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Il latte materno: come l’oro, conservato in banca

Scienza & Salute
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Quando pensiamo alla donazione ci viene in mente quella del sangue o  degli organi.  Tuttavia è opportuno conoscere una delle forme più semplici ma essenziali di donazione: quella del latte materno.

Importanza dell’allattamento al seno

Il latte materno è, quando possibile, l’alimento da favorire per la nutrizione del neonato, poiché è completo di tutto ciò che serve per il suo accrescimento

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno per almeno sei mesi. Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal Ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino.

Alcune componenti del latte umano che il  bambino riceve ad ogni poppata sono:

  • Milioni di cellule vive: globuli bianchi, ad esempio, che aiutano a rinforzare il suo sistema immunitario e cellule staminali che favoriscono lo sviluppo e l’eventuale guarigione degli organi.
  • Più di 1.000 proteine che sostengono la crescita e lo sviluppo, ne attivano il sistema immunitario e favoriscono lo sviluppo e la protezione dei neuroni cerebrali.
  • Oltre 200 zuccheri complessi, gli oligosaccaridi, che fungono da prebiotici, introducono “batteri buoni” nell’intestino del bambino. Questi, inoltre, prevengono il rischio di infezioni del sangue e riducono il rischio di infiammazione cerebrale.
  • Più di 40 enzimi che facilitano la digestione del bambino e ne rafforzano il sistema immunitario, oltre a favorire l’assorbimento del ferro.
  • Vitamine e minerali, sostanze nutritive in grado di favorire una crescita sana e il corretto funzionamento degli organi oltre che a promuovere lo sviluppo dei denti e delle ossa.
  • Anticorpi, anche detti immunoglobuline. Esistono cinque forme principali di anticorpi e il latte materno le contiene entrambe. Proteggono il bambino da malattie e infezioni, neutralizzando batteri e virus.
  • Acidi grassi a catena lunga che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso.

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Fasi del latte

Il primo latte che i  seni producono dopo il parto è il colostro. Questo è denso e appiccicoso. Viene spesso chiamato “oro liquido“, non soltanto per il suo colore giallo-arancione, ma anche perché è importantissimo per la nutrizione e la protezione del neonato ancora vulnerabile. Inizialmente vengono prodotti 40 o 50 ml ogni 24 ore, che sono però sufficienti al bambino poichè presenta uno stomaco grande quanto una biglia.

Durante la prima settimana di vita , tra il secondo e il quarto giorno circa, la quantità del latte materno cambia: si verifica la così detta  “montata lattea”. Il terzo giorno il bambino è in grado di consumare dai 300 ai 400 ml di latte materno ogni 24 ore, che diventeranno 500-800 ml entro il quinto giorno.

Tra il quinto e il 14° giorno il latte è chiamato latte di transizione. Come suggerisce il nome, da colostro si sta trasformando in latte maturo. La consistenza e il colore diventano più cremosi e il contenuto in grassi, calorie e lattosio aumenta. Entro le quattro settimane di vita del neonato il  latte sarà completamente maturo.

Quando l’allattamento al seno materno non è possibile o non lo è nell’immediato perché il bimbo ha bisogno di passare qualche giorno nella terapia intensiva neonatale o ancora perché è la mamma ad avere problemi, è comunque possibile nutrirlo con il latte materno grazie alle banche del latte e alla donazione del latte umano.

Cosa sono le banche del latte?

Le banche del latte sono strutture sanitarie correlate in genere ai reparti di terapia intensiva (tin) e di patologia neonatale presenti in ospedali pubblici. Hanno una duplice funzione, cioè di promuovere la donazione del latte materno e il suo utilizzo nei centri di neonatologia e nelle tin e di diffondere in generale l’allattamento materno.

Le BLUD (banca del latte umano donato) raccolgono, conservano, controllano, trattano e distribuiscono gratuitamente il latte ai bambini che ne hanno bisogno, su motivata indicazione medica.

Se per un bambino nato sano il latte materno è il nutrimento ideale, per tanti bimbi, soprattutto quelli nati pretermine o con determinate patologie, è da considerarsi un vero e proprio supporto terapeutico.

