La nascita della scrittura. Tra Oriente ed Occidente

Fortunato Nunnari
FORTUNATO NUNNARI
Attualità
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Quando l’essere umano concepì l’idea di gestire il territorio circostante più che sfruttarlo – ovvero quando egli sperimentò le prime tecniche di produzione agricola e di allevamento, a discapito delle tecniche di caccia e raccolta –, col tempo, raggiunse una sufficienza alimentare che permise ad una parte della società di dedicarsi ad altre attività, prima impensabili.

Chi, prima, occupava tutta la giornata con pericolose battute di caccia, adesso, se non coltivava i campi o badava agli animali, si occupava di fabbricare utensili e ceramiche, di gestire la comunità sempre più numerosa oppure entrava in contatto con gli dèi.

Nacquero, così, le prime civiltà.

Queste innovazioni contribuirono alla nascita delle prima grandi comunità dell’uomo. Eppure, se dovessimo metterle a paragone con un’altra, grande innovazione avvenuta qualche secolo dopo, ci renderemmo conto di quanto esse non siano, del resto, gli unici inneschi della civiltà umana.

Solchi nell’argilla

È parere concorde, tra gli studiosi, ritenere che la nascita della scrittura sia avvenuta nel Vicino Oriente Antico intorno al 3500 a.C. e che sia direttamente collegata alla sovrapproduzione alimentare che, innescando un aumento demografico, comportò la nascita di vari settori specializzati e di nuovi prodotti. Ne consegue il crearsi di nuove relazioni di interscambio tra queste comunità, anche molto distanti da loro.

L’evoluzione di questi rapporti socioeconomici, che noi comunemente chiamiamo commercio, produsse la necessità, per le comunità, di un mezzo che, oltre a facilitare le operazioni di calcolo delle sovrabbondanze, potesse registrare entrate ed uscite nelle relazioni commerciali. Fu, così, ideata la scrittura.

Ad un primo utilizzo di sigilli per garantire l’inviolato contenuto di lettere e magazzini, equivalenti ad una firma e rappresentanti scene di vita quotidiana, si passò ben presto ad incidere segni su una cretula (un pezzo globulare di argilla, posto sull’apertura del contenitore), che divennero col tempo sempre più complessi.

Questo nuovo mezzo richiedeva una conoscenza e una preparazione piuttosto elevata, posseduta da pochi membri della comunità. Pertanto, di pari passo alla scrittura, nacque anche la casta di coloro i quali erano gli unici a conoscerne i segreti: gli scribi. Questi funzionari, oltre ad annotare i rendiconti economici della comunità, iniziarono anche ad essere adoperati dal sovrano per scrivere missive da inviare ai subordinati e lettere ai propri pari.

La scrittura, in breve tempo, divenne pilastro fondante della società umana.

Questo è, per lo meno, il caso dell’Occidente.

Evoluzione della scrittura cuneiforme. Da Pastena, 2009.

E prese carta e penna

Quasi la totalità dei fenomeni umani si evolve e si distribuisce, nel mondo, per irradiamento. La lavorazione del ferro, nata nel Vicino Oriente Antico, a partire dal X-IX sec. raggiunse la Grecia, mentre il sistema di scrittura alfabetico, invenzione tipica delle comunità siro-fenicie del Levante, fu adottato, poi, dalle stesse popolazioni greche con cui i Fenici intrattenevano rapporti commerciali.

Qualsiasi meccanismo, innovazione tecnologica, cambiamento nasce per poi diffondersi in una traiettoria più o meno ampia di movimento. Eppure, esistono dei fenomeni che non sono vincolati dal meccanismo dell’irradiamento.

Pratiche come la produzione ceramica, la navigazione, la stessa agricoltura e, per finire, la scrittura sono delle attività antropiche molto complesse le cui zone aborigene sono inesistenti, proprio perché nacquero più o meno contemporaneamente in divere parti del mondo.

Per l’ultimo caso, nostro argomento in analisi, la scrittura nacque indistintamente sia in Occidente, nel Vicino Oriente Antico, sia nell’Estremo Oriente, in Cina. È interessante notare come l’emersione di questo fenomeno sia stato del tutto naturale ed indipendente, come se fosse parte del nostro patrimonio genetico.

Non ci fu nessun ipotetico contatto tra le popolazioni della Mesopotamia e quelle della Cina, eppure la scrittura nacque in entrambi i posti, seppur in tempi e per motivi diversi.

I segni del “Cielo”

Inventata nel corso del XIII sec. a.C., la scrittura cinese si sviluppò come supporto oracolare, estraniandosi, dunque, dal tipico utilizzo amministrativo mesopotamico. Sono simboli incisi su carapaci di tartarughe e scapole bovine, utilizzati dagli sciamani per avvicinare il mondo spirituale.

La scrittura, in Cina, si sviluppò con le stesse modalità con cui si svilupparono la scrittura maya, egizia e mesopotamica. Furono collegati a delle immagini dei suoni. I foni, o suoni, divennero parole. Successivamente, per poter indicare concetti più astratti, i Cinesi incominciarono ad utilizzare dei caratteri per indicare anche altri foni che suonassero simili, a mo’ di rebus.

In tal modo, una moltitudine di caratteri perse il suo significato originario, finendo per diventare  “impalcature” lessicali. I caratteri utilizzati dalla dinastia Shang, ovvero la prima dinastia “cinese” ad utilizzare – per quanto ne sappiamo – la scrittura, sono del tutto diversi da quelli usati oggi nelle città di Pechino, Shanghai e Hong Kong. Essi, infatti, erano utilizzati per fissare e, forse, intensificare i riti cultuali.

La scrittura era un potente amplificatore delle capacità spiritiche dell’oracolo o dello sciamano locale. Proprio per la loro complessità, la scrittura cinese si offre, nella sua fase embrionale, alle abilità di pochi elementi a corte, padroni di questa nuova “arte”.

Ci vorranno diversi secoli perché la scrittura sia effettivamente utilizzata in ambito amministrativo e diplomatico. La scrittura cinese nasce circa 2.200 anni dopo quella mesopotamica e viene adoperata dalle cancellerie cinesi solo quando Roma inizia la sua espansione nel Mar Mediterraneo.

Evoluzione della scrittura cinese antica.

Le diverse esigenze degli abitanti della Mesopotamia e della città di Anyang (sito delle prime testimonianze di scrittura cinese) costituirono due punti di partenza diversi verso la stessa meta, uno strumento che potesse semplificare le mansioni più complesse per le società del periodo, il commercio e la divinazione.

Pertanto, a profonde differenze si alternano interessanti analogie. che sembrano essere presenti in tutte le scritture del mondo. La nascita della scrittura è, difatti, sempre uguale nelle sue modalità.

 

Fonti:
Mario Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia. Laterza, 2009.
Federico Giusfredi, Il Vicino Oriente antico: breve storia dalle origini alla caduta di Babilonia. Carrocci, 2020.
Kai Vogelsang, Cina: una storia millenaria. Einaudi, 2017

https://www.treccani.it/enciclopedia/la-nascita-e-l-evoluzione-della-scrittura_(Storia-della-civilt%C3%A0-europea-a-cura-di-Umberto-Eco)/