Il dono dello spettro autistico: Lewis Carroll e il Paese delle Meraviglie

Corinne Marika Rianò
CORINNE MARIKA RIANÒ
Cultura
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Nel secondo numero della serie “Il dono dello spettro autistico”, che si propone di mettere in luce le potenzialità dei neurodivergenti senza spettacolarizzarle, esploreremo Lewis Carroll, il genio visionario dietro “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Oltre alla sua vasta produzione letteraria, anche la sua personalità e le sue peculiarità hanno affascinato lettori e studiosi. Con una visione fuori dagli schemi, che riflette spesso quella di chi vive nel proprio mondo, Carroll ha dato vita a un universo fantastico che sfida le leggi della logica, dimostrando che la “diversità” non solo arricchisce, ma dà vita a universi di straordinaria bellezza.

La vita

Lewis Carroll, nato Charles Lutwidge Dodgson nel 1832, fu uno scrittore, matematico, fotografo e prete anglicano britannico.

Oltre alla scrittura, infatti, Carroll si dedicò alla matematica e alla logica, e divenne famoso anche per il suo lavoro fotografico, in particolare per i ritratti di bambine.

La sua biografia è segnata da una personalità introversa, una balbuzie che influenzò la sua vita sociale e una forte propensione per la solitudine.

La relazione con le bambine, in particolare con Alice Liddell (che ha ispirato la sua opera più celebre) ha alimentato speculazioni sulla sua presunta pedofilia. Il suo vero interesse, però, stava nella purezza dell’infanzia, un tema ricorrente nelle sue opere.

Carroll morì nel 1898, lasciando un’eredità duratura nel mondo della letteratura e della cultura.

Autoritratto fotografico di Lewis Carroll (1880)Fonte: https://th-thumbnailer.cdn-si-edu.com/DK-gA3glxKBnXqZqrSKLtA3Wfo0=/800x450/https://tf-cmsv2-smithsonianmag-media.s3.amazonaws.com/filer/Presence-Lewis-Carroll-Charles-Dodgson-631.jpg
Autoritratto fotografico di Lewis Carroll (1880)

Rassegna delle opere

Lewis Carroll è universalmente conosciuto per le sue opere letterarie, tra cui spiccano “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, del 1865, e “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, del 1871. Due capolavori che hanno segnato profondamente la storia della letteratura per l’infanzia e la narrativa moderna in generale.

In questi romanzi, Carroll crea un mondo fantastico dove la logica tradizionale è sovvertita, immerso in un universo di paradossi e strani personaggi come il Bianconiglio, il Gatto del Cheshire (Stregatto) e la temibile Regina di Cuori.

La trama surreale e il linguaggio giocoso, ricco di giochi di parole, hanno fatto di Alice un’icona della letteratura moderna, capace di affascinare lettori di tutte le età.

Tuttavia, il talento di Carroll non si limita alla narrativa fantastica.

Nel 1876, pubblica “La caccia allo Snark”, un poema epico che ribalta la forma del racconto d’avventura, sfidando ogni convenzione logica e narrativa. Questo lavoro, seppur meno noto, porta la sua tecnica del nonsense a un livello più esplicito, esplorando con umorismo le incongruenze della realtà.

Un altro dei suoi testi significativi è “Sylvie e Bruno” (1889-1893), un romanzo che mescola elementi fiabeschi con riflessioni filosofiche. Sebbene l’opera si distingua per un approccio più maturo e complesso, non ottenne lo stesso successo delle precedenti, probabilmente per il suo tono più introspettivo e la trama intricata.

Oltre alla sua produzione letteraria, Carroll realizzò anche opere più tecniche, come “Il gioco della logica”, del 1887, e “Euclide e i suoi rivali moderni”, del 1879. Opere che dimostrano una curiosità intellettuale che andava ben oltre la scrittura per fanciulli.

Questi testi offrono, inoltre, uno spunto interessante per esplorare la fusione tra matematica e creatività letteraria, lasciando un’impronta duratura non solo nella letteratura, ma anche nel campo della logica e della filosofia.

Con la sua abilità nel mescolare l’assurdo con il razionale, Lewis Carroll ha influenzato profondamente la cultura popolare e il personaggio di Alice è diventato uno degli archetipi più iconici della letteratura mondiale.

Copertina libro “Alice nel Paese delle Meraviglie”, di Lewis Carroll
Copertina libro “Alice nel Paese delle Meraviglie”, di Lewis Carroll

 

Alice in Wonderland

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglieè l’opera più celebre di Lewis Carroll.

Il libro racconta la storia di Alice, una bambina curiosa che, mentre si trova vicino a un fiume, vede un coniglio bianco vestito elegantemente infilarsi in una tana. Decisa a seguirlo, Alice si ritrova in un mondo straordinario, il “Paese delle Meraviglie”.

Durante il suo viaggio, Alice incontra una serie di personaggi bizzarri e memorabili, come il Gatto del Cheshire, capace di apparire e scomparire a piacere; la Regina di Cuori, una figura autoritaria e capricciosa che ordina continuamente “Decapitazioni!”; e il Cappellaio Matto, che, insieme alla sua amica, la Lepre Marzolina, celebra un “tea party” perpetuo.

Alice vive esperienze assurde e paradossali, come il cambiamento continuo delle sue dimensioni, che la fanno riflettere sulla sua identità e sul mondo che la circonda.

Il romanzo si distingue per la sua trama non lineare e per il suo tono ludico, fatto di giochi di parole, nonsense e logiche paradossali. Carroll, infatti, non solo crea un mondo fantastico, ma sfida le convenzioni narrative dell’epoca vittoriana, proponendo un universo dove le regole della realtà sono continuamente infrante e creando un’illusione di libertà e confusione.