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Ricevente del latte

Il latte umano è utile soprattutto per i neonati  pretermine e con problemi di salute. Purtroppo le mamme con un figlio ricoverato in terapia intensiva subiscono spesso un distacco prolungato e sono soggette ad uno stress elevatissimo. Tali condizioni possono provocare una riduzione della lattazione fino a farla cessare.

La disponibilità di latte di banca è la soluzione migliore, in questo caso per due principali motivi. Infatti, pur essendo latte di un’altra mamma, è da preferire a quello artificiale perché rimane comunque specie-specifico. Inoltre, nonostante i trattamenti di sanificazione che lo rendono più povero rispetto al latte fresco, contiene molte sostanze preziose per la funzione dei vari organi e apparati e per la protezione da varie malattie.

Secondo diverse società scientifiche, il latte umano donato può essere considerato come un vero e proprio farmaco essenziale. Concetto, avvalorato dalle linee di indirizzo del Ministero della Salute  e da diversi studi scientifici che sottolineano la riduzione del rischio di enterocolite necrotizzante, condizione che causa  il 30% di morte neonatale. Altri vantaggi derivanti dall’utilizzo del latte umano donato nell’alimentazione dei neonati pretermine, soprattutto per quelli di peso molto basso alla nascita, sono la ridotta incidenza di sepsi, infezioni, displasia broncopolmonare. Oltre ai bimbi prematuri, possono trarre benefici dal latte umano donato altre categorie di lattanti, per esempio bambini con malattie gastrointestinali, metaboliche, cardiache, renali. Il latte umano donato è indicato anche in situazioni quali:

  • deficit immunitari;
  • diarrea intrattabile;
  • sindromi con grave malassorbimento;
  • gravi allergie alimentari;
  • insufficienza renale cronica.

Le banche del latte sono indispensabili anche nei rari casi di neonati a termine che per brevi periodi non possono essere allattati dalla propria mamma.

Mamme donatrici

Le mamme donatrici sono coloro che hanno una produzione di latte superiore al fabbisogno del proprio figlio. Bisogna riconoscere che si tratta pur sempre di un prodotto fisiologico e come tale può essere veicolo di agenti dannosi per i piccoli riceventi. Per questo, le banche del latte, seguendo specifiche linee guida formulate dalla Società Italiana di Neonatologia e dal Ministero della Salute, sottopongono le aspiranti donatrici ad un accurato controllo medico per verificare  tutti i requisiti necessari per la donazione. Inoltre, viene proposta la compilazione di un questionario per individuare situazioni che non permettono la donazione a causa del pericolo di trasmissione di agenti tossici e/o infettivi.

La donazione può avvenire se:

  • la donna è in buona salute e non riferisce comportamenti o condizioni che rischino di trasmettere, con il latte, sostanze tossiche come droghe, farmaci, fumo di sigaretta.
  • gli screening infettivologici (per HIV, epatite B e C, sifilide), effettuati con prelievo di sangue prima della donazione, sono negativi.

    www.pourfemme.it

Chi non può donare

Le situazioni che secondo le Linee guida del Ministero della Salute costituiscono motivo di esclusione dalla donazione risultano essere, madri:

  •  Fumatrici o che fanno uso di prodotti medicinali contenenti nicotina.
  •  Che fanno uso di droghe;
  • Che assumono abitualmente quantità molto elevate di sostanze contenenti xantine, ad esempio caffè, tè, cola, cacao;
  • Che assumono quotidianamente quantità uguali o superiori a 30-40 cc di superalcolici o ad un bicchiere di vino (circa 100 ml) o a 200 ml di birra;
    • Hanno avuto, nei 6 mesi precedenti la donazione del latte, rapporti sessuali non protetti con partners sconosciuti o che hanno fatto uso di droghe, che sono HCV, HIV, HBV positivi, affetti da malattie veneree o che sono stati trasfusi con sangue od emoderivati;
  • Si sono sottoposte, nei 6 mesi precedenti la donazione del latte, a piercing e tatuaggi (se non praticati con strumenti a perdere), ad agopuntura (se non praticata da un medico autorizzato e con l’utilizzo di aghi a perdere);
  •  Hanno ricevuto, nei 6 mesi precedenti la donazione del latte, trasfusioni di sangue o derivati, o trapianti d’organo. 

