Il discorso di Draghi in Parlamento: ecco cosa ha detto sulle vaccinazioni e sulle riaperture dopo Pasqua

Ieri, mercoledì 24 marzo, è stata una giornata di interventi parlamentari per il Presidente del Consiglio Mario Draghi: ascoltato prima al Senato e poi alla Camera, il premier ha reso note le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.

Mario Draghi in Senato. Fonte: La Nazione

Fulcro del suo intervento sono stati il tema sull’accelerazione della campagna vaccinale – dopo i ritardi di questi mesi – e il severo richiamo alle Regioni per l’osservazione delle priorità indicate dal ministero della Salute. Tra gli applausi ricevuti in Aula, Draghi ha anche annunciato la necessità di programmare le prime riaperture subito dopo Pasqua, per poi spostare la discussione sul caso dei milioni di dosi AstraZeneca giacenti ad Anagni.

Intensificazione della campagna vaccinale

Draghi ricorda davanti ai parlamentari che «vaccinare più persone possibili nel più breve tempo possibile» è la giusta soluzione per combattere con efficacia la pandemia, e per poter finalmente ritornare alla normalità. Attualmente – e a partire dalle prime tre settimane di marzo – si procede ad un ritmo medio di 170 mila dosi al giorno, ma l’obiettivo resta sempre quello: 500 mila dosi giornaliere.

Fonte: Castelfranco Piandiscò

Il governo è già all’opera per compensare i ritardi vaccinali degli ultimi mesi, cosicché cominciano ad essere visibili i primi dati sull’intensificazione della campagna vaccinale italiana. L’Italia è infatti la seconda (dopo la Spagna) in Ue per somministrazione, ma va comunque guardato come esempio – a detta del premier – l’operato di Paesi come la Gran Bretagna, che nel giro di poco tempo ha moltiplicato siti e operatori sanitari per eseguire i vaccini.

Avere un coordinamento europeo sui vaccini è importante e, durante la sua replica al Senato, Draghi ribadisce che l’Italia pretenderà «il rispetto dei contratti» da parte delle case farmaceutiche. Se il coordinamento non funziona «occorre anche trovare delle risposte da soli».

«La nostra azione è fondata su tre pilastri: pretendere il rigoroso rispetto; sanzionare o bloccare le esportazioni; pronta sostituzione dei vaccini mancanti», ha detto il primo ministro.

Richiamo alle Regioni e riaperture dopo Pasqua

Il Presidente del Consiglio non resta indifferente alle differenze tra regioni nella somministrazione delle dosi fra gli over 80, ribadendo la priorità delle vaccinazioni per le fasce più deboli e fragili della società:

«Abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci. Sono la chiave per superare la crisi. Prima gli anziani e i fragili. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti».

È per questo che il governo assicurerà, d’ora in avanti, la massima trasparenza sui vaccini, fornendo tutti i dati entro la settimana sul sito della presidenza del Consiglio.
E mentre si procede con i vaccini, Draghi conferma un messaggio di fiducia sulle prossime aperture, che dovrà arrivare al prossimo Consiglio europeo:

Riapertura delle scuole. Fonte: ilMeteo

«È bene pensare e pianificare le riaperture. Se la situazione epidemiologica migliorerà cominceremo a riaprire la scuola in primis, almeno le scuole primarie e l’infanzia anche nelle zone rosse già subito dopo Pasqua».

Accolto positivamente l’intervento di Mario Draghi al Senato dal segretario leghista Matteo Salvini, il quale scrive su Twitter:

I 29 milioni di dosi ‘’nascoste’’ AstraZeneca

Tra i tanti temi toccati dal discorso di Draghi vi è stato anche il caso dosi di Anagni: i carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno trovato, tra sabato e domenica, ben 29 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca nella fabbrica laziale, che è una delle diverse sedi dell’azienda statunitense Catalent. Il ritrovamento delle dosi è avvenuto dopo un’ispezione richiesta dall’Unione Europea e disposta dallo stesso Presidente del Consiglio italiano.

In una prima versione della Stampa sulla destinazione delle dosi si era ipotizzato che i 29 milioni di fiale sarebbero stati destinati al Regno Unito, con il quale l’azienda biofarmaceutica ha puntualmente rispettato i suoi impegni contrattuali di fornitura (a differenza di quelli con l’Unione Europea). Tuttavia, la versione è stata in seguito rettificata da fonti ufficiali: una nota della presidenza del Consiglio italiana ha fatto sapere che «dall’ispezione è risultato che i lotti erano destinati in Belgio», senza però specificare quanti fossero.
AstraZeneca ha invece sostenuto che dei 29 milioni di dosi 16 fossero destinati al mercato europeo, mentre i restanti 13 milioni fossero da esportare verso paesi a basso reddito, sulla base dell’iniziativa promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità e soprannominata COVAX.

Dosi di vaccino AstraZeneca. Fonte: la Repubblica

La versione sarebbe confermata dal commissario europeo per il Mercato interno e responsabile della strategia sui vaccini dell’Unione Thierry Breton, che ha detto:

«A parte le dosi destinate a COVAX, ai paesi poveri, il resto sarà distribuito esclusivamente tra i paesi dell’Unione Europea».

Breton ha poi ulteriormente specificato che si tratta di dosi prodotte principalmente nello stabilimento Halix di AstraZeneca, nei Paesi Bassi

«che necessita dell’autorizzazione dell’Agenzia Europea ma, come sappiamo, i dati sono già stati inviati all’Ema e ci aspettiamo una risposta nei prossimi giorni. Quando ottengono il visto come laboratorio di produzione, possono essere distribuiti tra i Ventisette».

Blocco delle esportazioni vaccinali: le nuove regole

La Commissione europea ha ieri annunciato le nuove regole per il controllo delle esportazioni dei vaccini per il coronavirus all’estero.

Le nuove limitazioni sono ancora più stringenti di quel «meccanismo di trasparenza» approvato alla fine di gennaio, e finora applicato dall’Italia una volta sola.

Vengono così ampliate di molto le possibilità di blocco delle esportazioni dei paesi membri, cosicché sia possibile che se i vaccini trovati ad Anagni dovessero risultare effettivamente destinati al Regno Unito, sarebbero subito bloccati. Questo, ovviamente, non varrebbe nel caso in cui le dosi siano invece destinate all’iniziativa COVAX, la quale è esclusa dal nuovo meccanismo di controllo basato su reciprocità e proporzionalità.

Gaia Cautela

Vaccino Pfizer-BioNTech: nuove evidenze di efficacia contro le varianti del SARS-CoV-2

In sintesi:

Nel contesto dell’attuale pandemia, sta crescendo progressivamente il timore per le varianti del SARS-CoV-2 diffuse a livello mondiale in quanto, analogamente ad altri virus, il SARS-CoV-2 è contraddistinto dalla tendenza alla mutazione. Tra le varianti che hanno destato maggiore preoccupazione bisogna particolarmente annoverare:

  • La variante Inglese: denominata SARS-CoV-2 VOC 202012/01, linea B.1.1.7;
  • La variante Brasiliana: linea P.1;
  • La variante Sudafricana: denominata 501Y.V2, linea 1.351.

