Workshop nazionale sul giornalismo scientifico in universitá di messina con giornalisti VIP RAI il 13 gennaio 2023

Nuovo evento d’eccellenza con Giornalisti Vip a Messina: il workshop nazionale, aperto al pubblico, intitolato “Il Giornalismo Scientifico ai giorni nostri” si terrà il 13 gennaio 2023, ore 9, all’Università di Messina nella Sala Accademia Peloritana dei Pericolanti (Piazza Pugliatti 1).

L’evento è organizzato dal Prof. Salvatore Magazù del Mift (Dipartimento Scienze Matematiche Informatiche Fisiche della Terra), da Byto, società di comunicazione nazionale del giornalista e portavoce parlamentare Antonio Ivan Bellantoni, dal giornalista di Ansa e Corriere.it Gianluca Rossellini e dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Per l’occasione, interverranno con una Lectio Magistralis tre Giornalisti Rai noti al grande pubblico: Marco Frittella, Direttore Editoriale Rai Libri e già Conduttore Tg1 e “Unomattina”; Barbara Carfagna, Conduttrice Tg1 e Autrice-Conduttrice “Codice: la vita è digitale” su Rai Uno; Romolo Sticchi, Inviato Speciale Tg3 e Curatore “Pixel” su Rai Tre.

Ricco il parterre dei relatori: Carmelo Picciotto (Presidente Confcommercio Messina); Giuseppe Ruggeri (Medico e Giornalista); Giovanni Pioggia (Ingegnere Responsabile Irib-Cnr Messina); Dimitri Salonia (Artista e Divulgatore Scientifico); Mariateresa Caccamo (Ricercatrice Mift); Prof. Salvatore Magazù; Gianluca Rossellini; Antonio Ivan Bellantoni. L’evento è organizzato in collaborazione con Università di Messina, Ansa, Aif (Associazione per l’Insegnamento della Fisica), Ristorante Salotto Fellini, Fipe (Federazione Italiana Pubblici Servizi), Lisciotto Viaggi, Cisfa (Consorzio Interuniversitario Scienze Fisiche Applicate), Società Italiana di Fisica, Motostore D’Arrigo Honda, Confcommercio Messina, Caronte&Tourist, Residence Cine Apollo, Gruppo Lem Tipografia, Fondazione Salonia (che donerà all’Università un’Opera pittorica sul tema dell’evento) e Ristorante Il Siciliano.

I Giornalisti Rai Frittella, Carfagna e Sticchi riceveranno una Targa al Merito Professionale durante l’evento, che avrà come tema dominante “il giornalismo scientifico quale protagonista assoluto nella produzione culturale e nello sviluppo economico della nostra società, specie in un’epoca segnata dall’aumento di fake news su argomenti cruciali per scelte individuali e collettive legati al mondo della ricerca”.

Una vita meravigliosa pur partendo da un forte dolore: Lucio Presta, un uomo “Nato con la camicia”

Giovedì 28 marzo 2019. Ore 16.30.  Piazza Pugliatti. Rettorato. Accademia Peloritana dei Pericolanti. Lucio Presta, agente e produttore dello spettacolo, ha presentato il suo nuovo libro dal titolo “Nato con la camicia”. Libro dai forti tratti autobiografici, scritto in collaborazione con la cugina, nonché coautrice: Annamaria Matera. La storia di Lucio Presta è quella di un’Italia che ci piace raccontare e conoscere – cita il Magnifico Rettore prof. Salvatore Cuzzocreaun uomo del Sud che inizia la sua storia parlando di un momento difficile, che, nel corso della sua vita, ha comunque contribuito a rendere forte il legame con la sua terra. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle attività del Corso di Laurea triennale in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche, ed ha coinvolto anche alcuni studenti del DAMS.

