Cus Sport: Bene le ragazze del basket. Sconfitte le ragazze della pallavolo

Prosegue a ritmi serrati la corsa del CUS Unime, che si aggiudica a domicilio anche la terza giornata del campionato di basket serie b femminile, superando la Lazùr Catania con il finale di 64-35. Al PalaArcidiacono di Catania, in una partita contraddistinta da numerose assenze da entrambe le parti (Raffaele tra le universitarie, Hristova, Cutugno e Licciardello per le locali), la Lazùr regge il confronto per sei minuti (8-6); poi, a cavallo tra prima e seconda frazione di gioco, Grillo e compagne piazzano un parziale di 12-0 che indirizza il confronto in modo definitive. Complice anche la mancanza della bulgara Hristova tra le padrone di casa, le lunghe peloritane conquistano tanti rimbalzi in attacco (Cascio 7) e, nella seconda parte dell’incontro, il CUS Unime riesce a prendere il largo in scioltezza, con Borgia particolarmente in evidenza. Mara Buzzanca ne approfitta, dunque, per far ruotare tutto il roster, festeggiando anche il ritorno alle competizioni della classe ‘99 Giulia Rabe, senza permettere alle etnee di accorciare il divario, che arriva a sfiorare I trenta punti di divario nel conteggio finale.

Con un secco 3-0 in casa della Nigithor Volley di Santo Stefano di Camastra arriva la prima netta sconfitta nel campionato di serie c per le giovani pallavoliste del CUS Unime. Al Palaceramica le atlete universitarie partono con il piede sbagliato e non riescono più a riprendere il match, nonostante un terzo set combattuto in maniera grintosa e conquistato con fatica, con un 27-25 finale, dalle atlete di casa. Nel primo set la Nigithor parte con il piglio giusto: le padrone di casa scendono in campo in maniera disinvolta ed affidandosi alle due attaccanti di punta, Pipitone e Prinzivalli, riescono a chiudere senza molti patemi il primo gioco dell’incontro, con un 25-15 finale. Le ragazze allenate dal mister Leandri riescono a trovare un po’ di lucidità nel secondo set, quando riescono a sostenere il ritmo delle avversarie fino al 13 pari, cedendo nella seconda parte del set a causa di una ricezione da rivedere (25-18). La partita si “riscalda” solo nel terzo set, quando si possono gustare le azioni più lunghe ed i momenti più belli della partita grazie ad una maggiore grinta con la quale le cussine tornano in campo, riducendo gli errori in attacco e prendendo le giuste misure in difesa. Si procede punto a punto ed il set viene deciso e conquistato dalla Nigithor con il finale di 27-25.

Le universitarie, adesso, sono chiamate ad un pronto riscatto già nel prossimo incontro, da programma sabato prossimo, 12 novembre, al PalaNebiolo contro la Polisportiva Nino Romano.

Piero Genovese

UniMe e la Notte Bianca: eravamo veramente connessi?

Giorno 14 ottobre c.m., si è svolto l’evento ‘’Notte Bianca dello Sport Universitario’’ presso la Cittadella Universitaria di Messina. L’evento è stato organizzato dal Cus Unime, con l’aiuto di molti studenti volontari che hanno aderito all’iniziativa. Quest’ultimo è stato creato dagli studenti per gli studenti, con il supporto da parte della nostra Università.

La manifestazione ha ricevuto molte adesioni, in quanto era caratterizzata da varie attività alle quali poteva partecipare chiunque. Infatti, oltre ai tornei sportivi ai quali aderivano i vari studenti, sono state tenute diverse discipline che tutti potevano provare. A sera inoltrata si è concluso il mega-evento con la partecipazione straordinaria di Luca Dirisio in concerto.
Ovviamente, essendo noi la Voce dell’Università, abbiamo partecipato con grande entusiasmo. Radio UniVersoMe si è presentata presso la Cittadella alle 16:30, pronta per trasmettere in diretta la radiocronaca dell’evento. Però (c’è sempre un però), non tutto fila sempre liscio come l’olio. Quali disavventure hanno dovuto affrontare questa volta i nostri piccoli grandi eroi?

Il cuore del problema sta nel fatto che spesso diamo le cose per scontate. Come l’acqua, il fuoco, l’elettricità e, nel nostro secolo, il Wi-Fi o, comunque, la rete internet. Cosa è questa grande invenzione dell’uomo? La possibilità di essere sempre connessi tra noi, ma, a quanto si è visto, a volte ci si ritrova isolati.

