Tracce di Sars-Cov-2 nello sperma: possibile la trasmissione sessuale?

Un team di ricerca cinese ha rilevato RNA virale del Coronavirus SARS-CoV-2 nello sperma di alcuni pazienti affetti da COVID-19. Il virus può essere trasmesso sessualmente? Che rischi corrono i pazienti di sesso maschile? 

In questi mesi, in cui il virus ha destato preoccupazione a livello mondiale, sono stati condotti diversi studi sulle possibili vie di trasmissione: la principale via di trasmissione del virus, secondo l’OMS, in base ai dati attualmente disponibili, avviene attraverso il contatto stretto e diretto con soggetti presentanti l’infezione da SARS-CoV-2.

Ma uno studio, condotto da un team dell’Ospedale Municipale di Shangqiu e pubblicato il 7 Maggio sul Journal of American Medical Association, ha dimostrato la presenza del virus nel liquido spermatico dei pazienti.

Lo studio ha preso in esame tutti i pazienti di sesso maschile e di età posta al di sopra dei 15 anni, ricoverati in ospedale tra il 26 gennaio e il 16 febbraio. Tra 50 potenziali pazienti, lo studio ne ha coinvolti 38 (gli altri 12 pazienti a causa di comorbilità, disfunzione erettile o del coma farmacologico in terapia intensiva non sono stati in grado di fornire il campione biologico).

Su 38 pazienti:

  • 23 (rappresentati il 60,5% del campione totale) erano guariti clinicamente, non presentavano la classica sintomatologia, motivo per il quale si attendeva solo il tampone negativo per le dimissioni;
  • 15 (rappresentanti il 39,5% del campione totale) attraversavano la fase acuta dell’infezione.

Cosa ha dimostrato lo studio?

I risultati del test hanno dimostrato che circa il 16% dei pazienti presentava SARS-CoV-2 nello sperma, nello specifico:

  • il 25% del campione stava affrontando la fase acuta dell’infezione;
  • il 9% stava affrontando la fase di guarigione.

Diangeng Li del Chinese General’s Liberation Army General Hospital di Pechino ha riferito: “Anche se il virus non è in grado di replicarsi nel sistema riproduttivo maschile, può persistere, probabilmente a causa dell’immunità privilegiata dei testicoli”. Immunità privilegiata significa che il sistema immunitario non può raggiungere completamente la regione per attaccare gli invasori virali.

Non è una scoperta sorprendente, in quanto molti virus possono sopravvivere nel tratto riproduttivo maschile; tipici esempi sono forniti dai virus Ebola e Zika che si trovano nello sperma anche a distanza di mesi dopo il recupero del paziente. Lo stesso studio ha dimostrato che le positività o meno al test sullo sperma non erano influenzate dall’età del paziente, da pregresse patologie urogenitali, o dalla fase che il paziente stava affrontando della patologia infettiva.

A cosa può andare incontro un paziente di sesso maschile?

La recente pandemia dovuta al SARS-CoV-2 ha sollevato diverse preoccupazioni nella medicina riproduttiva. La Società Italiana di Andrologia e Medicina Sessuale ha cercato di condurre diversi studi ma, a causa delle prove limitate, non è stato possibile formulare raccomandazioni secondo i criteri Levels of Evidence di Oxford 2011.

Secondo la Società Italiana di Andrologia e Medicina Sessuale diverse caratteristiche molecolari di SARS-CoV-2 possono giustificare la sua presenza all’interno del testicolo e possibili alterazioni della spermatogenesi e della funzione endocrina:

L’orchite è stata segnalata come una possibile complicanza dell’infezione da SARS-CoV-2. Da un punto di vista fisiopatologico, l’orchite potrebbe essere il risultato di una vasculite, in quanto la COVID-19 è stata associata ad anomalie della coagulazione. A questo fattore fisiopatologico, bisogna aggiungere, anatomicamente, la vascolarizzazione segmentaria del testicolo. Inoltre, i dati derivati ​​da pazienti, presentanti l’ infezione, suggeriscono che in caso di guarigione soprattutto in età fertile, i pazienti dovrebbero essere sottoposti alla valutazione della funzione gonadica, compresa l’analisi del seme per confermare (o escludere) la presenza di rischi per i gameti maschili che sono destinati alla crioconservazione in azoto liquido o a tecniche di riproduzione assistita.

