UniMe promuove l’uguaglianza di genere

L’Università di Messina ha organizzato nella la giornata di lunedì 8 novembre, l’evento in presenza: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le opportunità per promuovere l’uguaglianza di genere”.

Si tratta di una conferenza che rientra nel progetto europeo di ricerca “Leading Towards Sustainable Gender Equality Plans in research performing organisations”, che si occupa di tematiche quali l’uguaglianza di genere ed il bilancio di genere nelle istituzioni universitarie e nei centri di ricerca.

La conferenza: la locandina

L’evento sarà coordinato dalla Prof.ssa Luisa Pulejo, responsabile scientifico LeTSGEPs dell’Ateneo. Apriranno i lavori i saluti del Rettore Prof. Salvatore Cuzzocrea e della Prorettrice al Welfare e alle politiche di genere, Prof.ssa Giovanna Spatari. Presenzieranno anche il Prof. Michele Limosani, Direttore del dipartimento di Economia, che ospita la gionrata, i Professori Carlo Vermiglio e Giulio Noto, entrambi membri del gurppo di ricerca LeTSGEPs, che si occuperanno di spiegare le politiche di genere previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato lo scorso gennaio.

Successivamente interverrà il Segretario Generale della Camera di Commercio di Messina, la Dott.ssa Paola Sabella, che affronterà il tema delle iniziative per la parità di genere a favore delle imprese promosse dagli Enti Camerali. Seguirà un intervento della Dott.ssa Mariella Crisafulli, Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Messina, che, in veste di Consulente di fiducia dell’Università, riporterà ai presenti la sua testimonianza del lavoro svolto fino ad ora.

La Dott.ssa Mariella Crisafulli, consulente di fiducia UniMe.

Chiuderà l’incontro l’intervento congiunto della Prof.ssa Addabbo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché Coordinatrice del progetto LeTSGEPs, e della Dott.ssa Naciti, membro del gruppo di ricerca UniMe. La prima si occuperà di esporre quanto il PNRR contribuisca nel raggiungimento degli obiettivi prefissati per la realizzazione dell’uguaglianza di genere, la seconda presenterà invece i risultati ottenuti dall’Ateneo di Messina.

Come partecipare

La conferenza garantirà il riconoscimento di 0,25 CFU agli studenti universitari che la seguiranno. Avrà luogo nell’Aula Magna 1 del dipartimento di Economia, dalle 10 alle 12.

La stessa potrà essere seguita anche tramite Microsoft Teams al seguente indirizzo: https://tinyurl.com/33fm799w.

Antonio Ardizzone

Perché il professore ci ha dato una lezione

Non fatevi infervorare subito dal mero titolo, anche se so che già vi siete fatti un’idea di ciò che sto per scrivere. In realtà, la questione merita una complessa e completa disamina, oltre ogni campanilismo e sensazione del momento.

Un uomo, coadiuvato dalla sua squadra governativa, Parlamento ed istituzioni di ogni ordine e rango, si è trovato di fronte alla più grande crisi sanitaria ed economica, oserei dire “umanitaria”, che la memoria di chi legge riesca a ricordare: ma pur sempre un uomo. Partiamo da questo dato – incontrovertibile – e vediamo come il nostro Premier sia arrivato alla ormai famosa conferenza del 10 aprile, che tanto clamore ha destato nell’opposizione, direttamente nominata, e nei suoi sostenitori.

Iniziamo proprio da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Leader così simili come idee e modi di fare, esponenti di quella che definirei metapolitica, sostenuta dai potenti mezzi che i social network offrono al giorno d’oggi: sembra impensabile non correlare la loro ascesa e popolarità alla larghissima diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione, visto l’uso “compulsivo” che i due (e i loro staff) ne fanno.

Con tutta l’attenzione del Paese, Conte ha dichiaratamente accusato Meloni e Salvini di diffondere menzogne, senza che potessero replicare nella medesima – gigantesca per visibilità – sede.

Fonte: Il Riformista

La prima domanda che viene istintivamente in mente è: lo avrebbero fatto anche loro a parti invertite?

La risposta, con buoni margini di verità, è : questo al contempo vuol dire poco; al massimo può invalidare il piagnisteo scatenatosi nelle ore e giorni successivi. Ma ai “cambio idea” dell’ultimo minuto ci hanno abituati ormai: migliaia di immagini circolano puntuali in seguito a loro affermazioni, confrontando post di tempi diversi totalmente (oltre ogni ragionevole accettabilità) in disaccordo.