Tutte e tre le varianti sono caratterizzate da una mutazione della proteina “Spike”, glicoproteina che determina la specificità del virus per le cellule epiteliali del tratto respiratorio.

Fonte: CNR

Cos’è e come funziona la proteina Spike dei Coronavirus?

La proteina Spike (S) è localizzata sulla superficie del virus, formando delle protuberanze caratteristiche (il nome “Coronavirus” deriva proprio dalla presenza delle protuberanze, che fanno sembrare il virus una corona). Essa si suddivide in due parti:

  • S1, che contiene una regione con lo scopo di legarsi alla cellula bersaglio attraverso l’interazione con il recettore ACE2;
  • S2, che in una seconda fase consente l’ingresso del virus nella cellula.

Quindi, una molecola che fosse capace di impedire l’interazione tra la proteina Spike e il recettore ACE2 sarebbe potenzialmente in grado di prevenire l’infezione da coronavirus e, di conseguenza, la malattia. A questo scopo tutti i vaccini attualmente in studio sono stati sperimentati per indurre una risposta che blocchi la proteina Spike.

Fonte: News Medical

Come funziona il vaccino Pfizer-BioNTech?

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) contiene molecole di RNA messaggero (mRNA) che presentano al loro interno le indicazioni per costruire le proteine Spike del virus SARS-CoV-2. Nel vaccino, le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica, una “bollicina” che protegge l’mRNA per evitare che deperisca in fretta e che venga distrutto dalle difese del sistema immunitario (in quanto componente estranea all’organismo), così che possa entrare nelle cellule.

Una volta iniettato, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. La loro presenza stimola così la produzione, da parte del sistema immunitario, di anticorpi specifici. Con il vaccino, dunque, non si introduce nelle cellule il virus vero e proprio (e quindi il vaccino non può in alcun modo provocare COVID-19 nella persona vaccinata), ma solo l’informazione genetica fondamentale per costruire copie della proteina Spike.

La vaccinazione, inoltre, attiva le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni al virus SARS-CoV-2. Se in futuro la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario ne avrà memoria, lo riconoscerà e si attiverà per combatterlo, bloccando le proteine Spike e impedendone l’ingresso all’interno delle cellule.

Fonte: Tgcom24

Una volta compiuta la propria missione, l’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada naturalmente pochi giorni dopo la vaccinazione. Non c’è pertanto alcun rischio che entri nel nucleo delle cellule e ne modifichi il DNA.

Il vaccino ci protegge anche dalle varianti del virus?

Uno studio clinico, randomizzato e controllato con placebo, pubblicato il 31 Dicembre 2020 sul “The New England Journal of Medicine”, ha coinvolto circa 44.000 partecipanti, dimostrando che l’immunizzazione del vaccino BNT162b2 ha un’efficacia del 95% contro la malattia da SARS-CoV-2 (COVID-19).

Per analizzare gli effetti sulla neutralizzazione virale indotti dal BNT162b2, uno studio pubblicato l’8 Marzo 2021, sempre sul NEJM, ha analizzato le mutazioni S di ciascuna delle tre nuove varianti. Sono stati prodotti tre virus ricombinanti, rappresentanti queste tre linee virali, e altri due in cui sono stati prodotti altri sottoinsiemi di mutazioni.

In sintesi:

  • Il primo virus ricombinante aveva le mutazioni del gene S del lignaggio B.1.1.7 (B.1.1.7-spike, corrispondente alla variante inglese);
  • Il secondo aveva le mutazioni riscontrate nel gene S del lignaggio P.1 (P.1-spike, corrispondente alla variante brasiliana);
  • Il terzo aveva le mutazioni riscontrate nel gene S nel lignaggio B.1.351 (B.1.351-spike, corrispondente alla variante sudafricana);
  • Il quarto e il quinto presentavano una serie di mutazioni del lignaggio B.1.351 in diversa combinazione.

Successivamente, è stato eseguito il test di neutralizzazione (sulla base del parametro PRNT50, riduzione della placca del 50%), utilizzando 20 campioni di siero ottenuti da 15 partecipanti allo studio dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino (avvenuta 3 settimane dopo la prima). Nei campioni è stata rilevata una neutralizzazione efficiente nei confronti delle varianti, con titoli superiori a 1:40.

Fonte: https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMc2102017?articleTools=true

La neutralizzazione è risultata molto robusta contro le linee B.1.1.7-spike e P.1-spike, un po’ meno ma comunque molto valida contro la linea B.1.351-spike. I risultati dello studio suggeriscono inoltre che l’immunità delle cellule T esplica un ruolo chiave nella protezione, in quanto l’immunizzazione da BNT162b2 stimola la risposta dei linfociti T CD8+ che riconoscono più varianti.

Cosa ha dimostrato lo studio?

I risultati dimostrano che il vaccino Pfizer-BioNTech è efficace contro le principali varianti diffuse nel mondo. Tuttavia, trattandosi di esperimenti in vitro su virus ricombinanti, i ricercatori affermano che i risultati dovranno essere confermati da evidenze “reali” sull’efficacia del vaccino, provenienti da tutte le aree geografiche in cui esso viene impiegato.

I più recenti studi scientifici, come quello preso in esame, hanno inoltre l’importante obiettivo di ridurre la sfiducia nei confronti della vaccinazione, che si sta sempre più diffondendo. Il vaccino resta, ad oggi, insieme alle norme anti-Covid in atto, l’arma più efficace per sconfiggere questo “nemico”, che ha rivoluzionato le nostre vite. Dobbiamo quindi porre attenzione sul valore dei dati scientifici, accurati e ampliamente valutati dalla comunità scientifica.

Caterina Andaloro

Bibliografia:
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2102017?query=featured_home&fbclid=IwAR3Kzrfmv269hjWWau6m0bxF0tE_dzJCdEE_gQmRVL6FoYKAo6pBQpdzVdI
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2034577
https://www.sicardiologia.it/publicFiles/AIFA%20FAQ-Vaccinazione_anti_COVID-19_con_vaccino_Pfizer.pdf

NextGenerationME: Alessia Merlino, tra metamorfosi sonore e carriera universitaria

Nel corso di questi anni abbiamo narrato, in diverse occasioni, la storia di celebri personalità del passato legate alla città di Messina. Pur considerando importante continuare su questo percorso, abbiamo deciso di intraprenderne un altro parallelamente, dando spazio ai giovani talenti messinesi, per dimostrare che la nostra comunità non è ancorata esclusivamente ai fasti del suo passato, ma è una realtà viva, nutrita dalla linfa delle nuove generazioni.

