UniMe: 86 i posti conquistati nelle classifiche della Standford University

L’Università di Messina, secondo gli studi della Standford University, vanta 30 ricercatori tra i primi 175 mila al mondo e ben 56 nella classifica del solo 2020. Questi sono i dati emersi da un’indagine condotta dal Prof. John Ioannis della Standford University, con ad Elsevier (il più grande editore a livello mondiale per quanto riguarda l’ambito medico scientifico) e l’immenso database Scopus.

Il Prof. John Ioannis, medico-scienziato greco-americano, nonché scrittore e professore.

Come è stato stabilito il punteggio

Lo studio non è altro che un aggiornamento di una ricerca bibliometrica, quindi basata su tecniche matematiche e statistiche, con la finalità di analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni. Il punteggio viene stabilito sulla base degli indicatori di citazioni standardizzate, che fanno capo a 8,6 milioni di ricercatori universitari e di centri di ricerca. Ciascun ricercatore ovviamente ha come riferimento il proprio settore e il ranking corrispondente. Sulla base dei dati ottenuti si sono ottenute poi due classifiche: una tenente conto dell’intera carriera, l’altra solo del 2020.

I Professori presenti in entrambe le classifiche: il Magnifico Rettore tra i migliori 10 mila

Entrare a fare parte di questo gruppo significa dunque essere nella top 2% su scala mondiale. Privilegio ancora maggiore è toccato al Magnifico Rettore Professore Salvatore Cuzzocrea e al Professore Gabriele Centi, che si sono piazzati tra i migliori 10 mila al mondo nella classifica alla carriera, figurando anche in quella riguardante il solo 2020.

Insieme a loro compaiono in entrambe le classifiche anche i Professori Salvatore Oddo, Vincenzo Ficarra, Giovanni Neri, Sebastiano Campagna, Luigi Mondello, Antonio M. Persico, Gabriele Bonanno, Salvatore Benvenga, Edoardo Spina, Giovanni Raimondo, Jan C.J. Bart, Francesco Arena, Gianlorenzo Dionigi, Gioacchino Calapai, Lorenzo Torrisi, Siglinda Perathoner, Francesco Squadrito, Paola Dugo, Marco Cicciù, Antonella Saija, Giuseppe Muscolino, Francesco Fazio.

I Professori presenti in una delle due classifiche

La classifica alla carriera vede anche i nomi dei ricercatori: Stefano Cavallaro, Guido Ferlazzo, Scolastica Serroni, Salvatore Magazzù, Maria C. Nucci e Raffaello Romeo. Mentre in quella riguardante il solo 2020 compaiono i nomi dei Professori.: Caterina Faggio, Dario De Domenico, Luca Fiorillo, Andrea d’Avella, Fabiola Atzeni, Angelo Quartarone, Domenico Cucinotta, Luigi Calabrese, Tiziana Cappello, Maria Grazia Pennisi, Giuseppe Piccione, Sebastiano Gangemi, Concettina Fenga, Domenico Trombetta, Gabriele Cervino, Giuseppe Ricciardi, Vincenzo Crupi, Davide Barreca, Pasquale De Meo, Stefania Mondello, Peter Quinto Tranchida, Alessandra Bitto, Rosanna Di Paola, Emanuela Esposito, Giovanni Finocchio, Gaetano Caramori, Giuseppina Mandalari, Domenica Altavilla, Carmelo M. Vicario, Salvatore Distefano, Claudio Ampelli, Massimiliano Beretta.

L’elenco completo

Tutti i dati con i nomi, i punteggi, le materie di interesse ed i specifici campi affrontati sono consultabili al seguente documento rilasciato dall’Università.

Antonio Ardizzone

Conte e Meloni tra le personalità da tenere d’occhio nel 2021, nel bene e nel male. Ecco perché secondo Politico.eu

POLITICO Europe è un giornale nato dalla costola del più famoso POLITICO americano. L’obiettivo del giornale è di pubblicare notizie e approfondimenti su Commissione, Parlamento, Consiglio europeo e, in generale, tutto ciò che riguarda l’Unione europea. La pagina Instagram conta poco più di 7.000 follower, molti di meno rispetto al POLITICO originale (1,4 milioni), ed è un vero peccato: il magazine è una perla rara nel panorama giornalistico internazionale.

https://www.instagram.com/p/CIf8c6WHoRX/?igshid=2n7celwp6bki

La classifica “POLITICO 28 Class of 2021”

POLITICO Europe ha recentemente stilato la classifica delle personalità di spicco che si sono distinte, nel bene e nel male, nel 2020 e da tenere d’occhio nel 2021. Come la definiscono i redattori stessi, si tratta “dell’annuale lista delle persone più influenti in Europa” e acquista sempre più popolarità di anno in anno.

