Paesaggi di neve: un borgo e un castello all’ombra del Gran Sasso

Et chi andarà in cima del Corno Monte gli parrà andar sopra le nuovole (Francesco De Marchi, In cima al Corno Monte)

Se cercate un luogo in Italia dove sentirvi riparati da alte cime vertiginose e attorniati da ampie praterie, se vorreste attraversare paesaggi mozzafiato e antiche contrade, rilassarvi in mezzo alla natura e praticare sport invernali sulla neve, probabilmente l’Abruzzo è ciò di cui avete bisogno. In questa tappa di Around, la nostra rubrica dedicata ai viaggi, vi porteremo nel borgo Calascio e nel suo castello, quest’ultimo inserito da National Geographic nella classifica dei quindici castelli più belli al mondo (link).

Un giro nei dintorni

Corno Grande – La cima più elevata del Gran Sasso

A un altitudine di 2912 m s.l.m il Corno Grande è la più alta cima del massiccio del Gran Sasso e dell’intero arco appenninico. Francesco De Marchi nel XVI secolo è stato il primo alpinista a compiere l’impresa della scalata. I vari sentieri che si arrampicano lungo le rocce calcaree partono a sud dall’Osservatorio di Campo Imperatore e a nord da una funivia presso i prati di Tivo. Raggiunta la cima, gli escursionisti più allenati, godranno della vista di buona parte del territorio dell’Abruzzo, e, quando il cielo è più limpido, potranno abbracciare il panorama fino a scorgere in lontananza il mare Adriatico. Tra i guinness che la montagna detiene c’è quello di ospitare il Calderone, considerato il ghiacciaio più a sud d’Europa!

Campo Imperatore – Il Tibet di Italia

Campo Imperatore è un altopiano posto a circa 1.800 m. di altitudine modellato dalla fusione di antichi ghiacciai. Anche questa distesa ha un primato: lunga 20 km e larga tra i 3 e i 7 km rappresenta la piana più grande di Italia. Il suo territorio è disseminato da laghetti, che hanno forse un’origine meteoritica, mandrie e greggi che praticano l’alpeggio in estate, impianti di sci nella stagione invernale e addirittura set cinematografici. Sì, la sconfinata superficie nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha ospitato numerosi registi attratti dal suo suggestivo paesaggio che Folco Maraini ha definito “un piccolo Tibet”: dal Deserto dei Tartari con Vittorio Gassmann e Philippe Noiret a Così è la Vita di Aldo, Giovanni e Giacomo. L’appellativo deriva dalla azione antropica e dalla elevata quota che ha reso rada la vegetazione e dal vastissimo paesaggio incuneato tra specchi d’acqua e profondi solchi.

Hotel Campo Imperatore – La prigione di Benito Mussolini

Posta sulla sommità del Campo Imperatore la struttura ricettiva, ancora in funzione, deve la sua fama a una pagina poco gloriosa della storia di Italia. Nel settembre 1945 l’operazione Quercia organizzata dalle milizie tedesche portò alla liberazione e alla fuga di Benito Mussolini, confinato sul Gran Sasso per ordine del re Vittorio Emanuele III dopo l’armistizio di Cassibile che segnò la fine ostilità verso gli alleati anglo-americani e di fatto l’inizio della resistenza. Un gruppo di paracadutisti si calò sull’albergo e qui, con una rocambolesca strategia, riuscì a prelevare Mussollini e a condurlo a Monaco dal Fuhrer.

Un borgo e un castello

Rocca Calascio – La roccaforte medioevale normanna e medicea

Con i suoi 135 abitanti, Calascio, in provincia dell’Aquila, è uno dei borghi più caratteristici dell’Abruzzo. La sua attuale circoscrizione comprende il centro di Calascio, fondato intorno all’anno 1000 dai normanni, e l’antica comunità di Rocca Calascio, passata dalla famiglia Piccolomini alla podestà dei Medici. Entrambi i centri nacquero con la funzione di controllo dell’area, ai piedi del massiccio del Gran Sasso. Un terremoto nel 1700 distrusse tuttavia la zona della Rocca, fondata probabilmente anch’essa per volontà di Ruggero D’Altavilla, che venne da allora abbandonata. Recentemente, negli ultimi decenni del’900, Rocca Calascio è tornata ad essere abitata da un piccolo nucleo di abitanti e riqualificata come meta turistica, forse anche grazie al fatto di essere stata scelta per l’ambientazione di alcuni film di successo.

