Atm: entità libere, indipendenti e sovrannaturali

I 23 dell’atm sono genericamente riconosciuti dagli studenti diretti verso il Polo universitario Annunziata come entità libere, indipendenti e sovrannaturali, guidati da autisti con superpoteri ancora non del tutto chiari a noi semplici babbani.

© Alessandra Cutrupia

È possibile dunque elencare solo alcuni dei superpoteri fin ora scoperti:

  1. Fluidità/ Trasfigurazione; i nostri rossi compagni d’avventura posseggono questo dono che permette loro di assumere deliberatamente le sembianze di un qualsiasi altro atm. Non esiste una tratta precisa che il conducente possa indicarti una volta salito sul magico mezzo a sei ruote. La tratta è semplicemente fluida, variabile, indefinita. Potresti essere diretto all’Annunziata e ritrovarti tranquillamente al Papardo a seguire lezioni di biotecnologia perché “Caronte” (n.d.r. autista) ha compiuto l’opera di trasformazione della tratta che si presuppone ingenuamente predefinita. Perciò il 23 su cui stai viaggiando assumerà le sembianze di un 24 che svolterà verso Paradiso invece di percorrere la rotatoria e salire verso l’università. Voi, ingenui studenti del Dicam, siete in errore se credete che alla domanda “qual è l’ultima fermata?” qualcuno vi possa rispondere con certezza. E qui, “Caronte di turno”, alzerà le spalle in segno di dubbio e contatterà qualche collega per chiedere a che ora deve giungere alla misteriosa “ultima fermata”. Che poi, raccontata così, somiglia più ad un’allegoria della morte. Chissà che gli autisti non annuncino mai l’enigmatica meta proprio perché esseri dotati di immortalità.
  2. Invisibilità; superpotere del mitico bus a sei ruote che fa sì che esso si possa nascondere agli occhi di qualsiasi essere umano che sia disperatamente in cerca di un mezzo di trasporto che lo riporti a casa e lo salvi dalla pioggia e dal vento di Messina (che non è un elemento da sottovalutare).
  3. Restringimento; non se ne comprendono ancora bene le dinamiche, ma l’autista è capace di attraversare la strada più stretta, occupata sia a destra che a sinistra da una serie di macchine parcheggiate in doppia fila, senza danneggiarsi minimamente. Da ciò ne consegue il quarto superpotere.
  4. Invulnerabilità; una capacità che ha un secondo risvolto: gli atm sono indistruttibili e allo stesso tempo incapaci di distruggere. Se per puro caso l’autista dovesse strisciare contro un’automobile, essa rimarrebbe inspiegabilmente intatta.
  5. Telecinesi;  la capacità di spostare gli oggetti, in questo caso le persone e i gatti, con il pensiero. Provate una compassione smisurata per gli anziani che attraversano sulle strisce pedonali aiutandosi con un bastone in legno o per i gattini spelacchiati che fanno le fusa? Nessuno dei due è un ostacolo per il conducente dell’ atm. Con la mente riesce a spostare qualsiasi forma tangibile che ostruisca la carreggiata. Da qui ne deriva un sesto superpotere.
  6. Precognizione; la capacità di prevedere eventi futuri, in questo caso, di prevedere qualsiasi incidente, ingorgo stradale o corteo studentesco che possa danneggiare l’efficienza dell’autista.
  7. Capienza illimitata; gli atm, a quanto pare, sono immuni alle leggi della fisica. Per il teorema della relatività di Einstein, secondo cui lo spazio si dilata e il tempo si restringe, è possibile comprendere come all’interno di un 23 possano entrare seimila studenti nel giro di venti secondi.
Fonte: UniMe.it

Il superpotere tipico degli autisti del tram: la cronomanzia.   