Probabilmente – aggiungo – avrebbero fatto di peggio. In tempi di Coronavirus, i due leader si sono limitati a fare – purtroppo – quello che in genere fanno in tempi di pace: proclami, diffusione di fake news, complottismi, rappresaglie prive di utilità, se non alla loro perenne campagna elettorale. Specchio di ciò, il loro contributo, in termini di proposte accolte, è stato praticamente nullo.

Colpa dei cattivoni al governo? Chi vuol rispondere di sì lo faccia, ho poco da dire a loro. Basta scorrere i profili Facebook dei due leader, riascoltare le interviste rilasciate, per scorgere in ogni proposta un tentativo più che di essere d’aiuto, di dire che si sta contribuendo. Dai famosi “soldi direttamente sul conto” della Meloni (verificate la falsità delle cifre ed il riferimento alla Svizzera) al “riaprire le Chiese perché la scienza non basta” (?) di Salvini, ennesimo richiamo all’elettorato cattolico. Roba da far impallidire anche Papa Francesco.

Tabella tratta da “il Fatto Quotidiano” del 12/04/2020. Dati Agcom

Forse, se nessuna proposta è stata accolta è perché non si tratta più di fare politica con la P maiuscola, concetto che – sia chiaro – non ritrovo pienamente espresso in nessun partito odierno: si tratta di fare a gara a chi la spara più grossa, a chi urla più forte, anche quando una proficua collaborazione e un dibattito serio sarebbero stati utilissimi. Per intenderci, non si può lasciare soltanto alla maggioranza, dal punto di vista prettamente ideologico, un peso così grande: e senza dubbio, ne sono fermamente convinto, tutti i provvedimenti presi erano e saranno perfettibili. Ma mi chiedo come, se ormai il dibattito politico è stato sostituito da post e tweet. Non scorgo nessun “fare le pulci al governo”, sacrosanto compito dell’opposizione, come ha detto qualche editorialista più esperto di me.

Sicuramente in politica ognuno tira acqua al suo mulino, come è giusto che sia. Però, si può essere così abietti da applicare questo principio – e limitarsi solo ad esso – anche in una situazione del genere? La risposta, a quanto dicono i fatti, sembra essere sì. Non solo a livello nazionale, state bene attenti.

Ma torniamo al nostro uomo: perché le parole di Conte ci avrebbero dato una lezione? Di cosa? Certamente non di correttezza politica, vista la modalità monopolistica che ha adottato per porre il suo attacco. Ma, mi chiedo, avevamo bisogno di una tale lezione? E soprattutto, Meloni e Salvini che insegnamenti ci hanno dato a riguardo? Ben pochi. Ecco perché io – e come me tantissimi altri – non mi sento di biasimare il Premier.

Di tutt’altro avviso il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, attacca i metodi del Premier Conte

Chi mastica social, chi è esposto costantemente ad una arena virtuale, vetrina delle più disparate e bizzarre informazioni, conosce le insidie e le crepe di questi strumenti del terzo millennio. E vede continuamente insinuarsi in tali crepe, allargandole fino a farle diventare voragini, personaggi di ogni tipo, non ultimi – sicuramente per importanza – politici. Un regno fatto di bit, dove le fake news dilagano e i complotti attirano sempre più persone. In questo labirinto di informazioni è facile perdersi. A maggior ragione se qualcuno ti elimina i punti di riferimento, ti spinge verso gli angoli più sperduti e bui. E siamo veramente più che stanchi di una totale mancanza di strumenti che frenino questa ondata di ignoranza, ma sopratutto di chi – l’ondata – la cavalca.

Ci hanno dato uno strumento senza che tutti – ahimè sopratutto i più grandi – fossero pronti ad utilizzarlo. Piattaforme sulle quali con un click puoi: arrivare costantemente ed immediatamente a milioni di persone, eliminare e censurare chi lascia feedback negativi, creare ed utilizzare profili falsi per far sembrare che qualcuno sostenga le tue idee.

Internet in veste di strumento accolto come “la vera democrazia diretta” (di certo non risparmio altri leader e partiti in questa analisi) ma che di democratico ha veramente poco. A corredo di tutto ciò, la crescente ed opprimente impossibilità non solo di un vero dibattito politico, ma anche di un confronto interpersonale con alcuni figli di queste contraddizioni.

