Nuovi passi per nuova legge sull’eutanasia ma la maggioranza si mostra divisa. Ecco in cosa si articolerà il testo base

È stato compiuto il primo passo a Montecitorio a favore dell’approvazione di un testo base per la legge sul suicido assistito. La nuova norma, però, divide la maggioranza. Nel frattempo l’Associazione Luca Coscioni raccoglie le firme per indire un referendum.

Suicidio assistito –Fonte:ilmanifesto.it

Dopo mesi di stallo, lo scorso 6 luglio la Commissione Giustizia della Camera ha accolto il testo base della nuova legge per l’eutanasia. Nonostante debba essere ancora candelarizzata, la sua accettazione segna un importante passo in avanti volto a smuovere la situazione di incertezza che vigeva fino a poche settimane fa. Le polemiche pronunciate, ricalcano uno scenario molto simile a quello in corso per il ddl Zan.

Il voto dei partiti

Il maggiore assenso è provenuto dal fronte del centro sinistra, primamente dal Movimento 5 Stelle, sostenuto da PD, Liberi e Uguali, Azione e +Europa. Pur trattandosi di un testo base, il provvedimento dovrà passare attraverso le votazioni degli emendamenti sia della commissione che dell’aula. I reazionari che hanno votato contro sono stati Lega e Forza Italia, sostenendo il contesto di sospetti, sgambetti e presunte prevaricazioni.

Muro contro muro su eutanasia: le destre frenano il Parlamento –Fonte:lanotiziagiornale.it

A dare l’annuncio del “via libera” è stato il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia (M5S), esponendo che

“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale il Parlamento ha il dovere di intervenire con coraggio, il M5S è in prima linea per una legge di civiltà, attesa da troppi anni. Vedremo se chi oggi ha votato a favore manterrà il suo impegno durante il percorso. Non si può giocare su questi temi.”

La sentenza della Corte costituzionale del 2019

La possibile regolamentazione dell’eutanasia, permetterebbe di risolvere il problema costituzionale. Essa infatti, fino ad oggi è stata acconsentita solo in pochissimi casi. Importantissima fu la sentenza della Corte Costituzionale del 2019, il cui intervento riguardava la morte di Fabiano Antoniani, noto come “DJ Fabo”.

Sentenza Corte Costituzionale –Fonte:associazionelucacascioni.it

Concretamente è stato stabilito che in Italia si può aiutare una persona a morire senza rischiare ripercussioni penali, solo se il soggetto si ritrovi in determinate condizioni irreversibili, se la patologia generi sofferenze fisiche o psicologiche per il paziente intollerabili, se la persona si trova in uno stato in cui è capace di intendere e di volere e se è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Si definisce così una forma di eutanasia non punibile.

Il contenuto del testo base

Nei mesi precedenti alla sentenza appena detta, il Parlamento ha più volte tentato ad approvare una legge sull’eutanasia ottenendo però scarsi risultati. Il testo base accolto in questa settimana combacia a grandi linee con i parametri richiesti per il suicidio assistito dalla Corte Costituzionale, prevedendo altresì la clausola di una prognosi infausta, ossia di una malattia terminale che esclude la sopravvivenza del soggetto.

Il testo e la proposta di legge –Fonte:corriere.it

Affinchè la pratica per la richiesta del suicidio assistito venga accolta, il documento prevede la creazione di una commissione volta ad esaminare ciascuna richiesta. Attraverso un comunicato il Presidente della commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni (M5S) fa comprendere come l’esistenza di un ottimo testo, possa realmente chiarificare ogni perplessità e appianare le differenze.

Il ruolo dell’Associazione Luca Coscioni

Associazione Luca Coscioni –Fonte:quotidianosociale.it

L’Associazione Luca Coscioni è un’associazione no profit di promozione sociale nata nel 2002, che rientra in quelle associazioni ed enti per i quali è stata riconosciuta la legittimazione ad agire per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni. Tra le sue priorità vi sono:

  • l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita;
  • l’abbattimento della barriere architettoniche;
  • le scelte di fine vita;
  • la ricerca sugli embrioni;
  • l’accesso alla procreazione medicalmente assistita;
  • la legalizzazione dell’eutanasia;
  • l’accesso ai cannabinoidi medici;
  • il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.

La segretaria dell’associazione, Filomena Gallo e il tesoriere Marco Cappato, però hanno criticato il testo base, in quanto esclude di fatto sia i malati di tumore, in quanto nella maggioranza dei casi non sono sottoposti a trattamenti di sostegno vitale, sia perché elude la possibilità dell’eutanasia attiva, cioè il compimento di un “omicidio mirato” a ridurre le sofferenze di un’altra persona. Il medico o un terzo somministra intenzionalmente al paziente un’iniezione che conduce direttamente alla morte.

