DISTURBI D’ANSIA E DEPRESSIONE GIOVANILE: LA 2A DELL’ISTITUTO “ENZO DRAGO” LANCIA L’APPELLO AL MINISTERO PER LE CURE GRATUITE

Sono oltre 19 mila le firme raccolte nell’appello lanciato su change.org dagli alunni della 2A dell’Istituto Comprensivo “Enzo Drago” di Messina. Con questa iniziativa, i ragazzi si rivolgono al Ministero della Salute, chiedendo l’esenzione delle spese mediche per gli adolescenti che soffrono di ansia e depressione.

Nel testo della petizione emerge la preoccupazione degli studenti in merito alla crescente diffusione dei disturbi dell’umore che colpiscono i più giovani. Viene fatto particolare riferimento al periodo pandemico, evento che ha condizionato fortemente la psiche dei ragazzi.

Un nostro compagno – scrivono gli studenti della Enzo Drago – ha deciso di condividere con la classe la storia di una persona a lui cara che soffre di attacchi di panico. Una sera, è stato portato di corsa al Pronto Soccorso dove ha aspettato per più di un’ora e mezza per ricevere, al termine della visita, una semplice terapia.  Alcuni giorni dopo, la sua famiglia ha ricevuto un pagamento di 36 € per la prestazione sanitaria ricevuta. Questa vicenda ci ha aiutato a riflettere come per lo Stato i soldi siano più importanti della nostra salute. Infatti, informandoci a riguardo, abbiamo scoperto che solo chi ha una patologia grave ha l’esonero totale dal pagamento del ticket e delle cure sanitarie.

Una petizione che dunque rivolge un chiaro segnale alle istituzioni: non abbandonare i propri giovani. Ciò che i ragazzi chiedono è un impegno concreto, affinché venga tutelato il diritto alla salute mentale, abbattendo ogni forma di ostacolo economico.

Un problema diffuso tra i giovani

I dati parlano chiaro: è in crescita il numero di adolescenti affetti da disturbi di ansia e depressione. Il rapporto UNICEF “La condizione dell’infanzia nel mondo: Nella mia mente” mostra che il 19 % dei ragazzi europei fra i 15 e i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale. In totale sarebbero nove milioni i giovani che convivono con un disturbo psicologico. Proprio ansia e depressione rappresentano oltre la metà dei casi. Anche in Italia la situazione è preoccupante: il 49.4 % dei giovani tra i 18 e i 25 anni afferma di aver sofferto di problemi simili. Un’emergenza mondiale quindi, aggravata dal periodo pandemico. Il lockdown ha avuto una forte incidenza sugli adolescenti, aumentando il senso di solitudine e l’insicurezza verso il futuro. Diversi studi evidenziano una stretta correlazione tra comportamenti suicidari e i disturbi dell’umore. Il suicidio è la seconda causa di morte fra i giovani, preceduto soltanto dagli di incidenti stradali. Queste turbe psichiche, se non riconosciute e trattate tempestivamente, possono condurre a una profonda disperazione, l’anticamera del gesto estremo.

Il ruolo delle istituzioni e il tabù da sfatare

Di fronte a questo scenario delicato, è fondamentale garantire ai giovani vicinanza e ascolto. Sia le famiglie che i coetanei si possono rivelare un sostegno importantissimo per chi combatte un malessere interiore. A volte però, il supporto di amici e genitori può non bastare: è indispensabile che i ragazzi vengano aiutati da professionisti, che sappiano fornire loro i giusti strumenti per affrontare il dolore emotivo. Ma spesso gli adolescenti preferiscono isolarsi, poiché i problemi psichici sono accompagnati da un forte senso di vergogna. Parlare di argomenti come ansia, depressione o pensieri suicidari diviene cruciale per sfatare un tabù che permane ancora oggi. Le istituzioni giocano un ruolo fondamentale in questa vicenda. Occorre finanziare sportelli di supporto psicologico nelle scuole, agevolare i percorsi terapeutici e promuovere campagne di sensibilizzazione. Il messaggio da lanciare è che richiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di forza e consapevolezza. Soltanto attraverso un impegno collettivo, che coinvolge famiglie, professionisti e istituzioni, sarà possibile offrire ai giovani un futuro sereno.

 

 

Link per consultare la petizione su Change.org:
https://www.change.org/p/chiediamo-cure-e-ticket-gratuiti-per-la-depressione-adolescenziale 

 

GIOVANNI GENTILE PATTI

Robot in corsia: come la tecnologia aiuta la medicina

La medicina si avvicina sempre di più al suo obiettivo principale: comprendere ‘’la macchina’’ quasi perfetta qual è il corpο umano e scoprire nuovi modi per poterla riparare. Nel ventunesimo secolo, i robot aiutano medici e chirurghi a compiere tale passo. Messina è l’esempio di come si possa effettivamente arrivare dove l’uomo non può.

  1. La macchina intelligente
  2. Dove si trova?
  3. Come funziona?
  4. Dove possiamo utilizzarlo?
  5. Benefici per i pazienti
  6. Vantaggi per medici e ospedale
  7. Le parole speranzose del DG Mario Paino
  8. Tecnologia Medica
  9. Conclusioni

La macchina intelligente

L’ingegneria medica caratterizza questo campo già dalla seconda metà del ventesimo secolo, rivelando quanto fondamentale sia la sua impronta. Lo dimostra un braccio robotico, presente anche nella nostra città, il quale guida la mano del chirurgo permettendo una precisione del 98,9% negli interventi più delicati, tra cui quelli alla colonna vertebrale.  

Dove si trova?

Questo braccio robotico si trova solo in 4 città in Italia, di cui 3 al Nord Italia: Bologna, Venezia e Torino. Anche l’Azienda Ospedaliera Papardo gode di questa brillante opera ingegneristica. Messina è l’unica città a poter usufruire di questa tecnologia, la quale rende il Papardo un Centro sanitario di eccellenza del Centro-Sud Italia.

infobreast.it

Come funziona?

Il braccio robotico è una delle invenzioni tecnologiche in campo medico più fruttuosa e intelligente mai realizzato. Inoltre, semplifica enormemente interventi che per le capacità e conoscenze limitate del chirurgo sono molto complesse. Il medico segue alcuni step prima di eseguire l’intervento, tra cui l’analisi delle immagini tridimensionali ottenute dalla TAC e l’utilizzo del Gps. La macchina robotica, grazie alle immagini ottenute e alla localizzazione data dal Gps, sa con precisione millimetrica dove operare e posizionare le viti.

Dove possiamo utilizzarlo?

La patologia traumatica, così come quelle neoplastiche vengono interessate dal suo utilizzo. Queste ultime sono trattate, in particolar modo, a livello del sacro e dell’anello pelvico. Il braccio permette di trattare sfaldature dell’osso causate da traumi di una certa intensità e tumori particolarmente aggressivi. Infine, può essere d’aiuto anche nelle malattie degenerative della colonna vertebrale.

