rivendico la mia scelta in questi anni di non aver mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, “nella macchina del fango” come auspicato sin dal principio da qualcuno.
Ho sempre dedicato ogni mia energia per ridare a questa Università almeno in parte ciò che dalla stessa ho avuto in termini di crescita culturale, umana e professionale.
Come sapete, mi sono laureato a Messina e, dopo esperienze in altre istituzioni universitarie e all’estero, ho scelto di rientrare nella mia città e nel mio Ateneo. Ho avuto importanti occasioni per migliorare le mie conoscenze scientifiche e mi sono impegnato per mantenere alto il nome dell’Istituzione.
Siate orgogliosi del Vostro Ateneo e siate stimolo e motivo di continui e crescenti miglioramenti nell’offerta formativa, nelle strutture e nei servizi con quel rispetto, quella misura che vi caratterizzano.
Per quanto riguarda la mia persona, non posso consentire che questo attacco mediatico continui oltre a discapito dell’immagine del mio Ateneo. Dietro al mio operato e alle mie scelte ci sono tantissime persone che in questi anni non si sono risparmiate, che hanno lavorato giorno e notte, che hanno fermamente creduto che la nostra Università avesse notevoli margini di miglioramento. Non posso permettere che la campagna elettorale ruoti attorno alla mia figura.
Non posso consentire che qualcuno continuamente metta in discussione ciò che a tutti è evidente: il nostro Ateneo è cresciuto negli ultimi sei anni anche e soprattutto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e non si sono mai risparmiati.
L’orgoglio, l’unione di intenti, il senso di appartenenza hanno raggiunto, a mio avviso, l’apice nel periodo dell’Emergenza Covid. Mi auguro che ognuno di voi ritrovi lo stesso spirito e continui ad alimentare il senso di appartenenza e lo spirito di servizio.
Auspico che il nuovo Rettore e la nuova Governance siano in grado di migliorare quanto già fatto e proporre ulteriori e nuove iniziative.
Per i motivi sopra esposti, sereno e consapevole del mio operato, nel rispetto dell’Istituzione, ma soprattutto nel rispetto del lavoro svolto dal personale che, a diverso titolo, ha contribuito alla crescita del nostro Ateneo, e ancor di più, nel rispetto di ognuno di voi e al fine di garantirvi quel clima sereno e accogliente secondo me indispensabile, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, che formalizzerò nei modi previsti dalle attuali norme che regolano il funzionamento delle nostre Università.
Scelta che deriva unicamente dal profondo rispetto che nutro per le Istituzioni e per il sistema Universitario Italiano che ho l’onore di rappresentare e per ciascuno di voi, per la mia famiglia e per me stesso.

Intesa tra Regione e quattro atenei dell’isola: nasce “Il coordinamento della ricerca in Sicilia”

La Regione Sicilia, di concerto con i quattro Atenei dell’isola, punta a creare “un polo di ricerca e innovazione” al fine di offrire opportunità di lavoro ai neolaureati e per poter utilizzare al meglio le risorse finanziarie comunitarie attuali, meglio conosciuti come fondi provenienti dal Pnrr.

A tal proposito si è tenuto un tavolo tecnico a Palazzo Orléans il 10 gennaio per sottoscrivere un protocollo di intesa in cui erano presenti il Presidente della Regione Nello Musumeci e:

  • il Rettore dell’Università di Messina Prof. Salvatore Cuzzocrea,
  • il Rettore dell’Università di Catania Prof. Francesco Priolo
  • il Rettore dell’Università di Enna Prof. Giovanni Puglisi,
  • il Rettore dell’Università di Palermo Prof. Massimo Midiri.

All’incontro hanno partecipato anche gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla, alle Attività produttive Mimmo Turano, e all’Energia Daniela Baglieri.

La nascita di un’agenzia regionale per la ricerca

Un momento di confronto per definire un percorso comune alla luce soprattutto della molteplicità di risorse che saranno disponibili a breve (…) ecco perchè con i quattro rettori firmiamo un Protocollo d’intesa per la creazione di un Tavolo partenariale da attivare fin da subito.