Oggi vi parliamo di Alessia Merlino, cantautrice barcellonese con all’attivo 8 inediti – di cui 4 su Spotify -, 14.480 follower sul suo profilo Instagram, 2871 like nella propria pagina Facebook e un canale YouTube particolarmente seguito.

alessia merlino
Screnshoot dell’intervista ad Alessia Merlino

Buongiorno Alessia, in breve, cosa dici di te per presentarti a chi non ti conosce?

Sono nata all’inizio del ’98 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Nella vita sono una studentessa dell’Università degli Studi di Messina e frequento con amore il secondo anno del CdL di Scienze della formazione. Prima di ciò ero iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, ma poi ho capito che era giunto il momento di non accontentare più gli altri e fare ciò che davvero il mio cuore desiderava. Ci riesco e anche con ottimi risultati; per me studiare è soprattutto uno sfogo. Per quanto riguarda l’altra mia carriera, ovvero quella musicale, diciamo che vale un po’ lo stesso concetto: canto, ringrazio e sono grata a chi ha collaborato con me e mi ha spinta fin dove sono attualmente arrivata, ma ora è il momento di volare e cimentarmi in quest’arte da sola. Se potessi descrivere ciò che mi è successo negli ultimi anni, direi che la mia persona ha subito una vera e propria metamorfosi, mi piace usare questa metafora.

alessia merlino
Copertina del singolo “Resti dentro”

Concentriamoci dunque sulla tua carriera musicale. Quando hai iniziato a cantare? Che genere di musica produci?

Ho iniziato a cantare ad 8 anni; la mia prima apparizione ufficiale risale al luglio del 2006. Da lì sono succeduti numerosi festival come Pub Italia del messinese Franco Arcoraci, o un altro in cui sono salita sul podio insieme ad Alberto Urso, oppure la mia esibizione ad Amici davanti al maestro Vessicchio. A proposito di questo, situazione Covid permettendo, a giugno vorrei andare a Roma per partecipare ai casting del talent. Il mio primo seguito ufficiale l’ho avuto però dopo l’uscita del primo singolo “Resti dentro”. Ho studiato canto e vorrei continuare per perfezionare il lato tecnico di questa mia passione. Purtroppo il Covid, oltre a negarmi la frequenza delle lezioni universitarie in presenza, mi ha contemporaneamente levato la possibilità di continuare a studiare canto. Se mi devo identificare in un genere musicale, dico sicuramente musica leggera. 

alessia merlino
Alessia durante la registrazione del singolo “Mentre te ne vai”

Dove possiamo ascoltare la tua musica?

Trovate alcune delle mie esibizioni e il mio canale su YouTube. Le mie canzoni sono su tutti i Digital Stores, su Spotify, e le potete condividere anche attraverso la sezione “musica” delle Instagram stories.

A proposito di Instagram! Ho notato che il tuo account conta più di 14mila followers. E’ un buon risultato considerando che sei un’artista emergente. Approfondiamo l’argomento?

Assolutamente sì, ringrazio i miei follower che mi seguono in tutto ciò che faccio e che condividono le mie canzoni. Ultimamente ho anche iniziato collaborazioni con diverse aziende, è una bella esperienza. Spero di crescere sempre di più perché se i numeri aumentano, ovviamente significa che la mia musica piace ed è appagante per un’artista.

Una delle esibizioni di Alessia nel 2019

Oltre i casting di Amici, quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho un nuovo inedito interamente scritto da me pronto ad uscire presto, intitolato “Senza voce”, ed inoltre vorrei provare a fare uscire una hit un po’ più estiva rispetto alle sonorità a cui è abituato chi mi ascolta. I miei modelli di ispirazione sono Ultimo e Alessandra Amoroso, ma se devo sognare, un giorno mi piacerebbe molto duettare con Shade, e se devo allargare ulteriormente il sogno, mi vedo sul palco di Sanremo. Credo che sarebbe l’apice. Eppure, per quanto fondamentale sia la musica per me, il mio principale obiettivo è laurearmi col massimo dei riconoscimenti, lavorare al più presto e chissà, un giorno fare un dottorato di ricerca in pedagogia.

 

Alessia Merlino è bravissima a raccontarsi da sola e io da redattrice non ho potuto far altro che armonizzare i contenuti e riportare a voi il fulcro della nostra piacevole intervista. Quel che mi viene da aggiungere, raccogliendo in poche misere battute ciò che questa cantautrice è riuscita a trasmettermi, potrei sintetizzarlo con una nota citazione: “non conta da dove vieni, ma dove stai andando”.

Alessia è molto fiera e legata alla sua terra natale, ma parte da zero. Nonostante la sua condizione iniziale ha le idee ben chiare sulla strada che vuole intraprendere e crede in se stessa, elemento fondamentale per perseguire qualsiasi carriera. Non ha paura di darsi, di dare e di far sentire la sua voce.

Uno spunto per chi come lei, magari, vuole provare ad emergere tra la moltitudine delle nuove proposte musicali, di cui l’era dei social ci bombarda ogni giorno.

 

Corinne Marika Rianò

 

Alessia sui social:

instagram/_alessiamerlino

facebook/alessiaaamerlino

youtube.com/AlessiaMerlino

open.spotify/artist/

 

 

Covid: cortisone arma a doppio taglio, ecco i nuovi dati

Fin dall’inizio della Pandemia mondiale, numerosi sono stati i tentativi di districarsi nella cura più appropriata per la nuova patologia causata dal SARS-CoV-2. È stata impiegata una gran varietà di farmaci, ma nel tempo le evidenze hanno dimostrato una scarsa efficacia di molti degli approcci terapeutici tentati.

Particolare rilievo è stato dato ad una “vecchia”, ma sempre attuale, classe di farmaci, ovvero i cortisonici. Tali farmaci hanno ricevuto un’elevata attenzione mediatica e vengono presentati come una possibile panacea nel trattamento domiciliare precoce della malattia.

Negli ultimi mesi si sta addirittura assistendo ad un vero scontro tra alcuni medici e le autorità sanitarie. I primi grandi fautori dei cortisonici già alle prime avvisaglie di malattia, le seconde, seguendo le evidenze scientifiche disponibili, consigliano di andare cauti e ne scoraggiano un uso smodato.

Ma qual è la verità? Il cortisone va o non va utilizzato nel trattamento del Covid?

Una recente meta-analisi fatta dai ricercatori italiani, tra cui il prof. Alberto Zangrillo, ha cercato di far luce sull’argomento.

Crediti immagine: Trialsitenews.com

Vai subito al punto

1. Premessa: cosa fa il virus al nostro organismo?
2. Come si è curato il Covid finora?
3. Il cortisone quindi si può usare? La Meta-analisi
4. Perchè ad alcuni pazienti il cortisone fa bene, ad altri no?
5. Conclusioni

Premessa: cosa fa il virus al nostro organismo?

Una volta contratta l’infezione attraverso l’inalazione di droplets (piccole goccioline in cui è disperso il virus), esso penetra nei nostri organi attraverso il recettore ACE2.