Benefici per i pazienti

Questa innovazione rende meno invasivo l’intervento. Il medico spesso deve ricorrere a tagli lunghi e cicatrici che rovinano in alcuni casi l’aspetto estetico del paziente, prolungando notevolmente l’ospedalizzazione. Il robot esegue dei tagli di qualche centimetro, senza sfigurare la pelle e permettendo un recupero veloce. Infatti, può essere dimesso entro 72h dall’intervento.

Vantaggi per medici e ospedale

Il robot costituisce lo strumento ideale per permettere ai giovani medici, soprattutto specializzandi, a familiarizzare con la chirurgia spinale. È possibile ottenere le immagini in 3D da una TAC intraoperatoria molto particolare, un’altra invenzione tecnologica di cui dispone lo stesso Papardo: O-Arm. La macchina ha delle funzioni molto simili a quelle di una TAC, ma emana minori radiazioni, evitando di sottoporre alle stesse gli operatori sanitari. Anche l’ospedale trova numerosi vantaggi, tra cui i costi ridotti. Qualora l’intervento umano non dovesse andare bene, l’ospedale viene sottoposto ad un lungo e tortuoso processo legale. Con il braccio robotico si hanno meno errori e quindi la percentuale di costi riparativi viene diminuita sensibilmente.

Le parole speranzose del DG Mario Paino

Il Direttore Sanitario dell’Azienza Ospedaliera Papardo, Mario Paino, commenta questa innovazione tecnologica:

Gli investimenti in tecnologie come queste, rappresentano l’argine migliore contro la migrazione sanitaria. Ancora troppe persone del Centro-Sud Italia, ogni giorno, salgono su treni ed aerei diretti al Nord per andare a curarsi. Noi invece, pensiamo che trattamenti sicuri e di qualità siano un diritto per tutti e in tutto il Paese. Il Papardo rafforza la propria vocazione all’eccellenza. Personale medico-sanitario altamente formato assieme alle tecnologie mondiali più innovative sono la formula per garantire le cure migliori ai pazienti”.

Tecnologia Medica

Le innovazioni tecnologiche non interessano il solo campo chirurgico. Anche durante la pandemia da COVID-19, i supporti robotici sono stati fondamentali per fornire assistenza a medici e pazienti. Ad esempio, i robot hanno aiutato a pulire e mantenere sterili le stanze, riducendo così la possibilità di entrare a contatto con agenti patogeni. I robot possono aiutare anche nello spostamento di letti, diminuendo notevolmente gli sforzi richiesti dal personale sanitario. Esistono, inoltre, tecnologie disposte di una particolare telecamera: il medico la sfrutta per poter vedere all’interno del corpo del paziente. I macchinari robotici possono anche sostituire parti del corpo.

smartworld.it

Conclusioni

I riscontri positivi vengono confermati anche dai trenta mila interventi eseguiti fino ad ora su scala mondiale, i quali risultati sottolineano l’importanza degli avanzamenti tecnologici in campo medico. L’avvento della Tecnologia e delle Biotecnologie, ci ha consentito di rivoluzionare il mondo medico, permettendo di staccarci dalla medicina classica così come noi la conosciamo.

Con la tecnica gli uomini possono ottenere da sè quello che un tempo chiedevano agli dei. Umberto Galimberti

 Dario Gallo

Per approfondire:

Robotica nel settore sanitario: il futuro dell’assistenza medica –… (intel.it)

Chirurgia vertebrale, al Papardo un sistema robotico rivoluzionario (insanitas.it)

Il braccio robotico del DARPA controllato con il pensiero (video) | SmartWorld

Paralizzati: tornano a camminare grazie ad elettrodi nel midollo spinale

Coronavirus, Hong Kong travolta da una grave ondata di contagi. È la peggiore dall’inizio della pandemia

Da diverse settimane, l’ex colonia britannica fa i conti con un importante aumento della curva dei contagi in meno di tre mesi dall’arrivo di Omicron, variante altamente trasmissibile. Gli ospedali sono sotto forte pressione, con i reparti pieni e pazienti lasciati nei corridoi spesso senza la possibilità di ricevere cure adeguate. Gli obitori, inoltre, sono pieni al punto che le autorità hanno fatto ricorso massiccio ai container refrigerati: infatti, l’emergenza riguarda anche la carenza di bare le cui scorte si esauriranno nel weekend. La governatrice Carrie Lam ha riconosciuto il problema, assicurando che due spedizioni di bare arriveranno molto presto dalla Cina.

 

fonte: ilfattoquotidiano.it

Il numero dei casi e dei decessi

In meno di tre mesi dalla circolazione della variante, Hong Kong ha registrato quasi un milione di infezioni e oltre 4.600 decessi, la maggior parte è concentrata nella popolazione anziana non vaccinata. In media, nell’ultima settimana, i casi positivi rilevati a Hong Kong ogni giorno sono stati 2.300 per milione di persone, contro i circa 900 per milione in Italia.

Dall’inizio della nuova ondata, che si era avviata lentamente alla fine di dicembre, sono stati rilevati 740mila casi a Hong Kong, ma secondo analisti e osservatori il dato sottostima grandemente l’entità del contagio. Un altro dato decisamente preoccupante è il numero dei decessi. Infatti, si stima che nell’ultima settimana a Hong Kong sono morte in media circa 285 persone al giorno, uno dei tassi più alti di tutto il mondo. In Italia i decessi sono stati in media 140 al giorno negli ultimi sette giorni, anche a causa di un nuovo aumento dei casi positivi da fine febbraio.

 

Grafico che dimostra la differenza tra Hong Kong e l’Italia (fonte: ourworldindata.org)

 

L’Università di Hong Kong ha stimato che l’attuale ondata abbia finora causato almeno 3,6 milioni di infezioni: quasi metà della popolazione è stata quindi contagiata in pochi mesi.

Una situazione premeditata

È apparso già chiaro, a metà del mese di febbraio, che l’impatto sarebbe stato così forte da minacciare di sopraffare il sistema sanitario. Una situazione drammatica che aveva portato la governatrice Carrie Lam a una drastica decisione: ovvero l’obbligo per i 7,5 milioni di residenti della città a essere sottoposti a tre tamponi obbligatori. In merito a ciò, la governatrice disse che:

Coloro che rifiutano saranno ritenuti responsabili

Sul fronte delle restrizioni, invece, era stata decisa la chiusura delle scuole, di diverse attività commerciali come palestre, bar e saloni di bellezza fino alla fine di aprile, e inoltre, sono stati vietati fino al 20 aprile i voli provenienti da nove Paesi, tra cui Gran Bretagna e Stati Uniti.