Nel riportare le parole del Presidente Nello Musumeci possiamo dire che prende vita un’agenzia regionale per la ricerca che prende il nome di “Coordinamento della ricerca in Sicilia”.
Questo Polo si avvarrà di rapporti di collaborazione interregionali, nazionali e internazionali che supporteranno gli studi delle università per operare nei settori interessati dall’accordo siglato.

Le sfide da affrontare saranno:

  • Doppia transizione green & digital;
  • Valorizzazione delle tecnologie chiave abilitanti (Kets);
  • Collaborazione su progetti di produzione di idrogeno low-carbon,
  • Diffusione dell’idrogeno pulito negli usi industriali;
  • Promozione di iniziative e progetti di ricerca e sviluppo per accelerare la transizione verso forme di produzione a minore impatto energetico e ambientale;
  • Attivazione di interventi di ricerca di base e applicata nei settori propri delle aree di sviluppo strategico della Regione (agroalimentare, digitale, scienza della vita, beni culturali, energia, turismo, economia del mare, etc).

L’iniziativa nelle parole dei Rettori

Il progetto fortemente voluto dalla Regione, è stato ben accolto dai Rettori che hanno così commentato:

Concordo con l’importanza di un’Agenzia regionale che parta dagli Atenei e raccolga tutti gli enti pubblici e privati che si occupano di ricerca. Il sistema universitario è pronto a fare la sua parte” (il presidente della Conferenza dei rettori delle Università siciliane, Prof. Giovanni Puglisi).

È un’occasione unica per ridurre il gap infrastrutturale che ancora esiste tra Nord e Sud (Prof. Francesco Priolo).

Questo protocollo d’intesa è un atto di riconoscimento del ruolo svolto dalle Università siciliane nel campo dell’innovazione e della ricerca (Prof. Salvatore Cuzzocrea).

Le risorse ci sono, bisogna saperle spendere bene. Noi dobbiamo investire per fare in modo che l’Università sia l’anticamera del lavoro per i nostri studenti (Prof Massimo Midiri).

Da studenti siamo convinti che è proprio da ricerca e innovazione che si deve partire per poter affrontare le importanti sfide che la nostra società ci pone ogni giorno.

Elidia Trifirò

UniMe: inaugurati i nuovi locali dell’ex Biblioteca Regionale

Dal pomeriggio di lunedì 13 Dicembre gli studenti UniMe hanno a disposizione nuovi spazi per studiare e socializzare: sono stati infatti inaugurati i locali dell’ex Biblioteca Regionale.

Questa struttura, appena rinnovata dall’Università di Messina, ospiterà un Welcome Point per l’accoglienza degli studenti stranieri, una grande biblioteca, la sala lettura e le aule studio per gli studenti.

Inoltre, la sezione di Diritto Privato del Dipartimento di Giurisprudenza sarà trasferita nei nuovi ambienti lasciando, così, la sua vecchia sede presso l’Orto Botanico.

L’inaugurazione

Alla cerimonia di inaugurazione con tanto di classico taglio del nastro, svoltasi appunto lo scorso lunedì, hanno presenziato anche il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e il vicepresidente Gaetano Armao, insieme al Magnifico Rettore Professore Cuzzocrea e a tutto il suo entourage.

La parole del presidente Musumeci:

Ho voluto essere presente in questo momento importante non solo per l’Ateneo di Messina, ma anche per l’intera città. Da oggi viene restituito al suo splendore e pieno utilizzo un immobile che, in passato, è stato oggetto di un lungo contenzioso.  Messina deve riacquistate il suo protagonismo nel Mediterraneo e può farlo, anche, riappropriandosi del suo inestimabile patrimonio socio-culturale.

Locali ristrutturati ex biblioteca regionale. Fonte: UniMe

Le parole del Magnifico Rettore:

Quella di oggi è una data davvero importante che suggella una sinergia fra UniMe, la Regione Siciliana e la Soprintendenza ai Beni Culturali, nella persona della Dott.ssa Mirella Vinci che desidero ringraziare per l’impegno e l’aiuto dimostrati. Abbiamo effettuato l’adeguamento sismico che mancava, sistemato gli esterni e ristrutturato un edificio che era malmesso. A breve saranno, inoltre,  conclusi i lavori di ristrutturazione del cortile del rettorato e questi luoghi saranno aperti alla fruizione di tutta la città.

