Educazione affettiva cercasi

Roberto Fortugno
ROBERTO FORTUGNO
Attualità
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Siamo a Novembre, l’inverno sta arrivando, come recita un certo incipit familiare. Da poco è tornata anche la scuola. Svanita l’estate con il caldo e l’odore della salsedine, arrivato l’autunno con i suoi molteplici colori, ci si sveglia in un mondo cambiato. Noto un diverso modo di vivere le relazioni e un brivido mi corre lungo la schiena nel leggere le notizie. Un secolo fa le persone si realizzavano, oggi è tanto se non si distruggono. Quest’anno ne abbiamo sentite di ogni, dal caso della violenza su minori a Caivano del 2023, passando per le violenze domestiche( vari i casi di femminicidio e infanticidio), sostando sul noto caso di Turetta, per arrivare anche vicino, al più recente caso di Furci Siculo, dove è stata uccisa la giovane Quaranta. Ma cosa ci succede? Come mai queste tragedie?

Che ruolo svolge la letteratura nell’educazione odierna?

Eh si, per rispondere a queste domande non basta rivolgersi alle analisi di esperti, bisogna anche leggere. La letteratura da sempre influenza le nostre menti e la nostra educazione. Ma cosa potrà mai dirci di tanto importante un libro? Ebbene, quest’estate mi sono ritrovato a leggere diversi classici, fra cui “Gli Indifferenti” di A.Moravia. Pubblicato la prima volta nel 1922, questo romanzo ha avuto enorme impatto all’epoca ed era la fotografia di una società corrotta e immutabile. Un mondo negativo, impossibile da cambiare. Certo, Moravia si riferiva alla società fascista, non al mondo di oggi. Eppure, quella realtà così negativa sembra più attuale. I giornali commentano proprio di come certi movimenti abbiano ancora legami con le loro radici estremiste e non solo. I femminicidi avvengono ancora, le tragedie familiari sembrano all’ordine del giorno. Insomma, sembra un mondo immutato anche questo. Ma come possono i libri aiutarci a capire?

Tutti contro Sarratore

Una prima risposta alle nostre domande è che oggi viviamo in un mondo più narcisista e fragile. Il crescente desiderio di realizzazione del sé porta ad escludere l’altro, ad oggettivarlo per i nostri scopi. Di recente, le più grandi testate americane, affiancate dai migliori intellettuali del nostro secolo, hanno stilato una classifica dei cento migliori libri del pianeta. Indovinate un po’ quale libro è finito in cima? “L’amica geniale” di E.Ferrante. Sembra una sorpresa, perché sebbene sia un romanzo coinvolgente, non è di certo definibile il migliore. Fra tutti i volumi che potevano finire primi in classifica proprio  questo è risultato il più acclamato dalla critica. Ma perché? Seguiamo un breve ragionamento.

Il libro è un’autentica fotografia della nostra realtà. Al di là della trama,  la storia si incentra sul narcisismo e sulla lotta al patriarcato che due migliori amiche affrontano insieme, sullo sfondo di una Napoli tanto povera quanto pericolosa. Nemico comune sembra essere tale personaggio N.Sarratore, un tipico intellettuale narcisista. Per carità, lui è un personaggio odiosissimo, ma cosa si può dire della nostra protagonista, che manda all’aria la sua vita per corrergli dietro? Questo romanzo sembra sostenere che le persone fragili e narcisiste si attraggono. C’è un’attrazione reciproca fra questi personaggi. Ma qual è il collegamento con questo libro se l’articolo è sulle relazioni di oggi? Semplice, il libro è una fotografia della nostra realtà, un mondo fragile, pieno di complessità e malato.  Dunque, qual è allora la cura per guarire da questo mondo complicato?

L’attore Fabrizio Gifuni e l’attrice Alba Rohrwacher in una scena della serie l’amica geniale, tratta dal romanzo di Elena Ferrante. Fonte: Grandenapoli.it

Cosa ci serve per tornare entusiasti?

Oggi si tende a maturare dopo, è una delle prime risposte che può venire in mente. Prima, compiuti i vent’anni, si diventava grandi e si prendevano decisioni importanti. Oggi quasi non si cresce più. Tante sono le sfumature dell’identità, che sembra sempre più sfuggente e indefinita. Scrittori e giornalisti narrano di  come gli adulti si rifiutino di affrontare la realtà, spacciandola per illusoria libertà. Chiara Gamberale nel suo ultimo libro, “Dimmi di te“, investiga sulle diverse forme identitarie che una donna può assumere(si chiede come si faccia a ribadire ogni giorno le proprie decisioni e interroga quelle donne che hanno deciso di non diventare madri, fra le altre cose). Michela Murgia ha sempre sostenuto l’esistenza di diverse forme di maternità, da quei figli abortiti a quei figli rifiutati dai genitori e adottati da altri. L’intellettuale ha avviato un dibattito importante, affermando una di molte verità; I figli non sono solo di chi li fa, ma soprattutto di chi li cresce.

Oggi si ha paura di diventare grandi, manca il coraggio, l’ottimismo e il sacrificio reciproco che porta a vivere la vita assieme a qualcuno. Di certo a vent’anni potrebbe risultare presto avere figli e  sposarsi, ma si può iniziare ad affrontare la vita assieme, senza perdere fiducia nei propri sogni. Ergo, bisogna iniziare a crescere e prendersi la responsabilità del cambiamento.  La vita, spesso, è una questione di scelte, alcune giuste altre no. Bisogna tornare a sognare, come quando si era bambini e si guardava il mondo con meraviglia, nonostante i tanti pericoli. Ma sognare per un adulto è molto difficile, la paura di precipitare durante il volo è opprimente. Per fortuna l’amore non ha a che fare con la violenza e le paure, se affrontate, consentono di crescere, portano a nuove scoperte. L’amore non è staticità, è dinamismo, scoprire ogni giorno cose nuove, ci vuole uno slancio in più per affrontare i problemi, perché quelli non se ne vanno. Forse serve una ventata d’entusiasmo affinché le persone tornino ad amare.

 

Roberto Fortugno

Fonti;

https://www.fanpage.it/attualita/lorena-quaranta-e-morta-per-asfissia-i-risultati-definitivi-dellautopsia/

https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Giulia_Cecchettin

https://www.studenti.it/amica-geniale-questione-violenza-sulle-donne.html

 

Oltre cento donne, solo nel 2024, sono state vittime di femminicidi e violenza di genere. Questo articolo è anche dedicato a loro.