Piattaforma online utilizzata dal Movimento 5 Stelle, acclamata come espressione di vera democrazia diretta

Impensabile avviare un dialogo se dietro tutto ci sono sempre “i poteri forti” se ogni cosa è detta perché “qualcuno vuole farcelo credere”. Metodi di verifica dei fatti e delle fonti ufficiali sembrano miraggi, sconosciuti spesso a giornali e giornalisti, quanto più alle persone comuni. Postate una qualsiasi bufala su Facebook e vedrete come un gruppo folto di persone – anche politici – vi daranno seguito se fa comodo o se semplicemente vogliono avere qualcosa da dire su argomenti che non conoscono minimamente.

Ecco perché chi ha un minimo di competenza in qualsiasi campo, non trova spesso nel web un mezzo adeguato per fare informazione reale e puntuale. Ed ecco perché Conte ha bacchettato in diretta nazionale chi più di tutti avrebbe dovuto semplicemente avere la sensibilità, in un momento così buio, di non spegnere le poche certezze che le fonti ed i dati ufficiali ci danno quotidianamente. Giornalisti scorretti, accalappiatori di consensi, spacciatori di fake news: il Coronavirus non ha fermato nessuno di loro.

Francisco Goya, Il sono della ragione genera mostri – Fonte: Wikipedia

Le parole di Conte, seppur avvertite come evitabili, in realtà non erano più rinviabili: esito di questo meccanismo perverso di informazione che se nelle mani sbagliate può accecare e soggiogare le masse, spingendoci nelle tenebre dell’intelletto, nel sonno della ragione. E questo governo non lavora con il favore delle tenebre, abbiamo imparato. Ecco quindi che l’uomo, il professore, il Premier Giuseppe Conte, ci ha dato una lezione ben più grande di quanto ci aspettassimo e di quanto lui stesso immaginasse, seppur in modo poco leale. Ma in questo si intravede la fragilità dell’essere umano.

L’uomo che sotto mille pressioni non si può permettere di combattere anche con le menzogne, ha lanciato un monito su chi fa un uso meschino e scorretto delle informazioni, anche grazie ai mezzi che abbiamo oggi. Ha dato voce ai tantissimi che si sono stancati di questo meccanismo.

Ed ora si respira un’aria nuova.

Emanuele Chiara

Una sequenza felice: salute, sport e alimentazione

Venerdì 5 aprile 2019. Messina. Aula Magna del Dipartimento di Economia. Il convegno è stato organizzato congiuntamente dall’Università di Messina, dall’Associazione ALuMnime e dall’Unione Sportiva Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani – US ACLI, per festeggiare la Giornata Internazionale dello Sport e la Giornata Mondiale della Salute, per celebrare le due ricorrenze del 6 e 7 aprile.

Il convegno si è svolto con il patrocinio del CUS Unime, presieduto da Antonino Micali, del Centro Medico Sportivo dell’Università di Messina diretto da Daniele Bruschetta; dall’Associazione Bios, presieduta da Carmelo Lembo; dalla sezione provinciale dell’E.N.D.A.S, presieduta da Salvatore Sidoti, dalla sezione regionale dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, coordinata da Antonio Carmine Zoccali; dal Circolo del Tennis e della Vela , presieduto da Antonio Barbera e da Olympialex.

All’iniziativa hanno preso parte illustri studiosi provenienti dall’accademia, dalla magistratura e dal mondo delle professioni come: Francesco Rende, docente di diritto sportivo nell’Università di Messina;  Giuseppe Liotta, dell’Università di Palermo; Mauro Mirenna e Maria Militello, entrambi magistrati del Tribunale di Messina; Demetrio Milardi e Eliseo Scarcella, appartenenti al ramo di medicina dello sport, Giacomo Dugo e Paola Dugo, appartenente al mondo della chimica degli alimenti; Maurizio Lanfranchi e Carlo Giannetto, di marketing agroalimentare; Davide Trio e Gabriele Blanca, esperti in nutrizione; Marina Magnanti, allenatrice della judoka Odette Giuffridamedaglia d’argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 . Laura Santoro, componente del Collegio di garanzia del C.O.N.I. e docente di diritto sportivo nell’Università di Palermo; Damiano Lembo, Presidente Nazionale US ACLI e Coordinatore Nazionale C.O.N.I degli Enti di Promozione Sportiva.

