Maria

Maria: Angelina Jolie interpreta il “ruolo della vita”

Giorgio Maria Aloi
GIORGIO MARIA ALOI
Film
angelina jolie Maria Maria Callas Oscar2025
Il “Ruolo Della Vita” di Angelina Jolie trascina lo spettatore in un viaggio all’interno della mente di Maria Callas, tra realtà e finzione. Voto UVM 3/5.

“Maria” è un film del 2024 scritto da Steven Knight (sceneggiatore di alcuni episodi di “Peaky Blinders” e di “Spencer”) e diretto da Pablo Larraín (regista di “Spencer” con Kirsten Stewart e di “Jackie” con Natalie Portman). La protagonista è Angelina Jolie, che ha avuto una Candidatura per La Migliore Attrice In Un Film Drammatico ai Golden Globes 2025 dello scorso 5 Gennaio. Insieme ad Angelina Jolie, nel film sono presenti Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher e Valeria Golino.

Il film è stato proiettato in anteprima all’81° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, tenutasi tra la fine dello scorso Agosto e i primi dello scorso Settembre e dov’era in concorso per Il Leone D’Oro, e poi successivamente allo scorso Telluride Film Festival. Il film è nelle sale dal 1° Gennaio 2025.

Maria: Trama

Il film ripercorre gli ultimi giorni di vita della nota soprano di origini greche Maria Callas (interpretata da Angelina Jolie). A distanza di anni dal suo ritiro delle scene, Maria vive nel suo appartamento assieme ai suoi due domestici Ferruccio (Pierfrancesco Favino) e Bruna (Alba Rohrwacher).

Maria passa le sue giornate a fare lunghe passeggiate tra le strade di Parigi, esercizi canori e i ricordi passati. Ad una settimana prima della sua morte, avvenuta all’età di 53 anni il 19 Settembre 1977, Maria inizia un viaggio nella sua mente e da lì iniziano una serie di flashback, sequenze oniriche ed interviste immaginarie, per ripercorre alcuni momenti della sua vita e della sua carriera e altri scenari immaginari.

Lo stile delicato di Pablo Larraín in Maria

Pablo Larraín ha sempre avuto un tocco particolare ma anche molto delicato nel genere del biopic, seppur rimanga lo stile romanzato spesso adottato in questo tipo di film. Ha sempre avuto la capacità di adottare un registro differente, cercando di curare in maniera dettagliata e a tratti maniacale, l’estetica più adatta al genere cinematografico che intende affrontare e calando i suoi personaggi e gli spettatori in un contesto quasi onirico (e “Maria” ne è l’ennesima conferma)

La sua regia comprende movimenti di camera che oscillano da movimenti fluidi a movimenti bruschi per poi  mettere in scena l’aspetto emotivo dei suoi protagonisti, il fulcro principale dei suoi film. E lo fa con un tocco ben consolidato e senza mai aderire a un unico punto di vista. La prospettiva è sempre originale e, spesso, certe inquadrature giocano con l’asimmetria, aumentando il progressivo confronto e contrasto tra i vari personaggi-chiave della storia.

Negli ultimi anni, si è dedicato a raccontare di donne famose che hanno lasciato un segno nella storia e qui, ha avuto un tocco molto più delicato. Ad esempio, basti pensare a “Jackie” con Natalie Portman (nei panni della first lady Jacqueline Kennedy) o “Spencer” con Kirsten Stewart (nei panni di Lady Diana). Con quei film è riuscito ad offrire al pubblico una prospettiva piuttosto interessante, tanto da riuscire ad entrare in empatia con loro. “Maria”, però, appare essere un po’ una spanna sopra tutti gli altri lavori.

Un viaggio all’interno della mente di Maria Callas

“Maria” non narra tutta la vita di Maria Callas, ma si concentra su un momento specifico e da lì inizia a trasportare lo spettatore in un viaggio all’interno della sua dimensione interiore.

Il film parte una settimana prima della sua dipartita (il 19 Settembre 1977) e da lì, con una regia calma e delicata e un montaggio reso volutamente confusionario, il pubblico si ritrova catapultato all’interno della mente di lei: una sorta di teatro pirandelliano, in cui avviene l’alternanza tra realtà e finzione tanto da mischiarsi tra loro.

I flashback, le sequenze oniriche e le interviste immaginarie, tutto nella mente di Maria, permettono di ripercorre alcuni momenti della sua vita e della sua carriera, con un ritmo piuttosto lento, e ad un certo punto, si ha il dubbio se alcune scene siano reali o legate alla sua immaginazione. Da una parte si entra in empatia con lei, ma dall’altra, invece, ci si chiede cosa sia reale o cosa no.

Maria ha lasciato fisicamente il palco, ma il palco non ha mai abbandonato Maria ed è fermo nella sua mente e anche se la sua carriera si è interrotta tempo prima. Il palco è l’unica dimensione dove Maria ha raggiunto il suo equilibrio ed è lì che vive un viaggio mentale, che come tutto ciò che inizia, è destinato a finire. Ed è Maria stessa che vuole mettere la parola “fine”, a modo suo.

Maria: il “Ruolo Della Vita” di Angelina Jolie

Angelina Jolie ha avuto una carriera piuttosto longeva, poliedrica e anche variegata. Si è vista in ruoli action come Lara Croft in “Tomb Raider” e “Mr e Mrs. Smith”; ruoli drammatici come “Ragazze Interrotte” e Changeling”; ruoli fantasy come “Maleficent” e persino regista nel film “Unbroken” e doppiatrice nella versione originale di Tigre nella saga di “Kung Fu Panda”

Stavolta, ha avuto la possibilità di interpretare Maria Callas in un film commovente e struggente ed è stata bravissima, tanto che si meriterebbe una Candidatura agli Oscar 2025 come Migliore Attrice Protagonista (ce la farà? Si saprà il 23 Gennaio). Si può considerare a mani basse il “Ruolo Della Vita”, perché Angelina Jolie lascia un’interpretazione straordinaria e divina, risultando anche capace di far entrare il pubblico in empatia con il suo personaggio.

Un film da vedere assolutamente in sala.

Giorgio Maria Aloi