I temi trattati nel libro sono variegati e complessi: si riflette sul concetto di identità (Alice cambia continuamente dimensione e cerca di capire chi è), sulla crescita e sull’adattamento alle regole del mondo adulto, ma anche sulla potenza della fantasia e dell’immaginazione.

Alice nel Paese delle Meraviglie non è solo un racconto per bambini, ma anche un’opera filosofica che ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi di logica, matematica e psicologia, che vi hanno trovato spunti per esplorare temi come il paradosso e la percezione della realtà.

In questo senso, l’opera può essere letta anche come una riflessione sulla società vittoriana e sulle contraddizioni del mondo adulto, affrontate attraverso gli occhi di una bambina che non accetta passivamente le convenzioni.

La scrittura di Carroll è ricca di allusioni a concetti matematici e filosofici, con riferimenti alla logica formale, e giochi linguistici che hanno reso il libro un testo di grande valore non solo per i bambini, ma anche per gli adulti e gli studiosi. Con il suo stile arioso ma ricco di significati, “Alice nel Paese delle Meraviglie è diventato uno dei capolavori della letteratura mondiale, capace di stimolare una vasta gamma di interpretazioni, dalla più semplice alla più complessa.

Copertina libro “Alice attraverso lo Specchio”, di Lewis Carroll
Copertina libro “Alice attraverso lo Specchio”, di Lewis Carroll

Attraverso lo Specchio

Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò è il celebre sequel di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.

In questo nuovo capitolo, Alice, ora cresciuta, attraversa uno specchio nel salotto di casa e si ritrova in un mondo parallelo, dove la realtà è ancora una volta distorta e la logica ribaltata.

A differenza del primo libro, dove Alice esplorava un Paese delle Meraviglie dominato dal caos, in Attraverso lo specchio la protagonista si muove in un paesaggio che segue una struttura precisa, quella di una scacchiera gigante.

La storia si sviluppa come una partita di scacchi, con Alice che parte come pedina e spera di diventare regina al termine della sua avventura.

Nel corso del suo viaggio, Alice si imbatte in una serie di personaggi stravaganti, tra cui la Regina Bianca, Pincopanco e Pancopinco, il Cavallo e il Re Rosso. Ogni incontro è un nuovo enigma e una prova, e spesso Alice si trova a dover risolvere situazioni paradossali.

L’opera, sebbene mantenga il tono giocoso e surreale del primo libro, si fa più riflessiva, affrontando temi come la crescita e il cambiamento, il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Alice è ormai consapevole di come il mondo funzioni in modo diverso da come lo vedeva da bambina, ma continua a cercare un senso, sfidando le regole che le vengono imposte.

Il romanzo si distingue anche per una maggiore sperimentazione con il linguaggio e le parole. In Attraverso lo specchio, Carroll sfrutta i giochi di parole, gli enigmi e i paradossi in modo più strutturato, inserendo riferimenti più complessi alla filosofia, alla logica e alla matematica, sebbene sempre con un tono ironico e accessibile.

A livello narrativo, l’opera offre una riflessione sulla dualità della vita, il sogno e la realtà,  il bambino e l’adulto, e sulle contraddizioni insite nella crescita. Sebbene meno caotico e delirante rispetto al suo predecessore, Attraverso lo specchio mantiene una critica sottile alla società vittoriana e alla rigidità delle sue convenzioni, utilizzando la figura di Alice come strumento di esplorazione di un mondo in continua evoluzione.

 

Carroll e lo spettro autistico 

La teoria che Lewis Carroll potesse essere nello spettro autistico si basa su alcune caratteristiche e tratti comportamentali osservabili nella sua vita, nelle sue opere e nei suoi personaggi.

Sebbene non vi sia una diagnosi ufficiale, molti studiosi hanno notato che Carroll mostrava segni tipici della neurodivergenza. Una spiccata solitudine, una preferenza per le interazioni con i bambini e un’intensa focalizzazione su interessi specifici, come la matematica e la logica.

La sua scrittura riflette un pensiero sistematico e a volte surreale, che potrebbe suggerire un modo di pensare simile a quello di chi vive nel proprio mondo mentale. Inoltre, la sua vita solitaria e la difficoltà nelle relazioni sociali, insieme alla sua genialità e creatività, hanno alimentato le ipotesi su una possibile connessione con il disturbo dello spettro autistico.

Nonostante la mancanza di una conferma, la sua visione unica del mondo, unita alla sua passione per l’invenzione e la logica, lascia aperta la possibilità che la sua neurodivergenza abbia influenzato profondamente il suo lavoro, contribuendo alla creazione di opere fuori dagli schemi e straordinarie come Alice nel Paese delle Meraviglie.

Fotogramma dal film “Alice attraverso lo Specchio” (2016)https://millesplendidilibriblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2016/11/img_2970.jpg
Fotogramma dal film “Alice attraverso lo Specchio” (2016)

Lewis Carroll ci insegna che le menti neurodivergenti non solo vedono il mondo da una prospettiva unica, ma hanno anche il potere di trasformarlo in qualcosa di straordinario. Come molte persone nello spettro autistico, la sua visione fuori dagli schemi ha dato vita a un universo che continua a ispirare. E forse, dopotutto, è proprio dalla “diversità” che nascono le vere meraviglie.

 

Essere autistici non è un limite, bensì un dono.

Fonti:

https://autismocomehofatto.com/2019/03/20/le-30-persone-nello-spettro-autistico-piu-famose-della-storia/

https://it.m.wikipedia.org/w/index.php?title=Attraverso_lo_specchio_e_quel_che_Alice_vi_trovò&wprov=rarw1

https://www.britannica.com/topic/Alices-Adventures-in-Wonderland

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Alice_nel_Paese_delle_Meraviglie

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lewis_Carroll