Questo recettore è presente in molteplici tessuti, tra cui i polmoni. Nei polmoni, nei casi gravi si viene ad instaurare una polmonite interstiziale (sia perché il virus si riproduce, che per l’attacco del sistema immunitario), che fa sì che si “ispessiscano” i polmoni, rendendo difficili gli scambi gassosi. Questo è il motivo per cui molti pazienti necessitano di ventilazione assistita e di ossigeno.

Crediti immagine: Frontiersin.org

Nei casi ancora più gravi il virus stimola a tal punto il sistema immunitario da causare una tempesta citochinica (le citochine sono molecole dell’infiammazione). Queste citochine fanno sì che si instauri una Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), per via dell’ulteriore “ispessimento” dei polmoni, rendendo di fatto impossibili gli scambi gassosi.

Per ultimo, ma non per importanza, il SARS-CoV-2 riesce pure a determinare (sempre attraverso l’infiammazione) un’aumento della coagulabilità del sangue, che porta alla formazione di microtrombi che occludono i vasi. Si possono occludere sia i vasi polmonari che altri vasi del corpo, determinando infarti, ictus, embolie polmonari, petecchie.

Come si è curato il Covid fino ad ora?

La terapia per i malati Covid, varia a seconda della gravità della malattia. Nei pazienti con pochi sintomi basta un’attenta osservazione per poi intervenire in caso di peggioramento.

Nei pazienti più gravi si è utilizzata una terapia di supporto, che consiste nel mantenere quanto più normali possibili tutti i parametri vitali. Ossigenazione in caso di insufficienza respiratoria, gestione della pressione arteriosa, ecc.

Gli unici farmaci attualmente approvati sono il Remdesivir ed il Desametasone, oltre ad antiaggreganti o anticoagulanti per i soggetti con rischio cardiovascolare. In emergenza sono stati approvati anticorpi monoclonali che però necessitano ancora di ulteriori studi.

Il cortisone quindi si può usare? La Meta-analisi

Che i cortisonici (in particolare il desametasone) fossero efficaci nel trattamento della malattia, è stato dimostrato. Tuttavia, dallo studio effettuato dai ricercatori italiani e pubblicato il 28 Novembre 2020 sulla rivista scientifica Journal of Cardiothoracic and Vascular Anesthesia, è emerso che è bene usarli SOLO IN ALCUNI CASI.

Fonte: Corticosteroids for Patients With Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) With Different Disease Severity

Analizzando infatti cinque studi (criticamente selezionati tra 1168 articoli) con un totale di 7692 pazienti, i ricercatori sono giunti alle seguenti conclusioni:

  • Nei pazienti così gravi da richiedere ossigenoterapia, l’uso di desametasone ha portato ad una riduzione della mortalità del 6%;
  • mentre nei pazienti sintomatici, ma che non richiedevano ossigeno, l’uso di desametasone ha portato ad un incremento della mortalità del 4%.

Queste percentuali sembrano basse, ma considerando i milioni di malati Covid al mondo, una più chiara applicazione della giusta terapia può salvare migliaia di vite.

Perchè ad alcuni pazienti il cortisone fa bene, ad altri no?

La domanda sorge spontanea, la spiegazione risiede nella patogenesi della malattia.

Abbiamo visto infatti che in fase iniziale l’infezione da SARS-CoV-2 si localizza a livello delle alte e basse vie aeree. Questa, nei casi migliori, andrà incontro a guarigione grazie all’azione del sistema immunitario. Nelle prime fasi dell’infezione l’utilizzo di un farmaco come il desametasone potrebbe ridurre l’attività infiammatoria di difesa del sistema immunitario. Si potrebbe rischiare infatti di rendere vano il tentativo del nostro organismo di proteggerci dall’infezione, peggiorando l’evoluzione della malattia.

Nei casi invece dove i pazienti richiedono ossigeno, si è probabilmente innescata una eccessiva risposta infiammatoria a livello polmonare, che ha ridotto la capacità di scambio gassoso dei polmoni. In questo caso il razionale dell’utilizzo del desametasone è quello di frenare un sistema immunitario troppo vivace, che ha determinato la gravità della malattia.

Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). Crediti immagine: Wikipedia

Conclusioni

A dispetto di quello che millantano alcuni medici, fautori di una precoce terapia con cortisone, le evidenze scientifiche dicono il contrario.

UN USO PRECOCE DI DESAMETASONE IN PAZIENTI CHE NON HANNO BISOGNO DI OSSIGENO, POTENDO ABBASSARE LA RISPOSTA IMMUNITARIA E FAVORIRE LA REPLICAZIONE VIRALE,  AUMENTA DEL 4% LA MORTALITÀ.

La medicina, come tutte le scienze, non è esatta. Prima di arrivare alla scoperta di una malattia, di una cura per essa, sono necessari migliaia di studi di migliaia di ricercatori.

Diffidate dunque da chi, usando come stendardo il proprio titolo, cerca di fare scoop usando le vostre paure. Nella scienza non esistono né cure immediate, né miracoli, ma risposte basate su evidenze che pian piano ci fanno progredire.

Chi vi propone la cura miracolosa, nel migliore dei casi sbaglia, nel peggiore è in malafede, cercando guadagni o notorietà sfruttando la paura del cittadino, che nelle parole sicure (anche se false) dell’esperto trova conforto per la sua malattia.

Perfino alcuni premi Nobel in altri ambiti hanno commesso enormi errori di giudizio. Pensiamo ad esempio a Lui Montagnier, Nobel per la scoperta dell’HIV, diventato negli ultimi anni un convinto no-vax, nonostante il resto degli scienziati del mondo sia a favore dei vaccini.

Cortisone sì – cortisone no, dopo mesi di analisi dei dati e trial clinici, finalmente abbiamo una risposta abbastanza certa.

Fidiamoci della scienza, non dei singoli. Essa è frutto del lavoro di milioni di persone di scienza, che giorno dopo giorno con molta autocritica cercano di giungere a conclusioni sempre più precise. I miracoli, non appartengono alla scienza, ma ai ciarlatani.

Roberto Palazzolo 

Decreto Milleproroghe: anno accademico esteso fino al 15 giugno e tutte le novità

Il Decreto Milleproroghe a seguito del consenso della Camera e del Senato è stato definitivamente approvato. Le scadenze che slittano sono diverse.

Il Decreto Milleproroghe 2021 è legge –Fonte:lavorosi.it

Il 1° marzo 2021 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n.51, il testo della legge n.21 emanata il 26 febbraio per la conversione del Decreto Milleproroghe 2021. Il provvedimento reca diverse disposizioni di proroga di termini legislativi in scadenza, oltre a porre un elenco di misure differite a seguito dell’emergenza sanitaria che si sta protraendo.