A cosa può andare incontro una paziente di sesso femminile?

Il virus modula l’espressione dell’ACE2 nelle cellule ospiti: è un componente fondamentale del sistema renina-angiotensina ed esercita le sue funzioni fisiologiche modulando i livelli di angiotensina II (Ang II). Gli studi disponibili suggeriscono che l’ACE2 sia ampiamente espresso nelle ovaie, nell’utero, nella vagina e nella placenta, regolando lo sviluppo e l’ovulazione del follicolo. Nello specifico, esplicano la loro azione fisiologica modulando l’angiogenesi e la degenerazione luteale e influenzando i cambiamenti regolari nel tessuto endometriale. Considerando queste funzioni, SARS-CoV-2 può influenzare le funzioni riproduttive femminili attraverso la regolazione di ACE2.

Allarme per i rapporti sessuali?

Non è ancora chiaro se il nuovo Coronavirus possa diffondersi sessualmente, in quanto trovare tracce di SARS-CoV-2 nello sperma non significa necessariamente che quest’ultimo sia contagioso. Non è ancora chiara nemmeno la tempistica di sopravvivenza del virus nel liquido spermatico, motivo per il quale gli scienziati consigliano di attuare delle norme preventive comprendenti l’astinenza o l’uso del preservativo.

Caterina Andaloro

Bibliografia:

Ashour HM, Elkhatib WF, Rahman MM, Elshabrawy HA. Insights into the recent 2019 novel coronavirus (SARS-CoV-2) in light of past human coronavirus outbreaks. Pathog (Basel, Switzerland). 2020;9(3):186. doi: 10.3390/pathogens9030186;

Peng X, Xu X, Li Y, Cheng L, Zhou X, Ren B. Transmission routes of 2019-nCoV and controls in dental practice. Int J Oral Sci. 2020;12:9. doi: 10.1038/s41368-020-0075-9;

Cascella M, Rajnik M, Cuomo A, Dulebohn SC, Di Napoli R (2020) Features, evaluation and treatment coronavirus (COVID-19);

19, situation report update at 13 April 2020. https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4228.

 

Le risposte ai dubbi del 4 maggio: sì ai fidanzati, no agli amici. Inizia la riapertura

Mancano poche ore alla “ripartenza” dell’Italia. Dopo due mesi di lockdown, il tanto atteso 4 maggio, data indicata per la cosiddetta Fase 2 è alle porte. Tutte le regole del day after: visite consentite ai parenti ma non agli amici

Il nuovo dpcm del 26 aprile – che sarà valido dal 4 fino al 17 maggio – ha portato con sè non pochi dubbi. Tantissime sono le domande dei cittadini su ciò che si potrà o non potrà fare. Il decreto ministeriale stabilisce come si dovranno comportare le regioni dettandone le linee guida lasciando spazio, però, alle interpretazioni.

Prima fra tutte, la tanto discussa questione dei “congiunti”.

Chi sono questi congiunti?  E tra loro rientrano gli amici?

Vediamo un pò di chiarire la situazione.

La questione ha destato non poche polemiche, ma a meno di 24 ore dall’inizio della Fase 2 sono arrivati i tanto attesi chiarimenti. Con congiunto – spiega il governo – si indicano i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (ad esempio i figli dei cugini tra loro)  specificando che gli amici non rientrano tra gli affetti stabili.

Decisione alquanto discutibile se vogliamo dirla tutta, considerando che spesso l’affetto per un  amico caro non è  inferiore rispetto a quello per i consanguinei. Inoltre non sarà necessario rivelare il nome della persona dell’incontro , nel caso di fermo dalle forze dell’ordine , per tutelare questioni  legate alla privacy.

Il bacio di Hayez ma con mascherina, l'opera di TvBoy sull'amore ...

Vediamo insieme le altre disposizioni stabilite attraverso il decreto.

E’ necessario portare la mascherina?