Cosa c’entrano gli speakers di Radio UniVersoMe in tutto questo? Che, loro malgrado, per quanto dovevano iniziare il loro lavoro alle ore 17:30 e finirlo alle 22:30, questo, purtroppo, non è potuto avvenire. Infatti, come molti di voi avranno potuto notare, il programma è potuto partire solamente alle 19:30 ed è, inoltre, finito all’incirca alle 21:30. Questo a causa del fatto che la grande risorsa del World Wide Web è venuta a mancare (e ci uniamo in cordoglio, porgendo le nostre condoglianze) senza che noi ne fossimo al corrente.
L’antico vaso andava portato in salvo, cita una famosa pubblicità. Nel nostro caso, la contemporanea trasmissione andava portata in salvo. C’è stato un momento in cui tutti ci guardavamo con l’espressione da pesci rossi, abbastanza perplessi, senza sapere cosa dire o fare. E, di certo, l’uragano di contorno non aiutava gli animi.

14708100_1193265657415322_5006445178957147403_nAd un certo punto la scena era questa: noi che guardavamo i ragazzi dell’organizzazione e loro che guardavano noi. Dopo i primi momenti di disperazione, i prodi guerrieri, hanno cercato le più svariate soluzioni: sono stati chiamati vari gestori telefonici, l’Università stessa, vari negozi di informatica, il Papa, Barack Obama e, infine, anche il cavallo che trottava nei dintorni (per la dimostrazione dell’attività equestre), ma niente. Nessuno che ci avesse forniti di una gioia. Un classico.

I nostri soldati non si sono arresi, o meglio, hanno ricevuto la grazia divina. Dio, Homer Simpson, Spongebob o chi per lui, ha inviato un angelo dal cielo che ci ha forniti di un telefono privato provvisto di Gb in grado di sostenere la diretta radio. Ore 19:30: siamo, finalmente, in onda!

Tale angelo, non sappiamo chi fosse, purtroppo, nella confusione e nello sconforto, il suo nome non è stato pervenuto. Comunque, ci teniamo a ringraziarla pubblicamente.
Ancora oggi, non riusciamo a dare una spiegazione a quanto avvenuto. L’Università ci ha creati, sostenuti e voluti come voce di sé stessa e noi abbiamo fin da subito accolto con entusiasmo l’incarico assegnatoci. Il problema è proprio questo: come possiamo assolvere questo compito senza i mezzi base necessari? Di certo gli studenti che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento, o tanto meno noi, hanno i poteri magici.

Se l’Università è gli studenti, gli stessi studenti devono avere i mezzi validi per rendere valido l’Ateneo.
Certi che è stato un caso isolato e facilmente, alla fine, marginato e risolto, non possiamo non riportarlo. Essendo la ‘’famosa’’ Voce dell’Università, è corretto riportare non solo quanto di bello c’è ma anche i disagi che a volte si presentano.

Ci teniamo a sottolineare che il nostro rammarico non deve essere interpretato come una diffamazione nei confronti dell’Ateneo ma perché, al contrario, tanto è l’amore nei suoi confronti quanto è ampio, appunto, il nostro dispiacere. Dispiacere dato dal fatto che l’Unime, purtroppo si perde in un bicchier d’acqua. Fermo restando che, se deve esserci questo bicchiere, almeno che sia di Vodka.

Il nostro auspicio è che, dal momento che ‘’l’unione fa la forza’’, tutti insieme cercheremo di puntare più sulla qualità che sulla quantità.

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Elena Anna Andronico
Giulia Greco

University Basket Cup: Patologia Umana è la prima finalista

Partita senza storia tra Ingegneria e Patologia Umana, valida per la semifinale del torneo interdipartimentale di basket, che ha visto questi ultimi avere la meglio con il punteggio di 75 a 49, ed assicurarsi un posto valido per la finale del 16 giugno.

Primo quarto a senso unico

La differenza di potenziale tra le due squadre si nota già dalle prime battute di gara con Corazzon che infila il primo canestro della partita, a cui seguono due bombe consecutive dalla distanza di Andrea Buono, autentico mattatore dell’incontro. Nonostante Gulletta e Greco provino ad arginare, è ancora Buono a dettare legge con un altro tiro dall’arco (chiuderà la partita con 6 triple a bersaglio su 8 tentativi) e un canestro di prepotenza scaturito da un rimbalzo offensivo dopo l’1 su 2 dalla lunetta di Trimarchi. Due stoppate di Corazzon e un contropiede di De Giulio chiudono il primo quarto sul 23 – 5.