La legge di conversione

Il principale oggetto della legge di conversione è proprio il d.l. 183/2020, chiamato “Milleproroghe”, approvato lo scorso 31 dicembre, recante

 “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea”

Questo mira ad estendere fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, dei seguenti temi

  • Possibilità di usufruire della procedura semplificata di smart working
  • Prolungare le misure attuate in ambito scolastico e universitario, medico e sanitario
  • Predisporre nuovi assetti riguardanti lo svolgimento degli esami di Stato, di abilitazione all’esercizio delle professioni, dei tirocini professionali e curriculari.

Lo smart working viene prorogato –Fonte:contocorrenteonline.it

Si prevede, altresì, la sospensione dei termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale obbligatoria fino al 30 giugno 2021.

La legge inoltre abroga i seguenti decreti legge

  • D.l. 182/2020 del 29 dicembre, emanato in seguito all’intesa tra Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Economia e delle Finanze, che punta a chiarire i criteri di composizione e l’azione dei gruppi di lavoro operativi per l’inclusione, chiamatati anche GLO, e favorire una maggiore uniformità a livello nazionale delle modalità di redazioni dei Piani Educativi Individualizzati (PEI).
  • D.l. 3/2021 del 15 gennaio, contiene misure più urgenti in materia di accertamento, riscossione, nonché di adempimenti e versamenti tributari. Favorisce perciò nuovi termini in materia di scadenza di notifica delle cartelle esattoriali o con la proroga della sospensione dei pignoramenti dell’agente della riscossione su pensioni o stipendi.
  • D.l. 7/2021 del 31 gennaio, in cui reca un ulteriore rinvio dei termini al 28 febbraio, precedentemente fissati al 31 gennaio previsti dal d.l. 3/2021. Si occupa, anche, delle modalità di esecuzione delle pene, prevedendo una proroga sino al 30 aprile in relazione alla durata delle licenze premio straordinarie, dei permessi e della detenzione domiciliare.

Rimangano senz’altro validi gli atti e i provvedimenti adottati, con l’eccezione degli effetti causati e i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi.

Argomenti contenuti nel testo della legge

Il disegno di legge affronta sia le proroghe della legislazione emergenziale, che l’ampia trattazione di diverse materie come agricoltura, ambiente e territorio, cultura e spettacolo, difesa, economia e finanza, elezioni, energia, enti territoriali, giustizia, informazione e comunicazione, infrastrutture e contratti pubblici, lavoro e previdenza, politiche sociali, pubblica amministrazione, salute, scuola università e alta formazione, sicurezza, sport, sviluppo economico, trasporti.

Le misure di maggior rilievo riguardano l’ambiente lavorativo, in cui è presente un differimento al 31 marzo 2021 dei termini per

  • la richiesta di CIG COVID-19 (Cassa Integrazione Guadagni): ammortizzatore sociale, previsto dalla legislazione italiana, che consiste in una prestazione economica erogata dall’INPS. Questo mira ad integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che si trovano in precarie condizioni economiche a causa di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Cassa integrazione Covid-19 –Fonte:edotto.com

  • i modelli SR41, usato dall’Inps, per il pagamento della cassa integrazione ordinaria, straordinarie, FIS e cassa integrazione in deroga ai lavoratori sospesi, per mancanza di commesse o per emergenze nazionali. Il modello Sr41 viene inviato in via telematica all’istituto previdenziale dal datore di lavoro, per comunicare informazioni utili al pagamento corretto delle integrazioni salariali e per l’accredito sull’estratto contributivo del lavoratore.

Pagamento diretto modello SR41 –Fonte:confindustriafinanze.it

Altresì è prevista la possibilità nel settore lavorativo, pubblico e privato, di ricorrere allo smart working semplificato fino al 30 aprile 2021, rispetto al d.l. 183/2020 che lo limitava al 30 marzo.

Significativa è anche l’iniziativa che elimina il pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Unica) tassa calcolata sui redditi fondiari riferiti ad immobili non locati, e della TARI, contributo sui servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per le imprese del turismo. La manovra estenderebbe l’esonero, già tracciato dalla Legge di Bilancio 2021, all’intera annualità.

IMU e TARI –Fonte:euromedian.com

Novità sono state apportate sul bonus vacanze, che supporterebbe le famiglie e i cittadini in questa fragile situazione anche sul piano economico, gestito e richiesto tramite l’app IO.  Detta agevolazione era stata inserita nel Decreto Rilancio 2020, il cui voucher, ottenuto lo scorso anno, potrà essere speso fino al 31 dicembre 2021 presso le strutture abitative nel territorio nazionale. La quota concessa è compresa tra un minimo di 150 euro fino ad arrivare al tetto massimo di 500 euro sulla base della composizione del nucleo familiare e rimane identico entro le fasce di reddito, il cui ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate, non superi la soglia di 40 mila euro.

Bonus Vacanze 2021 –Fonte:tech.everyeye.it

Disposizioni previste per l’istruzione universitaria

Importanti provvedimenti sono stati intrapresi anche nell’ambito universitario, prolungando l’anno accademico 2019/2020 fino al 15 giugno 2021, disponendo per questa data l’ultima sessione per le lauree del detto A.A.

Decreto Milleproroghe Università –Fonte:tg24.sky.it

Ciò serve a garantire maggior tempo agli studenti per poter discutere la tesi e sostenere l’esame conclusivo del corso di studi intrapreso, evitando una nuova iscrizione al nuovo anno.

“Proroga del termine dell’ultima sessione per le prove finali per conseguire i titoli di studio relativi all’anno accademico 2019/20”

Conseguentemente sono stati posticipati i termini riguardanti l’adempimento delle scadenze didattiche o amministrative, necessarie per lo svolgimento delle prove predette.

Riguardo l’abilitazione scientifica nazionale 2018-2020, i lavori del sesto quadrimestre termineranno entro il 31 maggio 2021, estendendo la proroga già prevista dal d.l 183/2020 che si limitava al 15 aprile. Le Commissioni nazionali, pertanto, rimarranno in carica fino al 15 settembre c.a.

Per il biennio 2021-2023 non si fa riferimento al DPR 95/16, secondo cui l’avvio delle procedure per il conseguimento dell’abilitazione, con il decreto del competente direttore generale del Ministero, per ciascun settore concorsuale distinto tra la prima e la seconda fascia di professori universitari, doveva avvenire entro il mese di dicembre.

Non sono stati posti limiti di spesa per gli acquisti nel settore informatico, previsti invece dall’art. 1 comma 610 della Legge di Bilancio 2010, legge 160/19. Questa per il 2020-2022 puntava ad una garanzia, da parte delle amministrazioni pubbliche, di un risparmio di spesa annuale pari al 10% su quella media per la gestione corrente del settore informatico sostenuta nel biennio 2016-2017.

Piano per l’Università –Fonte:asnor.it

Ulteriori proroghe al 31 dicembre 2021 sono state segnalate per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, riguardanti le cessazioni verificate dal 2009 al 2012.