Al primo posto abbiamo Angela Merkel, la cancelliera uscente e la “persona più potente in Europa“. Successivamente troviamo le altre 27 personalità divise in tre categoria: chi si dà da fare, chi distrugge e chi sogna. Sono presenti 16 uomini e 12 donne e la lista non prevede solo ed esclusivamente politici. Ad esempio, tra chi distrugge troviamo a sorpresa – ma non troppo – la scrittice inglese J.K. Rowling (7° posto) oppure l’attivista francese contro il razzismo Rokhaya Diallo (9° posto). Il membro più giovane di questa lista è nella categoria di chi sogna: è il calciatore inglese Marcus Rashford ed ha 23 anni (7° posto).

Nella lista troviamo poi due importanti personalità di spicco del panorama politico italiano: Giuseppe Conte domina la classifica di chi si dà da fare; Giorgia Meloni invece è nel podio di chi distrugge – chi lo avrebbe mai detto.

Tutte le 28 personalità presenti nella classifica “Class 28 of 2021”. Fonte: Politico.eu

Giuseppe Conte, il grande spendaccione

Il nostro Primo ministro Giuseppe Conte è al primo posto nella categoria “persone con la maggiore capacità di esercitare influenza in Europa“. Il giornale scrive a riguardo:

Se l’Italia è troppo grande per fallire, Giuseppe Conte è l’uomo che l’Europa spera sarà in grado di continuare a sostenerla.

POLITICO elogia la calma del primo ministro affermando che “il professore di legge deve affrontare una serie di minacce che sconvolgerebbero anche un pol esperto“, come gli attacchi di destra e le rassicurazioni all’Europa circa l’atto finanziario, oltre che la nuova ondata di Covid-19.

Proprio la gestione della seconda ondata del Coronavirus sarà decisiva per lui: o diventerà il “leader più stabilizzante nella storia italiana moderna” o manderà tutto all’aria. Quel momento sarà decisivo per le sorti dell’Italia, non solo da un punto di vista economico ma soprattutto da un punto di vista politico.

Nella sezione a lui dedicata, hanno inoltre parlato del suo stile:

[…] presentarsi alle riunioni del Consiglio in una Maserati, emergere in un completo neo dandy e cercare di flirtare con la cancelliera tedesca Angela Merkel […]

Insomma, anche a livello internazionale si parla in qualche modo del carattere bonario del primo ministro che, durante la prima ondata, è stato al centro di vari meme che lo hanno portato ad essere un vero e proprio personaggio pubblico con annesso il suo fandom, le cosiddette “bimbe di Conte“.

Ritratto di Conte. Fonte: Politico.eu

Giorgia Meloni, l’estrema destra

Il leader dell’estrema destra Giorgia Meloni è al terzo posto nella categoria “persone con maggiori probabilità di ribaltare lo status quo delle cose“. Il giornale analizza che:

La prima donna a capo di un importante partito politico in una delle culture politiche più maschiliste d’Europa, […] è stata eletta come nuovo capo dei conservatori e riformisti europei a livello europeo a settembre.

POLITICO ha ben chiaro di chi stiamo parlando e, infatti, scrive che la sovranista per eccellenza “sembra pronta a diffondere la sua capacità di distruggere senza autodistruggersi in tutto il continente“, utilizzando il conservatorismo di terza via. Questa strategia prevede sì un’apertura all’Europa, ma stabilendo in anticipo determinati limiti. Meloni decide quindi di prendere le distanze sia dal suo mentore Berlusconi che dal suo caro amico Matteo Salvini – che l’anno scorso era nella stessa classica e nella stessa categoria (5° posto).

Ritratto di Meloni. Fonte: Politico.eu

Sarah Tandurella

 

Cinema rompicapo: 5 film che metteranno a dura prova la vostra mente

Spesso un buon film è un’ottima occasione per evadere un po’ dai pensieri della nostra routine che ci schiaccia. A questo scopo, quale film migliore se non uno che ci arrovella così tanto il cervello da costringerci a spremere ogni nostro neurone per venire a capo di enigmi e controverse meccaniche presenti nella storia che stiamo guardando?

