Elio

Elio: la Pixar vola nuovamente verso l’infinito….senza andare oltre

Giorgio Maria Aloi
GIORGIO MARIA ALOI
Film
disney DisneyPixar elio Pixar

Elio è un film d’animazione del 2025 diretto da Adrian Molina, Domee Shi e Madeline Sharafian. E’ il 29° lungometraggio realizzato dalla Pixar, in collaborazione con Disney.

Trama

Il nuovo film Pixar racconta la storia di un bambino di undici anni di nome Elio, che ha un carattere artistico, creativo e sognatore, ma ha difficoltà a integrarsi con gli altri. A causa di questo problema, il piccolo è sempre rinchiuso in casa. Nel frattempo sua zia Olga è impegnata nella direzione di un progetto militare top-secret ed è intenta a decodificare uno strano segnale giunto dallo spazio. La donna, però, non immagina che dietro quel messaggio ci sia proprio suo nipote. Mentre Olga cerca di indagare, Elio non si trova più sulla Terra ma nello spazio. Il ragazzino si sta fingendo un ambasciatore intergalattico mandato dal pianeta Terra…

La Pixar va avanti tra l’originalità e l’usato, ma non esce dalla “zona di comfort”

Nel corso degli anni, la collaborazione tra Disney e Pixar ha segnato la storia dell’animazione, partendo da un punto di vista tecnico con l’adozione dello stile della computer grafica e ispirando poi altre case di produzione a realizzare film simili (per esempio Dreamworks con film come Shrek o Dragon Trainer o Illumination come Cattivissimo Me o Minions). La differenza tra le varie case di produzione sta nel modus operandi adottato per la narrazione delle storie.

Pixar ha sempre realizzato dei film d’animazione capaci sia di divertire che di emozionare. Parla al pubblico, con un linguaggio semplice e a tratti anche delicato, tematiche ricorrenti. In questo modo possono arrivare sia ad un pubblico di bambini, per educarli agli argomenti trattati, che agli adulti, per far avere loro degli spunti di riflessione. Il problema della Pixar degli ultimi anni è che non osa più come prima e sembra che faccia il minimo indispensabile. Riesce comunque a centrare l’obiettivo ma senza impegnarsi più di tanto. Il fatto che i suoi maggiori successi siano i sequel dei suoi pilastri (ad esempio, Inside Out 2 l’anno scorso) e non gli originali, è frutto del loro poco impegno? Forse sì, ma in realtà non solo. Come la Pixar non esce dalla “zona di comfort”, anche il pubblico non osa sperimentare su prodotti nuovi e preferisce vedere cose già viste.

Elio e l'alieno
Fonte: IGN Italia

I temi del film

Perché ci si lamenta della “scarsità di idee”, quando è il pubblico che si fa fregare dalla nostalgia e non prova ad allargare gli orizzonti? Quindi, sia la Pixar che il pubblico camminano nella “zona di comfort”, ma la Pixar forse risponde alle esigenze del pubblico (come altre industrie cinematografiche). In questo modo, si perdono storie come quella di Elio, piena di spunti interessanti e parla al bambino….e a quello che si nasconde negli adulti.

Il protagonista si sente diverso e pensa di non appartenere al suo mondo, tanto da trovare un’inaspettata connessione con un alieno. La trama quindi, affronta temi di solitudine, amicizia e accettazione. Elio, un ragazzino che si sente diverso e isolato, sogna di fuggire dalla monotonia e dalle aspettative genitoriali, trovando rifugio in un mondo fantastico.

Elio e l'alieno
Fonte: comingsoon

Elio parla ai bambini, agli adulti e ai fanciulli interiori di questi ultimi

Lo spazio non è solo la metafora di temi profondi come la speranza, la curiosità e la ricerca di connessione, creando un mondo fantastico e allo stesso tempo familiare. In un certo senso, parla anche a quei bimbi e ragazzini che si sentono soli e cercano la compagnia nel mondo virtuale (videogiochi, internet, ecc.), sentendosi anche trascurati dai genitori.

A proposito di questi ultimi, il film parla anche a loro e Olga è la rappresentazione di quei genitori che trascurano i loro figli. Ma in realtà fanno quello che fanno per il loro bene. Sono anche disposti ad entrare nel mondo dei loro figli, per cercare di capirli meglio e Olga cerca di comunicare con lo spazio, per connettersi con Elio a tutti gli effetti. Ma in realtà, Elio è nascosto in tanti adulti e anche loro si sentono soli ed incompresi dagli altri. In un mondo in cui tutti sono perennemente connessi ma allo stesso tempo soli, tutti si sentono o si sono sentiti come Elio. In poche parole, Elioè un film che parla a tutti coloro che si sono sentiti, in qualche modo, diversi o soli. Una solitudine che porta a cercare un messaggio di speranza e di accettazione.

Elio e Olga
Fonte: Ciak Magazine

Elio ha un gran potenziale ed è una storia carina, ma si poteva osare di più

I presupposti e i motivi per vedere Elio ci sono eccome ed è un vero peccato che è stato poco considerato. Con la “paura di sperimentare” e la “scusa” di aspettare l’uscita su Disney Plus, le sale non si siano riempite come avrebbero dovuto. Non si pensava un Inside Out 2 bis, ma più considerazione perché le tematiche sono attualissime e tutti avrebbero bisogno di vedere il film. Paura della novità o di guardarsi dentro?

Elio non vola “verso l’infinito ed oltre” come fa Toy Story, ma preferisce rimanere nella “zona di comfort” e visto il contesto, è un po’ paradossale. che racchiude la prevedibilità e il poco impegno. Immagini colorate, animazioni fluide, doppiaggio accettabile, personaggi in cui ci si può rispecchiare e una regia semplice, ma la scrittura pigra non viene del tutto compensata. Per il potenziale e le tematiche, Elio si meritava di andare ben oltre la sufficienza (o meglio, “verso l’infinito ed oltre”) e non di poco.

 

Giorgio Maria Aloi