L’associazione prevede altresì l’indizione di un referendum abrogativo di una parte dell’articolo 579 del codice penale, volto a punire l’assistenza al suicidio. In tal modo si acconsentirebbe anche all’eutanasia attiva, oltre che un ampliamento di applicazione del suicidio assistito. La raccolta firme già avviata resterà attiva fino al 30 settembre, con l’obiettivo di riuscire ad ottenere 500 mila firme da presentare presso la Corte di Cassazione. Se tale pronostico si dovesse realizzare la Corte Costituzionale, in seguito al controllo di legittimità della legge, potrebbe indire il voto entro il 2022.

Giovanna Sgarlata

 

Ddl Zan: la destra propone modifiche. Ecco le nuove proposte

Una nuova riunione per la Commissione Giustizia del Senato è stata stabilita per oggi, giovedì 6 maggio. Sebbene si temi l’ostruzionismo dei partiti di destra, è in arrivo il testo alternativo di Lega e Forza Italia.

Ddl Zan –Fonte:dinamopress.it

Il Ddl Zan contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, di genere, di identità di genere e abilismo, a seguito dell’approvazione alla Camera dei Deputati, deve passare al vaglio della Commissione Giustizia del Senato, affinchè il disegno superi l’assenso dell’aula. Nonostante la maggioranza abbia presentato due testi alternativi con l’obiettivo di far affondare l’approdo in seconda camera, il Movimento 5 stelle, come asso nella manica, ha detenuto un numero sufficiente di firme che aggirerebbero l’iceberg della destra, senza che la proposta passi tra le mani del relatore Andrea Ostellari (Lega) Presidente della Commissione (qui il nostro articolo Ddl Zan sull’omotransfobia: ecco cosa prevede e perché non è stata approvata. Dura mobilizzazione mediatica promossa da Elodie e Fedez ).

Gli sviluppi del Ddl Zan: la calendarizzazione in Commissione di Giustizia

Il disegno di legge promosso dal deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, si è ispirato a 5 proposte precedenti e aveva visto la discussione in Camera dei Deputati nell’agosto dello scorso anno. Non sono mancati, di certo, numerosissimi emendamenti, ben 800, provenienti dai partiti di destra Lega e Fratelli d’Italia, volti a creare un velo di ostruzionismo incitando l’anomalia di costituzionalità che questo presentava.

A seguito di svariate posticipazioni, l’approvazione tardiva in prima lettura è sopraggiunta il 4 novembre 2020. Lo scrutinio segreto della votazione ha riportato 265 voti favorevoli, 193 contrari e un solo astenuto. Nonostante i parlamentari del centrodestra hanno difeso a spada tratta il dubbio sull’opportunità di occuparsi di suddetta legge in tempi di pandemia, si ponevano in una posizione di svantaggio rispetto alla maggioranza.

Omofobia: audizione in Commissione Giustizia –Fonte:centrostudivatino.it

Il boicottaggio iniziale, ha incrementato la corsa dei partiti di opposizione a far tardare sempre più la calendarizzazione della Commissione Giustizia del Senato, sulla decisione dei lavori da analizzare. Altresì il Presidente leghista Andrea Ostellari ha annullato la seduta programmata a marzo, prospettandone il rinvio.

L’avvio formale per inaugurare la discussione e il voto del Ddl Zan in seconda lettura, sembra essere arrivato agli sgoccioli dello scorso mese. A seguito della discussione, delle audizione e del dibattito sulle proposte di modifica, la Commissione ha impernato i sui cardini con 13 voti favorevoli e 11 contrari provenienti dalle frange del centrodestra.

I sostenitori del disegno hanno come obiettivo per la difesa del testo, il divieto di proposte di modifica, che indurrebbero necessariamente ad un ritorno di lettura alla prima Camera.

Sebbene la riunione in seduta plenaria della Commissione Giustizia del Senato, si terrà in giornata odierna, Ostellari ha preannunciato di voler assicurare la sua posizione da relatore, che si pone come una figura di registra politico del dibattito, esprimendo il proprio parere sugli emendamenti presentati e coordinando la mediazione della pratica dell’amministrazione statale sul provvedimento. Si situa cosi in una posizione che gli permette di “garantire chi è favorevole al ddl e chi non lo è”.