Il castello di Rocca Calascio – Un set d’elezione

Uno dei castelli più elevati di Italia, costruito nel medioevo a scopo di difesa del territorio e controllo dei tratturi, i sentieri di transumanza diretti all’Adriatico, candidati patrimonio UNESCO. Da questo nucleo dovette svilupparsi in seguito il borgo sottostante. La struttura, interamente in pietra, è circondata da un muro merlato e da quattro torri ad angolo dalla forma circolare. Danneggiata dai terremoti che hanno colpito la zona, è stata più volte oggetto di restauro. Il luogo ha ospitato celebri set cinematografici, tra cui il film fantasy del 1985, Ladyhawke, scene de Il nome della rosa e di The American con George Clooney.

Michelle Pfeiffer in Ladyhawke

Chiesa di Santa Maria della Pietà – La perla a forma di ottagono

Fondata nel luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale sconfisse una banda di bigranti, sul sentiero verso il Castello, la chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1596, è un magnifico edificio a pianta ottagonale, attaccato su una parete ad una sagrestia e inserito in mezzo al verde. Probabilmente edificata su una precedente edicola rinascimentale, la struttura è oggi adibita a oratorio e meta spirituale per i pellegrini che, arrivati in cima, scorgeranno un panorama invidiabile.

Eulalia Cambria

@FOTO DI Salvatore Cambria

Budapest: la città attraversata e divisa in due dal Danubio

               “Una Buda da vedere, una Pest da vivere”

Lo scrittore Claudio Magris, nel suo libro “Il Danubio”, definisce Budapest una città signorile e imponente.

Budapest, la capitale dell’Ungheria, è divisa in due parti, “Buda” e “Pest”, dal fiume Danubio. Buda è il centro storico costituito da meravigliosi palazzi, castelli e monumenti, che raccolgono in essi la storia di questa città. Pest è la parte moderna dove si concentra la maggior parte della popolazione, anch’essa ricca di grande bellezza.

Budapest è tutta da vedere, ogni singolo angolo, ma i posti che non puoi assolutamente perderti sono:

1) Il Palazzo del Parlamento

E’ il simbolo della città e si trova sulla sponda del Danubio dalla parte di Pest ed è la sede dell’Assemblea nazionale ungherese. L’interno è un vero spettacolo per gli occhi, curato nei minimi dettagli, lascia senza fiato. Fu concepito nell’Ottocento per sottolineare, con un palazzo fastoso e rappresentativo, l’indipendenza finalmente raggiunta degli ungheresi all’interno dell’impero austro-ungarico.

2) Il Palazzo Grassalkovich

E’ un palazzo in stile barocco della cittadina ungherese di Gödöllő, costruito tra il 1741 e il 1760.
E’ sia il più grande palazzo barocco dell’Ungheria che la seconda tenuta più grande dell’Europa. Questo palazzo è noto anche per essere stato il favorito dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, che insieme al marito, ne fece la propria residenza estiva. Nella parte posteriore del castello si estende un meraviglioso parco di 28 ettari.

3) Szimpla Kertmozi

E’ un pub composto da più stanze e un lungo e grande corridoio, decorato nei modi più assurdi con gli oggetti più assurdi, la quantità degli oggetti presenti in questo pub è enorme, parte dell’arredamento è anche un auto d’epoca. Tutto ciò è stato creato all’interno di una fabbrica abbandonata. Questo pub si trova nella zona ebraica di Budapest.

