Entrerà in vigore il 6 agosto, è stato deciso: scatta l’obbligo di Green Pass. Le dichiarazioni di Draghi

Nella serata di ieri, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa assieme ai ministri Cartabia e Speranza per discutere dei temi trattati in Consiglio dei Ministri. Tema centrale è l’approvazione del decreto che, dal 6 agosto, prevede l’obbligo di Green Pass per l’accesso a determinati eventi e strutture.

Durante la conferenza stampa il Presidente ha rinnovato il proprio invito a vaccinarsi, sottolineando i notevoli miglioramenti ottenuti a seguito della campagna vaccinale degli ultimi mesi.

Notevole il calo dei ricoveri contro ogni previsione, che dai precedenti 30.000 sono, ad oggi, circa 1300. «L’invito a non vaccinarsi è un invito a morire o a far morire», ha affermato Draghi nel contesto di una domanda circa le posizioni prese dal leader leghista Matteo Salvini negli ultimi giorni.

Alla fine, dopo diversi scontri politici che hanno animato il dibattito nazionale, il testo del decreto è stato approvato all’unanimità dal Consiglio ed entrerà in vigore sulle orme delle misure adottate dalla Francia e da altri Paesi europei.

Per cosa sarà obbligatorio il Green Pass

Dal 6 agosto, sarà necessario per accedere a determinate attività non essenziali:

  • Green Pass che accerti l’inoculazione della dose vaccinale (o entrambe le dosi) Sars-CoV-2 o l’avvenuta guarigione da meno di 6 mesi dall’infezione da Sars-CoV-2;
  • effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (con validità 48 ore).

Il testo del decreto prevede, dunque, l’obbligatorietà della certificazione verde o di un tampone negativo per le seguenti attività:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso – è escluso il servizio al bancone.
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi: previsti in zona bianca e gialla. In zona bianca potranno svolgersi con una capienza consentita non superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla, il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli in luoghi chiusi.
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
  • Sagre e fiere, convegni e congressi;
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Concorsi pubblici.
(fonte: horecachannelitalia.it)

Nuovi parametri per la scelta delle zone

Si mette da parte l’indice Rt come criterio guida per la scelta della colorazione delle regioni, affidandosi, invece, a due nuovi parametri:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

A tal proposito, si rimarrà in zona bianca qualora si verifichi il requisito di base di un’incidenza settimanale dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive. Nel caso manchi questo requisito, si rimarrà in bianca se:

  1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15%;
    oppure
  2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10%.

Si passerà da zona bianca a zona gialla con un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che siano stati superati i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona bianca.

Da zona gialla a zona arancione se si verifica un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e se, contestualmente, si superano i limiti di occupazione dei posti letto previsti per la zona gialla.

Infine, si entrerà in zona rossa se ci si trova in presenza di un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se contestualmente:

  1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è superiore al 40 per cento;
  2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è superiore 30 per cento.
(fonte: quifinanza.it)

Altre misure previste dal nuovo decreto

STATO DI EMERGENZA – Su proposta del Presidente Draghi e del Ministro Speranza, lo stato di emergenza non terminerà a fine luglio, ma verrà prorogato fino al 31 dicembre 2021.

FONDO DISCOTECHE – Verrà istituito un fondo di circa 20 milioni per concedere ristori alle sale da ballo.

TAMPONI RAPIDI A PREZZO CONTENUTO – Il Commissario straordinario, per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, studierà un piano d’intesa con le farmacie ed altre strutture sanitarie per la fornitura di tamponi rapidi ad un costo non eccessivo almeno fino al 30 settembre 2021.

SANZIONI – Gli esercenti di servizi ed attività sono tenuti a verificare che gli utenti accedano nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazioni, è prevista una multa che oscilla dai 400 ai 1000 euro sia a carico dell’esercente che dell’utente. In caso di ripetute violazioni (per tre giorni), l’esercizio può essere sottoposto a chiusura da 1 ai 10 giorni.

Il Green Pass non è, al momento, obbligatorio per trasporti (a lunga e breve distanza), scuola e luoghi di lavoro.

Valeria Bonaccorso

UniVersoMe: la testata “fatta da studenti per gli studenti”

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“Si parla da diverso tempo della possibilità di creare una testata universitaria. Per un’università, che al suo interno ha percorsi formativi nel settore del giornalismo e della comunicazione, è un passaggio assolutamente obbligato” – queste sono state le parole del Rettore dell’Università degli Studi di Messina, Prof. Pietro Navarra, alla conferenza stampa di presentazione del progetto “UniVersoMe”, testata multiforme degli studenti, svoltasi ieri al Rettorato.

All’evento erano presenti gli universitari già coinvolti nel progetto.

Alessio Micalizzi, coordinatore del progetto promosso dall’Unità Organizzativa Comunicazione Strategica, ha mostrato ai presenti la pagina online suddivisa per tematiche: Attualità, Cultura, Sport, Editoriali, Eventi Universitari, Racconti, Recensioni, Scienza e Ricerca e Vita universitaria; ha, inoltre, voluto ringraziare tutti coloro che hanno affiancato, sostenuto e finanziato il progetto, a partire dal Magnifico Rettore, dall’Ufficio Stampa fino ad arrivare agli studenti: “Volevo ringraziare i ragazzi che si sono spesi per il giornale e la radio, i ragazzi informatici, che hanno creato il sito, i fotografi, la vignettista e tutti quelli che parteciperanno in futuro”.

Luciano Fiorino, Responsabile dell’Ufficio Stampa, si è complimentato per il lavoro svolto, facendo notare come da Dicembre (mese in cui è partito il progetto), si contino già 2000 followers sui social, 3500 ascolti per la radio e 5000 pagine per il sito nell’ultimo mese.

Sono intervenuti, inoltre, Claudio Panebianco, referente “Area-Radio”, e Alessio Gugliotta, referente “Area-Giornale”.

Il primo ha presentato i diversi obiettivi che si pone la radio di UniVersoMe, non solo a livello di informazione e scambio, grazie al feedback che è possibile avere con gli ascoltatori, ma anche di formazione esperenziale e di collaborazione che si innesca tra i ragazzi coinvolti nel progetto: “L’università è fatta da studenti, così abbiamo deciso di creare un portale che fosse fatto dagli studenti per gli studenti. Alcuni di noi avevano già esperienze in radio, altri invece si sono formati insieme a noi: non siamo soltanto colleghi, siamo una squadra che si capisce e funziona al meglio”.

Ma come nasce il nome della testata multiforme?

A questa domanda risponde Alessio Gugliotta: “Il nome è stato scelto per comunicare al meglio il nostro scopo. Troppo spesso si è detto che Messina è una città di passaggio, disorganizzata, una città universitaria che pensa poco ai suoi studenti. Lo scopo del nostro giornale è proprio quello di mettere al centro di questo universo i ragazzi che studiano nel nostro ateneo. Si, è vero! Siamo solo degli studenti. Dal punto di vista giornalistico siamo pure dei dilettanti, ma come recitava il drammaturgo Friedrich Dürrenmatt: ‘Tutti i dilettanti scrivono volentieri. Perciò alcuni scrivono così bene”.

 

Marta Picciotto