Le parole del vicepresidente Armao:

Per me è davvero un onore poter essere presente nel giorno in cui si testimonia la validità di un percorso iniziato, più o meno due anni fa, per il bene di Messina, del territorio e della sua Università. E’ stato un lavoro articolato che ha avuto bisogno dell’impegno di tutte le parti in causa.  Oggi si inaugura un centro di propulsione culturale che sarà foriero di crescita ed opportunità.

Momenti della cerimonia di inaugurazione: Fonte: UniMe

La storia dell’ex biblioteca regionale

Il plesso dell’ex biblioteca regionale è stato oggetto di un contenzioso sul finire degli anni ’90, risolto solo quando pochi anni addietro riemerse un Regio Decreto che dava in concessione perpetua i locali della Biblioteca Regionale all’Università di Messina. In seguito a ciò, nel febbraio 2019, è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione e l’Ateneo attraverso cui l’Università rientrava nel pieno possesso dell’immobile, potendo avviare, così, i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale. A maggio 2019 è stato sottoscritto il contratto per l’affidamento dei lavori relativi al restauro conservativo e al consolidamento dell’edificio.

Insomma una storia a lieto fine che restituisce e allo stesso tempo dona alla città ed ai suoi studenti un ulteriore luogo di studio e di ritrovo.

Elidia Trifirò 

 

Charlotte valve: idee in apnea vengono a galla

Ospedali allo stremo, sempre più persone positive, chi mostra segni di miglioramento chi invece, purtroppo, peggiora e si addentra in una realtà in cui i posti letto e attrezzature sanitarie scarseggiano. In tempi così duri anche un piccolo contributo da parte di una persona può fare la differenza. Ma quando parlo di contributo non mi riferisco necessariamente alla “moneta”, cosa che potrebbe venire in mente date le numerose campagne di raccolte fondi online che sono emerse in questo mese.

Sebbene il denaro aiuta le aziende ospedaliere a far fronte alle spese per l’acquisto delle attrezzature, il problema non sempre può essere risolto utilizzando i fondi disponibili, come all’Ospedale di Chiari a Brescia, dove i numeri dei pazienti in terapia intensiva sono centinaia e la struttura non dispone di maschere e relative valvole a sufficienza per tutti. Nonostante avessero richiesto le valvole ai produttori, questi non erano in grado di far fronte alla commessa in un lasso di tempo così breve, anche perché questa si sommava a quella di altri ospedali.

Un contributo che invece ha fatto la differenza è stato quello dell’ormai nota società Isinnova, che grazie all’utilizzo di stampanti 3D, riesce a rifornire l’ospedale con più di 100 valvole per respiratori. Grazie all’idea innovativa e all’aiuto delle tecnologie moderne hanno salvato delle vite, collaborando e facendo gruppo con i medici in prima linea per affrontare il problema.

Tra questi medici, Renato Favero, contribuisce alla causa ed estende la soluzione anche nel caso in cui a mancare fossero le maschere per i respiratori. Insieme alla società, hanno progettato la valvola Charlotte, che applicata alla maschera da snorkeling si trasforma in una maschera C-PAP per la terapia sub-intensiva. La valvola è stata brevettata, ma cosa ancora più importante, e gesto di grande valore umano è stato quello di rendere questo brevetto libero, “perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne” spiega Isinnova.

Ci hanno dato la bicicletta? ora pedaliamola; e a premere sui pedali sono produttori, associazioni, università e chiunque voglia dare una mano al mondo in questo periodo complicato.

UniMe non si è tirata indietro e creerà il supporto per 10 mila maschere da snorkeling che saranno riconvertite in C-PAP da una rete formata dalle competenze nella stampa 3D, presenti al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e nell’Azienda Irritec di Capo d’ Orlando, con la collaborazione dell’Ing. Sveva Arcovito di Sicindustria. Queste saranno poi messe a disposizione in tutta la regione da parte di UniMe.

Anche FabLab Messina, community di makers messinese, ha aderito alla cosiddetta MAKER CALL CHARLOTTE 1 in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria dell’UniMe e provvede a fornire la prima tranche di 50 adattatori Charlotte 1 al Policlinico “G. Martino” di Messina.

Il Rettore dell’Università di Messina ha dato piena disponibilità nell’utilizzo strutture dell’Ateneo per il lavoro di riconversione, dopo un confronto con l’Assessorato Regionale alla Sanità, che ha acquisito la notevole quantità di maschere dall’azienda produttrice. 