4) Bagni Széchenyi

Sono dei bagni termali di Budapest che si trovano nel parco Városliget nella XIV Circoscrizione. L’edificio più antico del complesso risale al 1881 ma, a causa della forte popolarità, prima della Prima guerra mondiale vennero costruiti altri edifici che hanno reso i Bagni Széchenyi il più grande centro termale d’Europa. Il complesso venne ultimato nel 1913. Aperti tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno, ospitano anche eventi notturni con tanto di dj e musica.

 

5) Traversata sul Danubio (DA FARE)

Una cosa che si deve assolutamente fare se si va a Budapest è la traversata sul Danubio, è consigliabile farla la sera poiché sarà possibile ammirare tutti i palazzi, che costeggiano il Danubio, illuminati.

Uno spettacolo mozzafiato, accompagnato da musica e degli ottimi cocktail.

6) Il Mercato Centrale

E’ una sala neogotica restaurata ed usata come mercato alimentare, si estende su due piani e al suo interno ci si può trovare di tutto. Il primo piano è interamente dedicato ai prodotti alimentari, tipici e non di Budapest, mentre il secondo piano è colmo di souvenir.

7) La Piazza degli Eroi

E’ una delle più importanti piazze di Budapest, ricca di elementi politici e storici. Si trova alla fine di Andrássy út, vicino al parco municipale Városliget. E’ anche una delle più belle piazze di Budapest.(Dopo averla visitata ci si può fare la foto nella scritta!!!)

 

Budapest è una città piena di cultura e di storia, e non sono solo questi i posti da visitare, consiglio di passarci più tempo possibile perché è tutta da vivere.

 

Andrea de Stefano

Marzamemi, l’antico villaggio dei pescatori

Il borghetto marinaro più caratteristico della Sicilia orientale.

 

La vita in mare, per decenni, ha rappresentato la linfa vitale dell’economia del borgo e le vecchie casette dei pescatori sono ancora oggi il tratto distintivo di questa meravigliosa cittadina. 

 

Marzamemi nasce intorno all’anno mille, quando gli Arabi impiantarono in questo luogo una tonnara. Lo stesso nome di questo meraviglioso borgo marinaro deriva dall’arabo, probabilmente dai termini Marsà al hamem, cioè “Baia delle Tortore“. 

Una seconda ipotesi vuole che il nome Marzamemi non sia altro che l’unione delle parole arabe marza (porto) e memi (piccolo)

 

Ricca di scorci pittoreschi, Marzamemi è una cittadina tutta da scoprire:  

 

1) Piazza Regina Margherita 

E’ il centro di Marzamemi, che vi lascerà sicuramente senza fiato (specialmente di notte).

Il primo impatto è potente, non ci si aspetta tanta bellezza tutta in una volta. Da qui potrete imboccare diversi vicoli caratteristici che vi porteranno tutti al mare. 

 

 

 

 

 

 

3)Il palazzo di Villadorata  

Si trova ad ovest della piazza Regina Margherita, attorniato

dalle antiche dimore dei pescatori. 

 

Costruito in pietra arenaria, la dimora, si presenta come una facciata semplice, con un portone d’ingresso in legno il cui portale è rappresentato da un arco, con al centro, una chiave con lo stemma di famiglia, sovrastato da antiche grondaie in pietra raffiguranti volti umani.

 

 

4) La chiesa antica di San Francesco da Paola

Fu costruita per volere del Principe di Villadorata insieme al complesso architettonico della adiacente Tonnara, tanto che oggi viene chiamata semplicemente “chiesa della tonnara”.

All’esterno della chiesa, noterete subito il portale in tipico stile barocco, sovrastato da una finestra rotonda e la torretta campanaria. 

 

 

 

5)Fanno da cornice al borgo i due porti naturali: La Fossa e la Balata 

La Balata, la più caratteristica, è il palcoscenico degli eventi che animano l’estate di Marzamemi. Di giorno pieno di pescatori, di notte centro della vita notturna del paese.  

Sul porticciolo, adornato da barche in legno colorate, si affaccia anche la vecchia tonnara: una grandissima costruzione di pietra. 

 

 

 

 

 

 

6)La Diga

 Si trova in fondo al Corso Regina Elena, proprio sul mare. È una piazzetta circondata da un muretto (da qui il nome diga) +ùaccarezzata dalle onde. 