Eccovi dunque cinque film la cui visione potrebbe tenervi svegli tutta la notte nel tentativo di capire cosa abbiate appena visto.

1) Fight Club (David Fincher, 1999)

Tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, il film si pone come una forte critica alla società contemporanea volta al consumismo più sfrenato.

Il protagonista è un impiegato in una società di assicurazioni interpretato da Edward Norton che, durante un viaggio di lavoro, incontra Tyler Durden (Brad Pitt) il quale conduce uno stile di vita diametralmente opposto al suo e rappresenta tutto ciò che l’impiegato vorrebbe essere. I due fondano un club dove gli uomini danno sfogo ai loro istinti violenti in combattimenti clandestini a mani nude, che ben presto comincia a mutare diventando un’organizzazione dalle proporzioni più grandi volta alla messa in atto di veri e propri attacchi terroristici contro le principali sedi del potere economico della città, sfuggendo al controllo del protagonista.

La nostra mente però può giocarci brutti scherzi e a volte la realtà che vediamo può rivelarsi ingannevole.

Edward Norton e Brad Pitt in una scena del film. Fonte: movieplayer.it

2) Donnie Darko (Richard Kelly, 2001)

Film che non ha bisogno di presentazioni in cui un giovanissimo Jake Gyllenhaal, ancora agli albori della sua carriera attoriale, interpreta Donnie, un liceale che sembra essere affetto da schizofrenia, poiché è l’unico a poter vedere Frank: quest’ultimo è un uomo con un vestito da coniglio che lo invoglia a compiere azioni sempre più drammatiche, senza che Donnie riesca ad opporsi al suo volere.

Tutto ha inizio con un incidente aereo che distrugge la camera del protagonista, il quale miracolosamente si salva per un attacco di sonnambulismo a causa del quale si sveglia nel bel mezzo di un campo da golf. La storia si snoda quindi tra paradossi temporali e wormhole fino ad arrivare a un finale che tuttora divide gli spettatori offrendo varie interpretazioni.

Donnie, la sua fidanzata Gretchen e Frank al cinema. Fonte: thevision.com

3) Mr. Nobody (Jaco Van Dormael, 2009)

All’interno di questa surreale pellicola veniamo catapultati in un futuro in cui l’uomo ha scoperto un trattamento che permette di vivere per sempre. Ma Nemo Nobody, interpretato da Jared Leto, ha 118 anni ed è l’ultimo uomo a non essersi sottoposto al suddetto trattamento e – di conseguenza – sarà l’ultimo uomo sulla Terra a morire.

Giunto quasi alla fine dei suoi giorni viene intervistato da un giornalista che gli chiede di raccontargli la sua vita. Inizia così un viaggio a ritroso nelle memorie dell’anziano che analizza tutte le scelte che l’hanno condotto fino a quel momento, ripercorrendo tre età fondamentali della sua vita. Si scoprirà che non sempre l’inizio e la fine del concetto che chiamiamo “tempo” sono come ce li aspettavamo.

Nemo Nobody (Jared Leto) a visita dal suo medico. Fonte: filmpost.it

4) Inception (Christopher Nolan, 2010)

Vincitore di 4 premi Oscar vanta anche un cast di tutto rispetto tra cui Leonardo Di Caprio e l’inseparabile coppia Tom Hardy/Cillian Murphy.

Cosa accadrebbe se un estraneo prendesse il controllo dei nostri sogni? Questo è possibile in Inception grazie a un macchinario che permette di entrare nei sogni delle persone e impiantare delle idee nella mente dei sognatori. Questa pratica è, tuttavia, molto pericolosa: stare troppo dentro un sogno ed entrare sempre più a fondo nella mente di qualcun altro può far perdere il contatto con la realtà. Una continua alternanza di sequenze tra sogno e realtà che conduce a un finale ricco di incertezze e che spinge ogni spettatore a chiedersi se il protagonista stia ancora sognando o sia sveglio.

Il totem di Dom Cobb (Leonardo Di Caprio). Fonte: auralcrave.com

5) Madre! (Darren Aronofsky, 2017)

Madre! rappresenta probabilmente la più grande sfida che il regista ha lanciato alla critica cinematografica, essendo il film un concentrato di metafore e simbolismi spinti spesso anche all’eccesso.

