L’Attacco dei Giganti: verso la conclusione di un capolavoro

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A dir poco entusiasmante: una delle serie più coinvolgenti degli ultimi anni – Voto UVM: 5/5

 

L’Attacco dei Giganti, titolo tradotto dall’originale giapponese “Shingeki no Kyojin”, è senza dubbio una delle opere più importanti e conosciute prodotte nel paese del Sol Levante.

Nato come manga nel 2009 dalla mente del giovane Hajime Isayama, ha acquisito grossa popolarità grazie al suo adattamento anime.  Proprio nei giorni scorsi, si è conclusa la seconda parte della stagione finale, con l’opera sempre più vicina alla sua conclusione che avverrà con una terza parte in uscita nel 2023.

 

“L’Attacco dei Giganti”: locandina della quarta stagione. Fonte: MAPPA Studio

Il perché del successo dell’opera

Il manga è stato pubblicato sulla rivista Bessatsu Shonen Magazine, il target quindi sarebbe quello dello “shonen”, ossia un pubblico adolescenziale, benché l’opera presenti anche tratti da “seinen”, fruibili quindi da una categoria più matura.

Partendo dal contesto iniziale, le vicende sono ambientate in uno scenario alternativo dai caratteri medievali. L’umanità è soggiogata dalla presenza di creature denominate appunto “giganti”, esseri antropomorfi di grandi dimensioni che hanno come unica finalità quella di divorare più umani possibili. Per proteggersi da questa minaccia, gli uomini si sono ritirati all’interno di un territorio delimitato da tre cerchie di mura che li tiene temporaneamente al sicuro, ma li costringe a vivere come se fossero “in gabbia”.

La situazione peggiorerà con la comparsa di due giganti anomali che faranno breccia tra le mura, dando inizio alla serie di eventi che costituiranno la trama dell’anime. E’ proprio quest’ultima ad aver generato il grande successo dell’opera, poiché ricca di diversi risvolti e colpi di scena che mantengono alti picchi di qualità in tutte le stagioni.

Un’altra locandina della quarta stagione. Fonte: MAPPA Studio

Non vi sarà solo lotta per la sopravvivenza contro queste mostruose creature, ma anche la lotta interna, segno che spesso il peggior pericolo per l’uomo è rappresentato dall’uomo stesso.

L’ambiente, per la gran parte degli episodi, è cupo e tetro: pochi sono i sorrisi, le storie d’amore, i momenti di gioia… Non c’è spazio per tutto questo! Distruzione, morte e miseria prendono il sopravvento nel mondo, considerato più volte dagli stessi personaggi così crudele: un contesto perfetto per far notare l’orrore della guerra. Ma nell’animo umano è presente la speranza, il motore che porta ad andare avanti alla ricerca della libertà e della verità.

I nuovi episodi: un’altalena di emozioni

Questa seconda parte della quarta stagione è stata a tratti molto entusiasmante, a tratti invece un po’ lenta ed esplicativa. Si riprende da dove ci eravamo lasciati: Marley cerca di ottenere la sua vendetta, dopo la disfatta di Liberio, arrivando allo scontro con Eren, il cui obiettivo è entrare in contatto con Zeke per ottenere il potere del gigante fondatore.

I primi episodi di questa parte sono tutti un crescendo, che proietta luce su eventi passati con nuove e fondamentali rivelazioni, con il terzo episodio in particolare che può essere definito uno dei più entusiasmanti dell’intera serie. Dopo di che notiamo un rallentamento nei ritmi delle puntate, con meno azione e scoperte eclatanti.

Osserviamo comunque come in questa parte i personaggi secondari si prendano la scena, con un’analisi psicologica importante ai fini dell’evoluzione delle vicende. Le ultime puntate, infine, riprendono il tenore delle prime: combattimenti, flashback e chiarimenti importanti vanno a creare terreno fertile per un gran finale. Nota di merito per le scene conclusive dell’ultimo episodio, che fanno venire i brividi.

Cosa è cambiato (in bene e in male) ?

I nuovi episodi mettono in discussione ancora di più lo stereotipo classico del “villain” in una storia: ognuno può essere il cattivo dal punto di vista dell’altro. Uno degli aspetti distintivi, che rende l’opera superiore rispetto ad altre, è appunto la presenza di un protagonista caratterizzato magistralmente, molto complesso a livello psicologico, che allo stesso tempo risulta un’antagonista pericolosissimo, ma con delle motivazioni e uno scopo ben preciso.

Lo studio di animazione, MAPPA Studio, ha svolto un lavoro notevole dal punto di vista visivo: si nota maggior cura dei dettagli, grande fluidità nell’ animazione, computer grafica migliorata rispetto agli episodi precedenti, grazie a un budget più ampio stanziato per la produzione.  Il tutto accompagnato da un’impeccabile colonna sonora che dà quel tocco in più all’opera.

Frame di una puntata dell’anime. Fonte: MAPPA Studio

La vera pecca consiste nella mancanza di un doppiaggio in lingua italiana, che fino a questo momento era stato sempre realizzato (e anche in maniera impeccabile). L’anime, infatti, è fruibile solamente in lingua originale con sottotitoli, da quando la piattaforma di streaming Crunchyroll, che non è interessata a curare gli adattamenti nelle lingue degli altri Paesi, ne ha acquisito i diritti. Si spera che si sblocchi la situazione e si possa arrivare a un accordo, anche per dare continuità al lavoro magistrale realizzato dai doppiatori nostrani.

In conclusione, non ci resta che attendere l’anno prossimo per la trasposizione degli ultimi capitoli del manga, che chiuderanno il cerchio di questa fantastica opera.

 

Sebastiano Morabito