Cirrinà (Pd) –Fonte:giuliettochiesa.globalist.it

L’ordine del giorno indicato, come ha dichiarato una componente della Commissione, la senatrice del Partito Democratico Monica Cirrinà

“Dimostra la volontà di non volerlo discutere. È difficile, infatti, che si arrivi all’ultimo punto.”

Non mancano altresì strategie promosse da Forza Italia e Lega, volte a plasmare il disegno di legge preesistente adattandolo a due nuove proposte alternative.

Le novità sui suggerimenti dell’opposizione

Licia Ronzulli presenta un Ddl al Senato –Fonte:liberoquotidiano.it

Una tra le novità presentate martedì 4 maggio dalla senatrice Licia Ronzulli (Forza Italia), è volta a modificare l’articolo 61 del Codice Penale, che mira ad occuparsi delle circostanze aggravanti comuni di un reato, cioè quegli elementi accessori dell’illecito che determinano un aumento della pena prevista per atto antigiuridico base o per l’applicazione di una pena di specie diversa. Il Codice penale attualmente ne predispone 18, tra queste ad esempio vi sono:

  • l’avere agito per motivi abietti o futili, quelli in base ad impulsi riprovevoli o chiaramente esagerati rispetto alla situazione;
  • l’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto, il profitto, il prezzo ovvero la impunità di un altro reato nella connessione tra reati considerata dalla norma rileva lo scopo perseguito;
  • l’avere, nei delitti colposi, agito nonostante la previsione dell’evento, si tratta di colpa cosciente in cui l’agente non persegue il verificarsi dell’evento;
  • l’avere adoperato sevizie, o l’aver agito con crudeltà verso le persone;
  • l’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa si tratta, di casi di minorata difesa.
Codice penale –Fonte:studiolegalelucino.it

La proposta del disegno di legge da parte della senatrice, presenta come obiettivo la necessità di introdurre gli atti discriminatori e violenti per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità, direttamente dentro il Codice. La formulazione del testo presenterà un unico articolo, che a detta della Ronzulli, risulterebbe approvato primamente dalla Commissione senza previo coinvolgimento dell’aula.

Ostellari –Fonte:open.online

Lo stesso Ostellari aveva annunciato che anche la Lega aveva dato luce ad un Ddl simile, che “mira a tutelare tutte le persone più vulnerabili, ampliando la sfera rispetto al ddl Zan”.

Dal documento si prevede altresì la necessità di porre un inasprimento delle pene per tutti gli illeciti commessi verso i più deboli, ponendolo in una posizione di contributo tecnico, che migliorerebbe le parti in cui il disegno di legge era oggetto di critica. Tali proposte colpiscono gli articoli 604 bis e ter, del Codice penale estendendone il loro ambito applicativo, punendone non solo la propaganda e l’istigazione a delinquere per ragioni discriminatorie, bensì includendo nella sua disciplina anche la Legge Mancino, contro l’incitazione all’odio e alla violenza avente come oggetto la disparità.

Necessario ancora risulta l’analisi sui metodi e le tempistiche che queste modifiche avrebbero sul testo già esistente, che indurrebbero necessariamente a dover iniziare l’iter di approvazione del testo da capo. Non è mancato perciò l’intervento del deputato Alessandro Zan, il quale sostiene che

 “La Lega è incoerente: prima dicevano che le priorità erano altre, ora presentano una legge alternativa a quella approvata alla Camera. Vedo una grande trappola.”

L’iniziativa del Movimento 5 stelle

Appellandosi all’articolo 77 della Costituzione riguardante il regolamento del Senato, secondo cui

“Quando per un disegno di legge o in generale per un affare che deve essere discusso dall’assemblea sia stata chiesta dal proponente, dal presidente della commissione competente o da otto senatori la dichiarazione d’urgenza, il Senato delibera per alzata di mano. La discussione sulla domanda, alla quale può partecipare non più di un oratore per ciascun gruppo parlamentare, e la votazione hanno luogo nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. L’approvazione della dichiarazione d’urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà.”

Ddl Zan, il M5S raccoglie le firme per portare il testo in Aula –Fonte:ilfattoquotidiano.it

Il partito, così, è riuscito a raccogliere le firme necessarie per chiedere la calendarizzazione di urgenza in aula del Ddl Zan, baipassando l’interlocuzione con il relatore e procedendo direttamente alla lettura del testo in seconda Camera. Se ciò accadesse, si velocizzerebbero i tempi di approvazione, ma resterebbe sempre fondamentale l’assenso del disegno di base dalla Commissione Giustizia.

Giovanna Sgarlata