La mascherina risulta necessaria in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico ( mezzi di trasporto , esercizi commerciali). Ed anche durante gli incontri con i parenti. Durante le cerimonie funebri , dove è previsto un massimo di 15 persone.

Si potrà farne a meno in strada o per svolgere attività sportiva. Queste sono le linee generali del governo, a cui seguono ordinanze più restrittive da parte di alcune regioni, è il caso della Lombardia che ne prevede l’uso anche all’aria aperta.

Risultano esentati dall’obbligo di indossarla solamente i bambini di età inferiore ai 6 anni e individui con forme di disabilità incompatibili con l’uso continuato della mascherina. Inoltre per far crescere consapevolezza tra i più piccoli e rendere più allettante la questione, sono state creati dei modelli di protezione individuale raffiguranti cartoni animati, che in breve tempo dovrebbero essere messi sul mercato.

Le seconde case

Questo è uno dei punti più volte rivisti. Nel decreto non è più presente il divieto di trasferirsi nelle seconde case a patto che si svolga per necessità e all’interno della propria regione. Su pressioni del Ministro Speranza mostratosi sfavorevole si è cambiata idea.  Fonti del governo precisano: “I motivi che rendono legittimi gli spostamenti restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità”. Ma visto che nel decreto un divieto non c’è, Sicilia e Sardegna hanno invece autorizzato il trasferimento stagionale.

Attività motoria

Si potrà svolgere attività motoria liberamente anche distanti dalla propria abitazione, spostandosi con un mezzo per raggiungere il luogo desiderato. Dunque non solo è permesso andare a correre , ma è previsto anche l’uso della bicicletta per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto, rientrano anche il nuoto , canoa e surf e tennis per la regione Sicilia. Il tutto mantenendo sempre le distanze di sicurezza che prevedono un metro in caso di passeggiata e due metri in caso di sport.

Campania, passeggiate solo individuali o con i bimbi. Ordinanza ...

Trasporti e lavoro

Sono consentiti tutti i mezzi di trasporto; ma si invita alla prudenza e si scoraggia fortemente l’uso di di quelli pubblici per evitare un affollamento eccessivo di autobus e metropolitane soprattutto nelle grandi città , che non permetterebbero di rispettare le norme di sicurezza. Molti comuni si sono attivati mettendo dei segnali per terra che indicano la posizione in cui devono stare le persone che si trovano in piedi.

Attività commerciali e cibi da asporto

Limitata la ripresa delle attività commerciali. Restano aperte librerie, cartolerie e negozi per bambini, oltre ovviamente ai negozi alimentari . Bar, gelaterie, ristoranti , pub, pizzerie resteranno chiusi, ma con una novità: oltre al delivery sarà consentito anche l’asporto. Bisognerà sempre rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, con il divieto di consumare il cibo all’interno del locale o in prossimità di questo. Spetterà poi alle singole regione stabilire in maniera più dettagliata il quadro, fermo restando l’obbligo di indossare guanti e mascherine per il personale.

Rientro dei fuori sede

E’ previsto il ritorno nelle proprie regioni a tutti coloro che a causa del lockdown sono rimasti bloccati. Una volta fatto lo spostamento non sono consentiti via vai ripetitivi fuori dalla ragione in cui ci si trova se non per comprovate esigenze lavorative, di salute o urgenza. Inoltre molto governatori delle regioni meridionali richiedono l’obbligo di quarantena per chi arriva da altre regioni.

Messe e cimiteri

Sarà consentita la riapertura dei cimiteri e lo spostamento per raggiungerli all’interno della propria regione, sempre rispettando l’obbligo di distanziamento e ingressi razionalizzati. Riguardo alle messe il quadro non è ancora chiaro. Una prima data per la riapertura sembra essere impostata per l’11 maggio. Resta comunque uno dei temi più divisori tra chi è favorevole al ripristino delle messe e chi contrario. Anche se il pontefice attraverso un appello ha ricordato la necessità di rispettare le norme affinché la pandemia non torni.

“In questo tempo nel quale si comincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell’obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni” ha dichiarato il Papa nell’introduzione della messa a Santa Marta.

         

                                                                                                                                                                                                                                                                                               Eleonora Genovese