Si tratta della capacità di piegare il tempo a proprio piacimento. Vi accorgerete immediatamente di questo superpotere una volta varcate le porte di un tram poiché la percezione che voi avrete del tempo sarà inevitabilmente diversa da quella dell’autista. Esso sarà volubile, astratto, congelato. Sebbene voi siate di fretta e stiate calcolando i minuti che mancano al prossimo mezzo di trasporto da prendere per giungere a casa vostra, al conducente sembrerà che il tempo all’interno del tram abbia smesso di scorrere. Avete fretta? Le rotaie sono libere? Perché correre quando si può fare un lento giro turistico di Messina e fermarsi a qualsiasi semaforo  seppur non funzionante?                                                                                                                                                                                              Non avrete mica un treno da prendere? Semmai uno da perdere. 

Alessandra Cutrupia

I torrenti di Messina: da elementi costitutivi della città a discariche a cielo aperto

Poco più di un mese fa lo Stretto di Messina è stato oggetto di un servizio del Tg1. Sarebbe stato bello vedere un reportage sulla bellezza del nostro tratto di mare, o magari sui suoi mostri ed eroi leggendari, oppure sulla pesca del pescespada. Purtroppo niente di tutto ciò. La notiza riguardava un triste primato, per il quale lo Stretto di Messina è la più grande discarica sottomarina al mondo.

La ricerca è stata condotta dall’Università di Barcellona, in collaborazione con il Joint Research Centre (JCR) della Commissione Europea e altri enti, soprattutto italiani. Attraverso dei robot sottomarini è stato scoperto un enorme deposito di rifiuti -tra cui persino un’automobile-, con una densità superiore al milione di oggetti per chilometro quadrato. La presenza soprattutto di metalli e plastiche è pericolosissimo per la tenuta del sistema ecologico dello Stretto.

L’inquinamento sui fondali dello Stretto di Messina – Fonte: ansa.it

I rifiuti provengono principalmente dai torrenti

Ma da dove proviene tutta questa mole di rifiuti? Sicuramente molti oggetti sono stati gettati direttamente in mare, ma la maggior parte proviene dalle discariche abusive presenti nei numerosi torrenti della città. Infatti, con le grandi piogge, i corsi d’acqua, normalmente secchi, si riempiono e trascinano tutti i detriti, trasportandoli direttamente a mare.

Il problema dell’inquinamento dei torrenti è uno dei principali della nostra città e da anni si susseguono tentativi da parte delle istituzioni per arginarlo. Per verificare i risultati degli interventi svolti siamo andati alla foce di quattro dei numerosi torrenti cittadini. Prima di riportare la nostra esperienza, però, vogliamo viaggiare nel tempo per raccontare, a grande linee, la storia del rapporto tra la città di Messina e i suoi torrenti.

I torrenti nella storia della città di Messina

I torrenti sono stati elementi costitutitivi della città di Messina sin dai primi insedimaneti preistorici; infatti il primo villaggio, vasto e diffuso, sorgeva tra gli attuali torrenti Gazzi e Annunziata. Nel corso dei secoli l’insediamento urbano si è trasformato, ma con il costante ruolo di confine svolto dalle principali fiumare (o ciumare, in dialetto).

I torrenti, inoltre, erano corsi d’acqua fondamentali per la cittadinanza. Il principale era sicuramente il Camaro, raffigurato nella Fontana di Orione insieme ai prestigiosi fiumi Ebro, Tevere e Nilo. Essendo il più vicino al porto, si tentò di deviare il suo corso in diversi rami, tra cui quello corrispondente alla via Santa Marta, un tempo chiamata “a ciumaredda“.

Un altro corso d’acqua d’importanza storica è il torrente Portalegni, chiamato così perché era utilizzato per portare la legna dalle colline a valle. L’antico corso del Portalegni attraversava Piazza Duomo e sfociava nel Porto – nello spazio antistante la Chiesa dei Catalani-; per evitarne l’insabiamento si è provveduto a deviare il corso dove attualmente sorge la via Tommaso Cannizzaro.