 

La governatrice Carrie Lam (fonte: ilfattoquotidiano.it)

 

Le accuse dei medici e le informazioni confusionarie del governo

I medici e il resto del personale sanitario attribuiscono l’emergenza sanitaria a una sostanziale impreparazione da parte del governo locale, che non aveva elaborato piani specifici per un eventuale aumento marcato dei casi, dedicando quasi tutti gli sforzi a mantenere le politiche “zero COVID”, un piano che prevedeva un maggiore ricorso ai test per la popolazione e l’apertura di nuove strutture per le quarantene. La scelta aveva del resto pagato in questi due anni di pandemia, con rari focolai che le autorità sanitarie erano riuscite a tenere sotto controllo, seppure imponendo a interi quartieri rigide regole di isolamento per settimane o mesi a seconda dei casi. Per giorni, le informazioni sono state frammentarie e in contraddizione tra loro, portando a una certa confusione e talvolta panico tra la popolazione.

Veduta aerea delle strutture temporanee per l’isolamento delle persone positive al coronavirus, nei pressi di Hong Kong – 11 marzo 2022 (fonte: poynter.org)

 

La soluzione proposta dal governo

A Hong Kong si era finora vaccinato solamente il 35 per cento della popolazione con più di 80 anni, una quota piuttosto bassa se si considera che nella popolazione generale sopra i 12 anni il tasso di completamente vaccinati è intorno all’80 per cento. La scarsa percentuale di grandi anziani con vaccino spiega in parte l’aumento dei decessi nelle ultime settimane, considerato che le persone anziane hanno rischi maggiori di sviluppare forme gravi di COVID che possono causare la morte.

A questo proposito, il governo di Hong Kong confida di cambiare le cose rilanciando la campagna di vaccinazione tra i più anziani, con varie iniziative compreso un aumento delle somministrazioni nelle case di cura e di riposo. L’iniziativa prevede che squadre di vaccinatori le visitino tutte entro la fine di questa settimana.

L’influenza della Cina sulla governance di Hong Kong

Hong Kong è una regione amministrativa speciale e mantiene numerose autonomie, ma subisce comunque un certo controllo da parte della Cina. Infatti, le modifiche alla “zero COVID” e l’intensificazione della campagna vaccinale sono derivate dalle forti pressioni da parte del governo centrale cinese, insoddisfatto sulla recente gestione dell’emergenza coronavirus. Lo stesso governo cinese nelle ultime settimane ha dovuto affrontare un importante aumento dei casi, con il più alto tasso di positivi dalle prime fasi della pandemia nel 2020. La vicina Shenzhen, infatti, è in lockdown con tutti i 17,5 milioni di residenti rinchiusi da lunedì delle proprie abitazioni a causa del riacutizzazione di Omicron nelle fabbriche e nei quartieri collegati all’ex colonia britannica.

 

Federico Ferrara

La pillola anti-Covid: un’arma in più, ma dopo il vaccino

Molnupiravir è il nuovo termine che presto entrerà a far parte dei vocaboli di tutti i giorni.
E’ il primo antivirale efficace contro SARS-Cov-2, in fase di revisione prima dell’immissione definitiva in commercio.

  1. Cos’è il Molnupiravir
  2. Lo studio condotto
  3. Risultati clinici ottenuti
  4. Chi può assumerla
  5. Cosa dice l’EMA
  6. Cosa aspettarci
  7. A cosa servirà la nuova pillola
  8. Conclusioni

Cos’è il Molnupiravir

Molnupiravir era stato sviluppato all’Università di Emory negli Stati Uniti per trattare l’influenza, dimostrandosi efficace anche contro altri virus, tra cui SARS-CoV-2.
Le case farmaceutiche Merck e Ridgeback Biotherapeutics, con i dati pubblicati, mostrano la sua efficacia e la buona tollerabilità nell’uomo.
Molnupiravir è un inibitore della RdRp, RNA polimerasi RNA dipendente, enzima che permette la replicazione del virus. Il farmaco, bloccando l’enzima, impedisce che il virus si replichi e che la carica virale aumenti.

Lo studio condotto

Uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo (sostanza priva di attività farmacologica) ha reclutato pazienti con documentata infezione da SARS-CoV-2 e con sintomi insorti nei primi 7 giorni. Il primo gruppo di pazienti ha ricevuto la somministrazione del nuovo farmaco Molnupiravir, mentre il secondo ha ricevuto placebo, per 2 volte al giorno per 5 giorni.

Risultati clinici ottenuti

Al 3° giorno, su 202 pazienti trattati, la percentuale di virus isolata era significativamente ridotta nei soggetti che hanno ricevuto il farmaco (1.9%) contro i soggetti che hanno ricevuto placebo (16.7%).
Il 5° giorno nei soggetti trattati con Molnupiravir (800 mg) non si rilevava più alcuna percentuale del virus, a differenza di coloro che hanno assunto placebo dove la percentuale di virus rilevato era del 11.1%.
Inoltre un particolare meccanismo molecolare spiegherebbe l’ampio spettro d’azione dell’attività antivirale di Molnupiravir. Sembra che il farmaco induca degli “errori” nella replicazione dell’RNA virale (patrimonio genetico), non garantendo pertanto una corretta replicazione del virus. Ha dimostrato notevole efficacia contro le varianti Gamma, Delta e Mu.

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Chi può assumerlo?

Il farmaco sarà presto disponibile in formulazione orale, una compressa da assumere 4 volte al giorno per 5 giorni. Il vantaggio è proprio questo, può essere tranquillamente assunta da casa, senza ricovero ospedaliero.
Ad oggi l’indicazione è per soggetti adulti con infezione da SARS-CoV-2 lieve-moderata e con almeno 1 fattore di rischio di evoluzione in malattia grave.
La compressa, se assunta nelle fasi iniziali dell’infezione, permette di ridurre i ricoveri e soprattutto i decessi fino al 50%.

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Cosa dice l’EMA?

Il 25 ottobre l’EMA (Agenzia Europea per i medicinali) ha avviato la più importante “rolling review” (revisione continua) per  autorizzare l’immissione in commercio del farmaco e dovrà fornire all’UE, nel più breve tempo possibile, le raccomandazioni per l’eventuale uso precoce del farmaco in situazioni di emergenza.

Cosa aspettarci?

Molnupiravir, se approvato, sarà il primo antivirale efficace contro il SARS-CoV-2, con un ottimo profilo di tollerabilità e scarsi effetti collaterali.
Certamente il suo ingresso in commercio NON sarà un’alternativa al vaccino!
L’obiettivo futuro
, come tutti speriamo, è l’eradicazione totale del virus così come accaduto in passato con il vaiolo, la poliomielite e la difterite.

A cosa servirà la nuova pillola?