Infine il decreto ha predisposto, fino all’interruzione dello stato di emergenza epidemiologica, attualmente prevista al 30 aprile 2021, della

  • norma che regola le procedure valutative dei ricercatori a tempo determinato di tipo B, ossia quella categoria reclutata con contratti triennali non rinnovabili, esclusivamente a tempo pieno, con la possibilità di passaggio a professore associato a seguito della valutazione positiva dell’attività svolta, quando sono già al terzo anno e in possesso dell’abilitazione scientifica. Ciò avviene attraverso le commissioni giudicatrici che tengono conto della grave situazione sanitaria e delle disposizioni delle autorità straniere o sovranazionali.
  • direttiva che nelle istituzioni universitarie, gestisce il subentro di un sostituto individuato dalla legge o dallo statuto, nei casi in cui si verifichi l’impossibilità di proseguire l’incarico da parte degli organi monocratici, uffici il cui titolare è la sola persona fisica. Tali soggetti dovranno proseguire la loro attività finchè non vi sia la sostituzione di nuovi organi, nonchè alle limitazioni delle relative funzioni previste dalle disposizioni statuarie o di legge.

Giovanna Sgarlata

Malcolm & Marie, un instant movie in bianco e nero


Film drammatico e a tratti romantico con una trama molto semplice. Non adatto ad un grande pubblico – Voto UVM: 4/5

In amore, come in qualsiasi altro rapporto, succede spesso di trovarsi in disaccordo su qualche punto e quando ciò accade diventa necessario non trasformare quella discussione in una lotta di supremazia. La soluzione quasi sempre più razionale risiede nel saper disinnescare e nel volersi sempre confrontare. Ma, come ben sappiamo, non è sempre così semplice ed i problemi sono spesso molteplici nonostante la complicità.

Chi è Malcom? Chi è Marie? Cos’hanno a che fare con la nostra riflessione? Scopriamolo insieme.

Tra euforia e scintille: un gioco al massacro

Nella bellissima pellicola in bianco e nero di Sam Levinson, gli attori che interpretano la giovane coppia di Los Angeles, ovvero Malcolm & Marie, sono Zendaya e John David Washington.
Malcom è un regista afroamericano, Marie un’ex tossicodipendente che ha abbandonato il sogno di diventare attrice.

Nella prima scena, ambientata in una favolosa villa a Malibù, entrambi sono reduci dalla magnifica presentazione del nuovo film di lui. Nonostante la bellissima serata, Marie si sente profondamente offesa con il proprio compagno, il quale ha dimenticato di ringraziarla pubblicamente.  I movimenti di Marie si fanno sempre più meccanici mentre prepara la cena a Malcom. Quella tensione lascia spazio ad una sola idea: il litigio è alle porte.  

Nel mezzo di un’accesa discussione, Malcom si rifiuta di ammettere che la protagonista del film è ispirata a lei. Da questa semplice scintilla, lungo il corso della notte, verranno messe a nudo le problematiche della coppia attraverso un cocktail di smisurata ambizione, egoismo, arroganza e rabbia.

Marie: Sai cosa c’è Malcom? Credo che quando ti senti amato e protetto da qualcuno, ti dimentichi di quella persona. Ti accorgi di lei quando stai per perderla

I due protagonisti Marie ( Zendaya) e Malcom (John David Washington). Fonte: ovicio.com.br

Una storia figlia del presente

Malcolm & Marie è stato ideato e scritto durante l’estate scorsa ed è figlio della delicata situazione che stiamo vivendo: è stato il primo film ad esser completato dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19. La storia si consuma in 1 ora e 46 minuti in cui il continuo confronto tra la coppia si riduce in lunghi monologhi urlati, confessioni sussurrate, voci spezzate e continui assalti verbali, il tutto condito da altalenanti ruoli di giudice e imputato, vittima e carnefice che ingannano e nascondo i veri sentimenti.

La pellicola è un romantic drama in cui gli attori giocano molto bene il ruolo che rivestono. La loro passione è senza mezze misure: fatta di baci, desiderio, odio e amore, un continuo respingersi per poi abbracciarsi ancora più forte. Questi aspetti rendono il film magnetico e a tratti criptico anche se la storia si scioglie successivamente nella semplicità della propria trama. Malcom & Marie è stato definito come un esercizio di stile, un prodotto indie furbo che mette in mostra le capacità degli attori: il bianco e nero, infatti, è molto ricercato anche nelle immagini e dietro le scelte stilistiche si nasconde una grande voglia di farsi notare e spiccare.

Certo, non è un film che può soddisfare tutti, ma riesce a brillare solo agli occhi di chi ama quel tipo di cinema intimo, libero e a tratti ribelle.

 Malcom: Sei così spaventata ed egoista da dovermi demolire, criticando tutto ciò che faccio […] Hai bisogno che io abbia bisogno di te, altrimenti cosa diavolo ci faccio con te? Tu vuoi il controllo e non riesci ad immaginare che io voglia stare con te solo perché ti amo. Ti amo e basta, tesoro. Non ho bisogno di te. Ma ti amo. C’è qualcuno in questo mondo che ti ama e basta. Amo come funziona la tua mente, Marie. Amo come osservi il mondo.

Fonte: pedestrian.tv

Cento minuti di dialogo

Gli argomenti che i due affronteranno durante i forti litigi saranno molto delicati e intimi, ed è per questo che non vogliamo rovinare la semplice- ma anche sofisticata- trama raccontando tutto adesso. Il consiglio è quello di prendersi del tempo, mettersi comodi sul divano e assaporare il racconto ricorrendo ad una buona dose di empatia. Lo spettatore dovrà mostrarsi attivo nel captare la storia, senza alcun tipo di giudizio generalizzato.
Nessun significato nascosto, nessuna verità da ricercare, niente di oscuro, tutto si riduce alla semplice e mai banale discussione dei due attori.

Annina Monteleone

Vaccino Johnson&Johnson presto disponibile: dati sull’efficacia, tempistiche e prospettive future

Dopo l’approvazione in America, il vaccino del colosso statunitense si prepara a sbarcare anche in Europa, come riportato dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) in una nota che annuncia una riunione straordinaria per l’11 Marzo. Studiato per essere conservato anche in frigorifero e somministrato in singola dose, mantenendo comunque un’alta efficacia, potrebbe rappresentare una svolta nella campagna vaccinale. Ripercorriamo insieme le tappe della produzione e dello studio del vaccino e analizziamo le informazioni finora a disposizione sul prodotto e le indiscrezioni sui tempi reali di commercializzazione. Continua a leggere “Vaccino Johnson&Johnson presto disponibile: dati sull’efficacia, tempistiche e prospettive future”

UniMe-ATM: le novità dal 1 marzo

Ecco tutte le novità in vigore da giorno 1 marzo 2021 per gli studenti ed il personale universitario in merito alla Convenzione UniMe-ATM.

