Svegli prima della Sveglia? Ve lo spiega la Scienza

Scienza & Salute
#CLOCK #dormire #JARID1a #scienzaericerca #UvM #UniVersoMe #sveglia

Che sia il cinguettare degli uccelli tipico delle fiabe, che sia la mamma al mattino che “deve fare prendere aria” alla stanza, o più semplicemente il classico “DRIIIN DRIIIN” assordante, la sveglia è da sempre un trauma per tutti. Sancisce l’inizio di una giornata e l’allontanamento dal rifugio del proprio letto.

E se spesso la si rimanda di 5, 10 e poi 15 minuti fino a riaddormentarsi ed avere un ritardo cronico per tutta la giornata, c’è chi della sveglia non ha bisogno e riesce addirittura a svegliarsi prima che suoni.

In un articolo pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori del Salk Institute e i loro collaboratori della McGill University e dell’Albert Einstein College of Medicine, hanno identificato un nuovo gene facente parte dell’orologio biologico: KDM5A, meglio noto come “il gene della sveglia”. Questo codifica per la proteina JARID1a, che funge da interruttore del ritmo circadiano.

Quello che già si sapeva è che a regolare i fini meccanismi alla base del nostro risveglio ci pensano due proteine: CLOCK e BMAL. Il loro target è PER: la proteina “Periodo”.

Apparentemente in questa immagine il meccanismo biomolecolare sembrerebbe molto complesso, ma possiamo riassumerlo dicendo che PER si comporta da “orologio interno delle cellule”, variando in quantità a seconda dei momenti della giornata. A regolare il suo aumento di concentrazione durante il giorno ci penserebbero CLOCK e BMAL con un picco nelle ore serali, dopo le quali la loro attività subirebbe un freno.

Durante le ore notturne si ha così un rallentamento del metabolismo: la pressione sanguigna scende, la frequenza cardiaca diminuisce e la temperatura tende ad abbassarsi, di pari passo alla diminuzione di PER.

La domanda che Di Tacchio e colleghi si sono posti era: cosa frena CLOCK e BMAL e cosa permette a PER di aumentare nuovamente ogni mattino successivo?

 

Funzionamento di JARID1a

La risposta era proprio JARID1a, il quale andrebbe a “riaccendere” l’attività delle due proteine permettendo un continuo alternarsi di “sveglie” e “riposi” per ogni cellula del nostro corpo.

Per supportare le loro scoperte sul funzionamento di questo “orologio”, i ricercatori hanno studiato cellule di topo geneticamente modificate e moscerini della frutta ai quali avevano rimosso il gene di JARID1a. Soltanto quando hanno inserito nuovamente questa proteina, il ritmo circadiano  veniva ripristinato.

Dunque come spesso accade, i veri responsabili sono i nostri geni e non si tratta sempre di pigrizia.

A prescindere dal fatto che apparteniate a quella parte (piccola) di popolazione che si sveglia presto, carica e con la voglia di parlare e cambiare il mondo o che siate più i tipi che -se tutto va bene- dalle 7:00 post-ponete il risveglio fino alle 12:00, una cosa è certa: la sveglia, in fondo, è solo un’arma..altrimenti perché si punterebbe?

 

                                                                                                           Claudia Di Mento