Essa darà la possibilità di “trattare” quei pazienti con infezione lieve-moderata e con almeno 1 fattore di rischio di evoluzione in malattia grave. Mentre il vaccino “previene” che il soggetto contragga l’infezione, la pillola tratta i soggetti che hanno già contratto la patologia. Ci chiediamo “come mai anche i vaccinati possono infettarsi?”. I fattori possono essere molteplici, ma quel che è certo è che non si può assolutizzare. Che uno o più soggetti vaccinati risultino positivi non implica che tutti i vaccinati possano infettarsi. E, in ogni caso, ciò avviene molto più raramente che nei non vaccinati.
Sappiamo anche che il vaccino potenzia le difese immunitarie contro il virus, pertanto, qualora il soggetto si infetti, salvo casi particolari, la vaccinazione fa sì che la presenza del virus venga contrastata.
Inoltre, un soggetto vaccinato infetto avrà una carica virale bassa, tale da poter infettare difficilmente chi gli sta attorno.
Motivi per i quali oggi, trovandoci in uno stato di emergenza globale, il vaccino è la prima arma contro il Covid-19.

Dalla somministrazione di Molnupiravir sono esclusi ad oggi, salvo eventuali studi futuri, i pazienti con infezione grave in atto, gravati da importanti patologie associate (scompenso cardiaco, diabete, obesità, insufficienza renale cronica…) e con difficoltà respiratoria, poichè necessitano di un trattamento intensivo esclusivamente ospedaliero.

Tuttavia, a tal proposito, il 15 novembre Pfizer ha annunciato un altro antivirale efficace proprio contro l’infezione grave da SARS-CoV-2.

Conclusioni

Certamente la medicina non è la scienza dell’assoluto, si basa sulle evidenze, su ciò che i medici in corsia vedono quotidianamente.
Gli studi sono fatti su grandi numeri, pertanto possiamo aspettarci che un soggetto giovane-adulto, vaccinato, in buone condizioni di salute e con una buona risposta immunitaria, se infetto, verosimilmente non trasmetterà l’infezione.
Ovviamente teniamo conto di tutte le possibili eccezioni del caso, purtroppo non sempre prevedibili, considerando che sarebbe impensabile studiare i meccanismi molecolari di risposta al virus, diversi da soggetto a soggetto.

Alessandra Nastasi

Bibliografia

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34641339/, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34381216/

https://www.aifa.gov.it/-/covid-19-aggiornamento-ema-hma-su-molnupiravir

Proteste ‘’No green pass’’. Ecco le nuove restrizioni annunciate dalla ministra Lamorgese

Nella serata di mercoledì scorso il Viminale ha annunciato nuove restrizioni sulle manifestazioni dei no green pass, che da ormai settimane stanno provocando forti disagi in diverse città italiane.

Fonte: TGCom24

La direttiva – vale a dire un documento che contiene norme e istruzioni – predisposta dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, esorta all’individuazione di aree sensibili e impone tutta una serie di altre limitazioni. L’obiettivo è garantire il diritto a manifestare ma proteggendo l’attività economica e la salute pubblica, soprattutto in vista di un nuovo sabato di proteste atteso per il 13 novembre.

Le nuove misure su cortei e manifestazioni

Con il Natale alle porte, il dilagare del fenomeno proteste per le misure emergenziali dettate dalla pandemia ed il continuo aumento dei contagi, Lamorgese ha ritenuto urgente l’imposizione di una nuova linea a chi ha il compito di tutelare l’ordine pubblico.

La ministra ha quindi inviato due giorni fa una circolare a tutti i prefetti d’Italia, che avranno la facoltà di «individuare specifiche aree urbane sensibili» e di particolare interesse per lo svolgimento ordinato della vita cittadina, che «potranno essere oggetto di temporanea interdizione» agli stessi cortei, almeno fino alla fine dello stato di emergenza.

La ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. Fonte: Ansa

I manifestanti dovranno essere tenuti lontani da centri storici e affollati delle città, oltre che da obiettivi sensibili come sedi di sindacati e partiti, palazzi delle istituzioni e ambasciate. Tra le disposizioni c’è poi la possibilità di imporre lo svolgimento delle proteste in forma statica soltanto (sit-in), l’obbligo di mascherina all’aperto e regolamentazione di percorsi idonei a preservare aree urbane nevralgiche.

Le decisioni sulle misure specifiche – da adottare comunque caso per caso – avranno attuazione immediata e saranno affidate ai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica (in cui si riuniscono il sindaco del capoluogo di provincia, il presidente della provincia, il questore e i rappresentanti delle forze dell’ordine).

Lamorgese e Mattarella in difesa del bilanciamento dei diritti

Nonostante la direttiva nasca con l’obiettivo esplicito di contenere i disagi derivanti dalle manifestazioni di dissenso delle ultime sedici settimane, la ministra degli Interni ha tenuto a specificare che la circolare non riguarda esclusivamente le manifestazioni ‘’No Green Pass’’ e che pertanto le restrizioni a cui rimanda potranno essere applicate anche a proteste «attinenti ad ogni altra tematica».

Intervenuta all’assemblea dell’Anci, Luciana Lamorgese ha spiegato:

«Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute». Ha poi messo in evidenza che «Non si può pensare che a fronte di un’economia in rialzo, la penalizziamo con tutte queste manifestazioni».

Ed in merito a ciò è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

«Dissenso non può sopraffare il dovere di proteggere i più deboli».

Il presidente Sergio Mattarella. Fonte: AGI

L’elenco dei luoghi vietati

I prefetti, in accordo con i sindaci, hanno già pensato ad una serie di provvedimenti per impedire le manifestazioni in alcune zone della città. A tal proposito, il Corriere della Sera ha stilato un elenco delle piazze italiane in cui non sarà possibile manifestare: l’intenzione è di seguire l’esempio del prefetto di Trieste Valerio Valenti, il quale ha vietato le manifestazioni in piazza Unità d’Italia fino al 31 dicembre.

Proteste No Green Pass a Firenze in piazza Santa Maria Novella. Fonte: SkyTG24

Pertanto:

• Vietate piazza Fontana, la zona del Duomo e di Brera a Milano;
• Vietata piazza del Popolo con l’indicazione di concentrarsi al Circo Massimo a Roma;
• Vietate Santa Croce e Santa Maria Novella a Firenze;
• Divieto manifestazioni sul lungomare, in piazza Dante e piazza del Plebiscito a Napoli;
• Vietata piazza Maggiore a Bologna;
• Niente manifestazioni a piazza del Ferrarese a Bari;
• Vietata piazza Sant’Oronzo a Lecce;
• Vietata piazza Verdi a Palermo;
• Divieto in piazza Garibaldi a Cagliari;
• Si valuta di vietare piazza della Vittoria a Genova;
• Al vaglio la possibilità di non concedere più piazza Dante a Trento.