Richiesta abbonamenti e validazione del titolo di viaggio

  • Gli studenti regolarmente iscritti che hanno già in possesso o che intendessero acquistare l’abbonamento ATM, potranno continuare a validare il proprio titolo di viaggio attraverso l’esibizione dell’apposita ricevuta di versamento. Inoltre, nel periodo occorrente per l’attivazione dell’Applicazione, gli studenti che non volessero acquistare l’abbonamento su tutte le linee del trasporto pubblico locale, potranno, comunque, usufruire gratuitamente dei mezzi ATM solo limitatamente ai percorsi all’interno dei Poli Universitari, esibendo la ricevuta di pagamento delle tassa di iscrizione universitaria.
  • Per il Personale tecnico amministrativo, i docenti, gli assegnisti e i borsisti sarà possibile, a decorrere dal 1° marzo, acquistare l’abbonamento attraverso la compilazione dell’apposito form. Dopo la compilazione, verificata la validità della richiesta, verrà effettuata la relativa trattenuta e verrà inviato un “badge virtuale” all’email di ciascun richiedente. Questo potrà essere utilizzato come idoneo titolo di viaggio da esibire al personale incaricato da ATM. Gli stessi soggetti potranno usufruire, dei mezzi ATM esclusivamente per i percorsi all’interno dei Poli Universitari, esibendo il proprio tesserino UniMe. Per i docenti che non fossero dotati di tesserino di riconoscimento, sarà possibile richiederlo inviando un’e-mail al seguente indirizzo email supporto.presenzeassenze@unime.it

Attivazione servizio di trasporto pubblico locale anche per i percorsi da e per i poli universitari e all’interno degli stessi

Il servizio da e per i Poli Universitari sarà garantivo dal lunedì al venerdì ed il sabato dalle ore 8:00 alle ore 15:00 seguendo le seguenti modalità:

POLO POLICLINICO

  • Percorso 1: n. 20 corse dal lunedì al venerdì e n. 14 corse il sabato (frequenza 30 minuti): corsa circolare partenza Bonino: Capolinea Bonino – via Taormina – via Properzio Sesto – Pad B Pad. A (ex bar) – Pad A/F (P.S. Ginecologico) – Pad F – Pad C – Pad D – Capolinea Bonino.
  • Percorso 2: n. 20 corse dal lunedì al venerdì e n. 14 corse il sabato (frequenza 30 minuti in coincidenza tram):Corsa di andata: partenza Pad C (Capolinea) – Pad D – Padd H/D – Aulario – Palazzo Congressi – CLOPD (inversione di marcia);Corsa di ritorno: CLOPD – Palazzo Congressi – Aulario – Padd. H/D – Pad. Discesa da Pad. H – Pad. D – Pad C – Pad. F – Pad. W – Pad A (ex bar) – Pad A/F Ginecologico – Pad C.

Per maggiori dettagli clicca allegato

POLO PAPARDO

  • Linea 24 con ingresso speciale all’interno del Polo Papardo:
    • Da Cavallotti (partenza 7:45/8:10) – viale della Libertà – Museo (8:05/8:30) – Panoramica – Università Papardo (ingresso via Nuova Panoramica 8:30/8:55 – n. 3 fermate interne ed uscita da viale F. D’Alcontres);
    • Da Università Papardo con ingresso da viale F. D’Alcontres (10:45/11:20/13:45/17:35) n. 3 fermate interne – uscita via Nuova Panoramica – Museo (11:05/11:40/14:05/17:55);
  • Linea 24 standard N. 26 corse giornaliere dal lunedì al venerdì con frequenza media di 30 Terminal Museo – Università Papardo con fermate in viale F. D’Alcontres.

Per maggiori informazioni: allegato

POLO ANNUNZIATA

  • Linea 23 con ingresso speciale all’interno del polo Annunziata dal lunedì al venerdì:
    • Da Terminal Museo (partenza 7:55/8:30/10:55/16:45) – ingresso Università Annunziata da via Ciaramita (8:10/8:50/11:15/17:05) – n. 5 fermate interne ed uscita da via Palatucci;
    • Da Università Annunziata via Ciaramita (13:45) – Terminal Museo (14:00);
  • Linea 23 standard 14 corse giornaliere dal lunedì al sabato con frequenza media di 35 minuti Terminal Museo – Università Annunziata con fermata a via Ciaramita;

Per maggiori informazioni: allegato

POLO CENTRALE

Punto di partenza: Stazione centrale – Punto di arrivo: Aulario

  • Linee 15 frequenza 1h 30’ con partenza 7:45 da Stazione Centrale – Gravitelli 8:25
  • Linea 16 frequenza 1h 30’ con partenza da Cavallotti 7:55 – Gravitelli 8:20.

Per maggiori informazioni: allegato

Tutti i Percorsi ed i relativi orari potranno essere successivamente ottimizzati sulla base di un monitoraggio del reale utilizzo e delle esigenze della popolazione universitaria.

Misure di contenimento del rischio Covid-19 autobus e tram

Di seguito le misure previste dall’azienda e partner per garantire un utilizzo che riduca al minimo la possibilità di contagio.

  • Pulizia Giornaliera dei mancorrenti e delle superfici a diretto contatto con i passeggeri mediante prodotto sanificante KIMOSAN
  • Disinfezione ed igienizzazione bi-settimanale mediante micro-nebulizzazione con
    dispositivo SAPIO Life, Dispositivo Medico Classe I
  • Tutti i mezzi sono dotati di dispenser con gel igienizzante mani FARMAEFFE

Giovanni Alizzi

Vaccini e trasmissibilità dell’infezione: cosa ci dicono i numeri?

Fin dai primi giorni della somministrazione del vaccino ad oggi una domanda aleggia tra la popolazione: sarà in grado di combattere la trasmissione del virusCiò che preme alla gente comune è sicuramente quello di tornare alla normalità, ma ciò non è possibile senza una riduzione dei contagi.
I detrattori interpretano l’incertezza della comunità scientifica come l’inconfutabile prova della poca efficacia del vaccino, ma le cose non stanno proprio così. Continua a leggere “Vaccini e trasmissibilità dell’infezione: cosa ci dicono i numeri?”

Piano vaccini modificato, fase 3 anticipata. Ecco le nuove modalità di somministrazione e prenotazione

Sono cambiati i criteri di distribuzione regionale dei vaccini. La somministrazione agli under 55 avverrà con qualche anticipo.

Coronavirus, vaccino AstraZeneca –Fonte:ilmessaggero.it

Il 3 febbraio, a seguito della distribuzione delle forniture delle dosi di Pfizer-BioNTech e Moderna, si è assistito ad un cambiamento del piano che regola la campagna vaccinale contro la diffusione dell’epidemia da coronavirus. Ciò è avvenuto a seguito dell’esortazione dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) sulla somministrazione del vaccino di AstraZeneca primariamente alla fascia della popolazione tra i 18 e i 55 anni. Questo ha notevolmente contribuito a modificare gli accordi prestabiliti nel mese di dicembre, in cui la visione ottimistica faceva ben sperare ad una capacità maggiore delle aziende farmaceutiche, alla produzione di milioni di dosi necessarie nel più breve tempo possibile.