Il momento migliore per godere della bellezza di questo posto, è senz’altro la sera: la piazzetta si riempie di camion di paninari che preparano streetfood di tutti i gusti. 

 

7) La spiaggia di San Lorenzo 

Questa meravigliosa spiaggia si trova proprio al confine con la Riserva di Vendicari, in un tratto di costa molto affascinante caratterizzato da grandi spiagge e piccole insenature.

 

 

 

 

 

Jessica Cardullo

Siracusa: la custode di imponenti vestigia greco-romane

Secondo Cicerone, era la più grande città greca e la più bella di tutte 

Siracusa è una meravigliosa città del sud est siciliano, dalle impronte greco-romane ricostruita con pietra arenaria dopo il terremoto del 1693. La sua ricchezza storico – culturale le ha, inoltre, permesso di essere dichiarata Patrimonio dell’Unesco dal 2005. 

 

Ecco cosa non perdere nella splendida città dalla luce perlacea:

 

1) Tempio di Apollo 

In largo XXV luglio si trova il tempio di Apollo, un’area archeologica a cielo aperto, risalente al VII sec. a.C. Si tratta del tempio dorico più antico della Sicilia, trasformato poi in chiesa bizantina e in moschea araba, in chiesa normanna e perfino in una caserma spagnola. 

 

 

2) Porta Urbica 

In via XX Settembre, in uno scavo nella sede stradale vediamo i resti dell’antica Porta Urbica, fatta erigere da Dionigi il Grande (430 a.C. – 367 a. C. ) ed inserita nella cinta muraria che, partendo da Ortigia, cingeva completamente tutta la città fino al castello Euralio, per una lunghezza di circa 30 Km. 

 

3) Il centro storico: l’isola di Ortigia 

Ortigia è una piccola isola collegata alla terraferma da due ponti, il Ponte Umbertino e il ponte Santa Lucia. Passeggiando per l’isolotto è possibile osservare la classicità greco romana in ogni dove, ma soprattutto godere dell’odore del mare e della suggestiva vista.  

Se decidete di farci un salto in questo periodo estivo, vi suggerisco di fare un bagno nelle acque cristalline di Ortigia.  

 

(p.s.: le foto scattate qui hanno una luce particolarmente perfetta per Instagram) 

 

4) Fonte aretusa 

Prodeguendo la passaggiata vista mare, noterete la fonte di Aretusa, con le sue piante di papiro è uno dei simboli di Siracusa. Secondo la leggenda proprio qui il Dio Alfeo si innamorò della bellissima ninfa Aretusa; Aretusa così fuggì sull’isola di Ortigia e venne tramutata in una fonte da Artemide. 

 

 

 

5) Castello Maniace 

Percorrendo i vicoli alle spalle di fonte Aretusa, possiamo scorgere il possente Castello Maniace, sulla punta estrema dell’isola. L’edificio (risalente al periodo svevo) sorge su un luogo dove la tradizione narra di precedenti fortificazioni; i recenti scavi, tuttavia, non hanno portato alla luce alcuna traccia del maniero che dal condottiero bizantino Giorgio Maniace prende il nome. È probabile che le profonde escavazioni del banco roccioso fatte in età sveva per le nuove fondazioni abbiano completamente cancellato ogni traccia del probabile fortilizio preesistente 

 

 6) Duomo 

Il Duomo di Siracusa (nella parte alta del centro storico), da un punto di vista architettonico risente dell’influenza ionica, poi dorica, gotica fino al barocco dopo il terremoto della Val di Noto del 1693. La Cattedrale metropolitana della Natività di Maria Santissima – questo il suo nome – è un edificio bellissimo, non a caso, da inizio millennio, tutelato dall’Unesco, al pari di tutti gli altri siti della Sicilia barocca nel versante sud-orientale dell’isola. All’interno, sono moltissime le tracce di età ellenica (basti pensare alle due colonne doriche all’ingresso della navata principale). Da qui la particolarità della chiesa in cui l’esuberanza decorativa della facciata esterna convive con l’austerità del tempio greco dedicato ad Atena. 