La voce degli oppositori

Dopo l’annuncio delle nuove restrizioni, molti gruppi di manifestanti sono sul sentiero di guerra contro tali divieti. Altri si sono mostrati invece maggiormente disposti ad accettare piazze e altri luoghi alternativi.

Tra gli oppositori, a Milano, il Comitato che promuove i cortei del sabato ha annunciato lo stop alle trattative con la questura perché:

«dopo questo sabato, per noi è diventato impossibile sederci al tavolo con chi ha rinchiuso centinaia di manifestanti pacifici in una via e li ha trattati peggio dei criminali».

Più moderati i toni di Marco Liccione, portavoce del movimento ‘’Variante Torinese’’ e organizzatore da settimane delle proteste a piazza Castello che ha detto:

«non possono vietarci di manifestare. Leggeremo la circolare e, per il bene delle persone che aderiscono alla manifestazione e per rispetto dei commercianti, valutiamo per sabato di cambiare luogo di ritrovo».

Problemi di applicazione delle strette

Fonte: SkyTG24

Entro questo scenario non è ancora chiaro fino a che punto potranno essere applicate le nuove limitazioni: mentre potrebbe risultare non particolarmente complessa l’individuazione di un’area «sensibile» da presidiare con l’aiuto delle forze dell’ordine, più difficile sarà obbligare i manifestanti al concordamento del percorso, dopo che nelle manifestazioni delle ultime settimane sono stati in diversi gli attivisti privi di autorizzazione. Così come sarà altrettanto complicato obbligare eventualmente i manifestanti a protestare in forma statica.

Gaia Cautela

Fast Vax: UniMe apre le porte della Cittadella, prenota il tuo vaccino

Si aprono le porte della Cittadella sportiva per permettere a tutti gli studenti, i dipendenti, gli utenti, gli sportivi e le loro famiglie di vaccinarsi contro la Covid-19. È questa l’ennesima iniziativa di UniMe, condivisa con l’Ufficio del Commissario ad acta per l’Emergenza territoriale da Covid-19 per la Città Metropolitana di Messina, nell’ambito dell’emergenza sanitaria che interessa il mondo intero da quasi due anni.

L’evento

L’evento sarà giorno 24 settembre 2021, in occasione della Notte europea dei ricercatori, dalle ore 10:00 alle ore 18:00.

Fonte: locandina da unime.it

Ancora una volta l’Università degli Studi di Messina con l‘Ufficio per l’emergenza Covid-19, continua a sottolineare l’importanza della vaccinazione per il contenimento della pandemia.

Come prenotarsi

Al fine di semplificare le procedure di vaccinazione è consigliata la prenotazione, che servirà anche per avere la priorità durante l’open day. Dalle ore 10 alle ore 15 si procederà preferenzialmente con le vaccinazioni di studenti e dipendenti, a seguire con gli sportivi e le loro famiglie.

È possibile prenotarsi entro giovedì 23 settembre, secondo una delle seguenti modalità:

  • in presenza presso la segreteria;
  • telefonando ai numeri 0906764679 oppure 0906764682, dalle 9.00 alle 19.00.

Documenti da avere con sè

Si ricorda agli utenti che intendono sottoporsi alla vaccinazione di essere provvisti dei seguenti documenti:

  • documento d’identità;
  • tessera sanitaria;
  • modulo di consenso (da stampare e compilare);
  • nel caso di minori: modulo per la vaccinazione dei minori – NB: l’accesso alla vaccinazione per tale fascia di età è consentito solo a chi ha già compiuto il dodicesimo anno di età, che dovrà essere accompagnato da uno dei genitori/tutori/affidatari.

In allegato: Schema tipo linea vaccinale

Giovanni Alizzi

Sergio Mattarella e il suo ultimo ‘’Ventaglio’’: le origini della cerimonia ed il discorso sulla pandemia

Si è svolta nella serata di ieri, mercoledì 28 luglio, la tradizionale cerimonia di consegna del ‘’Ventaglio’’ – l’ultimo del suo settennato – al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti all’Associazione e di personalità del mondo del giornalismo.

Il presidente Mattarella alla cerimonia del Ventaglio. Fonte: Interris.it

Durante l’evento – che si tiene annualmente tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto presso Palazzo del Quirinale, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama in vista della chiusura per la pausa estiva dei lavori parlamentari – il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso di rimando al tema pandemia intriso di messaggi politici, rimarcando l’importanza della vaccinazione in quanto dovere civico-morale. Successivamente, la consegna del Ventaglio realizzato da Virginia Lorenzetti, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Alle origini del ‘’Ventaglio’’ ed il concorso

7 luglio 1893: il Presidente della Camera Giuseppe Zanardelli ricevette dai giornalisti un ventaglio con le loro firme, un regalo pensato per combattere il caldo afoso dell’aula. Un momento che nei decenni è divenuto una cerimonia ufficiale a tutti gli effetti, con il coinvolgimento delle tre massime cariche dello Stato e l’Associazione Stampa Parlamentare.

Se il dono ricevuto da Zanardelli si limitò ad essere un semplice ventaglio di carta, dal 2007 in poi un concorso riservato agli studenti delle Accademie di Belle Arti consente ogni anno di selezionare il migliore design e realizzazione di tre oggetti. Una delle vincitrici di quest’anno è Virginia Lorenzetti, realizzatrice del ventaglio per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dall’Accademia di Roma:

“È emozionante vedere un mio lavoro in un contesto così importante. Ho partecipato spesso a mostre, perché amo confrontarmi con altri artisti, collaborare agli allestimenti, ma questo era uno dei miei primi concorsi davvero importanti”, ha confessato la studentessa ventitreenne all’HuffPost.

Il doppio binario per fronteggiare la crisi

Nel messaggio rivolto al Paese, il Presidente Mattarella ha avvisato circa la prepotente attualità dell’emergenza Covid, definendola come un incubo «che non è ancora alle nostre spalle» e contro il quale, «con uno sforzo straordinario di collaborazione globale», sono stati individuati «due filoni» per incamminarci verso l’uscita dalla crisi.
Il doppio binario di cui parla il Presidente si riferisce alla campagna di vaccinazione ed alla «scelta di mettere in campo ingenti sostegni pubblici per contenere le conseguenze delle chiusure e dei distanziamenti a livello economico, produttivo e occupazionale», sostenendo così gli sforzi di Draghi ed i temi del suo incarico come premier.

Mattarella ricorda che il virus è mutato, rivelandosi ancora più contagioso:

“Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico“, ha detto durante il suo discorso.

 La priorità ad una vita scolastica regolare

In uno scenario disastroso sotto numerosi punti di vista e oramai ben conosciuto dagli italiani, Mattarella ha deciso di evidenziare in particolar modo le conseguenze pagate dal mondo scolastico:

La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli del mondo della scuola. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità“.