Il film è avvolto da un alone di mistero, complice anche la mancanza di nomi dei personaggi: ad esempio, i due protagonisti, interpretati da Jennifer Lawrence e Javier Bardem, sono chiamati semplicemente “madre” o “Lui”. All’inizio della storia veniamo introdotti alla tranquilla vita della giovane coppia che vive in una bella casa isolata dal resto del mondo, anche se non lo rimarrà a lungo: assisteremo infatti all’arrivo di uno straniero che si è perso e viene invitato dal padrone di casa a fermarsi per la notte. Da questo momento la coppia verrà travolta da una serie di eventi che porteranno alla distruzione della loro realtà.

Jennifer Lawrence in una scena nella casa. Fonte: movieplayer.it

Viene da chiedersi come questi registi possano partorire delle storie così intricate, ma in fondo sono pur sempre degli artisti e si sa che per esserlo bisogna essere un po’ strani. Anche se, come ci insegna Donnie Darko, “strano” può essere anche un complimento.

Davide Attardo

Sanremo #day2, aspettando gli artisti in gara

Il #day2 sanremese inizia con i commenti delle prime canzoni in gara. ‘’E’ orecchiabile!’’, ‘’Sarà la canzone dell’estate’’, ‘’Questa vince sicuro!’’. Colazione veloce, scarpe ai piedi, e marcia verso il centro di Sanremo.

Facciamo qualche scatto i giro per la città, sperando di incontrare qualche personaggio per poterci scambiare due chiacchiere, ma l’esperimento si rivela inutile: non c’è nemmeno l’ombra di un vip!
Sconfitti ci dirigiamo verso Casa Sanremo, dove ad accoglierci è la voce di Marco Masini, durante la diretta nella sala lounge di Rai Radio 2 (radio ufficiale del festival). Parla del suo brano in gara, delle emozioni provate sul palco dell’Ariston, ma la prima cosa che salta all’occhio è il tatuaggio sul braccio.

Arriva l’ora di pranzo, restiamo a mangiare a Casa Sanremo. Ordiniamo una pizza napoletana (per sentito dire, però effettivamente era molto buona) e incontriamo un volto noto per i fan di Maria De Filippi e del suo programma “Uomini e Donne”: l’ex tronista Mariano Catanzaro. Intento ad amoreggiare con una bella donna bruna, decidiamo anche questa volta di non avvicinarci. Anche perché, cosa avrebbe potuto dirci di interessante?

Foto – Cristina Geraci

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Casa Siae. Intervista a Leo Gassman e Fadi. I due pur essendosi scontrati a duello durante il festival la prima sera (vince Gassman tra i due ndr) non sembrano essere rancorosi, anzi, tutt’altro. I due sono molto amici, vengono intervistati insieme e raccontano del loro rapporto con la musica, le loro prime esperienze nell’ambito musicale.

L’intervista termina con un grande in bocca al lupo per Leo Gassman, volato in semifinale, e noi riusciamo anche a prendere il numero della sua manager, stiamo per concordare un’intervista. Si dimostrano entrambi molto disponibili, siamo molto contenti di questo.
L’ora dell’aperitivo la passiamo a Casa Siae insieme agli amici delle radio universitarie, tra spritz e risate.
Ci muoviamo giusto in tempo per l’inizio della seconda serata del festival, decidiamo di guardarla a Casa Sanremo. La sala lounge si popola, siamo tutti curiosi di sapere cosa ci riservi il festival.

Foto – Cristina Geraci

In effetti, avevamo ragione di esserlo.
Apre il festival Amadeus, e subito con lui Fiorello, il quale ci ha dedicato un momento televisivo indimenticabile. Uno showman a 360°, nei panni della regina Maria De Filippi.
“Ieri avevo detto che se avesse funzionato l’abito di Don Matteo, mi sarei vestito in un certo modo… e siccome ieri non è andata bene, ma benissimo…” . Dobbiamo ammettere che Fiorello le porta proprio bene le calzamaglie nere velate. In diretta arriva la chiamata di quest’ultima che presenta il festival via cellulare. Impossibile non notare come Fiorello abbia memorizzato la De Filippi sul telefono: “THE QUEEN MARIA DE FILIPPI”.

