Il sindaco De Luca e la denuncia sullo stato di abbandono della Casa dello Studente

Il Sindaco Cateno De Luca, nel corso dell’ormai consueto tour per la città metropolitana di Messina, ha fatto irruzione, inaspettatamente, nella Casa dello studente, costruita per l’università, di via Cesare Battisti.

Una struttura, ad un passo dalla facoltà di Giurisprudenza, è chiusa dal 2007 e, nonostante i lavori di ristrutturazione e “adeguamento” sismico siano stati conclusi alla vigilia della pandemia, la struttura non è stata riaperta.

“Musumeci prendi nota che sto entrando nella casa dello studente” tuona De Luca in diretta Facebook, qualche istante prima di accedere alla struttura.

L’ingresso nella Casa dello studente

Il sindaco De Luca non ha dovuto usare la forza per accedere all’interno dell’edificio, da lui definito una delle “vergogne” gestita dall’ERSU (Ente regionale per il diritto allo studio universitario). Le porte erano, infatti, aperte.

“Ho semplicemente appoggiato un dito” sottolinea De Luca, “non ho scassinato nulla, anzi ne approfitto per denunciare alle autorità competenti che in questa struttura entra, di notte, chiunque e io, da Sindaco, non posso più sopportare queste cose”.

Le condizioni della struttura

Le riprese realizzate dal Sindaco De Luca hanno mostrato una struttura incustodita di 4 piani, che versa in stato di abbandono. Finestre aperte, muri tappezzati da scritte e con l’intonaco a tratti staccato, tetti che presentano cedimenti, per non parlare del terrazzo che ospita una serie di pannelli fotovoltaici: “per fare cosa?”, chiede De Luca.

È inverosimile pensare che la struttura potesse essere pronta poco prima dello scoppio della pandemia. “La nostra università viene penalizzata per indici di qualità perché non ha idonei spazi destinati all’ospitalità” continua De Luca. Nella classifica Censis 2021, l’Università degli Studi di Messina figura, infatti, all’ultimo posto tra i grandi atenei, collezionando un 79 come punteggio relativo alle strutture.

Se questa sede della Casa dello Studente fosse stata completata, il punteggio sarebbe stato sicuramente più alto.

Il calvario della Casa dello studente

Nel 2007, la Casa dello Studente è stata chiusa per ristrutturazione e i primi lavori si sono conclusi nel 2009.

La concomitanza con il terremoto a L’Aquila portò la Regione Sicilia a richiedere le verifiche sismiche della struttura e fu così che ci si accorse che la Casa dello Studente di via Cesare Battisti non rispettava i requisiti di sicurezza.

Da quel momento partì il calvario conclusosi l’1 gennaio 2018, giorno in cui sono stati consegnati i lavori, ben otto anni dopo la pubblicazione della gara.

Come avevamo scritto nel 2017 (leggi qui), i primi mesi del 2018 furono indicati come la prima data utile per la riapertura, ma i lavori si protrassero per 2 anni e non per 9 mesi come previsto. Alla vigilia della pandemia, però, la Casa dello Studente non riaprì, poiché servivano altri interventi per mettere a norma gli impianti e sistemare gli interni.

Come dichiarato dall’ERSU nell’estate appena trascorsa, l’obiettivo è, ora, quello di andare in gara entro gli ultimi mesi dell’anno, per riaprire la storica sede di Via Cesare Battisti con 200 nuovi posti.

Elidia Trifirò

Eppur si smuove…

Dopo quasi dieci anni, alla Casa dello Studente partiranno i lavori di adeguamento alle normative post terremoto dell’Aquila, che ne avevano decretato la chiusura nel 2008. Non appena terminate le festività pasquali, il presidente dell’ERSU Messina Fabio D’amore incontrerà gli operai a cui sono stati assegnati i lavori. Si stima che questi porteranno a termine la messa in sicurezza e l’adeguamento in 8 mesi.

Nella centralissima via Cesare Battisti, ad appena 350 metri dalla facoltà di Giurisprudenza, si erge la Casa dello Studente, una struttura di quattro piani che conta 240 posti letto ripartiti in 120 stanze doppie. Nel 1927 il Comune di Messina delibera e concede all’Università il terreno della Maddalena per la costruzione di un dormitorio universitario. L’ingegnere Salvadore, per conto del Rettore Rizzo, in pochi anni progetta e costruisce una struttura di tre piani sul terreno dove prima sorgeva l’Orto della Maddalena, luogo di interesse storico nei moti antiborbonici.

S.A.R. il Duca di Genova alla casa dello studente con i “Goliardi”

Visitata anche da Sua Altezza reale il Duca di Genova nel 1939, la Casa dello Studente diviene punto di aggregazione del corpo studentesco, e negli anni oltre i comuni lavori di ristrutturazione, si contano anche importanti ammodernamenti. Nel 1973 viene ristruttura tutta la casa, costruito il 3° piano aggiunti altri posti letto, biblioteca, sala per riunioni e due nuove mense efficienti e moderne. Il Rettore era Pugliatti e pensando sempre agli studenti, specialmente ai fuori sede, si utilizzano alcune delle stanze per creare un Centro Medico completo di laboratori di analisi cliniche, di oculistica, di radiografia e di medicina generale, con medici della facoltà di medicina. Questi servizi, gratuiti per tutti gli studenti, furono affidati al Prof. Diego Cuzzocrea, che ne fu il Direttore per anni.

 

Purtroppo negli anni questi fasti vanno scemando fino alla chiusura nel 2008 per inagibilità, passando per i traffici illeciti segnalati nelle dichiarazioni riportate dal procuratore Croce nella sua relazione sull’andamento del fenomeno mafioso a cavallo tra gli anni ’80 e ‘90, secondo cui la Casa dello Studente di Messina veniva utilizzata come deposito dalle associazioni mafiose e «la pistola era cosa normale come la penna stilografica».

 

Dunque chiusa dal 2008, potrebbe tornare ad aprire nei primi mesi del 2018. Con il denaro recuperato saranno anche acquistati gli arredi interni andati distrutti in questi anni. Insomma, nel dormitorio dove molti volevano collocare il secondo Palagiustizia, c’è stata anche una lunga occupazione da parte del Collettivo Unime e del Teatro Pinelli occupato, i cui effetti sugli interni della struttura sollevarono non poche polemiche.

“Che questa possa essere la volta buona”, forse l’unico auspicio che come studenti siamo portati a dire, in un momento in cui più che mai si riscontra quel bisogno di sentirsi presi in considerazione nella realtà locale. Una realtà questa che troppo spesso emargina coloro i quali, destreggiandosi tra un esame e l’altro, sperano un giorno di affermarsi come professionisti e classe dirigente di questa ed altre città.

Foto crimea-sicilia.it

Alessio Gugliotta