Non mancano i ringraziamenti da parte del Rettore agli studenti, ai docenti ed al personale dell’Ateneo: “Mi sento di ringraziare tutte le strutture dell’Ateneo per il sacrificio e la passione con cui stanno lavorando senza sosta. La nostra Università – ha affermato il Rettore – continua a produrre il gel disinfettante, a tenere aperto lo sportello d’ascolto psicologico.

Inoltre, sta lavorando a progetti, come quello delle maschere, per supportare la sanità siciliana in tempo reale. Crediamo molto che essere Università oggi è anche questo: mettere eccellenze e competenze a disposizione del territorio” […] “Tutto questo – ha sottolineato il prof. Cuzzocrea – avviene mentre sono partite regolarmente on line le lezioni del secondo semestre in tutti i Dipartimenti, abbiamo laureato tanti studenti e gli abbiamo fatto sostenere regolarmente gli esami. Abbiamo anche messo a disposizione, attraverso il nostro sistema bibliotecario volumi e riviste on line.”

In segno di solidarietà la facciata dell’Ateneo sarà illuminata con il tricolore, aderendo all’iniziativa adottata dal Governo.

Foto di messina.gazzettadelsud.it

Gianluca Carbone

 

Nell’auditorium della Gazzetta del Sud un convegno su tematiche di giornalismo e diritto

©GiuliaGreco, Messina 2019

Venerdì 3 maggio 2019. Messina. In occasione della Giornata Mondiale della libertà di stampa, si è svolto alle ore 16:30 presso l’Auditorium della Gazzetta del Sud, un convegno sul tema Libertà di cronaca, diritto all’oblio e dignità della persona, organizzato dall’Associazione Alumnime, dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Messina e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina, con il patrocinio di Ses Gazzetta del SudGiornale di Sicilia e dell’Associazione Nazionale Magistrati.

La scelta del tema, di straordinaria attualità, è stata presa in considerazione della recente entrata in vigore del Regolamento generale per la protezione dei dati personali che, recependo l’orientamento manifestato dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, ha espressamente riconosciuto il diritto all’oblio (art. 17).

Il nuovo quadro normativo si presenta insidioso per i professionisti dell’informazione chiamati ad una complessa operazione di contemperamento di diritti di rango costituzionale.

©GiuliaGreco, Messina 2019

Per tale ragione, con ordinanza del 5.11.2018 n. 28084, la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione ha ritenuto di rimettere al Primo Presidente della Corte, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione concernente il bilanciamento del diritto di cronaca – posto al servizio dell’interesse pubblico all’informazione – e del cosiddetto diritto all’oblio – posto a tutela della riservatezza della persona – alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale negli ordinamenti interno e sovranazionale.

©GiuliaGreco, Messina, 2019

Dopo l’introduzione dell’amministratore delegato e direttore editoriale di SES Lino Morgante e del rettore dell’Ateneo messinese Salvatore Cuzzocrea, porgeranno i saluti la presidente di Alumnime prof. ssa Patrizia Accordino, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina Vincenzo Ciraolo e la dott. ssa Maria Militello presidente della sezione distrettuale dell’Anm.

I diversi aspetti della complessa tematica sono stati approfonditi, alla presenza delle massime autorità tra cui il prefetto Maria Carmela Librizzi, durante i lavori moderati dal giornalista Franco Cicero, componente del collegio dei probiviri della Federazione nazionale della Stampa italiana, da Angelo Federico, ordinario di Diritto Privato dell’Ateneo messinese; da Alessandro Notarstefano, direttore responsabile della Gazzetta del Sud; da Luigi D’Andrea, ordinario di Diritto Costituzionale e direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università di Messina; da Francesco Scalia, componente del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia; da Marco Romano, vicedirettore del Giornale di Sicilia. A concludere i lavori Fabrizio Di Marzio, consigliere della Corte di Cassazione e direttore della rivista Giustizia Civile.

©GiuliaGreco, Angelo Federico, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©GiuliaGreco, Alessandro Notarstefano, Messina 2019

 

©GiuliaGreco, Franco Cicero, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

Gabriella Parasiliti Collazzo