Inizia la serata, si esibiscono le nuove proposte. Martinelli e Lula con “Il gigante d’acciaio” contro Fasma “Per sentirmi vivo”. Fasma è stato vivissimo e ha vinto con un bel 51 %.
E’ la volta di Marco Sentieri con “Billy Blu” che si scontra con Matteo Faustini con “Nel bene e nel male”. Tecla, Fasma, Leo Gassman… e Marco Sentieri. Matteo non ce l’ha fatta.
Tributo all’indimenticato Fabrizio Frizzi, Amadeus dichiara “Se Fabrizio fosse ancora vivo, sono convinto che questo festival lo avrebbe sicuramente condotto lui”.

Foto – Cristina Geraci

Entrano in scena i big, Piero Pelù e il suo microfono peloso aprono le danze con “Gigante”, subito dopo la regina del twerk Elettra Lamborghini canta “Musica e il resto scompare”. L’emozione stava per giocarle brutti scherzi ma la sua performance si riprende con un po’ di movimento di bacino.
Breve pausa sportiva, si escono le racchette da tennis e Novak Djokovic fa qualche dritto e rovescio con Fiorello, mentre ad Amadeus tocca il ruolo di raccattapalle.
Riprende la gara con Enrico Nigiotti che si esibisce con la sua canzone “Baciami adesso”.
Un emozionante throwback grazie all’eterna Sabrina Salerno, sul palco vengono proiettate due vecchie foto di Amadeus e Sabrina.
Tocca alla sicula Levante, che si esibisce in rosa con “Tiki BomBom”.
Dal polo nord arrivano sul palco dell’ariston i Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”.
Duettano Massimo Ranieri e Tiziano Ferro, ed è subito “Perdeeeereee l’amoooore”.
E’ il turno di Tosca, ‘’Ho amato tutto’’.
Paolo Palumbo, chef, malato di Sla, ha duettato (attraverso il tablet) nella canzone “Io sono Paolo” insieme all’amico Christian Pintus. E la commozione è palpabile. Il ragazzo ha 22 anni e manda un messaggio al pubblico dell’Ariston: “Immaginate di non poter provare il piacere di dissetarvi con un sorso d’acqua, in Italia siamo oltre 6000.”
Un buon mix di emozioni grazie ai Ricchi e Poveri, la band ritorna al completo dopo quarant’anni sul palco dell’Ariston. “Ultimo amore”, “La prima cosa bella”, “Che sarà” per scaldare gli animi, “Sarà perché ti amo” e “Mamma Maria” fanno ballare e cantare tutta casa Sanremo.

Foto – Cristina Geraci

Arriva Zucchero, che mantiene negli anni la sua voce potente e canta “La canzone che se ne va” e il grande classico “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress E DALL’AZIONE CATTOLICA”.
Si esibisce il grande Francesco Gabbani, che ha già portato due volte a casa il Festival di Sanremo, canta ‘’Viceversa’’ con i suoi calzini appariscenti.
Paolo Jannacci con “Voglio parlarti adesso” canzone dedicata alla figlia.
Momento neo melodico con il grande Gigi D’Alessio, che riporta sul palco dell’Ariston dopo vent’anni “Non dirgli mai”.
Arriviamo a Rancore con “Eden”. Torna Massimo Ranieri con il nuovo brano, “Mia ragione”.
Tiziano Ferro torna sul palco per un medley dei suoi successi, Sere Nere, Il regalo più grande e La fine. Il tanto commentato Junior Cally si esibisce senza maschere con ‘’No grazie’’.
Arriva sul palco Emma D’Acquino che con la sua voce da TG ci presenta un monologo sulla difficoltà della professione giornalistica.
Giordana Angi, penultima artista in gara, con la sua emozionante e commovente ‘’Come mia madre’’.
‘’Nell’estasi e nel fango’’, chiude la gara del secondo giorno del festival Michele Zarrillo.
Laura Chimenti legge la sua emozionante lettera per le figlie.
Si conclude così la seconda serata, con la classifica che vede al primo posto Francesco Gabbani, seguito da Piero Pelù, i Pinguini tattici nucleari, tosca, Michele zarrillo, Levante, Giordana Angi, Paolo Jannacci, Enrico Nigiotti, Elettra Lamborghini, rancore, e per ultimo Junior Cally. Arriva la classifica generale provvisoria delle due serate che riconferma Francesco Gabbani al primo posto, seguito da Le vibrazioni, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Elodie, Diodato, Irene Grandi, Tosca, Michele Zarrillo, Levante, Marco Masini, Alberto Urso, Giordana Angi, Raphael Gualazzi, Anastasio, Paolo Jannacci, Enrico Nigiotti, Rita Pavone, Riki, Elettra, Rancore, Bugo e Morgan ed infine in ultima posizione Junior Cally.

