La galleria Vittorio Emanuele III, tra degrado, riqualificazione e questioni sull’intitolazione

Continua il nostro percorso alla (ri)scoperta delle meraviglie di Messina; oggi “visiteremo” la prestigiosa e imponente Galleria Vittorio Emanuele III, celebre luogo di ritrovo, attualmente al centro di questioni aperte sulla sua riqualificazione ed eventuale reintitolazione.

La struttura

Importante non solo per la Sicilia ma per tutta il Meridione, la Galleria fu edificata a partire dal 1924 e inaugurata il 13 agosto 1929. Deve la sua progettazione a Camillo Puglisi Allegra (1884-1961), noto architetto e ingegnere messinese; è stata decorata invece dagli scultori Antonio Bonfiglio e Ettore Lovetti, in pieno stile libertyconsiderato eclettico-, tipico nella città ricostruita dopo il terremoto del 1908.

La struttura è contraddistinta da tre comparti edilizi e da tre ingressi; l’entrata principale affaccia su Piazza Antonello, diametralmente opposta a Palazzo Mariani (sede della segreteria, degli uffici e della nuova palestra dell’Università). Il portico è costituito da un arco monumentale, sorretto da robuste paraste.

Un particolare progettuale è dettato dalla forte differenza di quota fra le strade urbane: la soluzione è stata una scalinata interna a conclusione del ramo che conduce a via Oratorio della Pace, elemento tipologicamente inconsueto, ma non incomparabile, per una galleria monumentale.

Al centro, baricentro della costruzione di forma esagonale su cui è posta una cupola vetrata ancorata ad una struttura con telaio in cemento armato, si incontrano i tre bracci della galleria tratteggiando un percorso che prende così una forma di “Y”.

Le volte a botte sono caratterizzate da lucernai a vetri colorati; il pavimento è costituito da tesserine a mosaico.

Per la sua bellezza e il suo valore l’edificio è stato dichiarato nel 2000 bene d’interesse storico-artistico.

La cupola vetrata e le volte a botta – Fonte: strettoweb.com

Tra riqualificazione e degrado

La galleria Vittorio Emanuele III è uno dei principali luoghi d’incontro; l’edificio, infatti, ospita diverse attività, come la pizzeria “La Maiolica” e il cocktail bar “Le Roi”.

Vista l’importanza sociale dell’edificio, l’amministrazione comunale ha predisposto un intervento di ristrutturazione e riqualificazione, avviato i primi giorni di settembre.

Per rendere la struttura più accogliente e funzionale saranno eliminate le infiltrazioni, sistemata la pavimentazione, progettate nuove chiusure a vetri; si prevede inoltre l’istallazione della rete Wi-Fi accessibile alla cittadinanza.

Gli interventi dovrebbero terminare entro il prossimo periodo natalizio, ma la strada della riqualificazione è ancora lunga.

Non tanto per lo status dei lavori, quanto per il degrado in cui versa l’edificio. L’immondizia, che si concentra soprattutto nell’area della scalinata interna, è dovuta sia alla non curanza e alla superficialità dei cittadini sia all’assenza di un efficiente servizio di pulizia, di cui dovrebbe essere provvista una delle strutture più frequentate -sia della cittadinanza che dai turisti- della nostra città.

La questione sulla re-intitolazione

La maestosa galleria deve il suo nome al monarca Vittorio Emanuele III di Savoia (1869-1947), personaggio plumbeo nella storia d’Italia. Il re Savoiardo, infatti, è stato corresponsabile della costituzione dello Stato fascista: favorì l’ascesa al governo di Benito Mussolini e promulgò tutti atti posti in essere dal Fascismo, tra cui le terribili leggi razziali del 1938-39. Tra i tanti provvedimenti approvati dal re ricordiamo anche uno meno noto, ossia  il decreto del 9 aprile 1928 che ha portato all’abolizione delle organizzazioni scautistiche in Italia.

Negli ultimi decenni in tutta la penisola italiana sono state numerose le iniziative che hanno portato alla reintitolazione di vie, scuole, edifici a lui dedicati. Inoltre recentemente si sottolinea la richiesta della senatrice Liliana Segre per la reintitolazione di una scuola palermitana, proposta supportata dal sindaco Leoluca Orlando e dal conduttore Pif.

A Messina il movimento cittadino “Cambiamo Messina dal Basso“, dopo essersi già mosso in passato sulla questione, nello scorso mese di settembre ha inviato al sindaco e agli altri soggetti istituzionali una richiesta di reintitolazione della Galleria, con la proposta di dedicarla al settimo Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini, cittadino esemplare e uomo politico di grande spessore.