©GabriellaParasilitiCollazzo, Salute-Sport-Alimentazione, Aula Magna dipartimento di Economia, Messina 2019
©GabriellaParasilitiCollazzo, Salute-Sport-Alimentazione, Aula Magna dipartimento di Economia, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©GabriellaParasilitiCollazzo, Salute-Sport-Alimentazione, Aula Magna dipartimento di Economia, Messina 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La manifestazione, pensata dall’Ateneo in sinergia con le altre associazioni, per le ricorrenze delle due “Giornate Mondiali” dello sport e della salute, ha fatto ricadere la scelta del luogo sul dipartimento di Economia non casualmente, ma, in quanto salute e sport generano utili, le imprese si muovono con interesse, in loro, dimora un valore economico. Economicamente parlando, sono elevati i numeri che ruotano intorno allo sport, ecco il perché la scelta della Facoltà di economia.

Lo sport, secondo quanto è affiorato nel degli innumerevoli interventi, ha delle forti potenzialità, al di là di quelle economiche. Favorisce lo sviluppo psichico dei soggetti, crea cittadinanza attiva, previene malattie, riduce patologie già in atto, è strumento di aggregazione sociale e di accrescimento personale.

Il convegno ha posto l’accento sull’esercizio fisico, abbinato a un sano e corretto regime dietetico. Grazie a una maggiore attenzione da parte dell’individuo verso il proprio benessere, il legame tra alimentazione, salute e forma fisica sta diventando un valore sia individuale che sociale. A questo ha contribuito in maniera determinante anche lo sport che, attraverso l’espressione corporea, promuove un rapporto diverso con il corpo. Un costante esercizio fisico migliora l’efficienza del corpo e agisce positivamente sull’attività mentale concentrando e coordinando le funzioni corporee secondo tecniche espressive che coinvolgono il corpo e la mente di un individuo.
Una dieta ricca di alimenti che garantiscono un apporto di acidi grassi insaturi può certamente giovare alla salute dell’atleta e quindi anche alla prestazione sportiva, mentre una dieta erroneamente pianificata, che ponga troppa attenzione agli introiti proteici, oppure una dieta che preveda un insufficiente apporto calorico, comporta un ripristino inadeguato dei depositi di glicogeno muscolare e quindi un calo della performance. Tra le varie diete, quella mediterranea è stata promossa come la più idonea ed efficace. Ottima anche per gli Omega3, fondamentali per chi fa attività fisica. Infine, si è parlato di argomenti come i functional food e gli integratori alimentari, i cui componenti aggiuntivi, assunti nelle giuste quantità, evitando gli abusi, migliorano le prestazioni dei soggetti.

Gabriella Parasiliti Collazzo

Elsa Messina e il SISM in una conferenza sulle mutilazioni genitali Femminili

Sabato 30 marzo 2019. Aula Magna Padiglione NI del Policlino «G. Martino» di Messina. Ore 9.30. Elsa Messina & il SISM (Segretariato Italiano Studenti in Medicina) hanno affrontato una conferenza su un tema delicato: Mutilazioni Genitali Femminili.

Hanno detto un fermo “NO” ad una pratica che, con gli spostamenti migratori, ormai non riguarda solo i Paesi di origine ma anche l’Occidente, l’Europa e quindi l’Italia.

Nonostante i risultati raggiunti dal 2008 ad oggi in molti paesi africani, dell’Asia e del Medio Oriente, anche attraverso il varo di legislazioni nazionali che hanno messo al bando ogni tipo di mutilazione genitale, migliaia di bambine e ragazze ogni anno corrono il rischio di essere sottoposte a questa pratica che lascia segni fisici e psichici spesso indelebili. È un atto violento che causa infezioni, malattie, complicanze durante il parto e in alcuni casi mette a rischio anche la vita.

Una pratica che fino ad appena 25 anni fa, ossia fino alla Conferenza di Vienna del 1993, non era ancora riconosciuta universalmente come una violazione dei diritti umani. Mutilazioni, di cui oggi oltre 200 milioni  sono ancora vittima tante donne e tante bambine in tutto il mondo e che ne stanno soffrendo le drammatiche conseguenze.