Foto – Cristina Geraci

Nella Lounge di Casa Sanremo si vocifera il presunto arrivo di Levante, e così è stato. Canta accompagnata esclusivamente dal piano “Andrà tutto bene”, “Lo stretto necessario” e infine “Bravi tutti voi”. Lei come tutti noi, esausta dalla giornata piena di impegni ed emozioni ci lascia e torna a riposare in albergo.
Purtroppo per noi il rientro alla base non prevede letto e lenzuola ma un po’ di lavoro al computer.
Ci prepariamo per la terza giornata sanremese!

Damiano La Fauci

Lonely Planet premia Sri Lanka e Italia

L’autorevole rivista australiana di viaggi e turismo Lonely Planet, come ogni anno, propone la classifica delle migliori 10 destinazioni da raggiungere.

Lo scorso anno a piazzarsi primo nella speciale graduatoria per i turisti più impavidi era stato il paese “dalla foglia d’acero”, mentre nella lista delle città la prima classificata era stata Siviglia.

Lo scettro, quest’anno, spetta allo Sri Lanka, un paese risorto dalle ceneri dopo decenni di conflitti.

Definita l’isola perla dell’Oceano Indiano, si pregia di una vegetazione lussureggiante, spiagge da sogno affacciate sulle acque cristalline, straordinarie tradizioni locali che comprendono danze, processioni, sfilate di elefanti a cui si accompagnano le meravigliose architetture dei templi e del mondo antico.

Medaglia d’argento alla Germania, che mescola futuro e tradizione e ti permette di “scalare montagne, rintanarsi in castelli medievali, bere ottima birra e attraversare i paesi in bicicletta”.

Lo Zimbawe occupa il terzo gradino del podio, considerata “una delle destinazioni più sicure in Africa, impreziosita da un popolo ospitale, parchi nazionali, rovine archeologiche, montagne e cascate”.

La migliore città da visitare nel 2019 è invece Copenhagen, la capitale della Danimarca dal fascino senza tempo unisce la bellezza della storicità alla qualità di vita che solo le metropoli più moderne posso offrire, seguita da Shēnzhèn, in Cina e Novi Sad, in Serbia.

Tra i consigli di Lonely Planet spicca anche l’Italia, con il Piemonte in testa alla classifica delle migliori regioni davanti a “The Catskills” negli USA e al “Northern Peru”.

Per la prima volta l’Italia in testa alla classifica delle regioni, grazie al lavoro lungimirante ed efficace svolto dalla regione Piemonte in termini di ricezione turistica e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico .

Antonio Mulone

Film, serieTV, dischi, libri: le migliori uscite del 2018. La nostra selezione

La casa di carta, la ragazza con la leica, Freddie Mercury sul palco del live AID, Lady Gaga in veste di attrice e l’ex Beatle Paul McCartney.

12 redattori di UniVersoMe scelgono un disco, un film o un libro uscito nel 2018. La nostra selezione tra perle e grandi successi di pubblico.

 

 

BRANDI CARLILE – BY THE WAY I FORGIVE YOU

“By the way I forgive you” non è solo il titolo è il messaggio di fondo di questo album, per spiegarlo con le parole di Brandi “We chose to talk about finding a way to fundamentally forgive and accept life for being fucking hard.” . L’empatia ci rende umani ed è ciò che più serve oggi. I testi scritti dalla stessa Carlile e i gemelli Hanseroth sono caratterizzati da grazia, sensibilità e schiettezza e affrontano la dipendenza, le dinamiche familiari, la politica, l’identità ed il bullismo. La musica eleva la delicatezza dei testi, le chitarre vengono suonate con forza nei momenti necessari, accentuate dalla presenza dell’orchestra. Le canzoni si estendono fra una vasta gamma di stili e suoni, dalla grandiosità orchestrale di “The Joke” che ricorda la sua canzone più famosa “The Story”, al pop-folk di “Hold Out Your Hand” misto fra canzone popolare ed inno e la straziante ballata di piano “Party of One ” (di cui suggerisco la visione del bellissimo video). La voce della Carlile, con i suoi acuti ed imperfezioni, ti entra nel cuore ancora prima che tu possa capire cosa sta cantando. Questo disco è un trionfo. Le sei nomination ai Grammy 2019, incluso uno per l’album dell’anno, rendono Brandi Carlile la più nominata dell’anno e conferiscono (finalmente) il dovuto riconoscimento mondiale che si merita. • Arianna De Arcangelis