Fonte: ANSA.it

E sempre sul tema del pesante impatto della pandemia, continua dicendo:

“Nessuna società è in grado di sopportare un numero di contagi molto elevato, anche nel caso in cui gli effetti su molta parte dei colpiti non fossero letali. Senza attenzione e senso di responsabilità rischiamo una nuova paralisi della vita sociale ed economica; nuove, diffuse chiusure; ulteriori, pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese”.

Prima di tutto, il ”bene comune del Paese”

Nel corso dell’incontro con la stampa parlamentare, Mattarella ha anche manifestato l’auspicio di una ritrovata consapevolezza e responsabilità collettiva in nome del bene comune della nazione e a difesa dell’autentico senso di libertà:

“Conto che le forze politiche, di fronte a un tempo che sembra volgersi verso prospettive migliori, continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese. Conto che non si smarrisca la consapevolezza della emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale. Che non si pensi di averli alle spalle. Che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti.”

“Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva. La libertà è condizione irrinunziabile ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo. Se la legge non dispone diversamente si può dire:” In casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire:” in casa mia non entra il virus”.

Un invito al rispetto degli impegni di spesa

Sul versante degli impegni di spesa il Presidente ha ricordato che:

“Dall’Unione Europea, sono in procinto di giungere le prime risorse del programma Next Generation. Gli interventi e le riforme programmate devono adesso diventare realtà. Non possiamo fallire: è una prova che riguarda tutto il Paese, senza distinzioni. Quando si pongono in essere interventi di così ampia portata, destinati a incidere in profondità e con effetti duraturi, occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione. Ma poi bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti“.

Fonte: DiarodelWeb.it

L’appello alla professionalità dei giornalisti

Rivolgendo poi l’attenzione ai giornalisti, Il capo dello Stato augura infine a sé stesso che nel semestre bianco (il periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana), politica e mass-media evitino di chiamarlo «fantasiosamente» in causa, costringendolo a smentire le fake news sul Quirinale, come la notizia di una sua ricandidatura:

Nel “giornalismo affiora, talvolta, l’assioma che un’affermazione non smentita va intesa come confermata”. “Ad esempio, vista la diffusa abitudine di trincerarsi fantasiosamente dietro il Quirinale quando si vuole opporre un rifiuto o di evocarlo quando si avanza qualche richiesta, il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a un esercizio davvero arduo e preminente: smentire tutte le fake news, fabbricate, sovente, con esercizi particolarmente acrobatici. Faccio appello, dunque, alla professionalità dei giornalisti e alla loro etica professionale“.

Gaia Cautela

In Francia è boom di prenotazioni per il vaccino dopo l’annuncio delle restrizioni per i non vaccinati: quasi un milione in poche ore

In Francia è subito corsa al vaccino: dopo il discorso in diretta tv, a reti unificate di Macron, quasi un milione di persone ha prenotato un appuntamento per vaccinarsi contro il coronavirus, nella notte fra lunedì e martedì.

Fonte: Il Messaggero

Nel messaggio di lunedì sera, rivolto alla nazione, il presidente francese ha infatti annunciato nuove restrizioni ai movimenti che riguarderanno soprattutto le persone non vaccinate, estendendo, a partire dal 21 luglio il green pass per accedere a luoghi pubblici, come ristoranti, centri commerciali, caffè e trasporti, e introducendo l’obbligo vaccinale per il personale sanitario. La decisione della Francia ha fatto nascere un dibattito sul tema in diversi Paesi, tra cui l’Italia e la Germania.

Green Pass e obbligo vaccinale

Da mercoledì 21 luglio, l’ingresso in diversi luoghi pubblici e privati come bar, musei, ristoranti e centri commerciali, sarà consentito esclusivamente a coloro che possiedono un certificato ‘’COVID-19’’, vale a dire a tutte quelle persone che saranno completamente vaccinate o risultate negative al virus tramite tampone antigenico o molecolare.
Macron ha spiegato che le misure restrittive si sono rese necessarie in seguito alla progressiva diffusione della variante Delta nel Paese:

“Al momento in cui vi parlo”, c’è una “forte ripresa” dell’epidemia legata al coronavirus che riguarda “tutte le nostre regioni”, ha spiegato il capo dell’Eliseo nel tanto atteso annuncio nazionale. ‘’Quando la scienza ci offre i mezzi per proteggerci, dobbiamo usarli con fiducia nella ragione e nel progresso’’, ha continuato, ‘’dobbiamo muoverci verso la vaccinazione di tutti i francesi, perché è l’unico modo per tornare alla vita normale’’.

Il discorso di Macron in diretta. Fonte: ANSA.it

La linea della Francia risulta essere molto chiara anche in merito al personale sanitario: il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha spiegato che chi non si sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre non potrà più lavorare né verrà pagato. “Non è un ricatto”, ma una misura necessaria per evitare di “chiudere il Paese”, ha detto il ministro a Bfm-Tv.

La Francia è scettica sulle vaccinazioni

Nonostante l’indiscusso pericolo della sua contagiosità, la variante Delta non è l’unica ragione che motiverebbe la mossa di Macron, dal momento che quest’ultima ben si coniugherebbe con il basso tasso di persone vaccinate, inferiore a molti altri Paesi. La Francia sarebbe infatti considerata uno dei Paesi più scettici al mondo circa l’efficacia dei vaccini.

Una stima del ministero della Salute citata dal quotidiano francese Le Monde indica che al momento sono stati completamente vaccinati 27,3 milioni di francesi, quindi circa il 40% della popolazione complessiva; mentre il 53% ha ricevuto una singola dose del vaccino.
Dati decisamente migliori rispetto a quelli francesi sono riscontrabili in Germania, Spagna, Belgio ed anche in Italia, dove ad essere state completamente vaccinate sono il 45,01% delle persone e circa il 60% ad aver ricevuto almeno una dose.

Il boom di prenotazioni su Doctolib

Nonostante il forte scetticismo, il cosiddetto ‘’effetto Macron’’ ha sortito gli effetti sperati: dopo l’annuncio del presidente sono state registrate circa 20mila prenotazioni al minuto, tanto che Doctolib, la principale piattaforma per la prenotazione degli appuntamenti in autonomia, è andata ad un certo punto offline.

È stato il giorno in cui la Francia ha toccato il record assoluto di richieste di vaccinazioni dall’inizio della campagna, con un totale di 926 mila persone che si sono prenotate in quelle ore per il vaccino anti-Covid, di cui il 65% sotto i 35 anni, giovani che hanno positivamente accolto l’appello presidenziale con il timore di essere tagliati fuori dalla vita sociale.

