Israele ritorna in lockdown: proteste e malcontento dei cittadini

Redazione Attualità
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Salgono i casi di coronavirus nel mondo. Secondo l’Oms, i nuovi contagi nel mondo sono stati oltre 252 mila. India, Stati Uniti, Brasile, Israele e Francia sono le nazioni che registrano il maggior numero di incrementi giornalieri.

Tra i paesi sopracitati il primo a tornare in lockdown è l’Israele. A seguito dei dati registrati nelle ultime 24 ore – si registra un aumento vertiginoso di 8.107 casi in un giorno – il governo ha predisposto venerdì 18 settembre un lockdown nazionale. Si parla di tre settimane di chiusura, ma ovviamente non c’è nulla di certo. Saranno i dati e il quadro epidemiologico generale a stabilire ulteriori misure restrittive.Israele, primo Paese al mondo a tornare in lockdown: da oggi scuole, alberghi e centri commerciali chiusi - Il Fatto Quotidiano

Seconda volta per Israele

E’ la seconda volta che il paese affronta il lockdown. Le disposizioni  dettate dal governo prevedono una chiusura a partire  dalle 14:00 di oggi. Centri commerciali, alberghi rimarranno chiusi, insieme a scuole di ogni ordine e grado soltanto per una settimana ( momentaneamente). Divieto per i cittadini di allontanarsi dalle proprie abitazioni, oltre i 500 metri e solamente per motivazioni  di prima necessità, quali cibo e farmaci. Bar, ristoranti e luoghi culturali saranno chiusi, mentre sarà prevista l’apertura per alcune strutture religiose.Misure restrittive che preoccupano  cittadini e imprenditori.Covid in Israele, lockdown per almeno tre settimane - La Stampa - Ultime notizie di cronaca e news dall'Italia e dal mondo

Il Rosh Hashanah

Se il primo lockdown avvenuto a marzo e aprile, ha interferito con la “Pesach” (Pasqua ebraica), la festa che segna la liberazione degli antichi ebrei dalla schiavitù in Egitto, il nuovo lockdown rischia di mettere in stand by il cosiddettoRosh Hashanah”, il capodanno ebraico che cade esattamente 162 giorni dopo la Pesach. La festa del Rosh Hashanah viene celebrata sia dai credenti che non insieme a parenti e amici. Ha una durata di due giorni e sarebbe dovuta iniziare questo venerdì sera fino al 20 settembre. Il capodanno ebraico è ricco di tradizioni, in molti si recano nelle sinagoghe per pregare, specialmente durante il digiuno dello Yom Kippur (giorno dell’espiazione) che cade alla fine di questo mese. A seguito delle restrizioni delle ultime ore, quest’anno non saranno consentite le abituali riunioni di famiglia; nelle sinagoghe le preghiere saranno limitate a piccoli gruppi. Il numero di fedeli che potrà assistere alle funzioni sarà limitato, 10 persone al chiuso e 20 all’aperto.

Proteste contro il primo ministro

Cresce il malcontento degli israeliani nei confronti del presidente Benyamin Netanyahu. Secondo un sondaggio pubblicato da Israel ha Yom, il 59 % degli intervistati reputa “non buona” o “pessima” la gestione della crisi sanitaria, mentre il 54 % ha criticato il comportamento del governo in campo economico. Per tali ragioni molti protestanti  si sono recati alla residenza di Netanyahu  a Gerusalemme, chiedendo le dimissioni di quest’ultimo per la pessima gestione del Covid-19. Gli israeliani si sono mostrati sconfortati di fronte alla vanificazione dei risultati di recupero ottenuti dopo il primo lockdown, puntando il dito contro le autorità locali, incapaci di controllare il picco delle ultime settimane.Israele, ancora più di 4'000 contagi: decretato il lockdown di almeno 3 settimane - Ticinonline

Le parole del presidente israeliano

Reuven Rivlin, presidente israeliano di fronte alla frustrazione dei cittadini per le modalità di gestione della pandemia, ha voluto rilasciare un messaggio di conforto, dichiarando come il lockdown ostacoli “la nostra capacità di stare insieme, di celebrare insieme, di piangere insieme, di pregare insieme” ma “voglio che alziamo la testa e abbiamo fede”.

 

Eleonora Genovese