Secondo quarto sulla falsa riga del primo

Il secondo quarto si apre come si era chiuso il primo: ennesima tripla di Buono. Il viaggio in lunetta di Antonio Perrone, capitano e trascinatore di Ingegneria, frutta i primi 2 punti della gara a cui ne seguiranno altri 5 di fila con una tripla e un canestro in transizione. Panuccio si fa notare con un fallo e canestro prima e con una tripla poi, sfornando un assist per De Giulio, a cui seguono i primi due punti della gara per Gugliotta. Greco e Gulletta provano a pungere i ragazzi di Patologia che però con una tripla di De Giulio prima e con Trimarchi poi sigillano il risultato sul 46 – 14.

Terzo quarto: il tentativo di ripresa

Una tripla di Greco, un pregevole arresto e tiro in contropiede da tre di Perrone a cui seguono due comodi appoggi di Gulletta e Greco fanno sperare in una ripresa di gioco più scoppiettante e meno unidirezionale del match, e dopo i 2 punti di Brancati Patologia è costretta a chiamare il timeout. Corazzon decide che è il momento di riprendere le vecchie abitudini e regala un assist dietro la schiena per Gugliotta. C’è spazio anche per una tripla di Trimarchi, a cui seguirà a breve quella del solito Buono. Corazzon decide che non è serata per gli avversari e rifila la terza stoppata della partita, e Perrone chiude la terza frazione con una tripla “buzzer beater a fil di sirena, con un punteggio parziale di 21 – 15 in favore di Ingegneria, nonostante un passivo complessivo di 26 punti.

Quarto quarto senza emozioni

Con la partita già da tempo archiviata, il quarto quarto diventa territorio del “garbage time”, e le due squadre non si pungono più di tanto. C’è spazio per chi ha giocato meno e per Corazzon, che incrementa il proprio bottino di punti arrivando a quota 8.

Patologia aspetta l’avversaria del 16 giugno

Il finale recita Patologia 75 – Ingegneria 49. MVP della gara Andrea Buono con 24 punti, 6 su 8 dall’arco e 2 recuperate. Perrone mette a referto 22 punti e una prestazione solida. Corazzon l’uomo chiave della difesa di Patologia Umana. Appuntamento alla prossima semifinale, che attribuirà il secondo pass disponibile per la finale del 16 giugno.
Segui l’evoluzione dei tornei interdipartimentali di calcio e basket su UniVersoMe alla pagina http://portale.unime.it/universome/torneointerdipartimentale

Tabellino

Ingegneria

Perrone 22, Gulletta 12, Greco 11, Fugazzotto 2, Brancati 2, Accordino, Randazzo, Munafò.

Patologia Umana

Buono 24, Panuccio 18, Trimarchi 9, Corazzon 8, Gugliotta 8, De Giulio 7, Guardavalle 2.

 

Salvo Bertoncini

CUS UniMe, We Sport ed UniVersoMe. Nasce la partnership in occasione dei tornei Interdipartimentali di calcio e basket

wesport1Già avviata dal mese di aprile, UniVersoMe (testata giornalistica universitaria dell’Ateneo peloritano), il Centro Universitario Sportivo di Messina e WeSport, Associazione Sportiva Dilettantistica specializzata nell’organizzazione e nell’approfondimento di eventi sportivi, consolidano la collaborazione per seguire i tornei Interdipartimentali di calcio e basket, organizzati dal Cus Unime.

Con il concludersi dei tornei, la partnership si consolida ancora di più. I ragazzi della testata giornalistica universitaria peloritana “UniVersoMe”, seguiranno, in modo diretto le due competizioni, grazie all’ausilio di WeSport, che, per l’occasione, fornirà con il supporto video, un contributo maggiore agli articoli.

Per il torneo di calcio, organizzato dal CUS in collaborazione con We Sport, si seguiranno Quarti di finale , Semifinali e Finale, quest’ultima prevista alla Cittadella Universitaria il 16 giugno, mentre per il basket, organizzato dal CUS in collaborazione con il rappresentante degli studenti Alessio Gugliotta, si seguiranno Semifinali e Finale, anche questa prevista nella data del 16 giugno, al PalaNebiolo.

In basso sulla destra troverete il nostro spazio appositamente dedicato.

Piero Genovese