Il torrente Boccetta, ancora scoperto – Fonte: normanno.com

I torrenti nella Messina di oggi

Al giorno d’oggi la maggior parte dei torrenti del centro città è stata coperta, sepolta sotto il manto stradale; i più importanti sono diventati assi viari degli svincoli autostradali.

Il problema principale relativo ai torrenti non è tanto legato alle tonnellate di veicoli che li perocorrono, ma al loro utilizzo come discariche abusive da parte di cittadini incivili.

Per arginare questa triste piaga poco più di un anno fa il sindaco Cateno De Luca ha annunciato lo stanziamento di 7,5 milioni per i lavori di messa in sicurezza – fondamentali per una città a grande rischio idrogeologico come la nostra – e di puliza dei 72 torrenti presenti nel nostro comune.

Gli interventi sono iniziati il 26 agosto con la pulizia della foce del torrente Annunziata, a cura della Protezione Civile comunale. L’8 settembre si è conclusa l’opera di messa in sicurezza e di igienizzazione del torrente Giostra. Attualmente i lavori stanno proseguendo, spinte anche da messaggi di denuncia, come quella del consigliere Libero Gioveni sulla “bomba ecologica” del torrente San Filippo.

Il sindaco Cateno De Luca durante i lavori di riqualificazione del torrente Giostra – Fonte: normanno.com

Pochi giorni fa siamo andati a verificare lo stato di salute dei torrenti di Giostra e dell’Annunziata e le condizioni delle foci del torrente San Filippo e del limitrofo torrente Zafferia. La differenza è netta. Nelle prime due fiumare la sporcizia non manca – segno che non bastano gli interventi istituzionali per arginare l’inciviltà di alcuni soggetti – ma non è paragonabile a ciò che abbiamo riscontrato nei due torrenti della zona sud, delle vere e proprie discariche a cielo aperto.

Torrente Giostra

San Filippo

Torrente Zafferia

Un punto di non ritorno

Siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Da cittadini siamo rimasti impietriti di fronte allo scempio che abbiamo riscontrato, anche perché l’inquinamento è a pochi passi dalle abitazioni, a pochi passi da dove si stanno svolgendo le vaccinazioni contro il Covid-19, a pochi passi da tutti noi.

Gli interventi per salvare il nostro territorio e il nostro mare devono essere permanenti, ma questo non basta. Il vaccino più potente contro l’inquinamento è la creazione di cultura cittadina, forgiata dalla memoria di un passato glorioso e permeata da una solidarietà collettiva.

Non c’è più tempo da perdere.

Foto di Carlotta Faraci

Mario Antonio Spiritosanto

 

Fonti:

ilfattoquotidiano.it

normanno.com/cultura/cera-una-volta-messina-viaggio-nel-passato-tra-i-torrenti-della-citta-dello-stretto

normanno.com/attualita/pulizia-torrenti-messina

normanno.com/attualita/messina-al-via-la-pulizia-dei-torrenti-interventi-previsti-assessorato-alla-protezione-civile

normanno.com/attualita/messina-il-torrente-san-filippo-invaso-dai-rifiuti-cronache-da-una-bomba-ecologica

normanno.com/attualita/lavori-in-corso-sui-torrenti-di-messina-ma-ce-chi-continua-a-gettarvi-rifiuti

youtube.com

 

 

UniMe: riavviato il servizio navetta dei Poli Annunziata e Papardo

Dallo scorso 6 luglio è ripreso il servizio bus navetta che collega il Terminal Metromare e il Capolinea Annunziata ai Poli di Papardo e Annunziata. Gli studenti potranno usufruirne nei giorni feriali (sabato, domenica e festivi esclusi), a meno che non sia prevista sospensione didattica.

Orari Polo Annunziata

Fonte: https://www.unime.it/sites/default/files/tabella%20orari%20Annunziata%20dal%2006.07.2020.pdf

Orari Polo Papardo

Fonte: https://www.unime.it/sites/default/files/tabella%20orari%20Papardo%20-%20dal%2006.07.2020.pdf

Claudia Di Mento