La curva delle prenotazioni dei vaccini in Francia. Fonte: Huffpost

Secondo il capo di Doctolib, il numero di appuntamenti presi l’altro ieri sono:

“il doppio della giornata record dell′11 maggio e 5 volte in più rispetto a lunedì scorso. Abbiamo registrato sette milioni di connessioni in qualche minuto durante il discorso del presidente”. Il trend “proseguito durante la notte e che continua stamani. Ci sono ancora 100.000 appuntamenti disponibili questa mattina, in particolare, in alcuni grandi centri” della Francia. Per lui, “si crescerà presto a quattro, cinque milioni di iniezioni a settimana”. “In media – ha concluso – ci sono undici giorni tra la prenotazione e l’appuntamento, in questo modo, i francesi che hanno preso appuntamento ieri saranno integralmente vaccinati entro metà agosto o fine agosto”.

Le posizioni di Ue e Germania

Anche l’Ue è intervenuta sul tema obbligo vaccinale, la quale ha ribadito tramite portavoce:

le campagne vaccinali sono competenze nazionali, quindi se siano obbligatorie o meno è una decisione che spetta agli Stati membri”, ricordando in ogni caso l’importanza della vaccinazione come “via d’uscita dalla pandemia” e l’obiettivo dell’immunizzazione del “70% degli adulti”.

Per quel che riguarda invece la Germania, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito di non stare programmando la resa obbligatoria della vaccinazione anti-Covid:

Non abbiamo intenzione di procedere sulla strada proposta dalla Francia. Abbiamo detto che non ci sarà un obbligo di vaccino”. La cancelliera ha poi però sottolineato che esiste la possibilità che vi siano nuove mutazioni anche più pericolose, ”già contro la variante Delta l’efficacia dei vaccini è un po’ più bassa”. Bisogna ”continuare a osservare la situazione” anche a livello globale – ha concluso- ricordando che ”finora le varianti sono arrivate in Germania da altri Paesi del mondo”.

Il ”modello Macron”: si accende il dibattito anche in Italia

Le strette francesi contro la variante hanno fatto accendere un dibattito tra favorevoli e contrari anche in Italia. Il modello Macron piace al commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo, mentre incontra la forte opposizione del leader leghista Matteo Salvini.

Concordo con Macron sul fatto che la vaccinazione è una delle chiavi per il ritorno alla normalità. Per convincere gli ultimi irriducibili utilizzare il green pass per questo tipo di eventi potrebbe essere una buona soluzione. Potrebbe essere anche una spinta per la vaccinazione”, ha spiegato Figliuolo lunedì al Tg2 Post su RaiDue.

Il generale Figliuolo. Fonte: YouTG.NET

Continua poi dicendo:

“Dobbiamo raggiungere l’80% della popolazione vaccinata per la fine di settembre”, sottolineando “una serie di iniziative, pensiamo alle notte magiche, agli open day, open night, per avere vaccino senza prenotazioni”. “Siamo a 58 milioni di inoculazioni, intorno al 45% della popolazione – ha evidenziato – lo ritengo un dato importante, chiaramente non basta. Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi, a livello europeo li chiamano esitanti“.

Gaia Cautela

Violenze in carcere, il video del pestaggio dei detenuti. 52 agenti sottoposti a provvedimenti cautelari

E così nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si viene picchiati anche per aver chiesto del gel igienizzante: il quotidiano Domani ha divulgato alcuni video delle videocamere di sicurezza risalenti al 6 aprile 2020, giorno in cui si è consumato il massacro nei confronti dei detenuti. La neo-Ministra della Giustizia Marta Cartabia ha immediatamente chiesto maggiori approfondimenti sulla questione, definendola come un «oltraggio alla dignità della persona ed alla divisa».

Un rapporto dell’ottobre 2020 dell’Associazione Antigone, osservatorio che si occupa del rispetto dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, ha messo in luce le terribili condizioni a cui sono sottoposti i detenuti dell’istituto: acqua non potabile e torbida, sovraffollamento, condizioni igieniche molto scarse. Secondo il report, ammontano a 204 i casi di autolesionismo identificati nell’anno precedente. Si sottolineava già allora un’indagine della Procura della Repubblica in atto per ipotesi di torture in danno dei detenuti in virtù degli eventi consumatisi nel mese di aprile.

Ricostruzione dei fatti: la protesta dei detenuti e la rappresaglia della polizia

Il report dell’associazione descriveva anche la delicata situazione dell’istituto causata dalla pandemia di COVID-19 e come i detenuti avessero diritto ad una mascherina ogni 15 giorni. Anche le visite di amici e parenti erano state sospese per la medesima ragione. Da qui la protesta dei detenuti della sezione “Nilo” (l’istituto è infatti diviso in sezioni a cui sono attribuiti nomi di fiumi diversi) per ottenere una maggiore tutela sanitaria: più mascherine e più gel igienizzante, specialmente dopo un caso di positività all’interno della struttura. Siamo al 6 aprile e la rivolta termina esattamente com’è iniziata, nel medesimo giorno.

(fonte: avvenire.it)

Ma nel frattempo gli agenti penitenziari si scambiano alcuni messaggi che verranno, poi, prontamente intercettati: «Li abbattiamo come vitelli. Domate il bestiame». Si tratta dell’organizzazione di una rappresaglia travestita da perquisizione, una spedizione punitiva messa in atto da più di 300 agenti, mandati da Antonio Fullone (provveditore delle carceri della Campania) nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ove tutti i detenuti della sezione Nilo sono stati sottoposti a pestaggi, costretti a denudarsi, presi a calci e pugni ed abusati coi manganelli. Un ex detenuto disabile ha raccontato di essere stato uno dei primi costretti ad uscire dalla cella per essere malmenati.

Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso. Volevano farci perdere la dignità ma l’abbiamo mantenuta. Sono loro i malavitosi perché vogliono comandare in carcere. Noi dobbiamo pagare, è giusto, ma non dobbiamo pagare con la nostra vita. Intendo denunciare per ottenere il risarcimento dei danni morali.

Le indagini ed i successivi sviluppi

La Procura di Santa Maria Capua Vetere  ha definito l’avvenimento come un’orribile mattanza, ritenendo false anche le successive accuse degli agenti di polizia di resistenza a pubblico ufficiale mosse contro i detenuti.

Nonostante ciò, gli agenti di polizia coinvolti hanno sempre negato la narrativa, affermando che nessun abuso si sarebbe perpetrato nei confronti dei detenuti nella giornata del 6 aprile 2020. Eppure, in conversazioni intercettate, alcuni di loro scrivevano che «non si è salvato nessuno, abbiamo vinto». Adesso il video in esclusiva pubblicato da Domani e le immagini dei pestaggi non lasciano alcun’ombra di dubbio circa lo svolgersi degli eventi, nonostante le indagini siano ancora in corso e gli imputati siano drasticamente aumentati.