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’autore, orfano di madre sin dalla nascita, ha scritto questo libro spinto dal desiderio fortissimo di raccontare una persona così diversa da quella percepita dall’opinione pubblica e da quello che è il suo mondo lavorativo e non. Come lui stesso ha dichiarato durante l’incontro:

Lo dovevo ai mie figli. Volevo che i miei figli conoscessero da dove sono partito e com’ero arrivato a loro. Sono partito dalla curiosità di conoscere cosa fosse successo la notte della mia nascita, cioè cose terribili e straordinarie nello stesso tempo, che mi hanno regalato una vita meravigliosa pur partendo da un forte dolore. Poter condividere con gli altri la possibilità di dimostrare che da un dolore può nascere una storia bellissima era davvero necessario; potevo raccontarlo solo in prima persona.

©SofiaCampagna (incontro con Lucio Presta), Accademia Dei Pericolanti – Messina, Marzo 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nero su bianco viene descritta la perdita della figura materna, nel giorno della sua nascita, tra la notte del 13 e 14 febbraio 1960, la scoperta di un fratello sconosciuto, il difficile rapporto con il padre, la zia che lo ha cresciuto come un figlio, la morte della prima moglie, madre della sua prole. Le donne della sua vita, capaci di comprendere che dietro al professionista inflessibile si celava un uomo fragile che non ha mai realizzato il sogno di ricevere il bacio tanto desiderato della madre. Un viaggio nel tempo, uno sfogo per narrare a penna ciò che non è in alcun modo facile spiegare a parole, una storia privata, intima, fatta di momenti felici ed episodi drammatici, sicuramente saturi di significato che lo hanno portato ad essere un uomo “nato con la camicia”. Da qui il titolo del “diario-romanzo” edito da Mondadori Electra. Nelle sue parole è presente il sud, ha un forte senso di appartenenza: cosentino di nascita e di madre di origini messinesi. C’è un amore viscerale per quella terra che è l’unico luogo in cui si sente davvero sicuro. Emozioni, esperienze, sensibilità che non riescono ad essere contenute.

Quasi due ore di dialogo in cui il brillante manager si è messo a nudo e ha portato alla luce una storia tanto triste quanto bella. All’incontro erano presenti oltre al Magnifico Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Direttore del Dipartimento DICAM, prof. Giuseppe Giordano, ed il prof. Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione.

 Gabriella Parasiliti Collazzo

L’Europa necessaria: incontro con Massimo Cacciari

Quale senso dobbiamo dare oggi all’Europa? Questo l’interrogativo che Massimo Cacciari, filosofo, accademico e politico italiano di fama internazionale, ha posto lo scorso 27 marzo 2019 dinnanzi all’aula gremita del Rettorato dell’Università di Messina. Ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “L’Europa necessaria”. Alla cerimonia hanno preso parte il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, che ha consegnato al professor Cacciari il Diploma di Socio Corrispondente e il distintivo dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, e il prof. Giovanni Cupaiuolo, Vicepresidente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti.

©GiuliaGreco Massimo Cacciari, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

L’intervento tenuto dal prof. Cacciari ha indagato, alle porte delle prossime elezioni europee, la possibilità reale di costruire una nuova Europa, dotandola di quella cornice di senso di cui ultimamente è stata spogliata. Risulta necessario effettuare a tale scopo un’analisi obiettiva della situazione attuale, che tenga conto delle criticità e che proponga parallelamente prospettive di superamento, attuabili non solo attraverso programmi concreti, ma specialmente ridando valore alla dimensione ideale. Come ha più volte ribadito Massimo Cacciari, sono infatti le idee e non le situazioni contingenti a promuovere il cambiamento e l’azione. Parlare di dimensione ideale e valoriale non significa dunque, come si potrebbe facilmente pensare, astrarsi dalla realtà, ma al contrario attuare una pratica di realismo. Quello stesso realismo, disincantato e coscienzioso, che guidò i padri fondatori dell’Europa al termine dei due grandi conflitti mondiali. L’unione politica europea nacque proprio come “idea di sconfitti” che, pur essendo perfettamente consapevoli dell’impossibilità di esercitare alcuna egemonia politico – militare (assunta da USA e URSS), credevano che l’Europa avesse ancora una missione. La costruzione dell’Europa fu dunque dettata, fin dalle sue origini, da una ricerca circa il dover essere che dovesse animarla, circa il senso che dovesse guidarla.