 

7) Chiesa di Santa Lucia alla Badia 

Dal 2009 l’edificio ospita un quadro del Caravaggio (Michelangelo Merisi 1571 –1610) dipinto tra il 1608 e il 1609 durante il soggiorno siracusano dell’artista. La tela, una pala raffigurante il “Seppellimento di santa Lucia” (patrona di Siracusa), era originariamente collocata nella Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, fuori il centro storico della città. Una curiosità. La santa presenta una ferita da taglio sul collo, tema ricorrente nella pittura del Caravaggio su cui, dal 1606, a seguito di un omicidio compiuto a Roma, pendeva una condanna alla decapitazione. Condanna che costrinse l’irrequieto artista alla fuga di cui, appunto, Siracusa fu una delle tappe. 

 

8) Il parco archeologico Neapolis di Siracusa 

Il parco archeologico Neapolis è un sito di grande interesse (poco fuori dal centro città) al cui interno si trovano diversi siti antichi. La visita può cominciare dalla parte più interessante che comprende il Teatro greco, la Latomia del Paradiso e  l’orecchio di Dionisio, la grotta dei Cordari, la presunta tomba di Archimede. Dopo si può proseguire visitando l’ara di Ierone II, l’anfiteatro romano e la chiesa di San Nicolò.

 

 

 

 

  • Orecchio di Dionisio 

È una grotta artificiale, imbutiforme, scavata nel calcare, alta circa 23 metri e larga dai 5 agli 11, con una forma singolare, vagamente simile a un padiglione auricolare. Si sviluppa in profondità per 65 metri, con un insolito andamento a S e sinuose pareti che convergono in alto, in un singolare sesto acuto. La grotta è, inoltre, dotata di eccezionali proprietà acustiche (i suoni vengono amplificati fino a 16 volte).  

 

  • Teatro Greco 

 Ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia. 

Oltre che per le rappresentazioni, così com’era costume per gli antichi greci, il teatro veniva usato per le assemblee popolari. Dopo essere stato adattato in epoca imperiale ai giochi circensi, il teatro cadde in abbandono. 

Gli scavi, iniziati alla fine del Settecento e protrattisi per tutto il secolo successivo sono stati completati solo nella metà del Novecento. Pur nella diversità, anche sostanziale, di opinioni degli studiosi sulla genesi del monumento, è generalmente accettato che la forma attuale risalirebbe all’opera di ristrutturazione degli anni 238 – 215 a.C. sotto il regno di Ierone II. 

Il teatro si compone di tre parti: koilon (o càvea), orchestra e scena.
Koilon: ha forma semicircolare e con il diametro di oltre 138 metri; i 67 ordini di gradini sono divisi in nove settori(cunei) da otto scalette di servizio. Un lungo corridoio attraversa la cavea nel senso della larghezza. 

Orchestra: è lo spazio semicircolare ai piedi della càvea dove danzavano i cori. 

Scena: è la vasta spianata dove sorgeva l’edificio scenico, delimitata ai lati da due imponenti piloni. 

Ogni anno il teatro ospita Le famossissime tragedie: quest’anno il 54esimo ciclo di rappresentazioni classiche si svolgerà dal 10 Maggio all’8 Luglio. 

 

 9) Le spiagge di fontane bianche 

Fontane Bianche è un luogo dal mare cristallino e la sabbia chiara: sono state definite  ”tropici del Mediterraneo”. Lunga circa un chilometro e mezzo la spiaggia alterna tratti liberi ad altri in concessione, senza dimenticare la scogliera per chi non ama la sabbia sotto i piedi. Poco distante da Fontane Bianche, l’Area Marina Protetta del Plemmirio, oasi di grande interesse paesaggistico-ambientale, nonchè snodo importante dei traffici e dei commerci in età ellenistica. 

 

La cucina siracusana da non perdere

l’immancabile Gelo all’arancia (una specie di budino, squisito) e le cassatelle alla ricotta.

 

 

 

 

Jessica Cardullo