The Danish Girl: Una storia vera raccontata con delicatezza

Nel 2000, David Ebershoff scriveva “The Danish Girl” ispirato alle vite dei due pittori danesi Gerda Wegener e Einar Wegener/Lili Elbe; Quest’ultima identificata come la prima transessuale e che si è sottoposta a interventi chirurgici per cambiare la propria identità sessuale.

Il film del 2015 di Tom Hooper (che ha diretto anche “il Discorso del Re”), adatta cinematograficamente il romanzo, con le dovute licenze e secondo la poetica del regista. Una visione forse edulcorata per alcuni spettatori, ma sicuramente apprezzabile che non ha timore di mostrare delle nudità intere e anche scene con tematiche sessuali esplicite senza cadere nella volgarità o nello squallore (ciò nonostante Negli Stati Uniti è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati). La fotografia scandisce il passaggio da uomo a donna, partendo da una Copenaghen anni ’20 con toni freddi grigiastri, per arrivare a una Parigi calda e avvolgente dove Lili trova finalmente se stessa.

Sono, però, le emozioni, anche quelle non dette a far “rumore”. Eddie Redmayne riesce a trasmettere le sofferenze interiori di una donna intrappolata nel corpo di un uomo, le sue incertezze, paure, fragilità, capricci e la forza di volontà nel portare a termine questa sua missione. La sua interpretazione delicata e forte allo stesso tempo, è davvero intensa; ma è Alicia Vikander che esalta questa interpretazione (difatti ha vinto un oscar per questo). L’attrice riesce a mostrare tutti gli stati d’animo di una moglie che vede le difficoltà di un marito, che diventa un’ami

ca. Come può una donna accettare tutto questo? Eppure Gerda lo fa con amore incondizionato, un amore che va oltre l’identità sessuale.

Questo film probabilmente farà storcere il naso a chi crede che certe cose siano “contro natura”, ma non fa altro che mostrare la vita di due donne, unite da un legame profondo, in un tempo non molto vicino, ma per certi aspetti nemmeno troppo lontano.

 

Saveria Serena Foti