©GiuliaGreco L’Europa necessaria, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

L’Unione politica europea, sottolinea il prof. Cacciari, non si nutre esclusivamente di interessi meramente economici. Il becero determinismo economicistico non avrebbe mai potuto, e non può tuttora, dare anima e vigore all’identità europea, in quanto la politica e l’economia richiedono come necessario sostegno la dimensione autenticamente ideale. Sembra così venire ribaltata l’idea marxista, che pone la struttura, intesa come insieme delle forze produttive e dei rapporti di produzione, alla base della sovrastruttura, avente in sé gli ordinamenti giuridici, politici e tutte le forme della coscienza sociale. È chiaro allora che l’Europa, sin dagli albori della sua storia, sia sempre stata concepita come un dover essere, mai definita, ma sempre immaginata, non materiale, ma spirituale.

“Non è possibile conferire all’Europa un significato materialmente circoscritto o una determinatezza originaria. L’Europa è un’idea che ci deve guidare, oggi più di prima, con grande realismo”.

Ma cosa implica questo realismo? Per quanto possa apparire paradossale, fare realismo significa innanzitutto appellarsi alla sfera ideale, comprendendo la necessità dell’esistenza dell’Europa. A tale scopo, il filosofo ci invita a combattere ogni forma di nazionalismo, ravvisando che la sovranità europea non esclude in alcun modo quella nazionale.

“Costruire insieme agli altri Paesi un foedus non è un sacrificio e non mina la sovranità nazionale, che da sola non avrebbe nemmeno funzione consolatoria. Creare un foedus che si organizzi in maniera funzionante è invece l’unico modo per difendere la sovranità nazionale”.

©GiuliaGreco Il Rettore Cuzzocrea consegna il Diploma di Socio Corrispondente a Massimo Cacciari, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

Tuttavia, il dilagare dei nazionalismi e la stessa Brexit sono chiari segni che testimoniano la tendenza opposta, sintomo di sfiducia nei confronti di un’Europa che ha totalmente perso la capacità e la volontà di seguire una rotta comune a favore degli interessi particolaristici dei singoli Stati. Cosa fare allora? Evocare i pilastri fondanti della solidarietà e della sussidiarietà con lo scopo di fondare una grande politica estera comune, sinergica e organica, è una delle proposte del filosofo, insieme all’abolizione della regola dell’unanimità in Consiglio e alla richiesta di un vero diritto internazionale. Oggi, nel mondo del “disordine globale”, in un momento in cui i diversi spazi imperiali minacciano di confliggere tra di loro, in cui dilagano le terre di nessuno e le organizzazioni internazionali sono afone, l’Europa può e deve rivestire il ruolo di potenza federante.

“Noi europei ci siamo totalmente dimenticati che dalla fine della II Guerra mondiale mediare e favorire il dialogo è precisamente la nostra missione. Non è questo un dover essere impegnativo e affascinante? Non può dare un senso al nostro agire? Non potremmo essere noi gli attori protagonisti di un disegno di pace e armonizzazione?”.

©GiuliaGreco L’Europa necessaria, Aula Magna del Rettorato – Messina, Marzo 2019

A questi interrogativi carichi di speranza, che il professore pone specialmente alle nuove generazioni, si accompagna la completa consapevolezza di esiti probabilistici ben distanti da un destino di pace, unione e costruzione. Che l’Europa esistente possa disgregarsi è una possibilità concreta, e il professore lo sa bene. Le conseguenze a quel punto sarebbero “matematiche”: i singoli “staterelli”, che tali sono da soli, sarebbero costretti a una competizione spietata e crollerebbero così tutte le aspettative connesse a un regime democratico. A questa prospettiva tutti insieme dobbiamo saper rispondere e prepararci attraverso gli strumenti illustrati da Massimo Cacciari nella serata di mercoledì: analisi obiettiva, programmi concreti, valori che abbiano la forza di animarci e guidarci.