La conferenza aperta a tutti gli studenti dell’Ateneo e alla cittadinanza ha riconosciuto 0,25 CFU agli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza presso UNIME.

Durante il convegno si sono alternati i seguenti relatori: Prof. Onofrio Triolo, direttore unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia; Prof.ssa Carmela Panella, ordinario di diritto internazionale; Prof.ssa Maria Teresa Collica, Ricercatrice e docente di diritto penale; Dott.ssa Serena Scurria,
sssegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze Biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali; Dott.ssa Costanza Matafù, mediatrice linguistico-culturale. Esperta di violenza di genere nei Paesi Arabi.

Hanno evidenziato che le mutilazioni genitali femminili sono praticate soprattutto in paesi prevalentemente dominati dagli uomini, dove le donne faticano a raggiungere posizioni di spicco e sono generalmente relegate in casa. In questi paesi, il movente religioso e/o culturale si associa alla pressione sociale riguardante la pratica di questa forma di circoncisione femminile. Escluso il motivo religioso, alcuni studiosi, sono propensi a interpretare l’esistenza di queste pratiche come una forma di controllo sociale di donne e ragazze che vivono all’interno di società prevalentemente patriarcali, dove il loro ruolo si riduce a quello di mogli e madri. Spesso queste pratiche vengono giustificate dietro il cosiddetto “relativismo culturale”, secondo il quale è sbagliato imporre idee occidentali volte all’abolizione di queste pratiche strettamente legate alla cultura e alle tradizioni delle popolazioni che le praticano e che solo dai paesi “occidentali” sono definite come violazioni di diritti umani ma sono semplicemente il risultato di:

“Un misto di ignoranza, desiderio di potere e controllo sulla sessualità femminile, uso distorto e malevolo delle scritture e delle interpretazioni religiose fanno di questa pratica una manifestazione dell’odio contro il corpo delle donne e la loro autonomia: dare sostegno a chi le combatte è anche lottare contro una delle forme più orrende di dominio patriarcale che ancora abitano il mondo contemporaneo.”

Gabriella Parasiliti Collazzo

UniVersoMe e RadUni presenzieranno al IX incontro nazionale dei corsi di scienze della comunicazione

Due portavoce degli studenti di UniVersoMe, la testata multiforme dell’Università di Messina, prenderanno parte, venerdì 14 dicembre 2018, al IX Incontro Nazionale dei Corsi in Scienze della Comunicazione promosso dalla Conferenza Italiana di Scienze della Comunicazione che avrà luogo presso la Sala delle Capriate, Palazzo Chiaramonte-Steri dell’Università degli Studi di Palermo in Piazza Marina, 59, Palermo.

L’incontro, che affronterà numerose tematiche legate al rapporto tra comunicazione e atenei, si terrà dalle 9.30 alle 18.30 e vedrà anche la partecipazione di RadUni, Associazione Operatori Radiofonici Universitari, con un panel dal titolo “Radio, atenei e network: coltivare la comunità attraverso la cultura delle #radiouniversitarie”.

L’Associazione RadUni sarà rappresentata dal Segretario Nazionale Alice Plata, già direttore responsabile del media web Radio6023 presso UniUPO, che ha curato una presentazione dedicata alle Radio Universitarie, le loro attività e buone pratiche, volto a confermare il grande valore delle college radio all’interno delle Comunità Universitarie Italiane. Potete trovare l’intervento “Radio, atenei e network: coltivare la comunità attraverso la cultura delle #radiouniversitarie” all’interno del book of abstracts.

Nata nel 1992 come Conferenza Nazionale delle Facoltà e dei Corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, per riunire in Coordinamento Nazionale le tante anime che caratterizzano il campo di studi in questo ambito didattico e scientifico, la Conferenza si pone l’obiettivo primario di valorizzare e promuovere le Scienze della Comunicazione quale elemento dinamico e indispensabile per lo sviluppo economico, sociale e culturale del paese.

La sua mission è produrre e trasferire cultura e conoscenza, sviluppare e formare capacità professionali competenti e critiche.

Per ulteriori informazioni e per sapere nel dettaglio gli scopi dell’iniziativa e gli interventi previsti, si allegano qui di seguito i link della locandina e della brochure:

Locandina – Conferenza 2018 (email-web)

Brochure – Conferenza 2018 (email-web) orari completo