L’iniziativa è supportata da alcune delle personalità più note del panorama culturale messinese; tra i tanti menzioniamo Christian Bisceglia, Lelio Bonaccorso e Giampiero Cicciò.

In attesa di riscontro da parte delle autorità competenti, sarebbe auspicabile aprire un dibattito all’interno della comunità cittadina; una nuova intitolazione della Galleria dopo una processo di deliberazione consapevole e partecipato potrebbe solamente risvegliare e intensificare il sentimento di appartenenza della cittadinanza ad essa, fondamentale per porre un argine al degrado in cui versa attualmente.

La Galleria luogo d’incontro e condivisione – Fonte: normanno.com

 

Marika Costantino, Mario Antonio Spiritosanto

 

 

Fonti:

https://www.vocedipopolo.it/2021/09/cmdb-cambiamo-nome-alla-galleria-vittorio-emanuele-iii-dedichiamola-a-sandro-pertini/

http://www.celeste-ots.it/file_plus/0605/copertina/galleria_vittorio_emanuele_1.htm

https://www.ilovemessina.it/la-galleria-vittorio-emanuele-iii-di-messina/

https://normanno.com/attualita/intitolare-la-galleria-vittorio-emanuele-di-messina-a-sandro-pertini-la-proposta-di-cmdb/

 

 

#moltopiùdiZan: per una società fuori dalle discriminazioni

No all’omolesbobitransfobia!” è l’urlo che si è alzato ieri pomeriggio a piazza Unione Europea, in occasione della manifestazione per #moltopiùdiZan organizzata da Liberazione Queer+ Messina e Arcigay Messina. La manifestazione, organizzata nella giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia , ha ribadito non solo la necessità di approvare il DDL Zan (che ricordiamo essere stato bloccato per mesi al Senato a causa dell’ostruzionismo di alcuni partiti politici della destra italiana) ma anche di intraprendere una nuova stagione di lotte sociali per i bisogni della comunità LGBTQIA+, e dunque per il suo futuro.

©Laura La Rosa

Ma perché proprio #moltopiùdiZan? Lo ha spiegato Daniele Occhipinti, attivista di Liberazione Queer+ Messina, nel discorso di inizio della manifestazione: “abbiamo bisogno di #moltopiùdiZan perché una legge non basterà mai a scardinare questo modello di società e a distruggere le violenze che subiamo”. Tale concetto è stato sottolineato successivamente da altre organizzazioni sociali nel corso degli interventi, passando da Rosario Duca, presidente di Arcigay Messina, a Fabio Filocamo, attivista di Liberazione Queer+ Messina, fino ad Oliver Meo, rappresentante di Rete Lettera A che ha portato all’interno della manifestazione due tematiche importanti: l’inivisibilizzazione della comunità asessuale e aromantica, e la violenza ai danni delle persone intersessuali.

©Laura La Rosa

Anche le associazioni universitarie Link Messina – Studenti Indipendenti e UDU Messina – Sindacato Universitario hanno partecipato alla manifestazione: ricordando il caso di Davide, il ragazzo che ha subito discriminazione e violenza verbale da parte di un professore dell’università di Messina, entrambe le organizzazioni hanno sottolineato quanto siano importanti gli interventi formativi all’interno delle università, luoghi del sapere che hanno bisogno di essere spazi sicuri fuori da qualsiasi violenza o discriminazione. Hanno annunciato inoltre che presto l’università di Messina apporterà delle modifiche al suo codice etico includendo la discriminazione di genere.

©Laura La Rosa

Non sono mancati anche i partiti politici come Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Sinistra Classe e Rivoluzione, ma soprattutto ha preso la parola anche la senatrice del Movimento 5 Stelle, Grazia D’Angelo, impegnandosi a far approvare la legge al Senato.

La piazza di ieri è stata partecipata, colorata e soprattutto rivoluzionaria: la nostra città infatti è purtroppo conosciuta per il suo conservatorismo e assenza di dibattito su questi temi. Una piazza intergenerazionale che ha visto ragazzi, adulti e anziani, ma in particolare i ragazzi, protagonisti di un movimento che nel corso della storia ha saputo cambiare il mondo.

©Laura La Rosa

Collegata da musica, bandiere arcobaleno e cartelloni con rivendicazioni politiche, la piazza di ieri per il DDL Zan ripercorre lo spirito della manifestazione nazionale che si è svolta a Roma il 15 maggio, in cui vi sono state più di 100 organizzazioni che hanno aderito: la comunità prende parola, e anche Messina è pronta per farlo.

Michelangelo Billè