 

BRYAN SINGER – BOHEMIAN RHAPSODY

Sicuramente il film più atteso e apprezzato di questo 2018. Il documentario su Freddie Mercury e sui Queen. Dagli esordi al successo planetario. Rami Malek, nei panni del re del rock, fa sognare, totalmente coinvolto nel suo personaggio. Un film autobiografico sincero e potente come pochi, epico, assolutamente da non perdere! • Benedetta Sisinni

 

GREG BERLANTI – TUO, SIMON

Vincitore di numerosi premi tra i quali MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e People’s Choice Awards, “Love, Simon” (in Italiano “Tuo, Simon”) è un film di genere drammatico, commedia e sentimentale uscito nelle sale cinematografiche nel 2018 e diretto da Greg Berlanti. Il film è un adattamento cinematografico del libro ”Non so chi sei, ma sono qui” di Becky Albertalli e ha come protagonista Simon, un ragazzo omosessuale che, costretto a nascondere la sua omosessualità, inizia uno scambio di email con un altro ragazzo di nome Bram. Il film tratta argomenti molto attuali come il bullismo e la paura di non venir accettati dai familiari o dagli amici perché si è ”diversi”. Nonostante la leggerezza con cui vengono trattati questi temi faccia sembrare il film adatto più ad un pubblico di adolescenti, non ne è sicuramente sconsigliata la visione anche ad una platea più adulta. Dal film: “Non l’ho detto a nessuno. Dire al mondo chi sei è abbastanza spaventoso” • Beatrice Galati

 

 PAUL MCCARTNEY – EGYPT STATION

Le note partono nel bel mezzo di un stazione affollata e arrivano dirette a un presente che appare già quasi nostalgico. Dalla ballata che apre il disco ai ritornelli trascinanti e orecchiabili la voce increspata dagli anni non allontana dal traguardo di commuovere e divertire. Paul McCartney raccoglie 16 tappe di un viaggio immaginario: il passato e il presente, l’adesione ai tempi e la straordinaria, inalterata, abilità di songwriting. Egypt Station trova la sua dimensione nell’equilibro tra forza e fragilità. • Eulalia Cambria 

 

 HELENA JANECZEK – LA RAGAZZA CON LA LEICA

La ragazza con la Leica, libro di Helena Janeczek, scrittrice tedesca naturalizzata italiana che vive proprio in Italia dal 1983, le ha garantito la vittoria del Premio Strega e del Premio Bagutta. La protagonista, Gerda Taro, è la prima fotoreporter a morire in un teatro di guerra (con precisione, durante la seconda guerra mondiale). La sua storia, narrata in questa biografia, si intreccia con quella di due uomini e una donna. Nel corso del romanzo, i loro ricordi delineano la figura di Gerda ma sono anche lo strumento grazie al quale Helena Janeczek descrive la rovina di una generazione che si è vista troncare la giovinezza a causa della Seconda Guerra Mondiale, delle persecuzioni razziali, dei genocidi su base etnica. Nell’ultimo capitolo scrive: “per ritrovare qualsiasi cosa è necessario affidarsi alla memoria, che non è altro che una forma di immaginazione”, parole che spiegano perfettamente ciò che l’autrice ha voluto trasmettere. • Susanna Galati

 

MOTTA – VIVERE O MORIRE 

Vincitore come miglior disco dell’anno dell’ambita Targa Tenco, Francesco Motta riesce a conquistare critica e pubblico tra cantautorato italiano e indie rock. Nonostante l’indie sia un genere molto apprezzato in questi anni, Motta se ne discosta dimostrando originalità e competenza tecnica. Il suono si presenta minimale, con ritmi semplici a tratti tribali, la musica avvolgente con una voce che ci fa vivere e rivivere emozioni facendo emergere immagini e sensazioni rinchiuse in ognuno di noi. • Marina Fulco

 

