Il pesce spada e la ragazza, arriva la fiaba ambientata nello Stretto di Messina

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Negli ultimi anni è diminuito il numero di lettori e lo spazio dedicato alla letteratura, uno dei motori della nostra educazione e cultura. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale dell’Istat, nel 2023 la quota di lettori italiani di età compresa tra gli 11 e i 24 anni era pari al 40,1% della popolazione, sebbene in aumento rispetto agli anni precedenti. Sempre l’Istat, riporta che la quota di lettori voraci, cioè che leggono di più, si attestava attorno ad uno scarso 15,4%. A fronte, però, di questo calo vi è un aumento di testi scritti e di nuove tipologie di scrittori, che magari svolgono un altro impiego principale( Ad esempio Viola Ardone, che svolge il lavoro di insegnante, ma con il suo romanzo “Il treno dei bambini” ha conquistato molti lettori, soprattutto tra i più giovani). Non mancano poi gli esperimenti di piattaforme digitali come Wattpad, che è riuscito a far emergere novità come Erin Doom, nome d’arte di Matilde, nuova scrittrice laureata in legge.

Oggi, ci concentreremo, però,  su un giovane fisioterapista, Davide Nostro, da sempre appassionato di letteratura e scrittura, che ha dato vita alla sua prima fiaba, ambientata proprio nello Stretto di Messina.

Due chiacchiere con l’autore

Lei, da fisioterapista, cosa ha trovato nella sua passione che l’ha spinta a scrivere questa fiaba?

La fiaba è nata da un sogno realizzato assieme alla mia editor Ambra Stancapiano. La storia narra di questo pesce spada, tipico animale delle nostre coste, che un giorno, nuotando nello Stretto, incontra una ragazza e se ne infatua. Nasce, in breve, un profondo legame tra la ragazza e il pesce, che riecheggia anche l’amore e la sensibilità per la natura e gli animali, che sono parte del nostro mondo. Io stesso vivo questo profondo legame con i miei cani, Joey e Pacey.

La storia rispecchia questo tratto caratteristico, quindi evoca anche un senso educativo, oltreché narrativo. Cosa ne pensa?

Sono d’accordo. Viviamo in un periodo in cui l’infanzia e l’adolescenza sono profondamente influenzate dall’avvento dei social e dalla competitività presente su queste piattaforme. Le persone si sentono sole, hanno paura degli altri e leggere e scrivere sono attività che possono essere d’aiuto e educare gli altri. La fiaba, inoltre, è indirizzata anche ai bambini più piccoli, per cercare di invogliarli a leggere e per narrare loro la bellezza della nostra terra.

Una delle immagini della fiaba, realizzate dall’artista Martina Biondini.

Ecco, cosa rappresenta lo Stretto di Messina nella storia?

Lo Stretto è meraviglioso, è un nostro tratto identitario, la sua bellezza è invidiata dal resto del mondo, tante persone non vedono l’ora di conoscere il nostro territorio. Martina Biondini, che ha realizzato i disegni per la fiaba, lasciati in bianco per farli colorare dai bambini, non aveva mai visto lo Stretto di Messina e ne è rimasta incuriosita. La fiaba, composta di 41 pagine, è disponibile su Amazon. Non ho mai pensato di rivolgermi a una casa editrice, infatti ho scelto l’autopubblicazione.

Ciò che colpisce della breve intervista è stata l’ispirazione che ha portato l’autore alla creazione della fiaba. Tutto parte da un sogno, la magia onirica si fonda all’amore per gli animali e all’identità del nostro Stretto. Emerge, dopo aver letto la fiaba, l’importanza dell’ immaginazione anche per un adulto, utopico, dato che “diventare grandi” ,spesso, implica smettere di sognare. E tornare a guardare il mondo con meraviglia e stupore, anche attraverso la semplicità delle piccole cose, risulta senz’altro più difficile per gli adulti.  Dunque, non sarebbe male,  abbandonarsi alle fiabe, anche se non si è più in tenera età. Leggere, magari in riva al mare, facendosi cullare dal rumore delle onde e respirando a pieni polmoni potrebbe essere un buon punto di partenza.

Roberto Fortugno