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Giustizia Smart, concluso il primo seminario al dipartimento di Giurisprudenza di Palermo. UniMe presente.

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Si è tenuto giorno 3 marzo 2023 il primo seminario del progetto Giustizia Smart: Strumenti e Modelli per ottimizzare il lavoro dei giudici, che vede coinvolte 5 delle Università delle Isole

L’evento, svoltosi nella suggestiva cornice dell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, è stato introdotto dai saluti istituzionali del Prof. Armando Plaia, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza UniPa, del Prof. Davide Galli e del Dott. Ettore Sala e prosegue con gli interventi dei presidenti delle Corti d’appello delle città di Palermo, Messina, Catania, Cagliari, Sassari e Caltanissetta.

Il punto della situazione con i Presidenti delle Corti d’Appello della Macroarea 6

Nel suo intervento, il Presidente della Corte d’Appello di Palermo, S.E. Dott. Matteo Frasca ha voluto chiarire con estrema sincerità ed in modo molto esplicito quali sono, al momento, le criticità degli Uffici Giudiziari, affermando che «la sinergia tra accademia e giurisdizione è fondamentale».

Gli obiettivi del progetto mirano ad una riduzione dell’arretrato del 50% per le Corti d’Appello e del 65% per i Tribunali entro il 2024, obiettivo più volte definito ambizioso da parte dei Presidenti.Ci si domanda infatti quali siano stati i parametri di valutazione, utilizzati dal legislatore, per la definizione di questi obiettivi.

Per Frasca non ci sono dubbi: Il vero problema della giurisdizione italiana è quello dell’arretrato. Se non ci fosse arretrato ci si potrebbe concentrare di più sull’ottimizzazione dei tempi ed accorciare il periodo necessario per la definizione dei provvedimenti, ma soprattutto è importante fare attenzione ai numeri riportati dagli uffici statistici. Le parole del Presidente Frasca sono condivise anche dal Dott. Alessandro Castello della Corte d’Appello di Cagliari.  Egli infatti definisce l’arretrato civile «un vero macigno» e ritiene il progetto una grande iniziativa ed il principio di un grande sviluppo per il mondo giuridico.

Anche il Presidente Filippo Pennisi della Corte d’appello di Catania nel suo intervento afferma che «l’esigenza di fare presto e di fare bene sono due parole che devono sempre risuonare all’interno del progetto. Rischiamo, se siamo troppo astratti, di non riuscire a identificare i problemi». Nel suo intervento, il Presidente Sebastiano Neri, della Corte d’Appello di Messina, ammette che «il rischio è che per fare presto, si possa non fare bene» ma fiducioso sullo sviluppo del progetto, è «convinto che il percorso intrapreso, sia un percorso di grande utilità», e ringrazia il Prorettore Vicario dell’Università di Messina, Prof.re Giovanni Moschella e la Prof.ssa Maria Astone per l’interesse e l’impegno nel portare avanti il progetto con l’aiuto di numerosi assegnisti e borsisti.

Nel corso del progetto è emerso che all’interno dell’UPP (Ufficio per il Processo) c’è un’oggettiva mancanza di professionalità dettata soprattutto da una mancata definizione del lavoro dell’addetto all’UPP, in cui molti si sono preparati da soli, calibrando questo nuovo organo più ad uffici di primo grado, come i tribunali, piuttosto che alla Corte d’Appello. Sempre nell’ambito del modello organizzativo dell’UPP si pronuncia anche la Presidente S.E. Dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, promuovendo l’acquisizione di una cultura di Staff all’interno degli Uffici Giudiziari per risolvere le problematiche relative all’organizzazione, ribadendo che «amministrazione e giurisdizione servono un’unica platea!».

L’evento prosegue con due Panel con interventi da parte di un relatore per ogni università,

Primo Panel – Linee d’azione

Introduce il primo panel, il Prof. Enrico Camilleri, ordinario di Diritto privato del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, responsabile della MacroArea 6 del progetto Giustizia Smart che, dopo i ringraziamenti per questo primo seminario, condivide con i partecipanti delle idee per il potenziamento del modello organizzativo dell’UPP, confrontandolo con dei modelli di benchmark utilizzati in ambito bancario e finanziario. Modernizzazione, massimazione delle sentenze e formazione sono gli aspetti cardine per il progresso dell’UPP, ma in questo momento la massimazione e la formazione non sono prioritari allo stato dell’arte, ma «sono terreno di proiezione dei nostri sforzi e dei risultati del nostro progetto», e concludendo l’intervento affermando che sempre più professionalità sono richieste all’interno degli Uffici Giudiziari, tra cui ingegneri gestionali e statistici.

Per il distretto di Messina, interviene il Prof.re Massimo Villari, ordinario di Informatica presso l’Università di Messina, che ribadisce l’importanza dell’utilizzo di tecnologie open source per organizzare al meglio gli uffici giudiziari e per semplificare il lavoro degli avvocati e dei giudici attraverso nuovi strumenti che consentono di affiancare alla mole di lavoro che investe i magistrati e funzionari il supporto dell’intelligenza artificiale. Tutto questo, facendo particolarmente attenzione ai dati sensibili, presentando un modello, in fase di sviluppo che permetterà di ottenere documenti totalmente anonimi in tempi rapidissimi.

Secondo panel – Stato di avanzamento, assetto organizzativo

Nel secondo panel, dopo la pausa pranzo, interviene per l’Università di Messina la Prof.ssa Maria Astone, Responsabile Scientifico del progetto e ordinario di Giurisprudenza ad UniMe, presentando le iniziative e le strategie adottate nel distretto di messina per ridurre l’arretrato e migliorare il rendimento dell’UPP, attraverso la valutazione degli uffici giudiziari con il supporto della piattaforma in fase di sviluppo da parte del team informatico. Particolare attenzione è stata prestata dal team degli avvocati ai casi studio, cercando di individuare le affinità tra i diversi casi, prendendo in analisi gli schemi di provvedimento.

Conclusioni

L’evento si conclude con i saluti di Scaletta che dà la parola al Capo Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, Presidente Maria Rosaria Covelli la quale dichiara che «Il ministero non ha mai fatto un’analisi così attenta degli uffici giudiziari» e ringraziando tutte le università per il lavoro svolto. Un profilo molto importante è quello della formazione. 

«La grande attività che state portando avanti, genera formazione per i futuri addetti ai lavori. I benefici sono numerosi: ricerca dell’università, ricerca mirata alla giurisprudenza italiana e tutto ciò ha portato confronto tra le università, tra i diversi dipartimenti, e tra gli studenti. E’ un sapere organizzativo che rimarrà!»

Sulle note di quanto detto dagli altri Presidenti delle Corti d’Appello, intervenuti ad inizio giornata: «se non si elimina l’arretrato, la giustizia civile non splenderà mai», e conclude augurando una buona continuazione dei lavori a questa magnifica task force.