 

 

 

Giusy Mantarro

Inaugurazione anno accademico Accademia Peloritana: ospite d’onore il Professor Massimo Cacciari

Mercoledì 27 marzo, alle ore 17, nell’Aula Magna del Rettorato, si svolgerà la Cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti.
Prima celebrazione in assoluto organizzata dall’Accademia per dare inizio alle proprie attività.
Per l’occasione, ospite d’onore della manifestazione sarà il prof. Massimo Cacciari, il quale terrà una Lectio inauguralis intitolata “L’Europa necessaria”.

Il professor Cacciari , tra i più rilevanti e influenti filosofi europei, è ordinario di Estetica presso l’Università IUAV di Venezia a partire dal 1985,  è stato Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura di Lugano (1998-2005). Nel 2002 ha fondato la Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, presso il quale – dal 2012 – è professore emerito di Filosofia.
Particolarmente florida è la sua attività politica: è stato parlamentare della Repubblica durante la VII e l’VIII Legislatura (1976-1983) e Sindaco di Venezia per due mandati (1993-2000 e 2005-2010).
Numerosi e prestigiosi sono invece i riconoscimenti a lui conferiti , tra questi: il Premio Hannah Arendt per la filosofia politica (1999), il Premio dell’Accademia di Darmstadt (2002), la Medaglia d’oro del Circulo de bellas Artes di Madrid (2005), la Medaglia d’oro “Pio Manzù” del Presidente della Repubblica Italiana (2008), il Premio De Sanctis per la saggistica (2009), le Lauree honoris causain Architettura dell’Università di Genova (2002), in Scienze politiche dell’Università di Bucarest (2007) e in Filologia, Letteratura e Tradizione Classicadell’Alma Mater Studiorm – Università di Bologna (2014).

Il pensiero filosofico del professor Cacciari è caratterizzato da una straordinaria capacità di muoversi in ambiti disciplinari diversi, dalla Letteratura all’Arte, alla Musica, alla Teologia, e di scandagliare i diversi periodi storici della millenaria civiltà europea, dalle origini greche e romane, profondamente permeate dalle tre religioni del Libro, al Medioevo latino, prima grande sintesi di cultura europea, fino alla Modernità e all’età contemporanea, è inoltre appassionato studioso del pensiero tedesco e mitteleuropeo del Novecento, per la comprensione del quale ha dato un contributo di fondamentale importanza, Massimo Cacciari ha fatto più in generale dell’Europa, delle sue molteplici matrici culturali e del suo destino, il tema costante della sua interrogazione.

Presentazione volume “Terrore e terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica”

Venerdì 1 Marzo 2019, alle ore 15.30 nell’Aula dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti , sarà presentato il libro di Francesco Benigno, “Terrore e terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica” (Einaudi, Torino 2018).
Benigno, ordinario di Storia Moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel suo nuovo volume riflette sul significato dell’atto terroristico in diversi momenti della storia: dalla Rivoluzione francese, alle bombe anarchiche, all’attentato a Giovanni Paolo II, fino all’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.

Da questo excursus storico, il gesto terroristico appare avere una costante nel tempo ossia lo scopo primario di richiamare alla lotta la propria comunità contro un nemico considerato più forte. Solo in seconda battuta l’azione terroristica mira a generare paura nel nemico e nel suo popolo.

Di questi temi l’autore discuterà con tre storici dell’Ateneo messinese: Salvatore Bottari (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne), Luigi Chiara (Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche), Giacomo Pace Gravina (Dipartimento di Giurisprudenza). Introdurrà e modererà i lavori Giovanni Moschella, prorettore vicario dell’Università di Messina.
L’iniziativa è promossa dall’Università degli Studi di Messina e dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti.

Qui di seguito si allega la locandina dell’evento: locandina_37