Inizio della somministrazione dei vaccini

Vaccini anti Covid –Fonte:lombardianotizie.online

Già dal 27 dicembre scorso sul territorio italiano era stata avviata la distribuzione dei vaccini prodotti da Pfizer-BioNTech. La presenza di ritardi riscontrati già dai primi giorni di gennaio e il conseguente rallentamento della diffusione della dose, ha cambiato “le carte in tavola” obbligando le regioni a modificare i loro piani originari.

Campagna vaccinazione anti covid 19 –Fonte:governo.it

L’Italia perciò sta adesso attraversando l’ultima parte della fase 1, in cui i soggetti sottoposti a vaccino sono tutte le persone con un’età superiore ad 80 anni. Il territorio nazionale si presenta però a macchie di leopardo, facendo si che vi siano alcune regioni in cui si è dato inizio alla prenotazione degli appuntamenti, come in Lazio e in Campania, restandone scoperte molte altre che non hanno ancora ben chiare le modalità di coinvolgimento degli anziani.

Motivazioni che hanno comportato i mutamenti del piano

L’incontro del 3 febbraio tra il Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e i presidenti delle regioni hanno mostrato con chiarezza la complessità delle variazioni dei criteri di distribuzioni delle dosi, focalizzandosi soprattutto sui tempi erogazione delle stesse. È stato previsto che

  • La fase 3 partirà in parallelo all’ultima parte della fase 1
  • La fase 2 sarà caratterizzata da categorie specifiche da sottoporre per prima al vaccino

Speranza convoca il Cts –Fonte:ilmattino.it

La principale motivazione che spiega il perché sia avvenuto questo mutamento sostanziale, risiede nella non garanzia di produzione e della consegna delle dosi della Pfizer previste dal contratto firmato con l’Unione Europea. Ad inizio anno l’azienda già presentava un ritardo del 9% sulla distribuzione delle dosi, causato dagli interventi strutturali nella fabbrica belga di Puurs, necessari per aumentare la produzione nei prossimi mesi. Oltre a ciò è sopraggiunto un ridimensionamento dei numero di flaconi consegnati, causato dall’autorizzazione all’estrazione di sei dosi anziché cinque da ciascun flacone. Rassicurante è il ritorno alla “normalità” avvenuta già dalla scorsa settimana ulteriormente incoraggiata dall’aumento delle dosi prevista dall’azienda dal 15 febbraio.

Vaccino Covid: l’inverno del nostro ritardo –Fonte:repubblica.it

Ad aver influito negativamente al rispetto del patto originario è importante il taglio comunicato dall’azienda del vaccino di AstraZeneca, sviluppato attraverso la collaborazione con l’università di Oxford, dovuto ad alcuni rinvii nei siti produttivi nei Paesi Bassi e nel Belgio contribuendo ad alimentare il clima di tensione con l’Unione Europea. Lo scorso venerdì l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e la Commissione Europea hanno esposto parere favorevole sul prodotto e così l’AIFA ha autorizzato il vaccino consigliando

 “un utilizzo preferenziale, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”

Si dovrà attendere la prossima settimana per l’arrivo delle prime dosi nel territorio nazionale.

Cambiamenti del piano

Le fasi che caratterizzano la campagna vaccinale rimangono per il numero invariate a quelle presenti nel piano iniziale. Queste si articolano in:

  • Fase 1: operatori sanitari, i dipendenti delle strutture sanitarie e gli ospiti delle RSA, gli anziani con più di 80 anni
  • Fase 2: le persone con più di 60 anni, gruppi a rischio più elevato di malattia grave e il personale scolastico “ad alta priorità”
  • Fase 3:– in contemporanea con la fase 1 – lavoratori presso i servizi essenziali, i detenuti, le persone in comunità e chi soffre di una malattia cronica
  • Fase 4: il resto della popolazione.

Campana vaccinale in Italia –Fonte:tgcom24.mediaset.it

Significativa risulta essere al decisione presa di attuare in parallelo all’ultima parte della prima fase con la terza che comprende:

  • Personale scolastico ed universitario al di sotto dei 55 anni (circa 1 milione e 107 mila)
  • Carcerati e dipendenti del sistema carcerario (97 mila)
  • Lavoratori delle forze armate sotto i 55 anni (551 mila)
  • Individui in comunità (200 mila)
  • Coloro che adempiono “servizi essenziali” (2 milioni e 167 mila)

In totale la fetta di popolazione coinvolta tocca quota di 3 milioni e 894 mila persone in aggiunta ai 4,4 milioni di anziani previsti dalla Fase 1.

Come avverrà la nuova distribuzione

A seguito della riunione, si è stabilito che le consegne non avverranno più basandosi sul parametro demografico della popolazione, bensì ci si focalizzerà sul fabbisogno effettivo che necessita ogni regione.

Dall’inizio del processo di vaccinazione in Italia sono state somministrate 2,2 milioni di dosi di cui 867 mila richiami. Ciò mostra come gli obiettivi iniziali a cui puntava il ministro Roberto Speranza siano andati in fumo, facendo si che il paese ottenesse solo un numero pari alla metà dei 16 milioni di dosi AstraZeneca predisposte all’origine.

Somministrazione dei vaccini nelle regioni –Fonte:ilgiornaledivicenza.it

Affinchè ci possa essere una più rapida somministrazione, il Governo tenterà di stipulare un nuovo accordo nazionale con i medici di famiglia, il cui compromesso dovrà essere stabilito su base regionale. Questa trattativa ha avuto avvio da poche ore e già la prima bozza di protocollo trova dei nodi sui dovuti compensi da dovergli retribuire. Si è pensato perciò ad un riconoscimento pari a 10 euro a dose somministrata negli studi medici e a quota 28 euro per quelle a domicilio. Tale progetto secondo Bonaccini costituirà il punto cruciale poichè

Non c’è tempo da perdere, le regioni sono pronte a offrire la massima collaborazione perché la campagna vaccinale ritorni ai ritmi delle prime settimane e anzi venga velocizzata”

Come potersi prenotare

Coronavirus, potenziato il numero 1500 –Fonte:ilgazzettinovesuviano.com

La prenotazione potrà avvenire attraverso un’app o il numero verde nazionale. Sarà perciò necessario inserire tutti i dati necessari, in modo da rendere più celere la fase di accettazione della domanda. Una volta ottenuta la data per la somministrazione della dose, vi si dovrà presentare presso la sede abilitata alla distribuzione del vaccino, dotati di documento di identità. Sarà poi necessario restare per un periodo sotto osservazione in modo da poter intervenire in caso in cui il soggetto abbia sviluppato alcuni effetti collaterali al farmaco.

Giovanna Sgarlata