Raccolta del latte

Una volta accertata la salute della madre donatrice, quest’ultima verrà informata sulla corretta modalità di estrazione e conservazione del latte. Prima dell’estrazione, ad esempio, è importante lavare le mani e le mammelle con l’acqua corrente. l’estrazione può essere eseguita con la spremitura manuale o con un tiralatte fornito gratuitamente dalle banche del latte.  il prodotto viene raccolto e conservato in biberon sterili monouso, opportunamente etichettati, forniti anch’essi gratuitamente dalle BLUD. La maggior parte delle banche del latte effettua la raccolta programmata a domicilio.

Una volta giunto presso le banche, il latte viene sottoposto a test batteriologici e, per garantire il miglior compromesso tra sicurezza e qualità biologica, viene sempre pastorizzato e conservato a una temperatura di – 20°C. Solo a questo punto è pronto all’uso e può essere conservato per un periodo non superiore ai 3 mesi.

Quanto latte si dona e per quanto tempo dura la donazione

Ogni donna può donare per il tempo desiderato, anche se le donatrici ideali sono quelle che garantiscono una certa continuità di rapporto e una produzione complessiva accettabile, visti i costi sostenuti per le procedure di arruolamento, raccolta domiciliare ecc.

Il medico pediatra, Profeti, spiega in un suo articolo: “La quantità di latte fornita varia molto da donna a donna, poiché dipende dalla produzione e dal tempo che può essere dedicato all’estrazione. Ma ogni goccia è importante, specialmente se è di madre che ha partorito prima del termine o da poche settimane. Infatti,  Il latte, in questi casi, ha caratteristiche ottimali per le esigenze dei neonati più fragili.”

www.mammemagazine.it

Dove sono le banche del latte

Nel mondo si contano oltre 750 banche del latte umano donato che ogni anno forniscono questo alimento a circa 800.000 neonati. Quasi la metà di queste banche è ubicata in Europa (270 banche operative). L’Italia ne ospita 39, seguita dalla Francia che ne conta 36.

In Sicilia risultano attualmente attive le banche al P.O. Garibaldi-Nesima di Catania, A.O.U. Policlinico di Messina e l’ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo.

Come si fa ad usufruire del latte umano donato

Un concetto da chiarire è che il latte donato non è una “comoda alternativa” all’allattamento materno, ma va dato solo a chi ne ha effettivo bisogno. Considerati i costi elevati e la ridotta disponibilità, il latte donato viene destinato attualmente solo a neonati pretermine o patologici ricoverati in ospedale e a pazienti dimessi, ma in casi selezionati. Per questo viene distribuito dalle banche in base a una scala di priorità, per il periodo strettamente necessario e in modo assolutamente gratuito.

Per poter garantire il latte a un numero maggiore di neonati, ad esempio per quelli fisiologici in attesa della montata lattea materna, servirebbe che le donatrici aumentassero, ma purtroppo per via della pandemia le donazioni alle banche del latte hanno subito una forte riduzione. Ad esempio, la Banca “Nutrici” della Mangiagalli a Milano ha registrato un calo delle donatrici del 47%, mentre la Banca del Latte dell’Ospedale Sant’Anna a Torino del 23% e la Banca del Latte dell‘Ospedale Bambino Gesù di Roma dell’8%.

www.aiblud.com

Conclusioni

“La gioia di far crescere un figlio grazie esclusivamente al proprio corpo è immensa. Le donne che non lo fanno per i propri neonati ma lo donano per altri compiono un gesto d’amore superiore che merita grande rispetto. Donate, donate, donate il latte materno”.

Sono le parole preziose e toccanti dell’appello di Simona Izzo rivolto a tutte le mamme italiane e che parte da Messina. Tra gli artisti testimonial al Teatro Vittorio Emanuele di Messina del “Gran Gala Blud ” organizzato nel 2021 e finalizzato alla raccolta fondi per la Banca del latte umano donato

Alice Pantano

www.medela.it

www.nostrofiglio.it

www.sin-neonatologia.it