Lunedì sono stati eseguiti 52 provvedimenti cautelari nei confronti della polizia penitenziaria con accuse di vario titolo: torture pluriaggravate, maltrattamenti pluriaggravati, lesioni personali pluriaggravate, falso in atto pubblico aggravato, calunnia, favoreggiamento personale, frode processuale e depistaggio. I carabinieri di Caserta hanno, inoltre, disposto i domiciliari per Gaetano Manganelli, ex comandante del carcere e per Pasquale Colucci, comandante del nucleo traduzioni e piantonamenti. Interdetto dall’incarico il mandante della spedizione Antonio Fullone.

Il Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap) ha disposto un’ispezione straordinaria dell’istituto, mentre la ministra Cartabia ha richiesto un incontro con tutti gli 11 provveditori regionali del Dap stesso.

Gli interventi degli esponenti politici

Nonostante la forte posizione di condanna del Ministro della Giustizia e del Gip di Santa Maria Capua Vetere, diversi deputati di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle hanno espresso la propria solidarietà agli agenti imputati, sottoposti a loro avviso ad un’ingiusta gogna mediatica.

(fonte: fanpage.it)

Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso vicinanza agli agenti, affermando che il suo partito si schiererà sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine.

Giovedì sarò a Santa Maria Capua Vetere per portare la solidarietà, mia e di milioni di italiani, a donne e uomini della Polizia Penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili.

Negli ultimi giorni, le Forze dell’Ordine sono state al centro di accesi dibattiti circa il problema dell’abuso di potere ed una notizia del genere non ne rafforza la posizione, trattandosi di avvenimenti verificatisi neanche un anno dopo la sentenza di condanna Cucchi.

Valeria Bonaccorso

Variante Delta: quarta ondata alle porte?

La variante Delta, anche conosciuta come B.1.617.2, è una delle varianti emergenti di Sars-Cov-2 ed appartiene ad un ceppo virale apparso per la prima volta in India.
Il virus ha causato oltre 400.000 casi al giorno, mostrando una moderata resistenza ai vaccini.
Due mesi dopo la comparsa, ha indetto una vera e propria terza ondata nel Regno Unito, costringendo il Governo a ritardare la riapertura.

  1. Le altre varianti
  2. Cosa caratterizza la variante Delta
  3. Diffusione globale
  4. Previsioni

Le altre varianti

La variante Alpha è stata identificata per la prima volta alla fine del 2020 nel Regno Unito. Essa mostrava una rapidità di diffusione che poi paradossalmente non si è rivelata tale negli altri Paesi. La variante Beta, di origine Sudafricana, e la variante Gamma, brasiliana.
A destare maggior preoccupazione sono le varianti Alpha e Delta.

Cosa la caratterizza?

E’ stato difficile per i ricercatori individuare le caratteristiche proprie della variante.
Attualmente la variante Delta sembra essere il 60% più trasmissibile rispetto alla Alpha, con il doppio della probabilità di essere ospedalizzati.
Risulta “moderatamente” resistente ai vaccini nelle persone che hanno ricevuto una singola dose del vaccino.
Uno studio, pubblicato il 22 maggio da “Public Health England”, mette in evidenza che una singola dose del vaccino AstraZeneca o Pfizer riduce del 33% il rischio di sviluppare sintomi COVID-19, mentre una seconda dose di AstraZeneca aumenta la protezione al 60%. Di contro, due dosi di vaccino Pfizer coprono al 90%, analoghi risultati con J&J e Moderna.

Da qualche tempo si parla del “mix di vaccini”. Ad oggi, sono presenti tre studi (uno inglese, uno tedesco ed uno spagnolo) che sostengono una migliore risposta anticorpale e secondo cui, con grande probabilità, permetterà di arginare l’impennata della variante nei prossimi mesi.

COVID: VARIANTE DELTA, CONTAGI in AUMENTO. Rischia anche l'ITALIA? Gli AGGIORNAMENTI » ILMETEO.it
Fonte: https://www.ilmeteo.it/

Diffusione globale

Un aumento crescente dei casi si registra negli Stati Uniti, in modo particolare nel Midwest e nel Sud-Est, tanto da essere definita “una variante di preoccupazione”. Utilizzando test di genotipizzazione rapida (che identifica sequenze geniche caratteristiche della variante) si è osservato che la percentuale di Alpha è scesa dal 70% al 42% cedendo il posto alla più temibile variante Delta.

Il rischio maggiore resta in Africa, dove il limitato accesso ai vaccini fa fatica a rallentare la forte impennata del virus. Diverse sequenze della variante sono state segnalate nella Repubblica Democratica del Congo traboccando negli ospedali della capitale. La medesima variante ha già raggiunto altri Paesi, soprattutto dell’Africa orientale, nonchè quelli che hanno stretto rapporti economici con l’India. La variante Delta in alcune zone, a seguito della fusione del ceppo indiano e sudafricano, si è trasformata nella variante Delta Plus ancora più virulenta.

Vede un aumento dei casi anche il Brasile, già impegnato a fronteggiare la variante gamma (brasiliana). In Italia, due sono le regioni in cui si è registrato il maggior numero di casi: Molise e Campania. In realtà, i dati suggeriscono che il 90% dei soggetti colpiti non sono vaccinati, mentre il 10% ha ricevuto solo la prima dose. Ad oggi la Sicilia conta una trentina di casi.

Ci si aspetta che la variante Delta diventi dominante, ma in qualche modo attenuata dalla vaccinazione.

ReggioTV - News - Variante Delta Italia, Iss: "Gran parte contagi tra non vaccinati"
Fonte: https://www.reggiotv.it/

Previsioni 

Ad oggi a preoccupare gli esperti è una possibile “quarta ondata” al termine dell’estate, così come quella a cui abbiamo assistito lo scorso settembre. In più, l’aggravante è data dalla estrema rapidità di diffusione della variante e dalla tendenza a prediligere adolescenti e giovani adulti. Non a caso ai ragazzi, parte viva della stagione estiva, non può che essere fortemente consigliata la vaccinazione.

Le riaperture economica e sociale non equivalgono al concetto di “virus scomparso”, ma sono solo un tentativo disperato di ri-sollevamento delle Regioni, di ripresa in mano della tanto agognata vita di tutti i giorni. La pandemia ha dato importanti implicazioni psicologiche nei soggetti più vulnerabili e non, in primis ragazzi, ma questo non implica l’essere autorizzati ad un comportamento sregolato.
Il virus non scompare, non segue l’alternanza di colori tra regioni, ma è sempre presente in misura più o meno maggiore. Il “non obbligo di mascherina nei luoghi aperti” non è sinonimo di metterla definitivamente da parte, ma si auspica il suo utilizzo in presenza di affollamenti.

Ecco che l’aumento delle temperature e le vaccinazioni tentano disperatamente di contenere l’incessante dilagare del virus, ma sta in primis all’uomo tenere le redini di questo cavallo in preda alla corsa!

Alessandra Nastasi

 

Fonti: https://www.medimagazine.it