La strage del pane Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=ooG529meq9I

La strage del pane: la vigliaccheria della guerra attraverso la fame

Cultura
#Fascismo Liberazione palermo sicilia storia

Correva l’anno 1944, era il 19 ottobre e la Sicilia aveva fame. Palermo aveva fame. Le sue figlie e figli chiedevano pane e pasta per potersi sfamare.

La strage del pane: il coltello nella piaga dei popoli dilaniati

Palermo era stata violentata dai bombardamenti alleati, il centro storico era inagibile, migliaia di sfollati vivevano d’espedienti per sopravvivere al quotidiano. Il disagio era in ogni angolo. Le promesse di venti anni di fascismo si erano risolte in: miseria, morte, fame e distruzione.

Secondo la storia ufficiale, il 1943 fu l’anno della fine della guerra per gli italiani del sud Italia.

La narrazione portata avanti, la descrizione di violenze risparmiate al sud grazie all’armistizio, descrivendo le genti del sud come liberati e posti immediatamente sotto la tutela delle truppe fedeli al Re d’Italia, non corrisponde al vero. In realtà, il piombo, per i siciliani, non finì nel 1943. E a parlar col piombo ai siciliani fu lo stesso esercito regio italiano, che quei cittadini avrebbe dovuto scortare e proteggere.

Fonte: https://palermo.anpi.it/2015/10/20/la-strage-di-via-maqueda-19-ottobre-1944-19-ottobre-2015/

 

Antefatti della prima vergogna dell’Italia liberata

Il 19 ottobre 1944, a Palermo, una folla spontanea di circa tremila cittadini provenienti da tutte le classi sociali e dai settori lavorativi più disparati si radunò spontaneamente, per protestare contro il caro vita, che aveva reso impossibile vivere. La folla chiedeva a gran voce pane e pasta per potersi sfamare.

Le persone marciarono disarmate verso la prefettura, che aveva sede in via Maqueda.

Tuttavia non vennero ricevute, il prefetto non era neanche presente in sede.

La folla sfogò la propria disperazione e frustrazione facendo baccano, battendo con pietre e bastoni sulle saracinesche, come per esorcizzare una fame che non passava e non poteva passare.

Era il grido degli impotenti, il pianto dei disperati. Il suono del malessere era la triste colonna sonora della vergogna dell’umanità, ovvero quel fenomeno chiamato guerra.

Il fascismo non è solo un ideologia. Il fascimo è l’espressione politica del modus operandi dei militari

Il viceprefetto, che si trovava all’interno della struttura, allarmato dal baccano, chiamò l’esercito, temendo un assalto alla prefettura. I soldati del regio esercito italiano arrivarono e furono accolti con il lancio di alcuni sassi.

Il popolo aveva fame, e lo Stato rispondeva inviando uomini armati. La rabbia è un sentimento umano, e il popolo era arrabbiato.

La fame non è un capriccio, non è un vezzo, è una necessità e scongiurarla è il dovere di ogni governo. E quel 19 ottobre 1944, lo Stato (ex fascista) non rispose distribuendo sacchi di farina, ma regalando colpi di fucile e bombe a mano.

L’esercito italiano, arrivato davanti la prefettura di Palermo, aprì immediatamente il fuoco, provocando la morte di 24 civili, tra cui anche donne e bambini, e oltre 158 feriti.

La prima strage di Stato dell’Italia Liberata avvenì a Palermo, nel modo più vile. L’esercito italiano si macchiava d’infamia all’infuori della Repubblicà di Salò, e lo faceva sparando sui propri cittadini, disarmati, rei di domandare il pane.

Il fascismo era stato dichiarato decaduto nel Sud Italia, ma non era decaduto nel cuore di chi rappresentava lo Stato.

Questa vile pagina d’Italia verrà insabiata dalla storeografia ufficiale, e la prima targa e commemorazione ufficiale della strage del pane verrà posta a Palermo solo nel 1994.

Fonte: https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/palermo-la-strage-del-pane-e-un-silenzio-lungo-80-anni/

Da Palermo a Gaza

La vergogna e la vigliaccheria, insite nel braccio di chi veste una divisa e spara su civili innocenti che hanno solo fame, non è una pagina relegata al solo passato degli orrori della Seconda guerra mondiale, su cui scrivo oggi. Questa vigliaccheria sta avvenendo tutt’ora e quotidianamanete, in scala maggiore e ancora più subdolamente.

La strage del pane è avvenunta il 19 ottobre 1944  a Palermo. Ma a Gaza, oggi, nel 2025, l’esercito israeliano sta compiendo stragi del pane in maniera sistematica, causando centinaia di morti tra la gente affamata che si reca ai centri di distribuzione del cibo. Centri costruiti e designati dagli stessi israeliani con la complicità americana.

Dopo aver affamato due milioni di persone per venti mesi, imponendo il blocco totale di cibo e acqua su Gaza, l’esercito israeliano ha progettato dei centri di distribuzione di beni di prima necessità che, però, sotto l’indifferenza del mondo, si sono trasformati in poligoni di tiro dove soldati israeliani sparano senza rimorso su sagome umane.

Uno squid game reale.

Come detto dalle stesse autorità israeliane, i palestinesi sono ”animali umani’. Dunque, tutto è permesso.

I nostri governi sono complici. Complici del silenzio e dell’immobilismo. Si nascondono dietro banali dichiarazioni, mentre a livello istituzionale continuano a collaborare con uno Stato che si dichiara democratico mentre continua impunemente a commettere deliberate stragi del pane.

La storia ce ne chiederà conto, e a pagarlo saremo tutti noi.