LA CASA DI CARTA

Una delle serie più viste quest’ anno, tutti ne hanno parlato (o ne hanno sentito parlare). Avvincente, chiacchierata, interessante, su alcuni punti criticabile, ma indubbiamente affascinante. Soprattutto per la trama intrigante e l’idea di fondo: rapinare la zecca di Stato Spagnola. Si, ma con stile! Inevitabile appassionarsi alle vicende di questa banda dove il carisma non manca, partendo dal Professore, e chiedersi chi sono davvero i buoni e chi i cattivi. Voi da che parte state? • Serena Saveria Foti 

 

ANIMALI FANTASTICI – I CRIMINI DI GRINDELWALD

L’attesissimo sequel di Animali fantastici e dove trovarli è arrivato al cinema permettendo agli appassionati di Harry Potter, e non solo, di tornare a sognare tra magia e sorprendenti colpi di scena. Tra personaggi che piacevolmente riappaiono sullo schermo e nuove comparse, la storia diventa più complessa e il finale lascia gli spettatori a bocca aperta. Non rimane che aspettare il prossimo capolavoro firmato J.K. Rowling • Federica Cannavò

 

PAOLO GIORDANO – DIVORARE IL CIELO

Dover scegliere un libro, tra i tanti che leggo, è sempre doloroso. Eppure stavolta un po’ meno. Il fulcro di questa storia sono Teresa e Bern, la loro storia e i mille modi che trova l’amore di riconoscere e lasciarsi attrarre dal proprio magnete. Allo stesso modo il lettore dovrà lasciarsi trascinare dalle parole e parole, pagine su pagine, che solo Paolo Giordano riesce a riempire, ammaliandoti. “Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo.” • Serena Votano

 

RUPERT EVERETT- THE HAPPY PRINCE

Il soggiorno di Wilde con il compagno Douglas nel 1807, il viaggio che fece scandalo nella società del tempo. Film che prende il nome da una raccolta di racconti dello scrittore irlandese e che propone la storia vera del protagonista-autore, il giovane scrittore Oscar Wilde appunto, che oltre ad essere conosciuto per i suoi romanzi fu anche oggetto di uno scandalo a causa del suo orientamento sessuale. Egli si nascose dietro un matrimonio con una giovane donna del suo tempo ma questa grande “recita” non ottenne grandi risultati. Fu perseguitato tanto da allontanarsi dalla famiglia e finire là dove tutto per lui era buio, nelle carceri tanto odiate. Il film ha incassato in Italia al Box Office 425 mila euro e ha ottenuto una candidatura agli European Film Awards. • Dalila De Benedetto

 

 BRADLEY COOPER – A STAR IS BORN

A distanza di quarantatre anni torna nelle sale il remake di ‘A Star is Born’ con protagonisti Bradley Cooper (Jackson Maine) e Lady Gaga (Ally). Il musicista di successo Jackson Maine scopre e si innamora di Ally, una ragazza acqua e sapone con un enorme talento. Il film ha ottenuto 4 candidature ai Golden Globes e tantissime altre nomination, mentre in Italia al Box Office ha incassato nelle prime nove settimane di programmazione 6,8 milioni di euro e 228 mila euro nel primo weekend • Andrea Sangrigoli

 

NICOLÒ GOVONI – BIANCO COME DIO

Bianco come Dio è un viaggio inaspettato, non soltanto attraverso i luoghi e i tempi della narrazione, ma rappresenta la possibilità inaspettata di un viaggio fuori e dentro noi stessi. Fuori e dentro il torpore delle convenzioni sociali alle quali sono rilegate le nostre anime. Nicolò racconta, in prima persona, del viaggio che ha rivoluzionato la sua vita e quella di decine di bambini in un orfanotrofio dell’India più rurale, dove inizialmente era giunto da volonturista, ma ben presto capisce che quel viaggio che sarebbe dovuto durare pochi mesi, in realtà era la sua meta, e il sorriso di quei bambini la sua missione. Bianco come Dio non è una comune storia di volontariato, ma ti spoglia di tutte le sovrastrutture mentali, disarma dagli alibi di impotenza e ti colpisce con la più oscura e disarmante verità. Quella che non passa attraverso i media, quella che non viene rappresentata, ma quella che Nicolò, poco più che ventenne, ha deciso di vivere e raccontare. Il romanzo, partito con autopubblicazione verso il viaggio della speranza, approda in Rizzoli e diventa un caso editoriale, riuscendo così a fare da fondo per la costruzione di una biblioteca per i bambini dell’orfanotrofio. • Giusi Villa

GRAFICA DI Giulia Greco